10 aprile 2012

NAZIM HIKMET:IL NUVOLO PRIGIONIERO






Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto


Torno alla poesia dedicando uno spazio al grande poeta turco, semplicemente perchè oggi sento il bisogno di essere coccolata dalle sue parole.

Nato a Salonicco nel 1902, appartiene ad una grande famiglia aristocratica russa.
Il nonno era stato governatore di varie province, il padre un diplomatico.
Studia nel liceo Galatasaray di Istambul, e poi passa all'Accademia di marina.
Pubblica appena 17enne delle sue poesie.
A 18 anni scappa in Anatolia, si capisce subito che ha l'animo tempestoso di chi è alla ricerca di se stesso ma anche degli altri.
Scopre i testi di Marx e la rivoluzione sovietica e decide di emigrare: va a Mosca e si iscrive all'Università comunista dei lavoratori d'oriente, incontra Lenin, vi rimane per sette anni.
Torna in patria per un breve periodo, tra il 1924 il 1925, organizzando una tipografia a Smirne.
Fugge nuovamente, ma poi nel 1928rientra da clandestino in Turchia.
Intanto escono numerosi suoi scritti e libri.
La sua posizione politica non piace al governo anticomunista, tanto che nel 1938, dopo varie condanne e detenzioni accusato di complotti politici e propaganda contro il governo, viene condannato a ventotto anni di carcere.
Ne scontò 12 in Anatolia nel corso dei quali ebbe anche il primo infarto.
Poi venne scarcerato per intercessione di Tristan Tzara, capo di un gruppo di artisti e intellettuali.
Viene però strettamente controllato dalla polizia.
Decide quindi di andare via definitivamente dalla sua patria, anche se la moglie Munevvér, che amava fortemente, aspetta un bimbo e non avrebbe potuto seguirlo.
Torna in Unione Sovietica e vive in una dacia vicino Mosca.

E' un artista di fama mondiale.
I suoi libri vengono pubblicati in moltissimi paesi.
Non solo libri, ma anche saggi, opere teatrali.
Gira il mondo, arriva anche in Italia.
Muore il 3 giugno 1963 a Mosca.

Brevemente vi ho descritto la sua vita.
Provo a parlarvi della sua poesia così grande, anche se non mi sembra di esserne all'altezza, lasciandovi dei piccoli brani con i quali se volete possiamo disquisire.
Ad esempio mi lascia ferma, immobile e con cuore palpitante:

In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi amare
erano allegre, coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini

La frase che chiude la poesia, smuove l'essenza di me, di donna, di amica, di essere umano.
E ho scoperto il grande poeta proprio grazie a questa poesia.

Oppure:

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi sono fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre

eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent'anni
di cent'anni di strada
e da cent'anni nella penombra
corro dietro a te.

La parola cent'anni metaforicamente mi da il senso di amore infinito.


Nel periodo della prigionia, quando era lontano dalla sua adorata moglie e dalla sua terra, scrisse numerosissime poesie d'amore, a esempio quella che ho lasciato come incipit.

Spesso la ripeto da sola a labbra socchiuse; ha il magico potere di rendermi serena sul futuro perchè se un uomo prigioniero, lontano dai suoi affetti più cari, ha saputo scrivere parole così cariche di speranza, siamo in grado tutti, ti trovare la stessa forza.
Lasciandoci alle spalle, i pensieri, le preoccupazioni e la durezza della nostra vita.
Almeno per un momento.
Un poeta che riuscì a scrivere anche delle magnifiche fiabe, da qui ho tratto il titolo del post. Dalla sua raccolta intitolata "Il Nuvolo Innamorato" che nasce dai ricordi remoti di bambino.
E i suoi racconti che parlano di principesse e di nuvoli che possono innamorarsi, di contadini sciocchi, di ragazzi furbi, di maghi crudeli e ragazze astute, mi fanno sorridere perchè nel suo umorismo e in quelle parole solo apparentemente lievi, c'è tutta l'essenza di lui.
Il grande poeta e uomo: NAZIM HIKMET.



AVETE VOGLIA DI DISCUTERE NUOVAMENTE DI POESIA CON ME, APRIRE IL VOSTRO CUORE COME IN QUESTA SCENA, PERFETTA, TRATTA DA UNO DEI MIEI FILM PREFERITI?


E a proposito di Ozpetek io vi consiglio di andare a vedere"Magnifica Presenza" il suo ultimo capolavoro.
Ho trovato tutti bravissimi e il film un vero e proprio sogno ad occhi aperti.

Elio Germano straordinario, come tutti gli altri protagonisti, da Beppe Fiorello a Margherita Buy a Vittoria Puccini.
Film come questo ci rendono migliori.

e Ferzan Ozpetek ha un posto speciale nel mio cuore.

81 commenti:

  1. Io ho conosciuto Hikmet proprio attraverso "Le fate ignoranti" (immagino sia tratto da lì, il video che hai postato? Purtroppo da qui non lo posso vedere).
    Purtroppo non conosco molto della sua opera, anche se quella poesia mi aveva colpito molto.
    Con la poesia ho un rapporto strano. Ne porto alcune dentro di me, ma non ho un poeta che prediligo e non possiedo libri esclusivamente di poesie. Forse sono bloccata, istintivamente, non so...

