20 giugno 2019

QUANDO SI E' TRISTI.


Quando uno è triste non servono le classifiche, non c’è un tristometro, è inutile dire sto mediamente peggio di te o decisamente meglio di te, si diventa tutti ottusi ed egoisti e la propria tristezza diventa una grande campana in cui ci si chiude, per non ascoltare la tristezza degli altri.
(Stefano Benni)

Odio la tristezza. È un vestito che mi cade male, mi impone di cercare troppo dentro me stessa,  di non osservare oltre, di guardare qualcuno che in quel momento mi piace poco. Mi infastidisce dovermi arrendere all'inevitabile, a quell'ostico grumo di saliva che mi si blocca in gola. Soprattutto mi evoca la resa, ed io non sono una che si arrende facilmente.
Eppure accade, che quel manto mi avvolga, grigio e opaco. Come il cielo avvolto nello smog della Milano che mi piace di meno. Come lo sguardo di un bambino che desidera l'abbraccio sincero della mamma che, tornando a casa la sera, non trova.
Come quel pensiero che vaga cercando il conforto di chi di solito è sempre pronto a sostenerti.
Come la solitudine che arriva compatta nei cuori di chi si sente respinto.
Delude, appassisce.
La tristezza ha quel modo strisciante di arrivarti alle spalle, silenziosa. E quando ti ha rapito è troppo tardi perché tu possa combattere. 
Allora ti tocca lottare ad occhi chiusi, lacrime aperte.
Provare a ritrovare i colori che hai smarrito. 
Quell'interruttore da cercare a tentoni e con sofferenza. Perché dal buio tu possa tornare alla luce e al sorriso.  
E voi, che rapporto avete con la tristezza? La scacciate come una mosca fastidiosa o la cullate fino a quando non va via da sola?



37 commenti:

  1. la tristezza..ne ho parlato proprio nel mio ultimo post..
    la scaccio quasi sempre..
    ma quando la ascolto..sto meglio..
    mi svuoto per riempirmi.è paradossale ma è così..
    fai bene ad ascoltarla,credimi..
    bisogna fermarsi dinanzi ad essa.
    non c'è scelta.migliore.

    ti abbraccio dolcemente

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    1. Io resto senza difese. Poi come arriva se ne va. Mi fermo ma non mi arrendo. Ti abbraccio forte anche io💛

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  2. La tristezza è un’emozione come tante ce ne sono, l’ho vissuta in alcuni momenti dolorosi della mia vita, tuttavia, quando perdura per un lungo periodo di tempo, può trasformarsi in qualcosa d’altro che smorza la voglia di fare, di vivere. Prima che ciò accada bisognerebbe ricorrere a ripari, ma per fare ciò c’è bisogno di averne consapevolezza, sembra scontato ma non lo è, per questo dovremmo “lavorare” molto su noi stessi. Buona serata e non essere triste se non per motivi davvero... tristi.
    sinforosa

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    1. Cara Sinforosa, hai detto bene: a volte è l'anticamera di un "dolore" molto più forte. E quello, ha attraversato la mia vita, un po' di tempo fa. Ti assicuro che, lavorare su se stessi non è affatto facile quando non hai più forze. E bisogna ricorrere all'aiuto di altri perché non ci bastiamo da soli. Non sono triste, stavo riflettendo sulla tristezza. Buon a serata💛

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  3. La subisco in un primo momento e poi cerco di reagire ma ci sono volte che questo sentimento non si riesce a cacciare e bisogna attendere che si stemperi e passi da solo.

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    1. Concordo. A volte bisogna lasciarci attraversare, senza intestardirsi a respingerla. Tanto non ce la si fa...abbraccio.

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  4. Davvero Mariella, io non so cosa stia succedendo nel mondo #blogger. Tutti sanno (chi ha esperienza nella scrittura in particolare) quanto sia difficile "spiegare" il senso di tristezza.
    Sembra che si preferisca dare pareri ed intervenire solo in luoghi dove si possa fare gossip, giocare, dove ci sia leggerezza e ciò non mi dispiace, lo faccio anch'io, ma quando c'è qualcuno pronto a donare qualcosa di differente e profondo si ha la tendenza a snobbarlo. Il valore è ormai obsoleto.
    Scusa lo sfogo Mari ma trovo meraviglioso ciò che hai scritto e se nessuno o pochi lo comprendono, vuol dire, per me, che il mondo dei blog è ormai inesistente e finito.
    Scusami ma non si può non intervenire ed elogiare le tue parole. Bravissima.
    Tornando all'argomento che hai proposto, per me la tristezza è oggi, nei miei attuali tempi tra cattiveria ed ingiustizia disonesta, molto palesata e mascherata d'ipocrisia. Bacio sorellina.

