07 dicembre 2019

SABATO DI POESIA: UNA NOTA SULLE MASSE


L’inferno privato reso pubblico
spesso confonde i lettori:
si domandano come questo
o quell’altro
possano sopportare e
continuare.
ebbene, ecco il segreto:
non aspettatevi troppo
dall’Umanità,
l’odio è stato
praticato
per secoli,
tramandato
raffinato e
perfezionato,
oh, sono diventati
molto bravi in questo –
l’odio fiorisce
con regolarità
sempre più frequente.
è il nostro inferno pubblico che crea un inferno privato e
non c’è inferno
eccetto che quaggiù sulla
terra.
una volta accettata
questa premessa
sarete liberi di
esistere
nei termini da voi stabiliti
e non conoscerete
mai la solitudine
e la morte sarà
un nonnulla.
consideratevi
benedetti
nell’oscurità.


(CHARLES BUKOWSKI - QUANDO ERAVAMO GIOVANI - 1977)


Note bibliografiche:
Charles Bukowski nasce a Andernach, Germania, nel 1920 ed è morto a San Pedro, California, nel 1994. 
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, da frequenti esperienze sessuali (descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi) e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del realismo sporco. (fonte Wikipedia)

33 commenti:

  1. Cara Mariella, credo che nessun post sia mai stato chiaro come questo!!!
    Penso che bisognerebbe sempre riflettere e dico anche molto!!!
    Ciao e buona fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-) 
    Tomaso

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    1. E' un post dedicato ad una realtà chiara e lapidaria.
      Purtroppo Tomaso non tutti riescono a riflettere sull'idea che l'odio è insito nell'animo umano.
      Un abbraccio e buona domenica a te e Danila.

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  2. È un po’ come quella canzone di Ligabue ...quando ti abitui all’odore della merda intorno a te non ci fai più caso.
    Non ne ricordo il titolo.
    Ma questi versi son proprio realisticamente sporchi.
    Bella poesia.
    Una impietosa fotografia della realtà.
    Buon weekend Mari

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    1. Non so se tu hai mai letto nulla delle poesie di Ligabue, capiresti quanto è azzeccato il tuo paragone. Versi sporchi e realistici.
      La canzone a cui ti riferisci è "Il giorno di dolore che uno ha".
      te la posto sotto. Buona domenica Max.

      Quando tutte le parole
      Sai che non ti servon più
      Quando sudi il tuo coraggio
      Per non startene laggiù
      Quando tiri in mezzo dio
      O il destino, o chissà che
      Che nessuno se lo spiega
      Perché sia successo a te
      Quando tira un po' di vento che ci si rialza un po'
      E la vita è un po' più forte del tuo dirle "grazie no"
      Quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà
      Sopra il giorno di dolore che uno ha
      Tu ru ru
      Quando indietro non si torna
      Quando l'hai capito che
      Che la vita non è giusta
      Come la vorresti te
      Quando farsi una ragione
      Vorrà dire vivere
      Te l'han detto tutti quanti
      Che per loro è facile
      Quando batte un po' di sole dove ci contavi un po'
      E la vita è un po' più forte del tuo dirle "ancora no"
      Quando la ferita brucia la tua pelle si farà
      Sopra il giorno di dolore che…

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    2. Quando il cuore senza un pezzo
      Il suo ritmo prenderà
      Quando l'aria che fa il giro
      I tuoi polmoni beccherà
      Quando questa merda intorno
      Sempre merda resterà
      Riconoscerai l'odore
      Perché questa è la realtà
      Quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai "che or'è?"
      Che la vita è sempre forte molto più che facile
      Quando sposti appena il piede, lì il tuo tempo crescerà
      Soprail giorno di dolore che uno ha

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  3. Grande Charlie, adoro il suo modo di scrivere.
    Poesia cruda, crudele e vera.

    Moz-

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    1. Anche io. Ti fa riflettere spezzandoti la schiena.
      Un abbraccio.

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  4. Questi sono i poeti, veri, vivi, vibranti, al di là del tempo, sempre.
    Buona giornata Mariella e buona fine di settimana.
    sinforosa

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    1. Poeti a cui puoi sempre ricondurti, in ogni momento della vita.
      Grazie Sinforosa, una buona domenica a te.