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    1. Ciao Arnika.
      Sì hai indovinato è proprio il momento delle Fate Ignoranti in cui Accorsi racconta alla Buy del suo primo incontro con il marito e viene a sapere che il libro era un regalo per lei.
      Uno dei momenti migliori del film.

      A dopo.
      baci

      Mari

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  2. Arnika parlaci delle tue poesie preferite, non è detto che dobbiamo parlare nello specifico di Hikmet.
    Parlare di quello che ci colpisce al cuore e confrontarci sulle emozioni che come onde ci investono.

    Spesso sento parlare di blocco nell'affrontare la poesia.
    Ti dirò anche per me all'inizio è stato così.
    Avevo studiato tanti poeti e poi quelli che mi colpivano non riuscivo ad affrontarli.
    Pensavo di non essere in grado di comprenderli.
    Ma la poeisa va compresa come forza emotiva.
    Non va spiegata.
    Va assorbita, lasciandosi trascinare dalle parole.
    Se ti travolge è fatta.

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  3. Cara Mary,

    in effetti parlare di poesia è difficile. Tu, però, ci riesci bene e ti rassicuro: si capisce benissimo anche la tua domanda finale! ghghghhghg
    Ma stasera presento giustifica: ho gli occhi che si chiudono e le fauci che si aprono in uno sbadiglio dietro l'altro. Ahimè, la scorsa notte l'ho passata a cercare di capire come diavolo funziona blogspot...! Ora siamo alla terza configurazione del "creaturo". Spero di non doverci mettere nove mesi per arrivare alla fine di tutto, eh!
    Magari torno più tardi (tipo alle 3!). Sai che le mie ore di veglia e di sonno sono quanto di più imprevedibile la Natura abbia architettato!

    Buona serata!

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  4. ciao Manu, anche io questa sera sono cotta come una mela.
    Un bacio grande, a domani.

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  5. Eccovi una delle poesie che mi hanno emozionata di più. La prima volta che l'ho sentita, è stato guardando il film "Quattro matrimoni e un funerale". Certo il momento in cui viene recitata è un elemento che la rafforza, ma in ogni caso trovo sia una splendida poesia. Seppure molto triste.

    FUNERAL BLUES

    di W. H. Auden

    Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
    fate tacere il cane con un osso succulento,
    chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
    portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

    Incrocino aeroplani lamentosi lassù
    e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
    allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
    i vigili si mettano guanti di tela nera.

    Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
    la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
    il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
    pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.

    Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
    imballate la luna, smontate pure il sole;
    svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
    perché ormai più nulla può giovare.

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    1. Ricordo benissimo la scena del film
      Anche a me piacque moltissimo. Penso che la versione resa nel film fosse un po' diversa.
      Tutta intera è ancora più bella.
      Lui era tutto, era il mio mondo, la mia vita, niente più ha senso.
      In un film abbastanza stupido fatto per far diventare Hugh Grant una star, ha illuminato la scena molto più del sorriso sornione del protagonista.
      Che mi piace un sacco tra parentesi ma ha i suoi limiti.

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  6. Carissima Mary,

    che tempismo! Stavo per terminare il mio cambio-armadio, quando le temperature sono di nuovo precipitate sotto la media di stagione. Così non fatico a riesumare dal mio guardaroba la calzamaglia. Conservo ancora quella riposta nel cassetto mesi addietro, quando ci hai parlato di Emily Dickinson. Perfetta anche adesso, direi. Soprattutto dopo la lettura della poesia postata da Arnika... Gira e rigira, quando parliamo di poeti, si materializzano sempre atmosfere da cimitero con corvi gracchianti (portasfiga) in volo e qualche gatto nero, perfettamente intonato alla situazione. Possiamo ben dire che si è ricomposta l'allegra brigata dei Poeti Estinti. E sappi che ho scoperto che qualcuno deve averci spiati: in rue de Bourgogne, a Parigi, c'è una cantina in cui allo scoccare delle ore 22 cade il silenzio. Si entra nel territorio della poesia. Uno dopo l'altro, attori, cantanti, scrittori si alzano a declamare versi. E vi si puo' unire chiunque, purchè conosca a memoria i versi di una poesia.
    La serata di solito si chiude a mezzanotte. Del resto, non siamo più ai tempi di Baudelaire e dei poeti maudit: bisogna alzarsi al suono della sveglia domattina!!

    Ad ogni modo, cara Mary, passo dopo con il mio contributo in versi. Intanto, ti lascio i miaooooooo affamati delle mie feline (son pur sempre "versi" no???!!!)

    A dopo, cara

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    1. I versi delle tue feline sono graditi oltremodo.
      Ma che davvero in una cantina parigina si declamano poesie dopo le dieci di sera?

      Dai che i poeti ci sono quasi tutti... ghghghghghhghghgh
      Calzamaglia anche io, più che poeta estinto sembro eva kant (de noi altri), per non perdere il filo con i fumetti...

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    2. Bè, io in calza maglia sembro Minnie! Gonna a pois compresa...

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    3. Mary, non ti mentirei maiiii! men che meno su Parigi e sulla poesia.
      Per toglierti lo sfizio, la prossima volta che vai nella capitale francese fai un salto qui:

      LE CLUB DES POèTES
      30, rue de Bourgogne
      75007 Parigi
      Metro Varenne
      (serate di poesia ogni martedi, venerdi e sabato alle 22 - prenotazione obbligatoria con ingresso a 5 euro)

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  7. Carissimi,

    direttamente dalle catacombe, ecco a voi il mio contributo (zombie, vade retro!!)



