21 gennaio 2024

[BLOG E SOCIAL] l'odio scorre sul filo delle notizie

 

  

Nelle ultime settimane siamo stati investiti da diversi episodi social che hanno lucidamente messo in mostra quanto quel mondo si stia ammalando di odio. O forse, lo è già da parecchio tempo. Abbiamo visto con il caso Ferragni prima (tra pandori, uova di pasqua e opacità benefiche) e con l'evento più grave, il suicido della ristoratrice Giovanna Pedretti, quanto male possono fare i cosiddetti odiatori del web.

Per i blog non sono una novità, da anni,  coperti da anonimato, hanno rotto gli argini dell'educazione e del rispetto, infangato e stolkerato molti di noi. Alcuni come me, hanno alla fine impedito a suddetti personaggi di commentare mettendo alcuni paletti. E penso sia la soluzione più adatta.

Sui social è diverso. Profili fake e non invadono le pagine IG, FB e X, appena hanno il sentore della debolezza di chi vogliono aggredire. Spesso si parte da una notizia riportata sui giornali e sul web senza essere stata prima verificata dai giornalisti che l'hanno data in pasto a tutti (il caso Pedretti) e poi,quando finalmente qualcuno si è posto le domande giuste e una casualità ha portato alla tragedia, questi ultimi scontano tutto l'odio devastante nato preferibilmente dall'invidia. Perché l'invidia anima i social. Chi passa le sue giornate a sbriciare i successi altrui (successi che a volte vengono  enfatizzati ad hoc) aspetta solo una caduta per poter infierire e sfogare la sua rabbia. 

Come fare a limitare tutto ciò? Sicuramente regolamentando, finalmente, il mondo social. E magari tenendo presente che tutta quella rabbia e quell'invidia in primis fa male più a loro. E certamente non placa il loro essere inadeguati e stupidi.

Come diceva Umberto Eco: I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».


46 commenti:

  1. Spesso è un parlarsi addosso senza interlocutori. Più che comunicare si evacua.

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    1. Ma loro cercano gli interlocutori per vomitare loro addosso tutto l'odio. Spesso se alle loro provocazioni segue il silenzio svaniscono come neve al sole.

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  2. Umberto Eco aveva ragione ! Ed è triste davvero vedere come i social, che dovrebbero essere un mezzo di comunicazione, scambio di amicizia e informazioni, siano stati trasformati in luogo dove dare sfogo alla propria rabbia, all'invidia, all'odio raziale...Ci vuole una regolamentazione severa, un allontanamento di chi usa i social in modo distorto...non si può rovinare qualcuno e farla franca , gli altri poi seguono l'esempio negativo !! Ciao e buona domenica.

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    1. Alcuni ritengono che chi si iscrive ad un social deve essere obbligato a "denunciare" la sua identità. In questo modo si ridurrebbero i fake e gli anonimi. Regolamentare è necessario, direi ormai indispensabile. Ma come, quale dovrebbe essere il primo passo?

      Buona domenica cara.

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  3. In questo caso c'è stato l'accanimento di una tizia che, se dipendesse da me, sarebbe una sconosciuta visto che a oggi mi sfugge quali siano i suoi grandi meriti per godere della visibilità che ha. E anche il grottesco eccesso di zelo di un cronista di rai tre che forse si illude di aver dimostrato di essere un grande giornalista ma ha dimostrato solo di essere un piccolo uomo. Sarebbe bello se la tizia odiosa non fosse più ospite fissa alla rai, e il giornalista fosse assegnato alla pagina gossip e showbiz, molto più adatta al suo "talento". Ma la vedo improbabile in nome di sua maestà l'audience.