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  5. Il grande Bukowski definito il poeta maledetto ,per il suo incompreso modo di fare poesia , egli conduce uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo (consumando alcol e droghe), creando testi di una difficile lettura. A me piacciono molto le sue poesie,sempre fuori dagli schemie dalle convenzioni .
    Bellissimo post .
    Un abbraccio cara Mariella , buon sabato.
    Rosy

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    1. Non ha mai negato i suoi limiti,i suoi difetti e i suoi vizi. In questo modo ha creato una poesia unica e immortale. In cui tutti noi, esseri imperfetti, possiamo riconoscerci.
      Ti abbraccio anche io, carissima Rosy.
      Buona domenica.

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  6. Bello questo omaggio a Bukowski. Ce ne fossero, oggi.

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    1. Quando avrai tempo Andrea, cerca il blog di Vincenzo Iacoponi. Capirai quanto abbiamo perso noi blogger, quest'anno.
      A proposito di poesia vera, cruda. No, non ce ne sono più ormai, poeti così.
      Ti abbraccio e buona domenica.

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  7. Un mio amico cantautore ha scritto un testo bellissimo su Bukowski, peccato non averne una registrazione da poter condividere.

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    1. Peccato davvero, sarebbe stato bello poter ascoltare!

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  8. Ciao.Bukowski è stato un geniale provocatore,anche se non condivido tutto il suo pensiero.
    Un caro saluto.fulvio

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    1. Sono d'accordo che sia stato geniale e come te non è che condivido tutto, ma molto del suo pensiero sì.
      Un abbraccio e buona domenica.

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  9. Una buona serata e una felice domenica a te.

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  10. Se non avessi fatto tanti traslochi,tra i mie libri e quelli di mio marito, ne avremmo a migliaia ( pensa che in una delle case che abbiamo abitato, avevamo un sistema a binario scorrevole per i libri) ed è sempre stato difficile fare delle scelte, ma a Bukowski non ho mai rinunciato.
    Vero, realistico, persino sfrontato a volte.
    Hai fatto bene a scegliere questa poesia, molto adatta ai tempi che corrono.
    Cri




    Hai fatto bene a scegliere questa poesia, molto attuale con i tempi che corrono.
    Cri

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    1. Scritta nel 1977 e attuale più che mai. Del resto l'odio è insito nella natura umana.
      Un sistema binario per le librerie? Fantastico, chissà potrebbe servirmi nella prossima casa dato che, anche io, ho migliaia di libri. E penso siano destinati ad aumentare...
      Un abbraccio Cri, buona domenica.

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  11. Ogni cosa ha il suo carattere. Ogni dono é! Buona domenica Mariella!

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    1. L'odio purtroppo, non posso davvero considerarlo un dono.
      Un abbraccio e buona domenica a te.

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  12. Mi piace il suo modo duro e senza mezzi termini di scrivere.

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  13. Io non sono brava a commentare le poesie. Ho letto i commenti precedenti e sono d'accordo nel dire che è una poesia cruda, senza mezzi termini ma mi piace questo modo di scrivere, così "realistico" , una poesia molto attuale, coi tempi che corrono. Saluti.

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    1. A me pare che tu ti sia "spiegata" benissimo!
      Reale e amaro il suo modo di vivere, come la vita ci ha insegnato.
      Un abbraccio e buona domenica.

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  14. Adoro bucoschi, ma devo proprio dire che anche l'amore è stato praticato per secoli. E l'amore a me mi piace meglio, a me mi 😳😳😳

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    1. Ahahah e per fortuna! Così riusciamo sempre a prenderlo a calci nel sedere, tutto quell'odio!
      A me mi piace pure l'amore e tanto!
      Grazie Alberto!

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  15. Parole molto vere, realistiche, crude... che ti inchiodano e ti spingono a riflettere su certe verità, anche quando sono scomode. Forse soprattutto.
    Un abbraccio :)

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    1. Quando leggo Bukowski mi manca il fiato. Sono versi che picchiano duro. Vero, verità scomode. Sarebbe meglio non leggerle o chiudere gli occhi e dimenticarle.
      Ti abbraccio anche io.

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  16. Odio? Il tempo passa. Io? li vedo tanti e anche i parenti e prego! Buona notte Mariella!

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    1. Hai ragione, a volte il tempo ti aiuta a dimenticare!
      Un abbraccio e buona serata, caro Francesco.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)