16 novembre 2012

Venuto al Mondo

Copertina del romanzo di Margaret Mazzantini " Venuto al Mondo"



ORA E' USCITO IL FILM. MA IO HO QUESTE PAROLE NELL'ANIMA.

"Invece non è andata così. E' andata come gli pareva. L'ho perso subito, quella notte stessa.quel bambino iniziato da poco. Non è stato niente, fisicamente. Dormivo, ho continuato a dormire. Poi al mattino ho visto il sangue.Mi sono lavata, sono rimasta impietrita nello specchio.Non ero disposta a soffrire anche quella mattina. Sono uscita subito, non c'era bisogno ma sono andata comunque in ospedale. Il ginecologo era una donna anziana, mi ha visitata, ha detto che non c'erano problemi, non avevo bisogno di niente, che molto spesso non ci si accorge nemmeno di queste gravidanze, il corpo elimina da solo quasi subito.Sono ovuli ciechi, ha detto, camere gestazionali con un embrione appassito.
L'ho ringraziata, le ho dato la mano, forse gliel'ho scossa più del dovuto, volevo chiederle qualcosa ancora, ma non sapevo cosa."

"Mi misi un malloppo di carta da mani tra le gambe, mi appoggiai alla porta in attesa che l'emorragia si fermasse. Il sangue attraversò la carta in un attimo, sfilai via quel pacco molle di un rosso incredibilmente acceso e misi altra carta. Non avevo mai visto tanto sangue in vita mia.
Lo aspettai fuori, seduta sul gradino al posto di quel barbone che stazionava sempre lì e che adesso era già andato. Diego arrivò correndo, sento i suoi passi come schiaffi sul selciato. Mi buttai addosso a lui con la bocca aperta. Affogai nella sua giacca...
L'ho perso. L'ho perso. L'ho perso."

" Il bambino lo vedo più volte... sempre lui, sempre lo stesso.Eppure il suo volto non lo ricordo, non mi appare mai per intero. Sta lì fermo in fondo a una stazione, le gambe piccole che dondolano oltre le grate di legno di una vecchia panchina. il bimbo è laggiù, come in piccolo ferroviere con la sua lanterna nella nebbia che dice ai treni di partire, di fare presto."

"Io non soffro più. Ho già sofferto. Forse mi sento addirittura sollevata. Non sarò mai madre. Resterò sempre una ragazza. invecchierò così,asciutta e sola. Il mio corpo non si formerà, non si moltiplicherà. Non ci sarà Dio. Non ci sarà raccolto. Non ci sarà Natale. Bisogna cercare nel mondo, nella sua aridità, nelle sue strettoie il senso della vita...in questi negozi, in questo traffico. Invecchierò così. MORTA, ecco come mi sento. Serena, in pace, perchè trapassata. Il guado della vita è qui, in questa strada che attraverso con le mie gambe di sempre. C'è un cartello attaccato al mio petto, come al collo dei poveri, come le targhette dei cani. DONNA STERILE."




QUESTO LIBRO PARLA DI ME,DI TUTTE LE DONNE CHE HANNO AVUTO IL CUORE PRONTO MA IL CORPO ARIDO. PARLA DI FIGLI, DI FUTURO.
PARLA DI RABBIA,DI GUERRA, DI PASSIONE E DI AMORE.
                                                               DI SPERANZA.
ANCHE DELLA MIA, PERCHE' I FIGLI SONO TUTTO QUELLO CHE MI CIRCONDA, L'AMORE DELLE PERSONE, GLI OCCHI DEI MIEI NIPOTI.
IO HO QUASI SEMPRE PERSO. LORO DOVRANNO VINCERE ANCHE PER ME.