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    1. Credo che c'entri molto quello che ci circonda. Più entriamo in crisi sociale e culturale meno abbiamo tempo e voglia per soffermarci sulle parole e riflettere sui contenuti. Il mondo blog è un termometro veritiero. Ma non mi preoccupo della superficialità da cui sono circondata. Vado per la mia strada sicura che, le belle e intense persone che ho conosciuto qui, continueranno ad avere voglia di confrontarsi e di leggere parole brillanti. Ti abbraccio forte bella fanciulla e non scusarti perché dai un valore aggiunto indiscutibile con i tuoi commenti. Chi ti conosce lo sa.😘

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  5. Per me la tristezza dura poco, di solito lascia il posto alla rabbia.

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  6. Può sembrare complicato, ma dolore e tristezza vanno accolti, addirittura coccolati; bisogna prenderne misure, comprenderne le esigenze, invitarli a cena, farne parte, aiutarli a farli sorridere, diventarne complici in un non troppo arduo circolo vizioso che aiuti il percorso di rinascita, anziché renderlo ulteriormente spinoso.
    Un abbraccio caldo come una banchina di Penn Station dopo che sei uscita da un vagone a meno 15... ahahah

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    1. Franco, che commento meraviglioso. Lo leggevo e annuivo con la testa. Sicuramente bisogna avere dentro forza e comprensione per superarla. Altrimenti non si riesce a sfacciata via e a tornare a sorridere. Ahhhh Penn Station💖💖💖

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  7. Ognuno è un mondo a sé. Stesse situazioni sentimenti diversi. Quindi ciò che serve a una persona è un abbraccio che voglia gridare: io ci sono ♡

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    1. E hai ragione: abbiamo un gran bisogno di quell'abbraccio💖😘

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  8. Cara Mariella, la tristezza è un brutto male, se entra in te è difficile liberarsi, tutto ciò che ti circonda lo vedi triste.
    Bisognerebbe provare a sorridere, guardando i piccoli neonati, per loro è l'inizio della vita e la accolgono con un sorriso!!!
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso, che bell'esempio hai fatto per spiegare a noi "testoni malinconici" come si combatte quella che dalle mie parti si chiama "apucundria". I bambini continueranno a salvare il mondo e tutti gli adulti che hanno dimenticato di essere stati bambini (cit.) Un sorriso grande per te e grazie!😘

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  9. Capita che mi prenda la tristezza , perchè ho dei problemi che non so come risolvere, perchè ho perso mio padre da poco, per tanti motivi. Mi avvolge e sembra non volersene più andare. Deve passare da sola, col tempo, quando son triste, non ho voglia di niente e non riesco a reagire, anzi, tendo a chiudermi a riccio ancora di più. Saluti

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    1. Si, mi ritrovo perfettamente in ciò che hai scritto. Per fortuna, non ho vissuto un dolore così grande come la perdita di un genitore ma tremo spesso al pensiero. Ti dirò che, il post è stato scatenato proprio dal pensiero di mio padre, che oggi festeggia il suo compleanno ed è lontano da me. Sono tanti i sensi di colpa che mi nutrono a causa della lontananza. Un grande abbraccio e grazie di cuore per il tuo commento💖

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  10. Bella domanda. A volte penso sia necessaria, anche per godersi la felicità.
    Anche perché è giusto che non si stia sempre felici, non avrebbe senso.
    Ma è altrettanto giusto combattere lo stato di tristezza, per farlo durare il meno possibile^^

    Moz-

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    1. Oddio, cos'è la felicità? Non credo sia facilmente individuabile e raggiungibile. Io sono per la serenità. La trovo più a portata di mano... che la tristezza sia necessaria, sì, posso essere d'accordo. Solo che mi colpisce alle spalle e all'improvviso e questo non lo sopporto. Così come non sopporto dover aspettare che si decida a lasciarmi andare, quella strega😉😁

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  11. La tristezza è una condizione che non appartiene al mio carattere, come non mi appartiene la malinconia.
    L'ansia sì , ma ha sempre una ragione come il dispiacere legato ad avvenimenti della vita. Le condizioni metereologiche mi
    fanno un baffo e se tutto filasse liscio, ma questa è un'utopia, sarei sempre allegra.

