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Foto privata di Antonio S. |
Lo conosco da tempi non sospetti, diciamo da qualche decina di anni, perché è il posto dove è nata mia madre. Figlia di un giovane macchinista beneventano, che prima della 2° guerra mondiale, dovette lasciare la sua terra originaria e trasferirsi per lavoro nella grande città, assieme ai figli e alla moglie. Rimase lì per poco tempo perché, allo scoppio del conflitto, tornarono alla loro vita di provincia. Ma sia mia nonna che mia mamma, mi raccontarono di quel piccolo appartamento al primo piano, con due finestre che si affacciavano su uno dei cortili circondati dai palazzi del quartiere. Non c'era bellezza sicuramente, ma nei loro occhi, durante i racconti, leggevo la malinconia di quel tempo antico, sospeso tra due orrori. La giovane sposa dietro la finestra aspettava il ritorno del marito dal lavoro faticoso, sporco della fuliggine di carbone che riempiva mani e polmoni e i figli piccoli ,desiderosi di riabbracciare quel padre spesso lontano, anche per diversi giorni. Altri tempi, altra vita, altri respiri.
Era ed è un quartiere popolare, venuto su a cavallo delle due guerre. Luogo di operai e ferrovieri, di gente, citando Troisi, povera ma onesta.
Un quartiere che, nel corso dei decenni, non ha mai barattato la sua dignità e la sua onestà. Fiero e consapevole, anche se sempre più costretto a fare i conti prima con le cattive amministrazioni e poi con la mancanza di fondi di quelle attuali, aggredito dal degrado che, come in tutte le grandi città, colpisce innanzitutto le periferie.
Nonostante tutto è un quartiere dove i rapporti umani sono quelli di una volta, l'aiutarsi l'uno con l'altro è prassi e il caffè ha ancora quel profumo buono di ospitalità secolare. Passeggiando tra le strade hai la netta sensazione che Eduardo sia lì, pronto per una chiacchiera e na'tazzulella e' cafè...
Ultimamente c'è stata una variopinta invasione di turisti che si sono riversati nelle strade note grazie al clamore e alla popolarità che ha suscitato la celebre quadrilogia letteraria nata dalla mente di Elena Ferrante: L'amica geniale.
Anche se l'autrice non ha mai nominato nei romanzi il quartiere in cui è ambientata la storia di Lila e Lenù, troppi particolari sono a lui riconducibili. A fine giugno è stato inaugurato un nuovo programma di riqualificazione del tessuto ambientale e sociale grazie ad una serie di murales del famoso street artist internazionale, Gomez.
Il tutto è stato possibile grazie alla campagna "I colori del rione" di Anema&Coop.
Mi è parsa un'occasione bellissima per il quartiere che darà ancora più vita e coesione alle persone.
Ma ora lascio parlare le foto, scattate tra ieri e e oggi da mio fratello.
Un architetto che, per scelta e passione, ha deciso di vivere sul territorio. Lui ne è fiero così come io lo sono di lui. E la storia della mia famiglia continua, passo dopo passo, tra quelle strade.
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foto privata di Antonio S. |
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Foto privata di Antonio S. |
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Foto privata di Antonio S. |
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Foto privata di Antonio S. |
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Foto privata di Antonio S. |
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Foto privata di Antonio S. |
Per qualche giorno il mio blog sarà in pausa, da oggi partono ufficialmente le mie vacanze.
Vi abbraccio tutti.