PARLANDO CON UN AMICO,QUALCHE SERA FA, GLI DICEVO CHE FORSE NON AVREI AVUTO LA FORZA DI ANDARE AL CINEMA E VEDERLO, QUESTO FILM.
IL LIBRO MI AVEVA FATTO TROPPO MALE.
CI HO RIFLETTUTO E SONO ANDATA.E' STATO UN BREVE TORNARE NELLA TEMPESTA. MA ALLO STESSO TEMPO RIENTRARE NELL'AMORE MAGNIFICO. GLI ATTORI BRAVISSIMI: EMILE HIRSCH (DIEGO) SUPERLATIVO, LA CRUZ (GEMMA) COSI' BRAVA  E INTENSA DA FARCI DIMENTICARE CHE E' SEMPRE BELLISSIMA, VERA MUSA DI CASTELLITTO IL QUALE SI E' RITAGLIATO UN CAMEO TUTTO PER LUI. E POI ADNAN HASKOVIC (GOIKO) INGOMBRANTE E MAGNIFICO.
LUCA DE FILIPPO (IL PADRE DI GEMMA) SEMPRE PIU' SIMILE A SUO PADRE E IMMENSO.
PIETRO CASTELLITTO (PIETRO), UNA CONFERMA; DEL RESTO BUON SANGUE NON MENTE.
LA GUERRA, SARAJEVO COSI' DRAMMATICA E VICINA, L'AMORE DI GEMMA PER DIEGO,IL DOLORE, L'UMILIAZIONE E LA SPERANZA NEGLI OCCHI AZZURRI DI PIETRO E SUA SORELLA, MI SONO TORNATI ADDOSSO COME UN URAGANO. MA IL FILM IN REALTA' E' UN FILM  ALLEGRO E GIOIOSO, COME NON VE LO ASPETTATE.
E CON UNA COLONNA SONORA DA URLO.
ANDATE A VEDERLO. FATEVI TRASPORTARE DALL'URAGANO FINO A CASA.





34 commenti:

  1. non ho mai letto un suo romanzo.. la prossima volta in biblioteca mi sa che ne prenderò uno

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    1. Andrea, comincia con " Non ti muovere"
      Poi se ti piace prova ad affrontare "Venuto al mondo"
      A presto.


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  2. non conosco affatto la Mazzantini, l'idea di leggere tragedie su tragedie mi angoscia... ma prima o poi farò uno sforzo, promesso :-)

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    1. Ale, non è una tragedia.
      E' una storia piena di speranza, nonostante tutto. Certo dentro c'è tutto il dolore di una donna che si sente mutilata, ma questo aiuta a capire tantissimo una parte dell'universo femminile al quale spesso, molto spesso, preferiamo non avvicinarci.

      Ciaoooooooooooo

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  3. Mari quando si parla di affinità!
    Anno 2008.
    Quanto ho amato e amo quel libro.
    E' un romanzo talmente intenso vero pregno di emozioni che è impossibile non restarne coinvolti.
    A Goiko gli ho voluto bene come se lo conoscessi davvero.
    Pietro mi ha sempre fatto tenerezza.
    Il film all'inizio non volevo vederlo,il libro mi aveva scombussolata abbastanza e non volevo ritornare indietro.
    Poi mia cugina mi ha convinta.
    Ancora una volta Castellitto non mi ha delusa.
    Tuttavia non pensi che nonostante la drammaticità e il dolore che attraversa la soria si riesca ad uscire con la speranza nel cuore?
    veru

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    1. Uno dei molteplici motivi che ci hanno fatto diventare amiche,l'affinità elettiva tra la bergamasca e la beneventana.
      Goiko è il mio personaggio preferito e anche dopo aver visto il film è rimasto tale.
      Ti dirò di più, in molte parti del libro io non ho sopportato Gemma, in alcuni momenti l'ho odiata.
      Soprattutto quando avere un figlio era diventata l'unica sua ragione di vita a discapito dell'amore di Diego per lei.
      Che poi io, in quel periodo avevo finalmente trovato un equilibrio, e questo spiega molte cose, anche tutto il dolore che mi versavano di nuovo addosso quelle parole.
      Sì, il punto focale del film, ma anche del libro è la speranza, come dicevo anche nel post.
      Negli occhi di tua figlia, negli occhi di chi amiamo.

      Bacio

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  4. Con uscire intendevo dal Cinema!