    "La morte non è niente" di Henry Scott Holland

    La morte non è niente.
    Sono solamente passato dall'altra parte:
    è come se fossi nascosto nella stanza accanto.
    Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
    Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
    Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare:
    parlami allo stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
    Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
    Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
    Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia di dolore o di tristezza.
    La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
    è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
    Perchè dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perchè sono fuori dalla tua vista?
    Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
    Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
    Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
    il tuo sorriso è la mia pace.

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  8. Alla cantina di rue de Bourgogne, invece, potrei recitare questa (portata all'esame di Qiunta Elementare - detto tra noi: tra le poche che so ancora a memoria):

    "Fatemi una tomba dove volete
    in una bassa pianura o su una collina elevata.
    Fatemela tra le tombe più umili
    ma non in una terra dove gli uomini siano schiavi.
    Non potrei riposare se intorno alla mia tomba
    udissi i passi di uno schiavo tremante.
    La sua ombra sul mio sepolcro silenzioso
    lo farebbe diventare
    un luogo di terrore".

    E adesso, calici alzati, e urliamo forte "Salute!!!!" (chi se lo può permettere, tocchi pure dove deve; per noi donnine, basta il ferro del portachiavi... spero!)

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  9. Mamma mia!
    Tiè tiè tiè.
    Non era questo che intendevo con il dare libero sfogo alla poesia!
    ghghghghhghghgh

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  10. Ehi, in perfetto tema-stile-umore allora ne ho altre!!!

    Si sta come
    d'autunno
    sugli alberi
    le foglie
    (Ungaretti)

    O anche:

    Ognuno sta solo
    sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera.
    (Quasimodo)

    Io apprezzo anche Montale, in ogni caso.
    Ma concordo anche con Manu: a volte si associa in automatico alla poesia una certa cupezza.
    Ma del resto, anche alcune delle canzoni che amo di più sono tristi, a voler vedere... sarà un caso?

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    1. Quasimodo, Ungaretti, Montale.
      La triade la chiamavo ai tempo dello "studio matto e disperatissimo".

      Non è un caso, siamo fanciulle a cui piace farci strapazzare il cuore.
      Una poesia felice o una canzone felice, non rende quanto quella che ci rabbuia l'animo.

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    2. La mia tesi sul perchè sono più numerose le poesie tristi che quelle impregnate di vita e di euforia. Uno che è felice mica si mette lì col foglio bianco davanti a dirsi: "oh, come sono felice!!!". Quando la gioia c'è, si fa sentire. La viviamo. La respiriamo. La godiamo. Sono la tristezza, il rimpianto, il rammarico, la colpa, l'assenza che hanno bisogno di passare per le parole. Perchè pesano troppo sul cuore. E soffocano l'anima.

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    3. Manu, concordo in pieno!

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  11. Ah, aggiungo un altro poeta che mi piace: Jacques Prévert.

    Questo amore
    (Jacques Prévert)

    Questo amore
    Così violento
    Così fragile
    Così tenero
    Così disperato
    Questo amore
    Bello come il giorno
    E cattivo come il tempo
    Quando il tempo è cattivo
    Questo amore così vero
    Questo amore cosí bello
    Così felice
    Così gaio
    E così beffardo
    Tremante di paura come un bambino al buio
    E così sicuro di sé
    Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
    Questo amore che impauriva gli altri
    Che li faceva parlare
    Che li faceva impallidire
    Questo amore spiato
    Perché noi lo spiavamo
    Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
    Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
    Questo amore tutto intero
    Ancora così vivo
    E tutto soleggiato
    E' tuo
    E' mio
    E' stato quel che è stato
    Questa cosa sempre nuova
    E che non è mai cambiata
    Vera come una pianta
    Tremante come un uccello
    Calda e viva come l'estate
    Noi possiamo tutti e due
    Andare e ritornare
    Noi possiamo dimenticare
    E quindi riaddormentarci
    Risvegliarci soffrire invecchiare
    Addormentarci ancora
    Sognare la morte
    Svegliarci sorridere e ridere
    E ringiovanire
    il nostro amore è là
    Testardo come un asino
    Vivo come il desiderio
    Crudele come la memoria
    Sciocco come i rimpianti
    Tenero come il ricordo
    Freddo come il marmo
    Bello come il giorno
    Fragile come un bambino
    Ci guarda sorridendo
    E ci parla senza dir nulla
    E io tremante l'ascolto
    E grido
    Grido per te
    Grido per me
    Ti supplico
    Per te per me per tutti coloro che si amano
    E che si sono amati
    Sì io gli grido
    Per te per me e per tutti gli altri
    Che non conosco
    Fermati là
    Là dove sei
    Là dove sei stato altre volte
    Fermati
    Non muoverti
    Non andartene
    Noi che siamo amati
    Noi ti abbiamo dimenticato
    Tu non dimenticarci
    Non avevamo che te sulla terra
    Non lasciarci diventare gelidi
    Anche se molto lontano sempre
    E non importa dove
    Dacci un segno di vita
    Molto più tardi ai margini di un bosco
    Nella foresta della memoria
    Alzati subito
    Tendici la mano
    E salvaci.

