17 aprile 2012

SPOON RIVER:IL GIOCO DELL'ANTOLOGIA





Mi era stato chiesto di fare un gioco partendo dall'Antologia di Spoon River.





Ebbene, partendo dalle poesie, in cui tutti i personaggi parlano dall'alto della collina dove sono sepolti, raccontandosi con ironia e amarezza, lasciamo traccia di quelle che secondo noi assomigliano a persone che conosciamo e perchè no anche quelle che secondo voi ci somigliano.

Valgono tutti, vip, politici,personaggi storici,quello che volete.

Possiamo prenderci anche un po' in giro tra di noi, non credete?


Sarò un gioco in cui, ad ogni commento corrisponde una poesia.

Si risponderà su chi a parere nostro corrisponde alla traccia lasciata.

E si lascerà su un nuovo commento, una nuova poesia.

Via così di seguito.

Le poesie di Spoon river per chi vuole provare ma non conosce bene la materia, si possono trovare in internet; io suggerisco un sito che troverete tra le pagine.

E poi ci sono le canzoni di De Andrè che fece un album capolavoro partendo da quelle pagine lette all'età di 18 anni: "Non al denaro non all'amore nè al cielo".





Parto io con questi tre esempi:



Jacob Godbey



Cosa avete provato, voi libertari,
che sprecaste l' ingegno ad appellarvi a nobili argomenti in giro per i saloon, come se la Libertà non si potesse trovare in altro posto che al bar a tavola, gozzovigliando?Cosa avete provato, Ben Pantier, e tutti voi,che quasi mi lapidaste come fossi un tiranno,camuffato da moralista,e da burbero asceta che storce il naso davanti a uno Yorkshire pudding,all’arrosto e alla birra e alla simpatia e al buonumore—cose che in vita vostra non avete mai visto in una bettola?Cosa avete provato quando fui morto e sepolto,e la vostra dea, la Libertà, smascherata come una sgualdrina,si vendette per le strade di Spoon River agli insolenti giganti che venivano da lontano ad affollare i saloon?Non vi ha sfiorato l’idea che la libertà individuale è libertà dell’intelletto, e non del ventre?







Hortense Robbins



Il mio nome era ogni giorno sui giornali

perché cenavo qui,
o facevo un viaggio là,
o affittavo una casa a Parigi,
e ricevevo l’aristocrazia.
Ero sempre a cena o in viaggio,
o a passare le acque a Baden-Baden.
Ora sono qui per fare onore
a Spoon River, accanto alla famiglia da cui discendo.
E a nessuno importa dove cenavo,
o abitavo, o chi ricevevo,
e quante volte passavo le acque a Baden-Baden!



Sonia la russa



Io, nata a Weimar
di madre francese
e padre tedesco, professore dottissimo,
orfana a quattordici anni,
diventai ballerina, mi chiamavano Sonia la russa,
sempre su e giù per i boulevard di Parigi,
prima l’amante di vari duchi e conti,
poi di poveri artisti e poeti.
A quarant’anni, passée, puntai su New York
e sulla nave conobbi Patnick Hummer,
arzillo e rubizzo, coi suoi sessant’anni suonati,
reduce dalla vendita di un carico
di bestiame nella tedesca città di Amburgo.
Mi portò a Spoon River e vivemmo lì
per vent’anni- ci credevano sposati!
Questa quercia accanto a me è il ritrovo preferito
di azzurre ghiandaie che ciarlano, ciarlano tutto il giorno.
E perché no? Persino la mia polvere ride
al pensiero di quella cosa buffa che è la vita.






The Hill - La Collina



Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,


l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?


Tutti, tutti, dormono sulla collina

Uno trapassò in una febbre u

no fu arso nella miniera,u

no fu ucciso in rissa,

uno morì in prigione,

uno cadde dal ponte lavorando per i suoi cari -

tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina

Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie

la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felice?

Tutte, tutte dormono sulla collina

Una morì di parto illecito,

una di amore contrastato,

una sotto le mani di un bruto in un bordello,

una di orgoglio spezzato,mentre anelava al suo ideale,

una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,

ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag

tutte, tutte dormono sulla collina

Dove sono zio Isaac e la zia Emily,

e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,

e il maggiore Walker che aveva conosciuto

uomini venerabili della Rivoluzione?

Tutti, tutti dormono sulla collina.

Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra

e figlie infrante dalla vita

e i loro figli orfani, piangenti -

tutti, tutti dormono, dormono dormono sulla collina

Dov'è quel vecchio suonatore Jones,

che giocò con la vita per tutti i novant'anni

fronteggiando il nevischio a petto nudo

bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti

né al denaro, né all'amore, né al cielo.

Eccolo! Ciancia di fritture di tanti anni fa,

delle corse di tanti anni fa nel boschetto di Clary

di ciò che Abe Lincoln

disse una volta a Springfield.



Buon divertimento.







136 commenti:

  1. Mariella , ma non era possibile, per il mio compleanno ( acqua...) - e per diletto del popolo - limitarti a regalarci il più semplice Monopoli?
    Il gioco dell' Antologia...
    Che manco si capisce bene come funziona.
    Certo che non dai tregua.
    Non potevi penichellare un bel sonnellino in collina tanto che si finiva in scioltezza e rilassamento il post precedente?
    Ed è pure lunedì.
    Altro che SPLENDIDA GIORNATA.
    Ho pure bucato il motorino.
    Avrei dovuto consultare l' oroscopo.
    E forse mi sarei risparmiato 7 km percorsi a sghimbescio.

    Paolino Paperino.

    RispondiElimina
  2. Guarda Paolino che io sono una grande spaccamarroni anche se non appartengo al segno del leone come la mia amica manu. Ragion per cui visto che Avevi ironizzato sul fatto che era ben altro quello di cui avevamo parlato a proposito di poesia eccoti accontentato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Testardo come un mulo.
      Buono come il pane.
      Furbo come la volpe.
      Spaccamaroni come... la Manu?!
      Siamo proprio tra amici.... ghghhghghghg
      Istituiremo la giornata dell'Orgoglio Spaccamaroni. Io in testa al corteo. Vincerò ogni reticenza. Ma... Che abito metto?!

