05 ottobre 2014

Erri De Luca: La Musica Provata








Che cos'è la musica per noi?
Un mantello che delicatamente pur furiosamente ci avvolge?

Per me è ossa e muscoli.
E' fondamenta.
Il mio passato, presente e futuro.

Che cos'è la musica per il mio autore preferito?
Per lui la musica è Napoli.
Per lui la musica è la sua storia.
Dalla musica classica napoletana ai virtuosismi di Leonard Cohen. Ci regala tutto il suo patrimonio musicale. Intenso, non tenendo nulla per sè. Una consuetudine a cui da tempo ci ha abituato. E allora non mi viene di recensire un libro che si spiega così bene da solo.




Ho avuto un'infanzia involontariamente musicale. Napoli suonava su strumenti a corda e risuonava cupa, effetto di grotte e cavità del sottosuolo scavato, crivellato. La sventrarono fin dall'epoca dei suoi fondatori, i greci, che inaugurarono l'estrazione del tufo, pietra vulcanica docile al taglio, buon assorbente di scosse sotterranee. Il tufo ha una sua acustica sorda in cui le grida si sfibrano, ma i sospiri si espandono.
Napoli è buccia della sua cottura. Il suo golfo ha forma di tarallo, perché il tarallo è avanzo di pasta di pane, e cotto insieme. Il vulcano ha la sua gobba di mandorla tostata. A spasso sul lungomare il cittadino si sente granello di pepe dell'insieme.
Napoli sta sospesa sopra camere d'aria, a vederla da un  punto di vista geologico è una mongolfiera, incerta tra una spinta a salire al cielo e una controspinta a sprofondare in terra. Napoli fluttua, anche se un suo proverbio dice che l'acqua è poca e la papera non galleggia.
Queste forze producono suoni che hanno educato l'orecchio musicale degli abitanti. Napoli è uno strumento a percussione battuto dall'interno.


Io sono nata in una casa costruita con pietre di tufo. Sono nata sul letto dei miei genitori.  Sono nata lì dove il sole è caldo come la cucina economica in cui cuocevano i taralli che preparava mia nonna.
Naturale che le parole di Erri producano in me echi lontani. Una cassa di risonanza che si amplifica con il passare del tempo.
Ma la cosa importante è, che per amare le sue parole che arrivano simili ad onde e spuma di mare, non è fondamentale latitudine o longitudine.
Basta avere un cuore morbido che vibri ad ogni tocco di luce sulle sue pagine.


38 commenti:

  1. Bella, Mari.

    <3

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  2. Anche se è mio concittadino, non ho mai letto un libro del "vecchio" Erri De Luca; ho scorso qualche suo intervento su qualche rotocalco, ho ascoltato qualche intervista alla tv, sapendo che è stato un punto di riferimento per molti esponenti della generazione post sessantottina.
    Certo, sapere che ha scritto un libro su Napoli e i suoi molteplici rapporti con la melodia, per uno che è nato da due genitori musicisti, incuriosisce un po'. ;-)
    Buonanotte amica e sereno lunedì.

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  3. Ok riprovo. Nigel, De Luca e' un grande scrittore. E quando dico questo lo dico sulla base di quello che ho letto di lui fino ad ora. Senza lasciarmi condizionare dal suo percorso politico. Che non mi riguarda e che non giudico. Il racconto non parla di Napoli ma di musica. Ma la sua città e' sempre presente il ogni suo lavoro. Perché è il suo mondo, imprescindibile da lui.

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    1. Se non hai ancora mai letto nulla di lui, a parte l'ottimo racconto di cui parlo ora, potresti cominciare con "Montediddio". Ti auguro anche io una notte serena e un buon inizio settimana :-)

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    2. Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa di Erri...

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  4. Un grande scrittore, che in questi giorni ha collaborato col mio amore Pelù, sai?
    Questo non l'ho letto, ma lui lo leggo sempre in una rubrica^^

    Moz-

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    1. Sto leggendo il libro in queste ore ( ci metterò troppo poco a finirlo) magari ne parla della collaborazione con Pelù.
      Ti saprò dire.
      ciao Moz!