    Non so perché, ma lego nella mia mente questa poesia alla canzone "La canzone dei vecchi amanti" di Franco Battiato (un riadattamento dell'originale di Jacques Brel, ma la versione di Battiato mi mette i brividi!).

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    1. Non conosco la canzone di Battiato, non lo seguo.
      Ora la cerco e la metto nelle pagine.

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    2. Arnika, non vale, Prévert è MIOOOOO!
      Quoto alla grande la tua scelta.
      bacini

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    3. Splendida poesia, splendida, da lucciconi.
      Che brividi grandi che mi hai fatto venire...

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    4. Mari, la canzone di Battiato è fra le mie preferite in assoluto...
      Non seguo tutto di Battiato, ma ci sono sue canzoni che mi hanno toccato e che non riesco a scordare.

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    5. Bella, l'ho ascoltata e postata.
      Vedi che scambio questo incontro di poesia?

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    6. Arnika, non è per dire... ma tra te, il Papero e la Mariella avete una cultura musicale da paura! E infatti me la do a gambe...

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  12. Beh ragazzi, mancava Spoon River.
    Ecco:

    William e Emily

    C'è qualcosa nella morte
    che è come l'amore!
    Se con qualcuno che ti ha fatto conoscere la passione,
    e l'ardore dell'amore giovane,
    anche tu, dopo anni di vita
    insieme, senti che la fiamma si va estinguendo,
    e così insieme andate svanendo,
    gradualmente, impercettibilmente, con delicatezza,
    come stando abbracciati,
    attraversando la stanza consueta
    questo è il potere dell'unisono tra anime
    che è come l'amore!


    Beh, la romantica che è in me, coniuga sempre le due cose!

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Ho riportato sopra la mia tesi sul perchè ci sono più poesie tristi che felici!
      ma romantico, dai, non è sinonimo di pessimista!

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    3. Mari, per me Spoon River resta legata a De André... "Non all'amore, non al denaro, né al cielo". Album bellissimo. Che, lo ammetto, ho conosciuto ben prima della raccolta poetica che l'ha ispirato.
      Ma Faber è Faber... Trovo che alcuni suoi album siano raccolte poetiche veramente splendide. Ad esempio, "La buona novella". Da brividi. Il coro di "Laudate Hominem" che chiude l'album, o de "L'infanzia di Maria" mi lasciano sempre a bocca aperta.
      Per non parlare de "Il Testamento di Tito".

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    4. Ecco, anche qui beccata, De Andrè lo conosco poco.
      Diciamo le sue celeberrime e poco altro.

      Dell'album dedicato a Spoon River ricordo che ne aveva parlato Paolino.
      Avevo già pensato di andare alla ricerca e comprarlo.
      Visto che io invece conosco bene la raccolta ma nulla dell'album.

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  13. Ok, ok... Diciamo che il tema è interessante (aggettivo MAI usato a caso), ma forse è meglio cambiare un po' il tema. Dai, mi sforzo a trovare una poesia che parli di felicità... aspettate... ehm... ancora un attimo... (Google sta caricando...) Ecco, trovata... anzi no!!! C'è scritto che è di Neruda (sicuri?!)

    No, no, Neruda lo lasciamo lì....

    Sentite, posto una poesia di Alda Merini: ok, anche lei non è Madame Joie de vivre, ma merita lo stesso di essere ricordata. A proposito... Mary, tu la conosci abbastanza, vero, per ricordarla come si deve???


    "Io ero un uccello

    dal bianco ventre gentile,

    qualcuno mi ha tagliato la gola

    per riderci sopra,

    non so.

    Io ero un albatro grande

    e volteggiavo sui mari

    Qualcuno ha fermato il mio viaggio,

    senza nessuna carità di suono.

    Ma anche distesa per terra

    io canto ora per te

    le mie canzoni d'amore".



    Poi ci sono questi versi, appuntati a margine di un quaderno. Che siano di Farfa, il poeta futurista? Bè, a me queste ardite metafore sono piaciute moltissimo.


    Le rondini
    in deliziose cappe di raso nero
    dattilografavano il risveglio
    dettato dall'aurora
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Dalla superba
    chioma dell'acacia
    ravviata dal pettine del vento
    graziosamente sfuggivano
    riccioli di passeri cantori

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    1. Sì la Merini la amo.
      Ma vorrei che ti rispondesse veru domani, poi ne parliamo.
      Credo che abbia cose da dire.


      Alda Merini, mi ricorda David Grossman e il suo libro splendido " Che tu sia per me coltello" di cui vi riporto questa frase:

      "Come se tu mi avessi teso una mano, facendomi superare il confine oltre il quale si trova la luce".

      Perchè ci sono scrittori che sono poeti e come poeti ti avvolgono nelle parole.
      Per me la poesia e quasi come una pellicola domopak, mi avvolge, mi protegge, mi cura, mi calma.

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    2. Oddio, ma non ti fa sudare???!!!

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    3. Molto, ma vuoi mettere la linea? ghghghghhghghghgh

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    4. Allora il Papero non lo userà al posto della calzamaglia....