      Bacini

      Elimina
    2. Ah, dimenticavo... Ma qualche volta vi faccio un po' ridere?

      Elimina
  3. Rispiego visto che ti sembra difficile: primo commento poesia. In coda le nostre supposizioni proveremo ad indovinare di chi si sta parlando. Commento successivo poesia in coda sempre le nostre risposte e così via. Sono stata più chiara? Bene avrai aggiustato il tuo ciao e sarai di pessimo umore come al solito. Il premio lo vince chi posta la poesia con il personaggio che ti somiglia di più . Mari

    RispondiElimina
  4. Ultima cosa so bene che non e' il giorno esatto del tuo compleanno ma abbiamo tempo una settimana per festeggiasti manco re Luigi quattordici il Re Sole festeggiava così a lungo. Rimane il fatto che volevo fare una cosa carina. Mari

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mary, mi permetti di dirti una cosa?
      Se al giorno del mio compleanno ti venisse l'idea di dedicarmi un post, PER FAVORE, non scegliere come argomento gli epitaffi funebri... D'accordo, non sono superstiziosa, ma in questi casi userei il detto: "Non ci credo, MA PERO'...." gghghgh

      Elimina
    2. Non preoccuparti Manu, non succederà.

      Elimina
    3. "Abbiamo una settimana per festeggiarti"... Ma allora è il Papero in realtà è un TORO!!!!!!!!!!!! Rivelazione. Ok, butto la mi vecchia sfera di cristallo...

      Elimina
  5. Sulla mia tomba ci sarà scritto:
    "Il mondo offre tante ragioni per piangere
    Io ho sempre cercato di darne una per sorridere"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissima frase, Alessandra. Davvero.
      Ma io l'unica cosa che ho pensato del momento del trapasso è che voglio essere trasformata subito in cenere. Senza passare dal martirio dei vermi. Una fiammata e via. Tutto torna in cenere. Meglio accelerare il processo

      Elimina
    2. Non sempre ci riesco a trovare una ragione per sorridere, Ale.
      Ma ci provo.

      Elimina
  6. Mariella, per S. Lucia, quando ero bambino, desideravo fucili, soldatini, trenini, macchinine: mica guanti , sciarpe, maglioni, libri.
    Non vorrei passare per un grande cultore di poesia.
    Non sono totalmente 'gnorante in materia.
    Ma di notte dormo benissimo anche se prima di coricarmi non leggo versi.
    (AHHHH : il verso...).
    Certo, mesi fa avevo accennato ad un gioco sull' Antologia ( ma con altre” regole”) . E se l' ho rispolverato è stato perché mi avevi tirato le orecchie per l' assenza da un post dell' autore polacco tradotto in cecoslovacco che – a sentir te - pareva che avevo espressamente richiesto.
    Il mio compleanno: mica sono io quello che organizza feste Luigi quattordici.
    Ma nemmeno festine Luigino sottozero.
    Ho scarso – se non assente – senso per questo genere di ricorrenze, le mie.
    Che poi la mia scrittura sia acida ( non significa nervosa) è una costante.
    Quella che talvolta s' innervosisce , e lo si nota palesemente , sei tu.
    Pure la peperonata e il cotechino sono buoni e nutrienti ( come certi post) : tuttavia possono risultare pesantini.
    E non tutti possiedono lo stomaco di Emanuela.
    Per cui scusami se non sarò straordinariamente reattivo.
    E non si preoccupino coloro che lo saranno altrettanto lenti; o che parteciperanno con la stessa voglia di quando si viene invitati ad un battesimo cresima comunione matrimonio di cui, per un motivo o per l' altro, si farebbe volentieri a meno. O che diserteranno.
    Mica mi offendo.
    Che poi – sono tonto – il regolamento mica ho ancora capito benissimo.
    Dovresti - facendoci da esempio , cantare e portare la croce.
    Ciao, nel senso di ciao, il saluto, bèla gioia.
    E consolati: dai personaggi di Spoon River trapelano pure le ipocrisie di vite passate nelle abitudini e conformismo; ed Edgar Lee Master le ha svelate in maniera cruda e tagliente, una sorta di critica verso parte dell' America di quel tempo.
    Mi sono calato nello spirito.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Papero,

      il mio stomaco vorrebbe dirti due cose: sai, è un tipo suscettibile. Ho dovuto imparare ad ascoltarlo, perchè altrimenti mi fa tribolare. E' anche un po' egocentrico, quindi... lasciamolo fare.

      Intanto, il mio stomaco è stato temprato a digerire un po' di tutto. Ho buttato giù anche dei bocconi amari: inevitabile quando si arriva in prossimità della mezza età (Oddio!!). Pero', al tempo stesso, il mio stomaco ha ancora una certa delicatezza: non è dotato di pelo. Nè naturale, nè sintetico. E questo mi rende in un certo qual modo una fanciulla piuttosto vulnerabile.

      In seconda istanza, che non ti venga in mente di fare una torta di compleanno con la panna: a parte che non mi piace, proprio non la digerisco. E se possibile, evita anche quelle decorazioni kitsch piene di coloranti. Una crostata, una torta paesana, un plumcake; vada anche per le torte del Mulino Bianco o dell'Esselunga... Una roba sobria, dai. Me racumandi...