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  5. Ciao Mari!
    Ho visto il film ..il libro non l'ho letto,Castellitto è un grande,sia come attore che come regista,ruolo che ormai gli sta a pennello e come ogni sua interpretazione mostra quanto sia grande.. è fantastico
    Una storia dolorosa insistente nella realtà'se pensi a quante donne che invece buttano i figli come spazzatura mentre molte altre darebbero la vita per averli…
    Ti abbraccio

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    1. Castellitto è un attore magnifico, poliedrico, eccessivo, profondo.
      Come regista, ogni nuovo film è migliore del precedente, dotato di forza e anima.
      Ho ammirato come abbia riservato per se stesso un ruolo che può sembrare marginale nel film ma nel libro è più ampio.
      E' il vero padre di Pietro ed è l'unico che lui riconosca in quanto tale.
      Pietro lo ama appassionatamente tanto da rimproverare la madre in una delle scene più importanti del film di averlo sempre disprezzato e in fondo mai amato davvero.
      E non chiamerà mai Diego papà, lo crede un insulto nei confronti di chi c'è sempre stato.
      E tornando a te, concordo su quanto dici sulle madri e di come in realtà i figli sono di chi li cresce e si prende cura di loro, ben oltre il DNA e il sesso.

      Ti abbraccio forte.

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  6. Ecco di nuovo noi Italiani che, quando facciamo un film, rattristiamo il mondo.
    Però se l'interpretazione è possente, come mi hai fatto capire, con questi pò pò di artisti attori, credo che sia giusto parlarne, ma queste storie sono difficilmente raccontate dalle persone che ne hanno subito tutto il dramma.

    Quella di prima non era una critica ma solo una constatazione!

    Purtroppo al giorno d'oggi sono tante le coppie che fanno questa esperienza della vita e a volte non si rendono neanche conto di ciò che hanno subito(o non vogliono per non soffrire di pù nel ricordarlo).
    Bell'argomento Mariella, complimenti!

    La Spia

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    1. Una volta non era così Spia.
      Abbiamo dei trascorsi tali nel cinema, e penso a Fellini, Antonioni, De Sica,Bertolucci, Visconti che ancora ci fanno vivere di rendita.
      Anche più recentemente, Salvatores, Benigni.
      Oggi il cinema italiano è solo più povero, e non sto parlando solo di idee.
      Sto parlando di soldi, e senza di quelli puoi avere idee magnifiche che però non potrai mai tradurre in qualcosa di unico e magico come il gran bel film che hai in testa.
      Hai ragione sul discorso della sofferenza e di come si abbia poca voglia di parlarne, quando ci trapassa.
      E a questo servono i bravi attori, a tradurre in emozione visibile tutto il buio che c'è dentro di noi.

      Grazie tesoro.
      Bacio

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  7. Spia sei troppo forte.
    In effetti all'estero non è piaciuto perchè troppo drammatico per i loro gusti.
    Sebbene abbia visto volentieri il film,penso che come tutti i film tratti da un libro ci siano lacune insanabili.
    Insomma meglio il libro.
    E comunque per apprezzare il film inevitabile prima la lettura.
    Secondo me.
    veru

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  8. Sempre meglio il libro. E sempre meglio prima vedere il film e poi leggere il romanzo da cui è tratto.
    La maggior parte delle volte in cui ho visto al cinema il film tratto da un romanzo letto, mi sono pentita di esserci andata.
    Non è il caso di quelli di Castellitto. Che pur non essendo identici al libro (sarebbe impossibile poi e diventerebbe troppo lungo e lento) hanno il tempo giusto dei romanzi da cui sono stati tratti.

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  9. "Un giorno senza un sorriso è un giorno perso" (Charlie Chaplin).

    Mariella, Charlie Chaplin nel privato è stato un uomo dalla tristezza infinita.

    La vita lo ha reso infelice, lui ha reagito donando dei capolavori cinematografici e un

    sorriso a chi ne aveva bisogno.

    Ciao,

    Nicola

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    1. Ciao Nicola, si sapevo dell'animo triste del grandissimo attore.
      Che poi il suo sguardo era più chiaro di qualunque parola.