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  5. Splendido come sempre.. letto il titolo pensavo "adesso le cito il passo di Napoli è buccia della sua cottura.." ma hai piacevolmente provveduto.. il cuore si ammorbidisce alle pagine di Erri, sono felice di questa esperienza condivisa.. (http://francobattaglia.blogspot.it/2013/06/erri-deluca-incontroalla-libreria.html)

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    1. Ora vado a leggere il tuo post. Non ti meravigli vero, se ti dico che ci sono alcuni passi di questo libro che mi fanno venire le lacrime agli occhi per la loro intensità.
      Ho scritto più volte di lui pure io, poi ti lascio il link.

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  6. Ciao Mari.
    Se ci parli di questo libro vuol dire che è splendido.
    Vorrei poterlo leggere...vedremo.
    Credo che sia giusto ciò che ci descrive l'autore riguardo Napoli.
    La musica è magicamente nell'aria.
    Questa sensazione l'ho avuta anch'io quando vivevo lì, solo che collego il tutto all'arte, ovvio.
    Ti abbraccio splendida, buon inizio settimana, bacio.😘

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    1. Ma non è detto mica. Dall'alto della mia ignoranza non posso che rifiutare quello che scrivi. Che tutto quello che segnalo sia splendido? Ma quando mai... Ne leggo di cose che obiettivamente piacciono solo a me e pochi altri.
      Certo su di lui non credo di sbagliare. Proprio no.
      Buona settimana anche a te.

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    2. Scusa aggiungo: che significa vorrei poterlo leggere? Si trova in tutte le librerie e anche in internet ( lì costa pure di meno).

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  7. Causa una mia primordiale diffidenza verso gli autori italiani, non mi sono mai nemmeno avvicinato al nome di quest'autore. Hai citato poche righe, però, e qualcosa mi dice che sarebbe un libro interessante da leggere.

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    1. Ti assicuro che avrei voluto riportarlo tutto...
      Sì, un libro da leggere.

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  8. Anche io sono nato in una casa di tufo nel letto matrimoniale di mamma, insieme a mamma c'ero solo io, che non volevo saperne di uscirne fuori. Mi ha trascinato per i capelli la "sora" Tina Guidi, dopo 18 ore di travaglio.
    Civitavecchia allora era tutta di tufo e anche lì c'è un bel golfo che va da Sant'Agostino a Santa Marinella, tutta una scogliera con il porto costruito nel mezzo come la bocca di un gigantesco polipo e i due bracci dell'antemurale che si allargano e si prolungano verso il mare come le branchie di un immenso granchio. Il tufo assorbe il fischio del libeccio e il rotolare della tramontana, trasforma ogni suono in sospiri, ma chi ci vive dentro al riparo dal vento se la gode al calduccio senza bisogno di stufa o di riscaldamento centrale, che allora era impensabile.
    Non ho letto niente di Erri De Luca, ma il pezzullo che ci hai trascritto è molto bello.
    La musica ce l'ho dentro, qualsiasi musica, anche discomusic, ascolto tutto e mi lascio sognare.
    Ciao bellissima. Buon inizio di settimana.

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    1. Potresti iniziare da Il contrario di uno e trovarne un numero incredibili di bei "pezzulli"..

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    2. Della mia "levatrice" non conosco il nome. Ma mamma non era sola, c'era la mia bellissima nonna Carmela.
      E poi qualcun altro credo. Fui l'unica della famiglia a nascere in casa. Per fortuna dopo le mie due sorelle e mio fratello sono nati in ospedale.
      Il mio palazzo poggia su una base di tufo. Ottimo elemento contro le scosse sismiche. Devo dire che ha superato brillantemente anche la prova del terremoto dell'80.
      Quanti ricordi...
      Ma tornando a Erri leggilo. Come dice Gioia va bene tutto. Io segnalo Montediddio perché è quello tra i suoi che preferisco. Lo sento più mio; non so dire bene perché.
      Difficile spiegare con le parole la magia della scrittura di De Luca.
      Grazie Enzo. Buon inizio anche a te.
      Bacio.