      Elimina
    2. Poi volevo aggiungere anche questo. Certi temi è vero che possono essere pesanti, nel senso che sono densi di contenuti. Pero', Papero, prendi atto del fatto che lo spazio commenti dà l'opportunità di dare aria dove serve. Non c'è stato un post della Mary che si sia tramutato in una "peperonata" o in un "cotechino" indigeribili. Anche grazie al tuo contributo. Alle battute che la stessa Mary ci regala attaccandosi ai nostri commenti. Quindi... va bene la critica, ma sinceramente non mi va di dividere il mio status di mattonella con nessuno. Nemmeno con i post di Mariella!! ghghghghgg
      bacini

      Elimina
    3. Tu non sei una mattonella, Manu.
      Sei un pezzettino di cielo.
      Tranquilla per te una torta digeribilissima.
      La commissioniamo a Ai e sarà buonissima.

      bacio cara.

      Elimina
  7. Papero caro, io sono tranquillissima.
    Magari mi sfuggono le regole del gioco come le intendevi tu.
    Ricordavo che dai personaggi dovevamo trovare corrispondenza in persone note.
    Andrò a verificare meglio, tranqui.
    Applica ciò che ti viene meglio.
    Tanto sei bravo no?

    mari

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, avevo vagheggiato accostamenti.
      Ma in maniera libera.
      Un po' meno complicato rispetto alle sequenze.
      Nel mio campo, esprimere quello che realmente penso, sì, sono abbastanza bravo.
      Abbastanza.

      Paolino Paperino

      Elimina
    2. cara Mary,

      il gioco è sicuramente interessante. Però le parole del Papero mi hanno un po' confuso le idee... Cioè, a me sembra che tu ci proponga di trovare corrispondenze tra i versi dell'Antologia e i personaggi che conosciamo tutti. Quindi, noi del "Blog della Mary" e altri più o meno vip, giusto? E poi rilanciamo dei versi perchè gli altri lettori associno altri nomi e propongano a loro volta altri versi a cui abbinare un nome. Mi sono incasinata con le parole, ma ti chiedo: hai capito se ho capito? Molto bene, questa sera arrivo pimpante.

      ps. a me Hortense Robbins ha ricordato Lady Diana. Ma forse potrei dire anche Amy Winehouse. E molte altre, in verità...

      Elimina
    3. Poteva essere Diana, ma non ho pensato a lei.
      Nemmeno la Whinehouse.
      Riprova, e comunque brava per il tentativo e anche per l'interpretazione corretta.
      Ma siate liberi di postare come volete, forse sono stata troppo schematica.

      bacetti

      Elimina
  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  9. Ho modificato il post.
    Tanto per non urtare la sensibilità di nessuno.
    Fate il vostro gioco signori e signore.

    RispondiElimina
  10. Da bambino volevo
    guarire i ciliegi...

    Ah, Mari... leggere il tuo post mi ha portato ad ascoltare di nuovo il cd di De André... Grazie.
    La mia canzone preferita dell'album è probabilmente "Un medico", ispirata a questa, dall'antologia:

    Il dottor Siegfried Iseman


    Dissi, quando mi consegnarono il diploma,
    dissi a me stesso sarò buono
    e saggio e forte e generoso col prossimo;
    dissi porterò la fede cristiana
    nella pratica della medicina!
    Ma, non so come, il mondo e gli altri medici
    sentono subito cos'hai in mente quando prendi
    quest'eroica decisione.
    E va a finire che ti prendono per fame.
    Verranno da te solo i poveri.
    E ti accorgi troppo tardi che fare il medico
    è solo un modo per guadagnarsi da vivere.
    E quando sei povero e devi tirare avanti
    la fede cristiana e la moglie e i figli
    tutti sulle tue spalle, è troppo!
    Ecco perché fabbricai l'elisir di giovinezza,
    per cui finii in prigione a Peoria
    marchiato come truffatore ed imbroglione
    dall'integerrimo giudice federale!

    La versione musicale: http://www.youtube.com/watch?v=EDjGhYQvNHA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho pensato a Giuseppe Di Bella il dottore, lo conoscete?
      Conoscete il suo metodo osteggiato da tutte le case farmaceutiche che lo ostacolano in tutti i modi per le sue cure contro il cancro?

      Elimina
    2. Ricordo che alcuni anni fa, il "metodo Di Bella" era molto in voga, se ne sentiva parlare tantissimo.
      Però non so bene in cosa consista il suo metodo, lo ammetto.
      Ma ricordo che in tanti ci speravano, e tanti dicevano che per loro aveva funzionato.

      Elimina
    3. Carissime,

      Del metodo Di Bella si continua a parlare ancora oggi, anche se in modo meno eclatante. Nel febbraio 2012 un uomo si è rivolto ad un giudice per potersi curare secondo il metodo Di Bella: il suo ricorso è stato accolto.
      Il metodo Di Bella si basa su una sostanza, la somatostatina, che inibisce alcuni dei più potenti fattori tumorali. Altre sostanze potenzierebbero tale azione sviluppando al tempo stesso una risposta del nostro sistema immunitario contro le cellule tumorali, il tutto evitando i noti effetti tossici della chemioterapia.
      La sperimentazione che fu condotta 15 anni fa decretò l'inefficacia di questo metodo, ma il dott. Di Bella denuncio' molte irregolarità nei protocolli di sperimentazione. Non ho le competenze per entrare nel merito della questione, ma di una cosa sono sicura. Di Bella era uno di quei medici-sciamani che toccava i suoi pazienti, che li ascoltava. Io credo che anche questo faccia parte della terapia. Mio padre è stato in cura presso l'ospedale milanese in cui opera una delle unità pancreatiche più avanzate d'Europa. Eppure gli oncologi non brillano di grande umanità. Non c'è il tempo sufficiente per ciascun malato. E forse neppure la preparazione, perchè è più facile insegnare l'irrorazione di un organo che l'accompagnamento di un uomo al proprio destino.

      Inutile dirvi che tutto quello che so in merito lo lessi durante i 14 mesi della malattia di mio padre. E se gli avessero prospettato una possibilità su un miliardo di potercela fare con la terapia Di Bella, sono sicura che avrebbe tentato anche con quella. Ne sono sicura. Ma non esiste cura alla malattia che colpisce tutti gli uomini: la mortalità. E' a questo che non vogliamo rassegnarci.

