Pier Paolo Pasolini - immagine dagli archivi ANSA. |
" Da una parte il cielo era tutto schiarito, e vi brillavano certe stellucce umide, sperdute nella sua grandezza, come in un sconfinata parete di metallo, da dove, sulla terra, venisse a cadere qualche misero soffio di vento. Dall'altra parte, come ci si voltava, verso Roma, c'era ancora brutto tempo, con dei nuvoli grevi di pioggia e fulmini, che però s'andavano sbrillentando all'orizzonte cosparso di lumi. Da un'altra parte ancora il cielo si stendeva, proprio lì sopra Tiburtino, come sopra l'imbuto d'un cortile, e la luna si appoggiava, spaurita sugli orli lucenti di qualche macchia di vapore vagante. Giù per le strade tutte uguali di Tiburtino non c'era ormai nessuno, e solo dalla strada centrale si sentiva qualche rumore. I tre se ne andavano smidollati verso la Tiburtina, tra lotti con qualche filo d'erba sulla terra battuta, e il Caciotta canticchiava mentre gli altri due trascinavano le scarpe bianche e nere a punta tutte fraciche senza dire una parola."
Come commentare e quali parole poter mai usare per poter descrivere un capolavoro e un Uomo tale. Pensare che fra poco saranno quarant'anni dalla sua morte.
La desolazione e lo squallore di una vita adolescenziale già segnata.Tutto scorre, inizia e finisce su quel fiume che è il nodo della loro esistenza.Che lascia sulle rive solo i vinti.
Oggi, esattamente come ieri.
Pasolini era 30 anni avanti per la sua epoca
RispondiEliminaE' ancora avanti.
EliminaUn rivoluzionario, nel senso più elevato del termine, che per la prima volta ha posto l'attenzione sul sottoproletariato, un ceto bistrattato, incompreso e poco funzionale anche alla Sinistra dell'epoca.
RispondiEliminaNon è riuscito a sdoganarlo del tutto, ma ne ha dimostrato l'esistenza e la capacità d'incidere, nel bene e nel male, nella nostra società. In questa ed altre operazioni socio-culturali, Pasolini è stato profetico, dote di cui sono provvisti solamente i più grandi.
Voleva sdoganarlo? Sono sempre stata convinta che volesse toglierci le bende dagli occhi a tutti. E farci vedere la realtà per quella che era.
EliminaPer quel che mi riguarda c'è riuscito perfettamente. Maledettamente.
"Sdoganarlo"... nel senso di creare un focus intorno ad una categoria emarginata, ma molto importante, sicuramente più di quanto la Sinistra pensasse un tempo e forse pensi tuttora.
EliminaUn romanzo davvero di borgata. Vero, tosto.
RispondiEliminaMoz-
E' stato un precursore. Oggi Siti ripercorre le stesse strade, con la stessa violenza, solo quarant'anni dopo.
EliminaGià, oggi, esattamente come ieri -_-
RispondiEliminaNon ci sono parole da aggiungere.
Mi viene da rispondere alla Vasco: EH GIA'...
EliminaUn friulano di Casarsa, che più friulano non si può, che non conosceva bene il dialetto romano, ma aveva capito tutto dei romani, al punto di scriverne meglio di qualunque altro perché nei suoi libri si respira Roma come è.
RispondiEliminaHo detto "come è" non come era, perché questo suo linguaggio non ha tempo, ne è fuori e io sono pronto a scommettere che fra cento anni sarà ancora attuale, anche senza tutti i marchingegni di oggi e di domani perché l'anima -quando c'è- non ha età.
E mi piace il "come è".
EliminaQuella che conosci tu, quella che conosco io.
E nel mezzo, la poesia di chi nasce poeta e poi muore su di una spiaggia senza nome, pensando di non essere riuscito a dare un senso a tutta la sua vita.
Lui, che lo ha dato alle nostre.
Riconosco tutta la sua friulanità...cuori grondanti, volti aspri.
EliminaImparai ad apprezzare Pasolini, dopo aver visto "Il Vangelo secondo Matteo", un film scarno, essenziale che, nel confronto con i "colossal" americani di analogo genere, sembrava misero, ma che riportava tutto ad una dimensione autenticamente umana.
RispondiEliminaBacioni.
Sai che non ricordo di avere visto per intero il film che citi? Grave mancanza lo so. Autentico come il suo regista. A cui le maschere facevano schifo.
Eliminapenso di essermi innamorata della politica e sopratutto della provocazione e della denuncia delle ingiustizie, grazie a lui.
RispondiEliminaricordo la pagina piegata nel portafogli di mio padre, con il suo articolo di denuncia, il famoso
"io so i nomi", tenuta come un santino.
ciao Mariella
Perché secondo te, è ancora difficile parlare e discutere sulla sua figura di artista e di uomo? Perché se lo richiamiamo nei discorsi e nei confronti si tende a glissare a dare poco risalto a chi, tra i primi, ha cambiato il nostro modo di pensare e di credere, nella giustizia e soprattutto nella Libertà, in qualunque modo la si voglia esprimere? Perché fa ancora paura?
