"Come curare un fanatico? Inseguire un pugno di fanatici su per le montagne dell'Afganistan è una cosa. Lottare contro il fanatismo è un'altra. Completamente diversa. L'attuale crisi mondiale in Medio Oriente o in Israele/Palestina non discende dai valori dell'Islam. Non è da imputarsi, come dicono certi razzisti, alla mentalità araba. Assolutamente no. Ha invece a che fare con l'antica lotta fra fanatismo e pragmatismo. Fra fanatismo e pluralismo. Fra fanatismo e tolleranza.
Il fanatismo nasce molto prima dell'Islam, del cristianesimo, del giudaismo. Viene prima di qualsiasi stato, governo o sistema politico. Viene prima di qualsiasi ideologia o credo."
Oggi vi consiglio un piccolo libro, che è quasi un mantra per me. Vi consiglio di leggerlo e rileggerlo. Perché come dice il grande scrittore israeliano, l'unico rimedio ai fautori del fanatismo, vento fortissimo che, oggi più che mai, sta provando a distruggere il mondo, è il compromesso.
A noi europei toccherà riservare ogni oncia di aiuto possibile agli altri, sin d'ora. Cominciando a non dover scegliere se essere pro o contro Israele e Palestina, ma assolutamente contro i fautori del fanatismo e dell'odio, che non hanno confini. Dovremo essere per la pace.
Buona Settimana della Memoria
Buon weekend da OLgica!
RispondiEliminaSono Mariella, ho di nuovo problemi a commentare su blogger
EliminaLa tipica definizione di compromesso ci riporta a qualcosa di altamente saggio ed equilibrato:
RispondiElimina"concessione reciproca". Saremo in grado di accomodarci verso una soluzione equa e assolutamente lontana da ogni fanatismo, da ogni presa di posizione, da ogni stortura mentale?
Intanto una nuova Giornata della Memoria che dovrebbe rappresentare - dopo anni - la prima a contemplare timidi passi avanti. Ce lo auguriamo di cuore, noi tutti che ancora sembriamo averne uno.
Finalmente ho recuperato!
EliminaHo poca fiducia ma come dice Papa Francesco, voglio sperare... buona domenica Franco.
RispondiEliminaSì, dobbiamo essere per la pace ! Grazie per questo consiglio di lettura, lo terrò presente. Ciao e buona domenica.
RispondiEliminaGrazie a te Mirtillo, se lo leggi poi, fammi sapere.
EliminaNon ho letto il libro in questione, quindi non posso ovviamente esprimermi, ma i concetti con cui lo riassumi mi fanno pensare che l'autore sia di parte e cerchi di nascondere con belle frasi retoriche la verità oggettiva. E la verità oggettiva è che lo stato di Israele è stato creato artificiosamente da due potenze coloniali europee permettendo un'immigrazione incontrollata di ebrei europei in Palestina e dandogli la possibilità di "espropriare" un po' alla volta gli arabi residenti.
RispondiEliminaConsiderata la complessità della situazione e la sua evoluzione nei settant'anni successivi, sono d'accordo sul "pragmatismo" di accettare l'idea che lo stato di Israele abbia il diritto di esistere e non debba più essere considerato "abusivo" e debba essere riconosciuto da tutte le nazioni. Ma per arrivare a un punto del genere bisognerebbe anche permettere la nascita di uno stato palestinese reale, e nessun governo israeliano sinora si è mai impegnato a farlo. Dare la colpa "al fanatismo" è fuorviante poiché Israele è tecnicamente una democrazia, si parla tanto di Nethanyau ma non è che negli ultimi settant'anni abbia governato solo Nethanyau, Israele ha cambiato tantissimi primi ministri e c'è stata alternanza fra i partiti che lo hanno governato. Risultato: gli insediamenti abusivi in Cisgiordania non sono mai stati bloccati, ogni trattativa di pace è sempre stata solo verbale ma mai effettiva a livello di attuazione, ora addirittura cominciano a ammettere pubblicamente che non esisterà mai uno stato palestinese e che la Cisgiordania è "storicamente" territorio di Israele... Tecnicamente uno stato palestinese si potrebbe creare anche subito, basterebbe che il governo israeliano costringesse con la forza i coloni abusivi a rientrare entro i confini nazionali e permettendo all'Autorità Nazionale Palestinese di avere un controllo effettivo del territorio. Se poi, per motivi di sicurezza, Israele vuole continuare nella costruzione di un enorme muro che lo separi fisicamente dalla Cisgiordania, se vuole blindare la frontiera con Gaza, ovviamente può farlo. Ma a me sembra che voglia semplicemente far passare ancora anni, ancora decenni, sperando che il mondo, persino i paesi arabi, finiscano con lo "stufarsi" della questione palestinese e accettare "pragmaticamente" (detto in senso ironico) che non esisterà mai uno stato palestinese effettivo.