      Elimina
    4. Penso che sia molto importante che oltre al freddo impatto delle cure mediche, fra i professionisti e i pazienti in cura ci debba essere un rapporto più umano e meno professionale.
      Ricordo che per un periodo si è parlato a lungo del metodo Di Bella, in Italia.
      Ci furono interviste e servizi di vario genere, si passava dalla speranza per avere magari trovato qualcosa che avrebbe potuto combattere alcune forme tumorali, allo scetticismo delle valutazione e poi della sperimentazione di cui ci ha parlato Manu che bocciò la cura.
      Ho sempre pensato che dietro ci fossero troppi interessi economici e le major farmaceutiche che vivono e ingrassano grazie alla vendita di prodotti definiti curativi, non avrebbero approvato qualcosa che ledeva i loro interessi appunto.

      Le lobby farmaceutiche osteggiano tutto quello che potrebbe essere risolutivo a scapito della salute della gente.
      E' questo il motivo per cui, tra l'altro non siamo ancora riusciti a sconfiggere l'AIDS o la maggior parte delle malattie tumorali.

      Non c'è la volontà, non c'è interesse economico vantaggioso, nel farlo.

      Elimina
    5. Hai detto tutto Mari!
      Io consiglio a tutti,proprio perchè con queste "tecniche" si possono "guarire" le cose più svariate (e solo entrando in questo mondo si possono capire tantissime cose) Reiki e Theta-healing.
      Nick

      Elimina
    6. Mari, sono d'accordo con te. Manca davvero l'interesse economico.
      È un po' come per le enrgie alternative, specialmente quelle che potrebbero far funzionare automobili ecc: troppi interessi economici sul fronte petrolio, per investire davvero nelle alternative.

      Nick, grazie per il consiglio, mi informerò!

      Buon giovedì a tutti!

      Arnika

      Elimina
  11. Ammetto: ho riletto alcune volte le tre poesie che hai lasciato, ma non riesco a farmi venire in mente un accostamento ç_ç
    Sono impedita, lo so!!

    Intanto in sottofondo Faber canta, e io mi godo le sue parole.
    Grazie per il link alle poesie: nella mia ignoranza non sapevo fossero così tante, sai?

    RispondiElimina
  12. sono più di 240 poesie tante lo so, ma non è che bisogna leggerle tutte.
    Quell'album spero di trovarlo in vinile perchè vorrei aumentare la mia collezione di capolavori.
    Alla fine del giro se nessuno indovina ognuno di noi dirà a chi pensava e poi ci confronteremo.
    baci, adesso vado a riascoltarmi la tua canzone.

    RispondiElimina
  13. Allora.
    L’Antologia di Spoon River per chi l’ha letta resta indelebile nella testolina.
    E per chi ama la letteratura tanto come Mariella da improntarci un blog è impossibile prima o poi non citarla.
    Inoltre chi ha amato De Andrè non può anche solo per curiosità non essere andato a vedere a cosa lui si riferisse.
    Questo post mi ha fatto tornare la voglia di andare a sfogliare di nuovo quelle pagine che avevo dimenticato ma mai smesso di amare.
    Mi hanno sempre affascinato.
    Scelgo FRANCIS TURNER.
    In onore a Mary/Mariella e perché le ultime due frasi le trovo di un poetico incredibile.Da tatuare.
    “Io non potevo correre né giocare
    quando ero ragazzo.
    Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa,
    non bere –
    perchè la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
    Eppure giaccio qui
    blandito da un segreto che solo Mary conosce:
    c’è un giardino di acacie,
    di catalpe e di pergole addolcite da viti –
    là, in quel pomeriggio di giugno
    al fianco di Mary –
    mentre la baciavo con l’anima sulle labbra,
    l’anima d’improvviso mi fuggì”.
    Poi CASSIUS HUEFFER.Direi ottimo esempio di quanto da morti per ognuno si scelgono le solite banalità a prescindere di ciò che si è stati o siè fatto nella vita.Il finale mi fa sorridere.
    "Sulla mia pietra hanno inciso le parole:
    "La sua vita fu generosa, e gli elementi in lui così commisti
    che la natura potrebbe levarsi a dire al mondo intero:
    questi fu un uomo".
    Coloro che mi conobbero sorridono
    leggendo questa vuota retorica.
    Il mio epitaffio doveva essere:
    "La vita non fu generosa con lui,
    e gli elementi in lui così commisti
    che fece guerra alla vita,
    e ne fu ucciso".
    Da vivo ho dovuto soccombere alle malelingue,
    ora che sono morto mi tocca sopportare un epitaffio
    scolpito da uno sciocco!".
    Infine SONIA la RUSSA.Potrei essere io.Che bello amante di artisti e poeti...ghghghghgh...e poi Manu ha detto che mi vedrebbe bene a New York.
    "Io nata a Weimar
    di madre francese
    e padre tedesco, professore dottissimo,
    orfana a quattordici anni,
    diventai ballerina, mi chiamavano Sonia la russa,
    sempre su e giù per i boulevard di Parigi,
    prima l’amante di vari duchi e conti,
    poi di poveri artisti e poeti.
    A quarant’anni, passée, puntai su New York
    e sulla nave conobbi Patnick Hummer,
    arzillo e rubizzo, coi suoi sessant’anni suonati,
    reduce dalla vendita di un carico
    di bestiame nella tedesca città di Amburgo.
    Mi portò a Spoon River e vivemmo lì
    per vent’anni- ci credevano sposati!
    Questa quercia accanto a me è il ritrovo preferito
    di azzurre ghiandaie che ciarlano, ciarlano tutto il giorno.
    E perché no? Persino la mia polvere ride
    al pensiero di quella cosa buffa che è la vita.
    ia la Russa".

