20 aprile 2024

IL MONOLOGO DI ANTONIO SCURATI: VIVA IL 25 APRILE, VIVA L'ITALIA ANTIFASCISTA



Antonio Scurati


Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.


Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?

Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.


Il testo integrale del monologo di Antonio Scurati che è stato censurato dalla RAI. Questa sera doveva partecipare al programma di Serena Bortone su Rai 3 ma il suo intervento è stato cancellato. Un altro duro colpo alla libertà di pensiero e alla nostra "malandata" democrazia. 


31 commenti:

  1. Che vergogna.
    Ciao Mariella. Buona fine di settimana.
    sinforosa

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    1. Bisogna finirla di fare finta di nulla, altrimenti presto sarà troppo tardi. Buona domenica a te.

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  2. Viva l'Italia antifascista!

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  3. Purtroppo sin dall'unità in questo paese non si sfugge alla spirale dell'ideologia estremistica trasformata in dogma, al punto da degenerare in atti di violenza. Ero bambino io e si vivevano ancora i cosiddetti anni di piombo, a distanza di decenni questo approccio ancora continua a influenzare la linea politica. É un male atavico dell'Italia, e ormai temo proprio che non ne usciremo mai più.

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  4. Quando qualcosa viene vietato, forse è la volta buona che ottiene più successo.

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  5. Come ha detto Gramellini, al termine della lettura del monologo a In altre parole, su La 7, certe cose, a vietarle, gli fai un favore..

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    1. Un favore a chi? Alla nostra malandata Italia?

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    2. Alla sua diffusione capillare.. quel discorso lo avrebbero ascoltato molti di meno, soprattutto ne avrebbero assimilato molto meno il potentissimo messaggio.. ma a destra non ci arrivano..

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    3. Sono d'accordo. Ma quelli li sono stupidi, per questo ancor più pericolosi...

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  6. Massima diffusione all'informazione sui crimini mussoliniani. Brava!

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    1. Faccio quello che posso sul mio blog, almeno non sto zitta...

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  7. Matteotti fu assassinato da 4 o 5 membri di una squadraccia di picchiatori fascisti del tempo. Il capo era un fiorentino e si chiamava Dumini. ( fu arrestato, condannato?) Una squadraccia di compagni avrebbe fatto lo stesso. La violenza resta tale qualunque colore e tessera essa agiti per ottenere impunità. Se non si mettono i puntini sulle I non si va da nessuna parte. Ogni maggioranza politica tende inesorabilmente a controllare stampa e media, vale per la destra e anche per la sinistra che fino a ieri ha fatto ciò che ha voluto sui mezzi di comunicazione ufficiale e continua a farlo nelle scuole e nelle università, è di tutta evidenza. Si chiama pensiero unico. Negare responsabilità pratiche e morali dell'omicidio Matteotti per Mussolini è da cretini, idem per non aver permesso la lettura del testo di Scurati in Rai. sul contenuto del discorso non sono del tutto d'accordo ma questa è un'altra faccenda. Tuttavia se ci fosse in Italia una dittatura di destra la Bortone non condurebbe nessuna trasmissione televisiva, Scurati sarebbe rifugiato all'estero, nessuno di noi scriverebbe su un blog e la Meloni non sarebbe presidente del consiglio dei ministri, la Boldrini non avrebbe mai diretto la camera dei deputati, Santoro sarebbe emigrato, La Murgia seppellita in segreto, Saviano sarebbe già clandestino etc etc.
    I fatti e le analisi storiche sono una cosa, gli slogans da elezioni politiche un'altra.

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    1. L'hai letto sui libri di Scurati? Bene, manca ormai poco alla clandestinità e al carcere. Qui c'è poco di slogan e tanto di diritti e storia che si vogliono cancellare e revisionare.

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    2. L'hai letto sui libri di Scurati? Bene, manca ormai poco alla clandestinità e al carcere. Qui c'è poco di slogan e tanto di diritti e storia che si vogliono cancellare e revisionare.

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  8. a volte con 50 euri mensili a don ciccio ci si può sentire più garantiti che non con le migliaia pagate con dicitura irpef.
    Ecco perchè è impossibile sradicare certi fenomeni nonostante le chiacchiere acculturate nei paesi di merda.
    Più raziocinio, più tagli di mano, altrimenti restano solo esse: le chiacchiere

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  9. Ed ecco che chi voleva censurare queste parole se le ritroverà ovunque, senza scampo

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  10. Segno chiaro di un paese che sta prendendo una pessima piega. Dobbiamo continuare a esprimere con decisione il nostro dissenso se davvero vogliamo fermarli.

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    1. Ieri ho letto dell'attacco a Zanchini. Sono senza vergogna.

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  11. Esisteva ed esiste, un serio problema alla libertà d'informazione in Italia, non bisogna mai tacere davanti a queste limitazioni.

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    1. Mentre l'Europa va avanti e approva leggi sulla libertà d'informazione noi stiamo tornando indietro. Per questo, oggi più che mai, dobbiamo far sentire chiaramente il nostro dissenso.

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  12. A Scurati tutta questa situazione deve aver fatto un gran comodo :D
    Prima se lo filavano in pochi e invece in questi giorni non si parla d'altro.

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    1. Io la vedo in maniera diversa, Scurati e uno dei nostri autori più venduti, in Italia e all'estero. Le sue parole sono molto importanti, visto che ha dedicato quasi la totalità del suo lavoro a parlare di quel periodo storico che la destra al potere vorrebbe revisionare. Per cui colpendo lui, si colpisce chi non accetta l'oblio in cui vogliono farci cadere. Dimenticare il nostro passato è dimenticare noi stessi e la nostra democrazia.

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  13. Il testo del presente post era quello che doveva dire Antonio Scurate? Ah, certo, sì.
    Per finire di completarlo, la Meloni pubblica il testo nel suo profilo "f"... Cerca di smentire o semplicemente sta mascherando il senso del discorso?

    podi-.

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    1. Si Carlos, è il testo integrale. Meloni prova a negare che la destra al potere voglia colpire chi non accetta e non si arrende. Ma la situazione è molto grave in Italia, gravissima.

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  14. La censura ha avuto l'effetto opposto. Ormai non si parla d'altro. Sentiremo mai quella parola "Antifascismo" sulle labbra del nostro presidente del Consiglio!

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    1. Cara Katerine, sulle sue labbra non sentiremo mai quella parola. Come dice Barbato, se non si dice che si è antifascista, non c'è alternativa, si è fascista. Molto semplice....

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)