    Cri

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    1. Ma bello che tu non ti sia mai lasciata circuire da quella "brutta bestiaccia". Però se stasera apriamo il capitolo ansia mi sa che io e te facciamo notte. Ci scriverò un post ad hoc. Ps: non sei venuta a leggere il post che ho dedicato a Zeffirelli. Mi sarebbe piaciuto un tuo commento😘

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  12. ahimè, devo confessare di essere un tipo facile a tristezze e malinconie...
    Ti dirò, a volte credo mi "facciano bene", nel senso che è uno stato emotivo e psicologico che magari mi predispone alla riflessione, all'introspezione..., però quando poi si prolunga e comincio ad arenarmi in pensieri negativi.... devo trovare il modo di uscire dal "torpore" e non chiudermi egoisticamente nel mio guscio, perchè - ripeto - tendo a farlo...

    Un saluto e buon fine settimana!!

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    1. Hai le caratteristiche peculiari indicate da Benni: tutta chiusa in te stessa a meditare sulle cause della "tristezza. Ma quando passa ti senti meglio? Io ad esempio recupero tutto il buonumore!

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    2. Sì, sto meglio, forse è una sorta di "sfogo" di cui necessito proprio per ricaricarmi ;-)

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    3. Ti capisco benissimo, succede anche a me!

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  13. Tristezza e malinconia per me vanno a braccetto. Arrivano così, d'improvviso e durano fino a quando non interviene la rabbia che mi fa agire, muovere.
    Sono sentimenti umani e come tali imprevedibili e forti. Arrivano quando decidono e altrettanto fanno per andarsene.

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    1. Anche tu recuperi inizialmente con la rabbia. Succede anche a me ma di rado. Si arrivano quando arrivano e si "scacciano" da sole:-)

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  14. Carissima Mariella,fortunatamente sono anni che non ho motivi per essere triste,penso sempre in positivo anche quando qualcosa va male.Due anni sono ho subito un delicato intervento a causa di un tumore ma non mi sono mai fatto prendere dalla tristezza,ho continuato con il mio solito pensiero lungimirante e ottimista.Per ora sto bene e poi
    ........
    Ciao un abbraccio. fulvio

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    1. Caro Fulvio, tu hai molto da insegnare a noi sulla vita e sul tornare a vivere. Soprattutto hai da insegnarci come comprendere che ogni attimo quotidiano è un regalo che va ben speso. Ti ammiro. Un abbraccio e buona domenica!

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  15. Non ricordo il testo della canzone di Robbie Williams ...ma forse parla di un angelo che l’ha salvato dalla tristezza, dai brutti pensieri come quello di Modugno in Meraviglioso.
    Cara Mariella spero che il tuo angelo sia la a vegliarti e a

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    1. Canta di una donna che riesce a fargli recuperare speranza e voglia di vivere tutte le volte che cade. Il suo angelo.

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  16. Cazzo e’ partito il commetto prima del tempo...Sorry!😂
    ..e a consolarti negli inevitabili momenti di tristezza.
    Anch’io odio vedere la gente triste.
    Ciao e buon weekend

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    1. Io non odio vedere la gente triste. Non sopporto di venire circondata dalla tristezza ma parlavo della mia. Poi, certo, capire che gli altri attorno a me non sono sereni mi intristisce, perché vorrei aiutarli e anche questo non è facile! Un abbraccio e buona domenica.

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  17. Sempre pensato cara Mariella che la tristezza vada a braccetto con altri stati d'animo , che chi piu' chi meno, ha avuto modo di sperimentare nella propria vita . Ma con questo non vuol dire farli vedere esteriormente , magari scriverli si , è un modo come un altro per esternare il nostro Io interiore.

    Un abbraccio con affetto per una buona serata "bollente"

    Rosy

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    1. Spesso con la malinconia, a volte non so chi è causa o effetto!
      Io non riesco a tenere tutto dentro di me, paleso molto di me stessa, anzi, quando sto male o c'è qualcosa che non va si vede immediatamente. Poi, certo, la scrittura è catartica.
      Bacio, qui a Milano siamo intorno ai 40 gradi, tremendo...

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)