    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Veru,
      sì, ti ci vedo proprio nei panni di Sonia la ballerina russa! Tra l'altro, Sonia e Veruska hanno entrambi origine russa, se non sbaglio... E poi, New York è la tua città, Veru: assolutamente. E per una volta non si tratta di un epitaffio triste: c'è del sarcasmo, ma non c'è tristezza.

      Elimina
    2. Si Manu.Hai ragione.Riguardo al fatto che nelle parole di Sonia non c'è assolutamente tristezza.
      E poi alla fine,almeno per me,parla du grande amore.Durato vent'anni.
      Insomma prima si è divertita di fiore in fiore poi si è accasata...ghghghghghgh
      Chiamala scema!
      veru

      Elimina
    3. Anche a me Sonia piace tantissimo.
      E' disincantata brillante, mai triste.
      Ha cercato di godersi la vita fino a che a potuto.
      E poi il grande amore che è arrivato al momento giusto.
      Chi dice che a quarant'anni sia troppo tardi?
      La più intelligente, la più tosta di tutta l'Antologia.
      Non ci ricorda qualcuno?
      ghghghhghghghhghghg

      Elimina
  14. Francis Turner è M. lo è da sempre, per me.
    Una delle mie preferite, l'anima che volò via, all'improvviso.
    Grazie.

    RispondiElimina
  15. Nella seconda poesia ci vedo Luigi Calabresi e Giuseppe Pinelli.
    Due faccie della stessa medaglia.
    I nostri anni di piombo, poi restano le lapidi e processi che mandano tutti assolti.
    La nostra vergogna.

    RispondiElimina
  16. Su Sonia la russa, mi riservo di aspettare prima di dire, perchè come veru l'ho scelta anche io, ci sarà un perchè...ghghghghgh

    RispondiElimina
  17. Francis Turner per Faber: http://www.youtube.com/watch?v=R4sqEWrn0DY

    RispondiElimina
  18. Io mi riconosco nelle parole di DIPPOLD L'OTTICO:

    Che cosa vedete adesso?
    Globi di rosso, giallo, porpora.
    Un momento! E adesso?
    Mio padre e mia madre e le mie sorelle.
    Bene! E ora?
    Cavalieri in armi, donne bellissime, visi delicati.
    Provate questa.
    Un campo di grano—una città.
    Molto bene! E ora?
    Una giovane donna e angeli chini su di lei.
    Una lente più forte! E ora?
    Molte donne dagli occhi luminosi e le labbra socchiuse.
    Provate questa.
    Un bicchiere su un tavolo, nient’altro.
    Ah, capisco! Provate questa lente!
    Solo uno spazio aperto—non vedo niente di particolare.
    Bene, e ora!
    Pini, un lago, un cielo d’estate.
    Va meglio. E adesso?
    Un libro.
    Leggetemi una pagina.
    Non posso. I miei occhi sono attratti oltre la pagina.
    Provate questa lente.
    Abissi d’aria.
    Magnifico! E ora?
    Luce, soltanto luce, che trasforma tutto il mondo sottostante in giocattolo.
    Benissimo, faremo gli occhiali così.

    Avere gli occhi che guardino al mondo come ad un giocattolo... Geniale!


    In ognuno di noi c'è anche un po' di SEREPTA MASON:

    Il fiore della mia vita sarebbe sbocciato d'ogni lato
    se un vento crudele non avesse appassito i miei petali
    dal lato che vedevate voi del villaggio.
    Dalla polvere levo la mia protesta:
    il mio lato in fiore voi non lo vedeste!
    Voi, i vivi, siete davvero degli sciocchi
    e non sapete le vie del vento
    e le forze invisibili
    che governano i processi della vita.

    RispondiElimina
  19. E poi mi è piaciuta tantissimo questa:

    LA SIGNORA SIBLEY
    Il segreto delle stelle,-la gravitazione.
    Il segreto della terra,-strati di rocce.
    Il segreto del suolo,-ricevere il seme.
    Il segreto del seme,-il germoglio.
    Il segreto dell'uomo,-il seminatore
    Il segreto della donna,-il suolo.
    Il mio segreto: sotto un tumulo che non troverete mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nella mia mente, la signora Sibley dialoga con Dostoevskij:

      "Nei ricordi di ogni uomo ci sono certe cose che egli non svela a tutti, ma forse soltanto agli amici. Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici, ma forse solo a sé stesso, e comunque in gran segreto. Ma ve ne sono infine, di quelle che l'uomo ha paura di svelare perfino a sé stesso, e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere"

      (da "Memorie dal Sottosuolo")

      Elimina
  20. Diciamo che siano più noi donne a crogiolarci nell'idea dei segreti.
    Non saremmo tali se non vivessimo nella convinzione che il nostro è il più importante di tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mary, sarà che ho appena letto la storia di Lena e di Vaclav... Loro si' che erano esperti di segreti!

      Io e mio fratello gemello da bambini avevamo anche un alfabeto segreto con cui parlavamo. Succede spesso ai gemelli. Il risultato e' che imparammo a parlare come gli altri tardi: a 4 anni. Ci siamo rifatto alla grande, naturalmente...! E un segreto grande ce lo siamo tenuti per un sacco di anni. Se fosse un racconto, si intitolerebbe: "lo strano caso degli orecchini scomparsi dal como' della nonna" ghghghghghghghg
      Non fu un esproprio proletario, deluderò il Papero e la Veru, lo so... Fu stupidita' all'ennesima potenza. Ma avevamo 5 anni...

      Elimina
    2. Allora vuoi dirmi che anche le mie nipotine avranno per un po' un mondo tutto loro?
      E poi, gli orecchini della nonna chi li ha tenuti tra le due pesti?

      Elimina
    3. Te ne posso parlare liberamente perchè il segreto lo svelai io a mia nonna: dieci anni dopo il fattaccio. E fu l'unica volta, l'UNICA, che ricevetti uno schiaffo da lei!!