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    1. Interessante la tua prospettiva dell'accaduto. Ti dico la mia: in questa storia hanno sbagliato tutte le testate giornalistiche più importanti a diffondere una notizia che aveva poco di reale e che, a parer mio, come tante altre notizie, doveva essere verificata prima di essere divulgata. Un blogger e scrittore, che si occupa di cucina, ha posto delle domande legittime sulla questione trattandosi di recensione di un ristorante. C'è stato un giornalista di rai 3, che ha voluto approfondire. La questione a questo punto è apparsa chiara con tutte le sue criticità e con una tragica evoluzione che nessuno poteva immaginare. A questo punto e solo a questo punto è partita la gogna mediatica nei confronti del blogger/scrittore e della sua compagna e giornalista "rea" di avere dato visibilità mediatica alla questione ponendo l'accento su quanto sia sbagliato dare delle notizie in pasto al mondo senza verificare e accertarsi che siano vere. E non è la prima volta che se ne occupa, ma anche nel suo caso, si sono scatenati i social. Contenti di avere finalmente l'occasione di farle pagare quel suo modo di non scendere mai a compromessi riguardo la sua professione.

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  4. Ormai di tutto ciò non me ne può fregar di meno.
    Se leggo un anonimo che scrive cavolate lo elimino senza neanche pensarci. E se capita (come oggi) un buon commento lo pubblico, sempre chiedendo la sua identità. Perché spesso accade che non se ne rendono conto, credono di essere loggati ed invece non è così. Può capitare con i commenti da approvare. Se però ricapita, mi duole ma elimino. Per i profili falsi o spammosi non ci rifletto proprio via e stop.
    L'invidia e la cattiveria ormai è ovunque. Meglio farseli scivolare.
    Da me ormai da tempo non si vedono certe cose errate ma vorrei non ce ne fossero più ovunque. Regolamentare meglio sarebbe l'ideale però se noi non li consideriamo scompaiono da soli, ne sono certa.
    Un abbraccio Mari. Grazie per averne scritto. Buon pomeriggio di una splendida Domenica. Ciao.

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    1. Giusto quel che dici ponendo l'accento sulle difficoltà che ancora abbiamo qui, nel mondo blog. La questione odio sui social ormai mi sembra dilagante e non possiamo far finta che non ci riguardi perché ci riguarda tutti. Perché invade il nostro quotidiano e ci spinge a riflettere su come e cosa fare per arginare quel sottoposto di debosciati e primati a cui dovrebbe essere impedito con ogni mezzo di infastidire con volgarità e minacce il prossimo. Loro non hanno alcuna idea, sono solo tossici. E vanno eliminati dal web. Sono eccessiva? E chi se ne frega.
      Un bacio a te.

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  5. Chi rompe paga, io sono stata educata così.
    Chi fa del male sul web va perseguito, come se stesse fuori di lì.

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    1. Esattamente. I modi ci sono. Anche per me è uguale😉

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  6. Sono giuste, le parole di Umberto Eco.
    A me stupisce leggere tanti commenti sul social quando viene pubblicata una notizia che leggo come tragedia su qualcuno.
    Per me, meglio la possibilità di vietare tutti i commenti che cancellarli, poiché mi rendo conto che un giornale, una radio, ecc. non può entrare in discussione continua.

    podi-.

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    1. Si potrebbe vietare oppure chiedere dati identificativi certi. Che obbligherebbe molti hacker o odiatori a desistere. Ma la cosa migliore sarebbe educare al confronto pacifico. Ma qui siamo già all'utopia😉

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  7. A me è capitato e capiterà, nonostante io creda di poter far fronte alla cattiveria umana ogni tanto scrivo quello che penso sull'unico social che frequento (il blog è un'altra cosa) e capita di sentirmi attaccato dal mondo, gente sconosciuta, tanti che giudicano senza sapere, soprattutto senza chiedere perché. Sono giunto alla conclusione che - conoscendo quel mondo e certe dinamiche - sono io che devo darmi una regolata in merito senza stupirmi poi della presenza di tanta pochezza. Purtroppo non tutti sopportano.