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  14. Chiedo venia, non vorrei sembrare blasfema, ma un po' di leggerezza, ragazze....! E se lo dico io che ho il peso specifico delle mattonelle...
    A proposito... ma qui si è estinto uno degli iscritti della Setta. Mary, manca il Papero!! Ohi, avrà mica perso la calzamaglia! Nell'evenienza, c'è sempre il Domopak, no?!

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  15. Domani vorrei parlarvi di Ozpetek.
    E del suo ultimo film,che ho visto e amato contemporaneamente.
    Come tutti i suoi.
    Li amo tutti, compreso "Cuore Sacro" che fu davvero difficile da digerire per molta critica.

    Il papero? Chi è costui?

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    1. Ami tutto Ozpetek? Gareggi con mio marito!!!!
      Allora domani avrai un lettore in più, Mary!

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  16. Come sempre,cara Mary,dove ti cimenti riesci alla grande!
    Quanta carica emotiva porta con sé una poesia.
    Talmente tanta che,personalmente,non ho mai saputo sviluppare senso critico e capacità di discernimento tra un poeta e l'altro;infatti non ho particolari preferenze.
    Quella che più mi ricorda qualche momento di svolta è della Merini: Ho bisogno di silenzio.

    Ho bisogno di silenzio
    come te che leggi col pensiero
    non ad alta voce
    il suono della mia stessa voce
    adesso sarebbe rumore
    non parole ma solo rumore fastidioso
    che mi distrae dal pensare.

    Ho bisogno di silenzio
    esco e per strada le solite persone
    che conoscono la mia parlantina

    disorietate dal mio rapido buongiorno
    chissà, forse pensano che ho fretta.

    Invece ho solo bisogno di silenzio
    tanto ho parlato, troppo
    è arrivato il tempo di tacere
    di raccogliere i pensieri
    allegri, tristi, dolci, amari,
    ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

    Gli amici veri, pochi, uno ?
    sanno ascoltare anche il silenzio,
    sanno aspettare, capire.

    Chi di parole da me ne ha avute tante
    e non ne vuole più,
    ha bisogno, come me, di silenzio.


    Baci,Nick

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    1. Nick, grazie!
      L'emozione ce l'hai regalata tu donandoci la Merini e che Merini.
      Tutto il suo tormento e il suo desiderio di pace è in queste parole.

      Ti dirò stasera anche io vorrei un po' di silenzio.
      Ti abbraccio

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  17. Vi abbraccio tutti o miei poeti e poetesse...

    Manu ti ho già detto che la fotina è proprio bella?

    Nick hai scritto una delle poesie che mi piacciono di più della Merini.

    bacio grande
    veru

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    1. Cara Veru,

      Grazie di cuore; sono contenta che ti piaccia la mia fotina. Selezionata dopo 127 autoscatti in condizioni di luce differenti. Alla fine ho scelto quella in cui, inondata di luce, appaio quasi bella. Quasi. Tralascio (ANZI, sottolineo!) il fatto che, proprio grazie all'inondazione di luce, siano stati pressochè azzerati i miei connotati. Migliorando decisamente l'effetto finale.
      Questo per dirti che super-Veru resta la super-Gnocca della compagnia!
      (ma c'era bisogno di sottolinearlo?!)

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  18. Vorrei dire due parole sull'ultimo film di Ozpetek.
    Io quando c'è un suo nuovo film corro, mi precipito a vederlo.
    La sensibilità che mette in ogni scena e in ogni parola è immensa.
    Poi sceglie sempre attori perfetti per il ruolo che decide di dargli.
    Non so davvero come faccia.
    Tutto mi piace, l'ambientazione, i dialoghi, le scene, le musiche, gli attori, i camei dei grandi che compaiono in ogni film.
    L'ultimo sembra un sogno, il giovane protagonista è smarrito sempre un po' sopra le righe.
    Gli accade qualcosa che non riesce a spiegarsi, in un primo tempo lo rifiuta, poi ne resta catturato.
    Come noi, davanti a quello schermo ancora una volta, catturati dalla sua magia.
    Ma per la miseria, perchè alla fine del film non riesco a staccare gli occhi e il cuore dallo schermo?
    Elio Germano sembra un pittore quando recita, ogni fibra del suo corpo ogni espressione del suo viso, sono come tela e pennelli di un maestro, un invito ad aspettare che si compia il capolavoro.
    Penso che sia stato il migliore interprete di Ozpetek di sempre.

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    1. Ozpetek.
      Chi è costui?

      Paolino Paperino

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    2. Hikmet.
      Chi è costui?

      Paolino Paperino

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  19. Paolino dai...so pure io chi sono!!!

    veru

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    1. Veru, se non lo sai tu chi sei...
      comunque, citavo.
      Guarda qualche commento più su cosa ha scritto la tua amica Mariella.

      Paolino Paperino

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  20. Mari, Ozpetek è riuscito a far recitare bene anche Gabriel Garko ghghghghgh (senza offesa se qualcuno ne è fan: ma come attore non mi è mai parso eccelso, se non appunto ne "Le fate ignoranti")
    Non ho ancora visto l'ultimo film di Ozpetek e ancora me ne mancano alcuni della sua filmografia (ad esempio, Cuore sacro o La finestra di fronte). Mine vaganti e Le fate ignoranti per ora sono i miei preferiti. Anche le colonne sonore dei suoi film sono sempre azzeccate a mio parere.