Credo tu non conosca l'autore. oltre che il saggio. Non è mai stato qualcuno che si nascondeva o ometteva quello che pensava. La sua discussione sul fanatismo è molto più ampia, diverse volte ha affrontato la questione sia in appuntamenti pubblici (io ero presente alla sinagoga di Milano quando ne parlò) sia nei suoi romanzi. Condivido quello che dici anche se non ho capito cosa intendi sul riconoscere Israele come stato, visto che è riconosciuto ampiamente dalla stragrande maggioranza degli stati occidentali e dall'Onu. Invece per quel che riguarda la Palestina penso, come molti di noi, che dovrebbe avere la possibilità di fare lo stesso percorso. Auspico da sempre due stati liberi e indipendenti, ma sappiamo molto bene quanto questo sia difficile.
EliminaChi sono oggi i fanatici? Quei coloni israeliani che rubano la terra ai palestinesi. Quei palestinesi che non riescono a esprimere una leadership credibile. Quegli israeliani che lasciano fare i coloni ladri. Quei paesi arabi che vorrebbero che Israele non esistesse. Tutti quelli che in nome della religione pretendono di avere in mano la rivelazione. Quei presidenti o tycoon che pensano di governare il mondo. Quei delinquenti che invadono con le armi i territori di un altro paese. Quei politici che ingannano scientemente gli elettori con messaggi propagandistici falsi. L'elenco è aperto.
RispondiEliminaCiao Cesare, è esattamente quello di cui parlava Amos Oz nel suo saggio. Che probabilmente hai letto. E l'elenco purtroppo, si allunga ogni giorno di più.
EliminaCiao Mariella, finora non l'ho letto, ma è un bell'argomento!
EliminaCiao Mariella, chi non è affetto, anche solo leggermente, da fanatismo?
RispondiEliminaFinché continueremo a dare la colpa agli "altri" giornate per la sensibilizzazione (memoria, violenza di genere, ecc.) saranno un guscio vuoto, un contenitore inutile da esibire all'uopo, da riporre e riesumare quando serve.
Anche io come te, come hai ribadito nella risposta al commento di Franco, ho poca fiducia, m essendo l'ultima a morire ...
Un abbraccio.
Ciao Romualdo, siamo tutti un po' fanatici, è vero. Il nostro è un fanatismo curabile con saggezza e buon senso. Che sono qualità che stanno scomparendo purtroppo, non ti pare?
EliminaSperanza sempre, altrimenti non c'è scampo. Un abbraccio a te.
Sei sempre raffinata nelle tue letture, ti ammiro per questo.
RispondiEliminaIo mi sento un po'come uno struzzo e ho paura a conoscere troppo il mondo che ci circonda.
Grazie Sara, che gran bel complimento ma non sono poi così raffinata, tu lo sei.
EliminaSpero che il commento si sia fissato!
RispondiEliminasi, c'è la moderazione.
EliminaIl fanatismo esiste probabilmente da prima di ogni religione o ideologia e va ben oltre le varie e numerose lotte politiche. Come ben dici tu, l'obiettivo comune dovrebbe essere la pace a cui si arriva solamente se si è disposti a stare accanto a chi ne ha bisogno, a volte anche scendendo a compromessi.
RispondiEliminaTi ringrazio Mariella per i commenti da me anche quando non c'ero 😘 ogni tanto scappano nello spam ma li ho recuperati! ❤️ Un abbraccio forte
Il compromesso fa parte della vita di ognuno di noi. Quando ne acquisiamo consapevolezza diventiamo migliori.
RispondiEliminaPS: ogni tanto ci fai preoccupare per la tua assenza ma è bello rileggerti ogni volta. Ti abbraccio.