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    1. Sono le aspettative quelle che ci fregano. Diamo per scontato che chi abbiamo di fronte sia come noi, abbia cura e rispetto delle opinioni altrui e della persona in sè. Purtroppo non è così, nella vita come nel virtuale😘

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  8. Purtroppo assistiamo impotenti a un declino...di questo passo dove arriveremo?

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    1. Verissimo, è un declino che sta portando alla deriva dell'umanità. Sempre più connessa e sempre più sola😔

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  9. Ciao Mariella, ieri sera ho ricevuto (credo!)
    una notifica sul blog che poi è sparita o l'ho fatta sparire senza volere, in cui mi dicevi una frase bellissima riguardo la mia mano. È straordinariamente bello riflettere su come possono agire le mani e come possano fare bello (o brutto) il mondo e se stessi. Spero di non essermelo inventata e per questo te ne parlo!
    Non sono più tanto presente sul blog perché non riesco a gestirlo bene dal telefonino e il PC è monopolizzato da mio marito che mi dice di usarlo quando e quanto voglio ma se lfaccio comincia a brontolare che gli faccio perdere dei dati che lui inserisce.... Insomma è dissuasivo per vie traverse! Così, e anche per altri motivi che non dipendono da lui, sono sempre più latitante dal blog e da fb.
    Riguardo l'odio scaturito nel web penso sia un grave problema sociale imbastito ad arte negli ultimi decenni per disgregare la vita sociale per annientare la forza collettiva.
    Spero che si possa ritornare ad "Essere Umani" per seppellire l'odio, le guerre e soprattutto la stupidità! Ora ti saluto sperando che il commento ti arrivi e non si sperda. Un grande ed affettuoso Abbraccio
    Nou

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    1. Ciao carissima Nou. Certo, ti avevo lasciato un commento domenica sera. E riguardava la foto delle tue mani, avevo scritto "chissà quante carezze hanno regalato". Mi aveva commosso il tuo post, così delicato e prezioso. Quindi non hai sognato😄 mi spiace tu non sia più così presente nel web perché vedi ogni tuo commento è importante e regala riflessione come quello riguardante la rete. Condivido con amarezza la tua deduzione. Verissimo, ci stanno disgregazione. Un grande abbrqccio e a presto.

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  10. Per fortuna a me non è mai capitato.

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    1. E potrebbe capitarti domani. Per cui ci riguarda tutti.

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  11. Troppo odio gira sul web, soprattutto sui social.

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  12. Sai cosa Mariella? Credo che fra social e blog non ci sia molta differenza, ad eccezione del fatto che i social forse scatenano un odio più diretto perché si basano molto sull'apparenza di scatti fotografici o di pensieri tendenzialmente brevi che sono più immediati nel creare una reazione, mentre su un blog in genere si ha a che fare con pensieri più complessi e magari non tutti hanno il profilo per commentare qui. Ma purtroppo anche qui capita di essere presi di mira e come dici tu cercare di arginare la cosa è la soluzione, purtroppo servirebbe maggiore controllo e soprattutto se io denuncio dovrei avere una risposta più chiara dalle forze dell'ordine. Un abbraccio

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    1. La denuncia dovrebbe provocare una risposta immediata, cosa che non accade. Sono convinta che ci vorrebbe una legge dura ma necessaria e punizioni sia pecuniarie sia penali. Anche io credo che ci sia poca differenza, ma l'odio sui social è più visibile. Un abbraccio a te.