      La nonna in questione è la madre di mio padre, colei che fuggì con il nonno e mio papà ai tempi della guerra. Come è facile intuire, come fuggiaschi i miei nonni vivevano nascosti. Mia nonna e mio papà piccolissimo in una casa di conoscenti; mio nonno lontano dal paese, in montagna. Non potevano lavorare nè l'uno nè l'altro. Finirono per spendere tutto quello che avevano per mantenersi e per proteggersi. Alla fine della guerra, i miei nonni possedevano soltanto la loro casa (che poi era una parte della casa della famiglia di mia nonna). In quel periodo mia nonna non esitò a barattare anche i suoi gioielli: per la gioia del Papero posso dirvi che mia nonna proveniva da una famiglia moooolto benestante di Milano (ma sposò mio nonno, quello nato a Guastalla, che non aveva altro che una salute di ferro e una gran voglia di fare). Morale: riuscì a salvare solo un paio di orecchini, quelli della sua bisnonna. Mia nonna non li portava mai: per lei erano l'unico ricordo di famiglia rimasto. Erano riposti in una scatolina di pelle blu con ricami dorati e interno in raso bianco nel primo cassetto del como' della camera da letto dei miei nonni. La loro casa era (ed è) una casa molto grande: fu rimaneggiata nel tempo, riarredata, ma quella camera da letto è rimasta come nel 1939, l'anno in cui si sposarono. Per arrivare al cassetto più alto, io e mio fratello tiravamo i cassetti di sotto perchè facessero da scalini per poterci permettere di raggiungere il piano più alto. Vista la scatolina, la prendemmo e ci rifuggiammo in bagno. Nessuno si insospettì, perchè io e mio fratello facevamo insieme (si puo' dire??) anche la cacca...! Uno sul water, l'altro sul vasino. Peccato che quel pomeriggio noi avessimo altro in mente... aprimmo la scatolina con il batticuore: chissà cosa avremmo trovato...! Gli orecchini erano boucle in diamanti. Emanavano una luce che ci incanto': nel rigirare uno di questi orecchini davanti al fascio di luce della finestrella del bagno, uno fini' nel water. Orrore! Io e mio fratello avevamo PAURA di mettere la mano dentro il water: chissà cosa spingeva la cacca verso il tubo... magari c'era una mano che avrebbe tirato dentro anche noi! No, no... la soluzione poteva essere una sola: prendemmo anche l'altro orecchino e lo buttammo dentro lo scarico. Tirammo lo sciacquone. Di corsa, entrammo nella camera da letto di mia nonna per mettere a posto la scatolina vuota. Chiuso il cassetto, ricordo ancora mio fratello che con l'indice sulla bocca mi diceva di stare zitta. Giurin giurello, non avremmo mai detto niente a nessuno. SEGRETO.

      Mia nonna dopo un bel pezzo si accorse che la scatolina era vuota. Nel frattempo, la casa di mia nonna è stata svaligiata più volte. Portarono via persino la dentiera di mio nonno!!!

      Un pomeriggio, mentre eravamo in cucina, mia nonna tirò in ballo la storia dei suoi orecchini: "chissà 'ndua inn" (chissà dove sono). E io, ormai 15enne, le raccontai tutto. Mia nonna mi tirò una sberla che ancora adesso, se ci penso...
      Solo adesso capisco che quegli orecchini erano per lei molto più che gioielli. Molto di più...

      Elimina
    4. L'ho letto tutto di un fiato.
      Sembra un racconto d'altri tempi.
      Aspetta che corro a dire alla Dani di provvedere a nascondere in luoghi remoti e inavvicinabili, tutti i suoi beni preziosi.
      Ma mi dirà di che cavolo stai parlando?
      Io beni preziosi?
      Sono le mie bimbe i miei gioielli (altro che Cornelia madre dei Gracchi).
      Scusa ma in questo caso, lo schiaffo mi sa che te lo meritavi.
      Avevi l'incoscienza di bimba ma eri proprio una birba.

      A pensarci, io a tua nonna non l'avrei detto mai.
      Era uno di quei segreti che avrei portato con me.
      Ma a quindici anni non ci pensi.
      Gli orecchini erano le sue radici, già.

      Elimina
    5. Riguardo alle tue nipotine, Mary...
      Non succede in tutte le coppie di gemelli, ma spesso accade che si venga a creare un linguaggio esclusivo tra i due bambini. Invece è statisticamente provato che i gemelli abbiano un ritardo linguistico rispetto ai figli singoli. Un ritardo che non è motivato da disturbi dell'apprendimento, sia ben chiaro.
      Bisogna avere un gemello per capire... ghghghghghg

      Elimina
    6. Manu mi hai fatto venire in mente un avvenimento triste che mi è accaduto l'anno scorso.
      Quando 2 anni fa nacque mio figlio, mio marito mi regalò una collana LeBebè con un ciondolo e dietro c'era scritto il nome di mio figlio con la data di nascita. l'ho sempre portato al collo togliendolo solo per qualche giorno perchè si era rotto il gancetto ed aspettavo che mio marito l'aggiustasse (partiamo anche dal fatto che mio marito difficilmente mi regala oggettini d'oro, e poi non li indosso neanche per paura che mi li rubino)
      Ebbene. L'anno scorso una dei bimbi che ho in casa, entrò di nascosto nella mia stanza da letto rubò 500 € (dopo 3 gg dovevo partire per l'Irlanda (sono partita cmq ma con 500 in meno) e solo la sera tardi mi accorsi della collana. Mi si spezzò il cuore. Non ho parlato con quel bambino per almeno tre mesi e fino ad un paio di mesi fa ancora mi veniva un groppo al cuore pensando al ciondolo (che mio marito non mi ha voluto ricomprare...perchè non è la stessa cosa!) finchè non ho vissuto una brutta situazione che mi ha portato a pensare che quello era solo un oggetto e gli oggeti non ci danno nulla in cambio è per altro che serve piangere ed anche disperarsi se ti viene tolto.