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    1. Su Garko, sfondi una porta aperta, inguardabile quando recita, per il resto lo salviamo!
      Cosa ne dici invece di Saturno Contro e di Un giorno Perfetto, li avevi visti?

      Le Fate Ignoranti e La Finestra di fronte sono stati i miei preferiti fino alla scorsa settimana.
      Ora il mio preferito è Magnifica Presenza.

      Sempre per come è arrivato a me naturalmente.

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  21. L'amica di Veru è leggermente incazzata perchè questo post era anche una tua richiesta e tu lo hai bellamente ignorato.
    Affaccendato in altre cose.
    Poi non solo questo c'è dell'altro.
    Ma non mi va di aggiungere.

    Mari

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  22. Nervosetta , Mari?
    Ma stai parlando con me??
    Non ricordo di avere espressamente richiesto un post su Hikmet.
    Riammento lo specifico gioco sull' Antologia.
    E poi ho i miei tempi, i miei ritmi, le mie voglie.
    C' è dell' altro?
    Aggiungilo.
    Altrimenti che senso c'è?

    Paolino Paperino.

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    1. Ho rotto tutti i piatti ora mi sento meglio.
      Il gioco dell'Antologia arriverà come regalo di compleanno, ci vuole un'occasione speciale.

      Ma lo sapremo mai quando è il tuo compleanno?

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    2. Per me, Mary, Paolino ha già compiuto gli anni. O è dei pesci o è un ariete. Visto che ha una certa pignoleria potrebbe anche essere del segno della Vergine.
      Tu, Mary, potresti essere del Cancro, perchè sei molto emotiva e sensibile, attenta, accogliente, un po' nostalgica e, dai sì, anche un po' "piagnona" (per dirla alla Papero!). Super-Veru è dei gemelli, vero? (vedi indirizzo di posta elettronica ghghghghg).
      E Nick??? Forse un Sagittario. O un Bilancia...

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    3. Vedremo Manu se hai indovinato....

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    4. Non ci conto un granchè, ma sai... ormai ci ho preso gusto a interpellare la mia vecchia sfera di cristallo!
      buon sabato a tutti!!

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  23. Qui c'è aria di tormenta... Magari vi lascio qui il servizio di piatti che mi è stato rifilato da mia madre con la scusa che lei non lo usava (ma và?!) e che io detesto sin da quando ricordo di avere gli occhi per guardarmi in giro. Guardate, ve li lascio qui volentieri. Fatene buon uso. Ovvero, fateli volare, sbatteteli per terra, frantumateli sulle pareti. Basta che non finiate all'ospedale e che soprattutto facciate la pace. Per il brindisi, avrei giusto i calici di cristallo di Boemia di mia suocera da qualche parte...

    (vi amo, non fatevi di male... che poi soffro anch'io)

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  24. A proposito di poesia,
    ci sono dei canti degli Indiani D'America che mi avevano colpito anni fa, quando leggevo di loro e di Cavallo Pazzo, il grande capo Lakota (Sioux), il mio preferito.

    Ad esempio questo.

    Tieni stretto ciò che è buono,
    anche se è un pugno di terra.
    Tieni stretto ciò in cui credi,
    anche se è un albero solitario.
    Tieni stretto ciò che devi fare,
    anche se è molto lontano da qui.
    Tieni stretta la vita,
    anche se è più facile lasciarsi andare.
    Tieni stretta la mia mano,
    anche quando mi sono allontanato da te.

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    1. Quante ne sapevano,quanto ci hanno lasciato!Quanto li adoro..
      Nick

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    2. Anche io Nick li amo.
      La prima cosa che abbiamo fatto appena giunti a NYC è stata quella di visitare il museo dei Nativi D'America, a due passi da Wall Street e da Ground Zero.
      E' stata un'emozione grandissima vedere il grandissimo oleogramma che copriva una parete intera con il nome di tutte le tribù esistenti, riportate sulla pianta che riproduceva fedelmente tutti gli stati della nazione americana.

      E con mio marito abbiamo cercato le nazioni native che amavamo di più, i Lakota, i Cherokee e i Dakota.

      Quello è stato un altro olocausto, di cui si è persa memoria.

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    3. Un altro museo che non posso perdermi!
      Cavolo,mi vien da piangere..
      E dire che questa mattina appena mi hanno svegliato ho pianto due ore di fila,per l'ennesima perdita..

      Elimina
    4. Nick, ti abbraccio.
      Penso di avere capito a cosa ti riferisci, mi spiace tanto.


      Ma tu sei stato a NYC? Ho sempre pensato di sì.
      Allora quando ci tornerai ti darò le indicazioni per raggiungerlo, davvero è da non perdere.
      Il luogo è già di per sè consapevole del dramma.
      E gli statunitensi hanno troppo da farsi perdonare.

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    5. Il puledrino più atteso della mia vita è nato morto,dopo 11mesi di attesa non è stato facile tirar sera oggi..
      L'unica "consolazione" è che lei,seppur parecchio disperata,è ancora qui con me.Lei è la mia guerriera regina,il famoso primo amore della vita..