Elimina"IO SO MA NON HO LE PROVE NON HO INDIZI..."
Non dico niente.Non ho nulla da aggiungere oltre a quello che è stato detto sopra dagli altri lettori.
RispondiEliminaAvevo letto il libro anni fa. Stupendo! Ma quanto male mi ha fatto dentro al pensiero che in fondo è sempre attulae!
Ciao a tutti!
E' infatti la cosa più drammatica. Sapere che sia attuale e che nulla ha cambiato le cose. Nemmeno le coscienze.
EliminaCiao PAT!
Come forse avrai intuito dal mio blog, adoro Pasolini. Ho letto quasi tutti i suoi scritti, ne ho letto la bellissima biografia scritta da Enzo Siciliano, ne ho amato le luci e ancor più le ombre. A volte mi sento totalmente risucchiata dalla sua anima, mi spavento della somiglianza dei nostri pensieri, e rimpiango di non aver potuto conoscerlo, parlargli, aspettare con trepidazione che le raccolte delle sue poesie fossero pubblicate...
RispondiEliminaE poi Ragazzi di Vita ha un posto speciale nel mio cuore, perché mi ricorda un po' i racconti del quartiere dove è cresciuto il mio papà, uno di quei ragazzi "leggeri come stracci" di cui parlava lui, che vivevano una vita più semplice, più autentica e, per alcuni di loro, più difficile.
Un bacio grande Mari!
Anche io ho il rimpianto di non avere avuto la possibilità di conoscerlo.
EliminaMa questo mi rende più consapevole del fatto che indiscutibilmente amo e amerò i suoi scritti.
Ragazzi di Vita è il mio libro preferito, tra i suoi.
Un abbraccio forte G.
Gran personaggio Pasolini, a tutto tondo. Poi qui parla anche di posti che io conosco, anche se profondamente cambiati (che oggi, sulla Tiburtina e al Tiburtino, di rumori ce ne stanno quanti ne vuoi ^^), ma il bello credo sia anche questo, ri-scoprire qualcosa che, per noi, non è mai esistito e invece, prima, c'era, ed era la normalità :)
RispondiEliminaUn abbraccio :)
Ciao MAURIZIO. Anche io qualcosa conosco dei luoghi descritti da Pasolini. Ma sono davvero diversi da allora. Ora tutto quel mondo si è spostato altrove, portandosi dietro la stessa rabbia condita di disperazione.
EliminaUn abbraccio.
Bello da far star male Mariellina mia, ti prende in pieno petto cosi' zeppo di minimi ricordi e il tempo è passato inesorabilmente..
RispondiEliminaUn bacio serale amica mia bella!
Vero, i ricordi legati a quel tempo di cui lessi parecchio tempo fa sono tanti. Come il tempo trascorso. Ho in mente il modo doloroso in cui afferrai la prima volta quelle parole. E vidi attraverso il suo cuore e i suoi occhi la variegata umanità che descrivevi. Bello da far star male, esatto NELLA.
EliminaDirei perfetto.
Ti abbraccio forte.
..E io di più!
EliminaTra le mie letture del liceo...
RispondiEliminaBuona domenica!
Anche tra le mie. Avevo un professore che lo adorava...
Eliminaot: ti ho risposto
RispondiEliminaVisto. Hai scelto Francesco. La tua risposta è chiara. In bocca al lupo.
EliminaPasso per un saluto Mariella.
RispondiEliminaBuon Martedì
Maurizio
Grazie MAURIZIO. Sempre gentile e caro.
EliminaUn abbraccio, ti auguro un bel fine settimana.
A me sono posti che non giungono nuovi. Nel senso che la disperazione ha cambiato forse toni e sfumature, ma le periferie romane sono abbrutite della stessa malasorte. Certi quartieri la gente neanche sa che esistono.
RispondiEliminaNon ci si perde neanche per sbaglio. Poi legge Pasolini e immagina solo tempi andati.
Ma è pieno di Caciotta con le scarpe trascinate, nei cortili a imbuto, col futuro da inventare.
E ci credo! Concordo con le periferie odierne. Ma anche quello che è a ridosso del centro storico mi ha sconvolto l'ultima volta che sono passata da Roma. Città eterna e decadente. Sempre più decadente. Abbandonata, sfruttata, violentata.
EliminaNiente di diverso da allora. Si è spostato solo il baricentro. Ma le anime violente sono uguali, rapportate ai tempi. Adoro Siti. Nessuno più di lui e meglio di lui, ce la sta raccontando.Non a caso, direi. Maledetta. Perduta.
Abbraccio FRANCO.
Non lo conosco. Provai una volta a leggere il romanzo ma non capivo le parole.
RispondiEliminaLeggendoti SARA, ho pensato alla mia prima volta con Camilleri. E' stata durissima. Ma non ho rinunciato. E mi ha conquistato.
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