      Elimina
    7. Non mi avevi raccontato questo episodio.
      Un bambino difficile, come tanti tra quelli che hai avuto nella tua casa.
      Ma hai sempre saputo come reagire, evidentemente questo avvenimento, legato all'oggetto in particolare, ti ha demoralizzato molto.
      Concordo sul fatto che un oggetto è un oggetto.
      Talvolta ci è prezioso per quello che ci ricorda.
      O per la persona che ce lo ha regalato.
      Pensa che tra tutte le cose che mi hanno rubato in casa, quella che rimpiango di più e la veretta d'oro con il rosario che mi aveva regalato F. la prima volta che eravamo andati ad Assisi.
      Non aveva un grande valore economico ma affettivo si.
      E anche io poi, non ne ho più voluta una nuova, non avrebbe avuto senso.
      Ricordava un momento importante e quelli non tornano.

      Elimina
    8. Cara Ai,
      gli oggetti sono oggetti, hai ragione. E ne ha da vendere anche Mariella quando dice che alla fine i ricordi sono dentro di noi: quelli non ce li ruba nessuno!
      Pero', forse, nella fattispecie mi colpisce che sia stato proprio un bimbo di quelli che hai tu, nella tua casa, ad averti portato via quell'oggetto. Cioè, mi colpisce sia stato un bimbo e soprattutto che fosse uno di quelli a cui tu stai cercando di restituire calore, affetto e la vita in una famiglia sicura e accogliente. Questo mi fa riflettere. Fosse successo a me, mi sarei sentita derubata dell'oggetto, ma anche della fiducia. Un fatto davvero molto triste, Ai. Sono d'accordo. Ma al contempo pensa che K2 grida abbastanza per non dimenticarsi di certo che c'è ed è lì insieme a te, a tuo marito e agli altri cuccioli! Il tuo baby è il gioiello più prezioso che hai. Come diceva Cornelia.
      Un abbraccio grande grande

      Elimina
  21. Morale della favola: spiegate ai vostri bambini il funzionamento dello sciacquone. Eviterete spiacevoli inconvenienti! Baci

    RispondiElimina
  22. Si', Mary: avrei voluto essere come la signora Sibley, che si e' portata via con se' il suo segreto. Io, invece, l'ho svelato anzitempo...
    Cornelia si fa beffe di chi ostenta l'oro come ricchezza e metro di misura del valore delle cose e delle persone. Indica nei figli i suoi gioielli, perché sono loro la vera ricchezza. Ma anche mia nonna era come Cornelia: chi piu di lei poteva conoscere cosa fosse l'autentica ricchezza? Quando hanno fatto ritorno tutti insieme nella loro casa, i miei nonni si sentivano ricchi piu di quanto non fossero prima della guerra: erano vivi, tutti e tre e avevano ancora un tetto!!
    Il dopoguerra fu faticoso per tutti. Per mia nonna un po' di piu: non aveva mai fatto nulla a casa sua; si ritrovo' a fare il bucato, a imparare a cucinare, a crescere due figli e a badare ai suoi genitori. Chissà quante volte avrà guardato gli orecchini della sua bisnonna per ricordarsi di quando era semplicemente "la signorina"! Inutile dirvi che anche la loro fu una storia a lieto fine. La fortuna e' girata ancora una volta dalla parte giusta per i miei. Ma fu frutto di duro lavoro. Ed ebbe il sapore di una rivincita, in qualche modo. Soprattutto per mio nonno che si senti sempre in colpa nei confronti di mia nonna. Stupidamente, per altro. Perché i miei nonni, ancora oggi, rappresentano per me la quintessenza dell'amore. Quello piu vero, piu autentico, piu saldo. Sono loro che mi hanno insegnato tante altre cose, in verita'. Nel modo piu dolce: semplicemente vivendo.
    Baci
    Manu

    RispondiElimina
  23. Ecco qualcos'altro su cui possiamo ragionare, la brama di soldi e di potere:
    Hildrup Tubbs

    Combattei due battaglie per il popolo.
    Prima uscii dal partito, inalberando il vessillo
    dell’indipendenza, per la riforma, e fui sconfitto.
    Poi impiegai la mia forza ribelle
    per conquistare la bandiera del mio vecchio partito—
    e la conquistai, ma fui sconfitto.
    Screditato, isolato, misantropo,
    cercai il conforto dell’oro
    e usai il mio residuo potere
    per aggrapparmi come un saprofita
    alla carcassa putrescente
    della fallita banca di Thomas Rhodes,
    come curatore del fondo.
    Tutti mi voltarono le spalle.
    I capelli mi divennero bianchi,
    le mie purpuree lussurie grigie,
    il tabacco e il whisky persero sapore
    e per anni la morte m’ignorò
    come fa coi porci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bè, ma a questi versi abbinerei il nome di metà del nostro Parlamento!

      Elimina
    2. Sei stata ottimista, direi.

      Elimina
    3. Diciamo tre quarti? Dai, non dirmi tutto il Parlamento, eh... lasciami almeno un residuo di speranza! ghghghghghg

      Elimina
  24. Un abbraccio a tutti.
    Purtroppo riesco a mettermi al pc solo ora. (21.30)
    Oggi la pistolina mi ha distrutta.
    Torno domani con calma per leggere i commenti.
    BACIOTTI
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Veru, cara
      GRAZIE per essere passata.
      Un bacio grande a Noa.

      Elimina
  25. Ciao, Veru!
    La tua bimba ti ha voluta tutta per sè!
    Ti aspettiamo per domani, allora.
    bacini a te e alla pelosetta!