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    3. Ho letto Franco, concordo.

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    4. anche io sono nata(ma non in senso letterale come te) ed ancora abito in un vecchio palazzo di tufo, storico,le parole di Erri le capisco tutte.Ho anche la fortuna di averlo in un certo qualmodo vissuto...e ieri da Fazio era stranamente a disagio, o almeno a me, che riconosco le sue ritrosie,così mi è parso.Ogni suo scritto, asciutto ed essenziale, mi piacciano tutti. ciao :)

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    5. @franco battaglia. "Il contrario di uno" è poeno di bei pezzulli? Provvederò.

      @Mariella.Il nome della "Sora Tina" era mitico a Civitavecchia. A me e a mia madre ha salvato la vita. Ha fatto l'ultimo tentativo prima di chiamare il chirurgo, ma perché mamma le urlò con le sue estreme forze che io dovevo nascere e dovevo vivere. A pensarci adesso mi si accappona ancora la pelle.
      Comunque c'era in stanza anche mia nonna Michelina, quella che mi dava poi manrovesci, e papà stava nell'altra stanza, mentre il mio fratellone lo avevano mandato a casa di zia Giulia.
      Mi procurerò anche Montediddio, poi vedremo.
      Scusa la dimenticanza di prima, giuro che non lo farò più, così te lo dico adesso due volte, sorella maggiore della sorellina di Maria.
      Ciao e buona serata sorellona della sorellina di Maria.
      Statte buona.

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    6. Ah ecco, ora sì che hai completato:-)

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    7. @ S. SCUSAMI, ho saltato il tuo commento. E' che questi uomini qui mi divertono troppo. Allora dicevi che anche tu vivi in un palazzo di tufo. Suppongo che sei abituata ai rumori come sospiri come dice De Luca.
      Hai ragione per quel che riguarda l'intervista da Fazio. Anche io ho trovato Erri a disagio.
      Sai lui è un ospite molto gradito; ma forse domenica gli è stata data una collocazione breve ed infelice. Avrebbe meritato lo spazio che di solito gli si dedica. Troppe cose si sono accavallate in quella puntata. Ad esempio io (io eh) ho trovato eccessivo il tempo dedicato all'astronauta donna. Dopo dieci minuti mi ero già annoiata. Mentre Erri De Luca non annoia mai, piuttosto incanta. Lui, i suoi occhi e la sua vita impressa sul viso.
      Ti abbraccio e torna a trovarmi.

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  9. Non vedo l'ora di andare alla presentazione di questo libro (ovviamente già divorato) a napoli il prossimo martedì. Gli occhi di Erri sono già musica

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    1. Io spero di rivederlo a Book Fool!
      Sono dell'idea che incontri come questi ci arricchiscano profondamente.

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  10. L'hai presentato sotto una bellissima luce.

    Buona giornata!

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  11. Conosco due persone che adorano Erri: tu e la mia migliore amica. Ma credo proprio di avertelo già detto! Voglio chiederle se pure lei considera Montediddio tra i suoi titoli preferiti.
    La presentazione che ne fai è davvero accattivante, sei proprio brava. Giuro, non capisco come tu possa far quadrare i numeri di mestiere (proprio come me) con un animo così sensibile come il tuo. Misteri della vita... :) ciao e buona giornata.

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    1. Mumble mumble, anche io non so dare una spiegazione che abbia un senso.
      Coniugare il mio lavoro alla mia "indole" non è affatto semplice. Direi che da tempo ci ho rinunciato!
      Credo che la tua amica lo ami, ma che ami allo stesso modo pure tutto il resto.
      Ma tu Morena, lo hai mai letto? Perdonami se te l'ho già chiesto, non me lo ricordo.
      Sono anziana...
      Bacio

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  12. Non sei anziana... non hai dimenticato, semplicemente non me lo hai mai chiesto. Non ho mai letto niente di Erri. Urge prendere provveddimenti.

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    1. Ma Morena devi provvedere! Devi ;) bacio fanciulla bella.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)