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  13. Come non essere d'accordo con questo tuo post. Purtroppo ci sono troppe persone che utilizzano la rete per creare scompiglio, offendere, ingiuriare, fare illazioni e questo non è mancato e non manca nemmeno su questa piattaforma. Speriamo che si possa attuare una disciplina che regoli le interazioni virtuali, non meno importanti di quelle reali. Ciao Mariella, buona settimana.
    sinforosa

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    1. Cara Sinforosa, negli ultimi anni qui sui blog abbiamo visto e in alcuni casi subito parecchio. Siamo stati costretti a difenderci con le poche armi a disposizione. Alcuni hacker e profili fake sono spariti, altri si sono, per così dire, "evoluti". Hanno cambiato immagine, chiuso e riaperto blog, si sono riproposti in una nuova veste. Confidando nella cattiva memoria di molti. Ma non di tutti. Come te spero in regole che disciplinino per bene le interazioni virtuali.Perchè di questo odio siamo stanchi e vogliamo continuare a scrivere, riflettere e confrontarci in armonia. Ti abbraccio e buona serata.

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  14. è un tritacarne spaventoso, un vortice che sembra davvero non finire.

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    1. Ci possiamo finire tutti in quel tritacarne, per questo è giusto proteggerci.

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  15. Ciao Mariella: la tematica è molto attuale, ma se parliamo di personaggi famosi è ovvio che vi siano fan e detrattori: questa è una delle caratteristiche della grande visibilità, se tutti ti vedono, tutti ne parlano. Fa parte del gioco. La maggior parte delle persone comunque lo fa per ritagliarsi a propria volta uno spazio di visibilità, magari approfittando del numeroso seguito di qualcuno. Spesso l'odio ostentato ricerca effetti scenografici che attraggano pubblico. Bisogna essere parecchio stupidi in effetti! Io penso che si possa vivere serenamente anche se solo poche persone sanno che noi esistiamo. Sono all'antica

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    1. Non sei all'antica, direi che quella sarebbe la "normalità". Siamo fin troppo esposti, fin troppo messi sotto lente d'ingrandimento. In ogni caso abbiamo il diritto di esprimere delle opinioni o riflessioni senza dover essere alla mercè di chi ha fatto dell'odio il suo modus operandi. Ma forse, come diceva Nou sopra, tutto quello che sta succedendo in realtà è voluto. Si parla di odio e lo si fomenta per distrarci, per tenerci occupati mentre il mondo va a rotoli. E quello che dovrebbe attirare la nostra attenzione, passa in secondo piano. Ciao e buona serata.

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  16. Mariella spero che il mio commento non sia finito in spam. Saluti belli.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa, il tuo commento era in moderazione. Ora ho sbloccato. Grazie e a domani.

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  17. Grazie a tutti per i commenti a cui risponderò domani perché stasera non riesco. Mi avete dato molti spunti. Un abbraccio e buona a serata.

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  18. Le parole di Eco sono l'essenza del pensiero di chi "pensa" che il web sia una finestra sul mondo, uno strumento che ci permette di andare dove fisicamente non ci è possibile.
    Apprezzo e condivido il commento di Pia, che in fondo rispecchia ciò che tu stessa affermi, è il momento di tagliare ogni ponte che permetta a questo genere di esseri, la cui tristezza interiore emerge con estrema forza, di infastidire chicchessia.
    Non ho mai aperto profili social se non Facebook che d'altro canto ho chiuso più di quattro anni fa, sul blog ho dovuto attivare la moderazione per impedire che i suddetti "acervellati" intervenissero solo per sproloquiare e insultare. Sarebbe il caso di andare oltre chi insulta, anche i commenti anonimi non andrebbero pubblicati, se qualcuno ha qualcosa da dire deve farlo mettendoci la faccia.
    Riguardo alle persone conosciute, i fantomatici VIP (che nella stragrande maggioranza dei casi di importante non hanno nulla) devono decidere cosa vogliono, se il loro obbiettivo è guadagnare o se vogliono dire qualcosa a chi ha voglia di ascoltarli (inutile dire quale sia la priorità😉).
    Naturalmente sarebbe auspicabile una stretta legislativa (e a seguire l'attuazione delle direttive eventuali, cosa tutt'altro che scontata) ma come sappiamo alla stupidità, da cui nasce la maleducazione, non vi è mai fine.
    Aspettando "strette" dall'alto facciamo, nel nostro piccolo, un primo passo.
    Grazie Mariella, buona giornata.