      Sai che invece devo ancora andarci?Mai stato in America,non ho mai sentito questa gran curiosità.Certo,New York è New York e conto di andarci,e ti chiederò certamente informazioni su questo bellissimo luogo!gli americani non mi sono mai piaciuti,continuano a non piacermi nel complesso..
      Nick

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    6. Caro Nick,

      difficile trovare le parole che possano aiutarti a riempire il vuoto che adesso stai sentendo. Forse sono addirittura inutili. Ti mando un abbraccio forte forte. E una coccola speciale anche per la tua regina!

      baci e sorrisi che ti possano scaldare il cuore

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  25. Ehi,ragazza!Sei molto bella nella foto,e non venirci a raccontare di centinaia di autoscatti e ricerca della luce perfetta,non sei credibile così ;) (ho scritto un commentino nella tua nuova casa,ma è sparito)
    Tornando ai piatti,avete mai provato la sensazione liberatoria di romperli?
    Non che mi prendano raptus e manie distruttive,fortunatamente,ma un giorno mia sorella mi ha caricato in macchina un servizio intero perchè lo detestava e mi ha mandato all'ecocentro!é stato troppo divertente lanciari i piatti nel container.Anche se un vecchietto notando le porcellane è venuto a chiedermele,interrompendo così la serie di lanci troppo presto...
    Nick

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    1. Volevo scrivere questo sotto il commento di Rue,poi è capitato qui,pardon
      Nick

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    2. Principe... Ad essere sincera, mi sono fermata al quindicesimo scatto! Pero', insomma... non è che il soggetto consenta grandi cose, dai. E' un dato di fatto!
      Tan'è che mio marito, in otto anni di relazione, mi ha omaggiata di queste chicche:
      - SOTTO QUESTA LUCE SEMBRI "QUASI" BELLA
      - CON QUESTI CAPELLI SEMBRI FIGO (IL CALCIATORE _ ???!!!!)
      - SEMBRI LIGABUE (vabbè....)
      - AH! SE TU AVESSI UNA QUARTA... (ma vaffa...!!!!)
      - NASONA (grazie!!)

      Non chiedetemi perche' nonostante questa lista rimango con costui e come mai la sera non lo aspetto a casa con un badile sotto il braccio... Ormai, mi sono rassegnata: l'Amore non sente ragioni; come l'impulso che ci fa comprare delle "robe" di pelliccia leopardata che non metteremo mai...

      A proposito del tema "piatti": il servizio da 12 (DA 12!!!) che D-E-T-E-S-T-O e che mi ha "gentilmente" rigirato mia madre è rinchiuso in una dispensa, sommerso da tante altre stoviglie. Leggendo i vostri commenti, sto pensando di riesumarlo e di lasciarlo "a portata di mano". Anche se in tutta sincerità, fatico a frenare le parole, ma non le mani quando sono vittima di giramenti "multidirezionali". Quindi, di solito mi pento di aver lasciato andare a briglia sciolta il mio vocabolario; non ricordo di aver mai lanciato oggetti. Specialità, invece, di mio marito, che durante i nostri (rari) litigi ha lanciato praticamente di tutto: dallo smartphone (il suo, per fortuna) al telecomando, passando per sedie e riviste (ha pessima mira, tranquilli).
      Diciamo che sono quei momenti in cui di solito mi vesto e esco. E so già che mi pianterà il muso per un po' (cosa che francamente non sopporto). Ma per fortuna capita di rado. Avrei già fatto le valigie altrimenti.

      Comunque, Nick, anche il tiro al piattello alla discarica mi ispira... La prossima volta che gli gira la ciribicciaccola a mio marito, lo inviterò a prendere i piatti di mia madre e di andarli a lanciare all'isola ecologica! Un'idea davvero geniale!
      Bacini

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  26. Uno dei litigi più violenti con mio marito ha causato la rottura "accidentale" di tutte le sue tazzine preferite regalo della sua mamma...

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    1. Cavolo Mari,ci vai giù pesante :D
      Ho avuto il piacere di assistere solo alle serie litigate a tavola tra le mie sorelle,quando erano adolescenti!Volava un pò di tutto..ste pazze..
      Nick

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    2. Le tue sorelle sono un portento.

      Quando ne parli penso a mio fratello cresciuto con tre sorelle, ci vuole un gran coraggio!
      Anche lui ha visto cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare (cit. Blade Runner).

      Io sì. sono tremenda.
      I nostri litigi si contano sulla punta delle dita di una mano, in circa vent'anni.
      Sono però stata un uragano, lui sa che è meglio non esagerare perchè io non vedo più, diventa tutto buio e acchiappo quello che trovo davanti.
      Sarà per questo motivo che i suoi trenini da collezione sono tutti chiusi e messi via in alto in un armadio e catalogati?

      ghghghghghhghgh

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    3. ahahahahah!
      Non avrei mai detto che litigando ti andasse il sangue in testa :D Anche se,mi pare,sia una caratteristica delle donne del sud.
      Il marito ha preso delle precauzioni infallibili,a meno che tu non ti metta a saltare così in alto!
      Baci,Nick

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    4. Non so quanto incida la geografia in queste cose... Mio marito ha il 'lancio facile' quando e' girato, ma non ha il sangue caliente del sud nelle vene: e' meta' triestino e meta' tedesco. Io che ho di tutto un po' tra le province di Milano, Brescia, Cremona e Reggio Emilia sono di sicuro impulsiva (molto piu di mio marito) ma non me la prendo con gli oggetti inanimati. Semmai con gli esseri animati. Ma devo dire che le incazzature epiche sono tipiche delle persone controllate, pacate e tranquille. Perché quando se la prendono, vanno fuori di senno. E' il momento in cui esplode quello che hanno compresso.