      I sorrisi aiutano a farci credere e sperare.

      Ti abbraccio.

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  10. Grazie Veru,
    un baciotto.

    La Spia

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  11. Si Mari hai ragione.
    Ho riletto la mia frase e mi sono accorta di aver invertito il significato.
    Intendevo anch'io che prima è meglio vedere il film e poi leggere il libro per evitare delusioni.
    A casa di una mia amica fra i suoi libri mi ha incuriosito "Le ceneri di Angela".
    E' una storia vera,mi è piaciuto molto.
    Hai avuto occasione di leggerlo in passato?

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    1. E mi sembrava strano, infatti.
      Se penso alla delusione che provai quando vidi " La Casa Degli Spiriti" che nonostante un cast eccelso non riuscì ad emozionarmi quanto il libro.

      Ho letto "Le ceneri di Angela" di Frank McCourt" e sempre dello stesso autore " Che Paese, l'America" suo seguito ideale.
      L'Irlanda, l'infanzia infelice dello scrittore e la speranza di poter rinascere altrove, ovvero nel Nuovo Mondo. Il tutto condito da un'ironia che riesce a rendere quel periodo durissimo della sua infanzia anche divertente.
      A me piaceva pensare, ricordando la sua storia e la sua vita che non è mai troppo tardi per coronare i propri sogni.
      Lui era diventato scrittore a sessant'anni vincendo all'esordio il premio Pulitzer.
      Altro esempio di speranza.


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  12. PAPERO NON E' CHE TI SEI TROVATO LA RENZA VERO?
    DO STAI?
    CIAO :-)
    VERU

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    1. Ho trovato una nuvoletta dove adagiato sopra sorvolo ... ma lo sguardo afferra.

      Paolino Pap.

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    2. Scendi papero, che le nuvole sono troppo soffici, potresti adagiarti troppo.
      L'ozio è il padre di tutti i vizi.

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    3. Figurati se non l'avevi letto...ghghghghgh

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    4. Sono io...veru

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  13. Ciao Mari,ho letto il libro e pur nella sua tristezza mi è piaciuto.Ho tante amiche e conoscenti che hanno dovuto affrontare momenti di ricerca ,di possibilità,di delusione,poi ognuna ha preso strade diverse, chi ha adottato,chi ha rinunciato all'allargamento della famiglia e ha riversato il suo amore sul compagno o su altri fronti.Mio nipote, ad esempio, sta portando avanti l'iter burocratico per adottare una bambina moldava.Avrei tante storie da raccontare su questo argomento e una per tutte riguarda mia mamma.Mia mamma aveva subito un trauma tremendo durante la guerra,tutta la sua famiglia era stata uccisa dai nazisti nell'eccidio di S:Anna di Stazzema.Quindi Il suo più grande desiderio era crearsi una sua famiglia ,con tanti figli, per riempire quel vuoto affettivo con il quale era, purtoppo, dovuta crescere.Appena sposata rimase subito in stato interessante, era felice il suo desiderio si stava avverando.Poi improvvisamente perdette il bambino, anzi all'ospedale le dissero che sarebbe stato un parto gemellare e le comunicarono che non avrebbe più avuto bambini.Mia mamma era disperata, il mondo le era crollato addosso ancora una volta...........ma c'è un lieto fine in questa storia, dopo nove mesi sono nata io e dopo me altri cinque figli.Mai dire mai!

    Un abbraccio affettuoso!

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    1. Ricordo che ne avevi parlato dal Dir Lucy, della strage di S.Anna.
      Ci avevi colpito e addolorato con questo ricordo della tua famiglia.
      Ecco ora scopro il seguito, la speranza e la costanza di tua madre. Anche la sua forza, è riuscita a non farsi piegare da eventi terribili, quali la guerra e la condanna ad un grembo sterile.
      Che poi non lo era, fortunatamente.
      Auguro a tuo nipote di realizzare il suo sogno al più presto.
      Auguro a tutti di veder realizzati i loro sogni e di non perdere la speranza.
      Soprattutto di non farsi inghiottire dal buio. Che è sempre in agguato quando siamo estremamente deboli.

