e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete,
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura.
E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
(Giacomo Leopardi - I CANTI XXII)
Quest'anno ricorrono i duecento anni dalla pubblicazione di una delle poesie più belle al mondo, nata il 28 maggio del 1819.
Qualche anno fa visitai Recanati, e rimasi sospesa per qualche minuto a "mirar" dal colle tutto quello spazio evocativo in cui perdersi pensando al futuro e al senso della vita.
Lo sapete che sono pazza per cui non potevo non lasciarvi copia del manoscritto originale.
Qualche giorno fa, è partito un flash mob dalla piazza del Sabato del villaggio, che ha coinvolto gli studenti di tutta Italia. In oltre 2000 hanno riposto all'hastag #200infinito e hanno letto la poesia, oltre che a Recanati, in molti istituti scolastici e in strade e piazze.
Io ricordo che imparai a memoria quei versi in pochissimo tempo ed ancora oggi amo ripeterli.
A voi invece, che ricordi suscita?
😍
RispondiElimina❤
EliminaA parte la bellezza di questa poesia, a parte la grandezza del suo autore, la poesia in generale mi suscita malinconia tendente alla tristezza, forse perché mi nutrivo di lei, della poesia, nei miei anni di adolescente quando facevo parlare i versi dei vari autori per esprimere i miei stati d’animo anziché esprimerli apertamente. Era il tempo in cui scrivevo e scrivevo “poesie” a mia volta e tutte hanno quella vena di malinconia. Sono raccolte in quattro libri e mai più lette. :)
RispondiEliminasinforosa
Come te, anche io mi faccio prendere dalla malinconia quando leggo poesie così evocative come questa.
EliminaAltre volte, mi danno profonda gioia.
Leggo e scrivo poesie da quando ero una bambina.
Molti di quei piccoli quaderni in cui scrivevo, sono andata persi.
Altre invece, le conservo nelle mie Moleskine e amo rileggerle sorridendo a volte, per l'ingenuità e la dolcezza.
Amo il Leopardi prosatore, accanito fan dei paralipomeni e delle sue magniloquenti Operette. Forse perché sempre troppo sottovalutate, dalla critica e dai programmi scolastici.
RispondiEliminaIo di Leopardi amo tutta la sua grandezza, che non terminava dove finivano i suoi scritti.
EliminaInsieme ad alcuni canti dell'Inferno e ad uno del Paradiso, la più bella e famosa poesia della letteratura italiana. Una paricolare intuizione -starsene seduto SOTTO la siepe a guardare...il cielo, che prorompe su in alto lasciando INTUIRE ciò che non si gradisce vedere ma solo di scoprire strato dopo strato si può immaginare in libertà tutto quel che si muove.
RispondiEliminaImmagini che solo ad occhi nudi si lasciano apprezzare, che ti conducono sempre ad occhi spenti a "naufragar...in questo mare".,
Non c'è una parola fuori posto, né eccessiva né poca: una divinità le lasciò colare giù fino al cannello, imprimendole al sole, infinite.
Io della Letteratura Italiana metto ai primi posti anche quel milanese del Manzoni, quel triestino di Umberto Saba, Eugenio Montale e tanto altro.
EliminaMa che questa poesia sia perfetta è assolutamente vero.
Strazianti i versi del poeta , prigioniero di quei luoghi oltre i quali solo la fantasia gli permette di andare libero e felice e fanno intuire tutta la sua solitudine. Versi profondi ma alla portata di tutti.
Cri
Alla fine si sdoganò dai quei luoghi. Eppure, sono certa, che pur odiandoli a volte, li abbia profondamente amati.
EliminaA memoria anche io, si usava così.
RispondiEliminaIo però ci vedo sempre e solo un velo di tristezza, nell'infinito di Leopardi.
Emblematico il finale ma forse era davvero tutto quello che aveva :D
Buon sabato (del villaggio!)
Moz-
La tristezza è tangibile, ma non si rassegnò mai.
EliminaLa domenica volge al termine, mi fa più malinconia questo, adesso :)
Io amo la poesia in generale, Mari. Leopardi è stato una delle mie passioni e ancora oggi mi mette i brividi per la tristezza e la malinconia dolorosa che i suoi versi esprimono.
RispondiEliminaIo non sono così triste quando lo leggo, mi fa malinconia vero, ma riconosco tutta la sua lotta.
EliminaGrazie per questo tuo ricordo
RispondiEliminaGrazie a te.
EliminaBellissima questa poesia di Leopardi, ricordi di un tempo scolastico che impossibile da dimenticare, come l'Infinito che non avrà mai fine .
RispondiEliminaUn caro saluto e abbraccio cara Mariella, per un buon fine settimana.
Rosy
Ti dirò, non amai il tempo in cui studiavo Leopardi. Anzi lo detestai.
EliminaNon mi prende mai la malinconia. Non è stato un periodo felice. Ma ricordo con piacere tutti gli autori che scoprii nei lunghi pomeriggi di studio.
Un abbraccio a te.
Ho sempre amato Leopardi, in particolare negli anni dell'adolescenza non facevo che leggere tante sue poesie, provandone ogni volta una grande emozione.
RispondiEliminaE ancora adesso, versi come questi continuano ad essere uno specchio in cui ritrovare certe sensazioni e la percezione di essere così piccola davanti a ciò che mi circonda, in un misto di smarrimento ed euforia...
Buona domenica sera :*
Mi ritrovo nelle tue parole. Anche io mi emozionavo nel leggerlo e come te mi smarrivo in quei versi.
EliminaUn abbraccio e buona giornata!
Un classico, un evergreen della poesia.
RispondiEliminaAhahah come una canzone😁😁😁
EliminaMari cara, come te anche io sono stata lì, su quell'ermo colle... e mi sono soffermata a pensare ed è stato come immergersi nelle parole meravigliose di Leopardi. Tutto lì, nei suoi luoghi, parla di lui. Lì a Recanati si possono VEDERE i suoi versi.
RispondiEliminaRicordo che al liceo quasi tutti i miei compagni trovavano pesante sturdiarlo, lo trovavavno antico, triste. Io l'ho sempre amato invece.
Un bacio grande grande.
Che meraviglia di posto, che emozione fu lasciarmi andare alla fantasia e pensare a come poteva essere allora, quando ci viveva lui!
EliminaCome te, lo amo da tantissimo tempo. praticamente da sempre. Senza tristezza, senza compassione. Ma con passione.
Un bacio grande.
Io mi chiamo Silvia e Leopardi è il mio poeta preferito.
RispondiEliminaDovrò recarmi a Recanati a rendergli omaggio, prima di morire.
Amo tantissimo questa poesia, mi ricorda l'anno in cui nel mio territorio si lottò contro un' ipotesi di sfruttamento petrolifero.
Una delle lettere che scrissi alla stampa aveva il titolo: sempre caro mi fu quest'ermo Colle.
Ciao Silvia, benvenuta da me.
EliminaAnche se il mio nome non è così evocativo come il tuo, Leopardi è uno dei poeti che preferisco.
Lo preferisco pure come pensatore, fisico, filosofo, matematico.
Il suo colle e la sua città raccontano tanto del mondo in cui crebbe. Ti auguro di poterli visitare.
Respirerai profondamente e lo amerai ancora di più.
Buona domenica sera e grazie di essere passata.