      Emanuela

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  27. Oddio, le tazzine DELLA MAMMA!!!! Non so se un trauma del genere possa essere superato... dalla suocera!! Non glielo hai detto vero?!

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    1. Cara Manu, mi ha visto romperle una alla volta, dallo shock non si è ancora ripreso.

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  28. ps. ho visto adesso i biscottini hellokittosi!! Ma sai che io non riuscirei a mangiarli?? COme si fa a mordere la gattina? nu-nu-nu-nu-nu, nun ce la posso fare!

    pss. caro Nick, non so perchè scompaiano i tuoi commenti... mi dispiace tanto. A proposito, Mary: tu come fai a recuperare cio' che è andato perduto? Un bacio

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    1. Per una collezionista di piatti come me è una morsa al cuore sentire queste cose!
      Per il resto mi incavolo difficilemente, di solito faggio battute pungenti, se la litigata è fatta per telefono non esito ad attaccarlo e non rispondere +.
      Da adolescente lanciavo sempre una forchetta e dopo mi chiedevo anche da dove cacchio l'avessi presa, possibile che ce n'era sempre una a portata di mano?
      Ora in genere sopporto, grido tutti i giorni, ma portare pazienza con mia madre non è facile e cmq non è un arrabbiarsi e solo un tipico gridare napoletano che dopo 10 min è già passato. Se sono adiratissima allora porto il punto anche per qualche giorno, ma ripeto sempre con mia madre. Con mio marito, siamo entrambi molto pazienti, difficilmente ci sono state litigate, ed in genere legate al fatto che tende a dimenticare o a non prendere iniziative per cui porto dentro e alla fine sbotto( per il primo caso: non ha ancora memorizzato che il sabato i bambini non vanno a scuola per cui deve lasciarmi dormire, perciò ogni sabato continua a svegliarmi alle 7.00 e addio sonno, calcolando che già mio figlio pensa a svegliarmi 2,3 volte a notte; per il secondo caso: se esco e faccio tardi devo telefonare a mio marito per dirgli di far mangiare il piccolo ed anche cosa fargli mangiare, perchè lui non ci pensa al fatto che verso le 13 K2 deve mangiare, e non pensa neanche ad alzare i coperchi, visto che prima di uscire preparo già tutto, deve solo calare la pasta).

      Cmq torno da poco da Medjugorje e queste cose col senno di poi ti sembrano super bazzecole, siamo esseri umani ed è difficile cmq frenare i ns istinti animali e bellicoli (già il cercare il classico pelo nell'uovo!)
      MIR MIR MIR a tutti, un abbraccio speciale a Nick, so cosa si prova, quando mi morirono prima Cip e poi Muck ( i miei scoiattoli) piansi per giorni, e mi chiamarono stupida anche quando mi morì il combattente (un tipo di pesce d'acqua dolce), mi dissero "è solo un pesce ce ne sono altri nell'acquario", dopo non ho voluto + comprare combattenti, altri pesci sì, ma non mi hanno fatto nè caldo nè freddo, diciamo così!
      Buona settimana Pasquale e per chi è credente vorrei ricordare che domenica prossima è la domenica della Divina
      Misericordia, confessandoci, comunicandoci e andando a messa recitando Credo,
      Padre, Ave e gloria si lucra l'indulgenza plenaria totale...cancellazione di
      tutte le colpe e pene (per info http://www.festadelladivinamisericordia.com/)

      Baci a tutti com'è bello ritrovarvi

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    2. Ai, bentornata!
      Ma noi non litighiamo discutiamo ad alta voce no?
      Sei specializzata in lancio di forchetta? Buono a sapersi allora, vedrò di farne tesoro e farle sparire in tempo se dovesse esserci occasione di discussione tra di noi ghghghghghhghgh!

      Bambina, tuo marito e gli uomini in generale, non prestano tanta attenzione ai tempi e ai luoghi e alle esigenze quotidiane, e spero che questa mattina (sabato) ti abbia fatto dormire un po' di più!


      baci tesoro e grazie per esserci.

      Bacissimi a K2 che mi sto godendo nella foto con l'uovo di Pasqua più grande di lui!

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    3. Che bello ritrovare te, Ai!
      Ha ragione Mariella: gli uomini hanno scarso senso pratico. Eccezion fatta per i seguenti casi:
      - si guasti la moto/l'auto/il pc/il tv color (foss'anche solo per comporre il numero di telefono dell'assistenza tecnica - che hanno doverosamente appuntato da qualche parte)
      - si debba interpellare il loro senso dell'orientamento (troverebbero un bar tabacchi anche nel deserto...)
      - debbano occuparsi del budget familiare, ripianando le spese (tendenzialmente solo quelle delle mogli).

      Per tutto il resto, care, dobbiamo tirarci su le maniche.

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  29. I commenti li recupero dalla posta.
    Vado li copio e li incollo sulla finestra del blog riportando in basso chi lo ha scritto e l'ora che per una volta è giusta.
    Buona giornata, ragazzi!

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    1. Grazie mille, Mary!
      Ma non trovo il messaggio di Nick :(
      Forse devo fare un po' di pulizia nelle mie mail box...!

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)