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    1. Hai ragione Romualdo, bisognerebbe ignorarli. E imparare a non farci condizionare dalle loro parole, dal loro acredine. Come te, da tempo ho attivato la moderazione. In passato ho subito diversi attacchi, da hacker, da profili fake e purtroppo anche da blogger di questa piattaforma. Mi hanno colpito perfino privatamente, raggiungendomi via mail e disturbando altri amici blogger e piattaforme su cui pubblicavo articoli. In alcuni casi mi sono difesa, in altri ho ignorato. Ma non dimentico e vorrei che ci fossero più mezzi per noi della rete capaci di proteggerci e di impedire definitivamente a questi soggetti di fare del male. Le aspetto anche io quelle "strette" che auspichi. Speriamo arrivino presto.

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  19. Non si possono leggere i commenti che affollano i social. È necessario intervenire con una legge che stabilisca un reato per l'odio sfrenato che alimenta i social. Il problema è che l'odio aumenta le visualizzazioni e di conseguenza pure il guadagno, ecco perché non si fa niente per fermare quest'onda violenta. Un abbraccio, cara. Purtroppo questo mondo peggiora giorno dopo giorno.

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    1. L'odio è il mezzo con cui si ottengono tante visualizzazioni. E i click portano pubblicità e di conseguenza introiti. Ed è il motivo per cui, le piattaforme social, per prime, non vogliono interventi troppo duri e prendono pochissimi provvedimenti. A questo punto devono intervenire i governi e regolamentare al più presto e in maniera decisa. Un abbraccio a te.

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  20. Umberto Eco ha centrato il punto. I social e i media in generale hanno dato voce agli imbecilli che credono di sapere tutto e di poter dire qualsiasi cosa su tutto, senza rendersi nemmeno conto, tante volte, del male che fanno. L'importante per loro è far sentire la propria opinione, senza nemmeno conoscere bene i fatti. Mi addolora profondamente pensare a tutte le persone, giovanissime e meno giovani, che si sono suicidate, non ultima la signora Pedretti, perché non sopportavano più la gogna mediatica. Questi episodi dovrebbero far riflettere sul fatto che le parole possano ferire come e più di un'arma e che bisognerebbe sempre pensare ai fatti propri, senza invadere la vita degli altri. Per regolamentare ci dovrebbe essere un moderatore che segua le conversazioni e che censuri e blocchi, così come succede nei vari gruppi o nei nostri blog, ma credo sia impossibile moderare tutte le pagine web.

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    1. E' la velocità come la superficialità, il male che ci opprime: veloci le notizie che ormai ci investono senza alcuna verifica e veloci le sensazioni che fanno parlare la pancia più velocemente della mente. Il maggior danno lo procura la stampa che utilizza i propri social come cassa di risonanza. E poi i commenti che non vengono moderati, come dici bene tu. Io metterei la moderazione a tutti, ma poi si perderebbero i click e le visualizzazioni. Che sono più importanti del male che si può fare alle persone.

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  21. Io evito di discutere in certi contesti, secondo me c'è un mucchio di gente che ha tempo da perdere!

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    1. Ha tempo da perdere e cerca attenzione.

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    2. Chissà cosa faceva questa gente prima dei social?

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  22. Che poi basterebbe davvero poco, ma nessuno si prende la responsabilità purtroppo di regolamentare certi ambiti.

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    1. Direi che è il denaro che non vogliono perdere...

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  23. Purtroppo l'odio é presente nella vita di molti e sui social è facile dargli voce. Anche il blog può essere luogo di cattiveria ma io credo di poterlo considerare un po' come casa mia faccio entrare chi ha rispetto per gli altri e a piacere di conversare non di sparlare.

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    1. Mi sembra che il tuo modo (che è anche il mio) è l'unica soluzione possibile per avere serenità nelle nostre "case". Buona serata e grazie!

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)