      Ti abbraccio forte.

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  14. La Tua storia Lucietta, mi ha fatto piangere.
    Non bisogna mai smettere di sperare, questo so e ciò che ci hai raccontato lo conferma!

    Un abbraccio

    La Spia

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    1. Cara Spia, la speranza è uno dei motori più importanti del mondo,senza quella non si andrebbe da nessuna parte!Ciao!

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  15. Ultimamemte ho paura del Papero non vorrei che, invece di fare l'angelo sulla nuvoletta, facesse il diavolo!

    La Spia

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    1. Dai Spia, paura del papero, "nun se po' legge" sta cosa qui.

      Sta attenta che se cade ti piomba giusto in testa.
      ghghghghhghgh

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  16. Oopssss!
    C'hai ragione, urca!

    La Spia

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  17. Volevo salutare e abbracciare la Lucy che ancora non mi avrà perdonato certe battutacce sui centritavola
    :-(
    Poi.
    Ho letto il libro della Bignardi.
    Molte cose da dire ma non vorrei anticipare il finale.
    Inoltre non so se ne farai un post a parte quindi per ora non dico nulla.
    Aspetto un tuo cenno.
    Invece per la prima volta ho letto un romanzo della Sveva Casati Modigliani.
    Veramente mi chiedo come abbia potuto vendere milioni di copie.
    Sono allibita.
    Credo che persino harmony abbia pubblicato di meglio.
    Intendiamoci rispetto chi invece legge volentieri i suoi romanzi però davvero vi ho trovato tante di quelle banalità.
    Eeeeeeeeeeeee il Papero mi aspetta al varco il 25 ma io sarò impassibile...ghghghghghgh
    veru

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  18. Non dire nulla sul libro della Bignardi.
    Non l'ho ancora letto perchè mi sto trascinando Pennac. E dico trascinando.
    Tanto ma tanto pesante.
    Speriamo di arrivare alla fine, altrimenti andrà a nutrire l'elenco dei libri iniziati e mai finiti.
    Hai letto Casati Modigliani? Ma come hai potuto? ghghghghhgh
    Io ti consiglio di continuare con Frank Mccourt,
    Oppure Paolo Giordano.
    Il 25? e cosa succede il 25?

    BACIO

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  19. Stasera mando un abbraccio a Nick.
    E' tanto tempo che non abbiamo notizie di lui.
    Spero vada tutto bene nella sua nuova casa e nel suo nuovo mondo.

    Ciao ragazzo, ti abbraccio.

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  20. Che cosa posso dire? Io AMO questo libro per tanti versi. Per lo stile, per la struttura, per l'intreccio, ma SOPRATUTTO per il contenuto. Per tutto il contenuto. Lo avrò letto almeno sette volte. Forse anche di più. Spesso ne ripesco stralci a caso. E' sempre sul mio comodino. Eppure il 12 novembre del 2012, quando tu scrivevi il post, ero diventata madre per la prima volta da 8 giorni. Solo che non è bastato per farmi sentire distante questo romanzo, ci sono troppe cose, troppo sentimento che appartiene a ciascuno di noi.
    Ci sono madri nate per esserlo che non lo saranno mai, e poi ci sono donne sterili, aride nell'animo che lo diventano ma non lo sanno essere. Io ho sempre Gemma davanti, nella mia vita, per ricordarmi che sono stata fortunata e che l'amore, quello che si deve dare ai figli, agli esseri umani, non ha necessariamente legami biologici. Si lascia una traccia d'amore nel mondo a prescindere dalla possibilità di procreare, la vita è una grande opportunità, tocca a noi ricercare e trovare la nostra missione. Io credo tu l'abbia già trovata...
    Ah! Ho conosciuto Castellitto di persona, un giorno in aeroporto. E' un grande uomo, genuino e schietto esattamente come appare. Gli volevo fregare il posto al bancone del bar per il caffè, mica mi ero accorta che di lui si trattava... :D

    Ti abbraccio, Mariella... Un abbraccio stretto! <3

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)