    RispondiElimina
  26. "Il direttore Whedón"

    Saper vedere ogni aspetto d'ogni problema,
    dar ragione a tutti, essere tutto, non essere nulla a lungo;
    pervertire la verità, strumentalizzarla,
    sfruttare i grandi sentimenti e le passioni della famiglia umana
    per bassi scopi, per fini astuti,
    indossare una maschera come gli attori greci -
    il tuo quotidiano di otto pagine- dietro cui ti nascondi,
    strillando nel megafono dei caratteri cubitali:
    "Sono io il gigante".
    E quindi vivere anche la vita di un ladruncolo,
    avvelenato dalle parole anonime
    di un' amica segreta.
    Per danaro insabbiare uno scandalo
    o divulgarlo ai quattro venti per vendetta,
    o per vendere il giornale,
    distruggendo reputazioni, o corpi, se necessario,
    vincere a ogni costo, salvo la vita.
    Gloriarsi di un potere demoniaco, minare la civiltà,
    come un ragazzo paranoico mette un tronco sulle rotaie
    e fa deragliare il rapido.
    Essere un direttore, com'ero io.
    Poi giacere qui accanto al fiume sopra il punto
    dove scorre la fogna del villaggio,
    e scaricano barattoli vuoti e immondizie,
    e nascondono gli aborti.

    RispondiElimina
  27. Per me è il ritratto di Emilio (Fede)!

    RispondiElimina
  28. Jonathan Swift Somers

    Quando vi sarete arricchiti l'anima
    il più possibile,
    con i libri, la riflessione, il dolore, la conoscenza degli uomini,
    la capacità d'interpretare sguardi, silenzi,
    le pause nei grandi mutamenti,
    il genio della divinazione e della profezia;
    sicché vi parrà a volte di tenere il mondo
    nel cavo della mano;
    allora, se per l'affollarsi di tanti poteri
    entro il cerchio della vostra anima,
    l'anima prende fuoco,
    e nell'incendio dell'anima
    il male del mondo è illuminato e reso intelligibile-
    siate grati se in quell'ora di visione suprema
    la vita non v'inganna.

    RispondiElimina
  29. Non ho ancora trovato il Papero, pero', Mary!
    Io continuo a vedere Veru come Sonia.

    RispondiElimina
  30. Robert Davidson


    M'ingrassai lo spirito nutrendomi delle anime degli uomini.
    Se vedevo un'anima forte
    ne ferivo l'orgoglio e ne divoravo la forza.
    I rifugi dell'amicizia sapevano la mia astuzia,
    perché se potevo rubare un amico lo facevo.
    E dovunque c'era da allargare il mio potere
    minando un'ambizione, lo facevo,
    per lusingare la mia.
    E il trionfo sulle altre anime,
    solo per affermare e provare la mia forza superiore,
    era per me un piacere,
    l'acuta esaltazione della ginnastica dell'anima.
    Divorando anime, avrei dovuto vivere in eterno.
    Ma i loro avanzi indigesti mi causarono una nefrite mortale,
    di paura, angoscia, avvilimento,
    odio, sospetto, allucinazioni.
    Alla fine crollai con un urlo.
    Guardate la ghianda:
    non divora le altre ghiande.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. su dai che è facilissimo, siamo tutti orfani dei suoi misfatti da qualche mese a questa parte.

      Elimina
  31. Urca,un compitone questo!Passo domani,sempre che sia meno fuso di oggi!
    Baci,Nick

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma non preoccuparti Nick
      Non è un compitone.
      Lascia dei commenti su quelle già postate così anche d'istinto.

      bacio

      Elimina
  32. Concordo con Nick e per ora passo. Cmq a me vengono in mente tutti quelli che creano grandi guerre per sete di potere Hitler, Alessandro Magno, Napoleone.

    RispondiElimina
  33. Mary piccola informazione su raiyoyo il sabato alle 21 in programmazione ci sono i cartoni ad episodi del piccolo principe. Ora stanno al nono episodio, purtroppo mi sono sempre dimenticata di avvertirti. Magari ti interessa. MIo figlio è ancora troppo piccolo per capirtne il senso, speriamo lo facciano anche in futuro.
    Ma almeno abbiamo superato la fase teletubbies, ora siamo alla casa di TOpolino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, non lo sapevo.

      Se questo sabato sera sono a casa, guardo l'episodio.

      Elimina
  34. Sveliamo un po' di arcani legati alle poesie lasciate da me.
    La prima mi ricorda chi fa il predicatore integerrimo nella politica italiana, dimenticandosi da dove arriva: Beppe Grillo.
    La seconda è Carolina di Monaco, è stata per anni sulle copertine di tutti i giornali del mondo, ora è tornata a casa sua e lo scettro è passato a sua figlia.
    La terza è veru, senza alcun dubbio. Sapevo che è così intelligente e ironica che non avrebbe interpretato male l'accostamento e si sarebbe divertita.
    Ho pensato che avrebbe potuto prendersela per il passè, ma lo sappiamo tutti che è una gnocca!
    Mai avrei immaginato che l'avrebbe scelta anche lei.
    Dico, tra 244 poesie e personaggi...
    Quando si dice il destino.

    RispondiElimina
  35. Dell' Antologia possiedo un edizione economica comprata alla fine degli anni 80.
    I grandi tascabili della Newton Editori.
    All' epoca uscivano periodicamente all' edicola; e li acquistavo a blocco, per poche lire, indipendentemente dai titoli: desideravo crearmi una piccola biblioteca personale.
    Se non fosse stato per De Andrè, che da alcuni brani ha liberamente tratto canzoni per l' album “ Non al denaro non all' amore né al cielo “ ( possiedo il vinile) probabilmente non lo avrei mai aperto.
    Così ho degnato qualche occhiatina.
    Probabilmente non sono l' unico ad essere arrivato al volume passando attraverso il musicista.
    Nella vita capita pure d' incontrare amiche secchione, quelle che i libri li divoravano pure nella culla. Così, spinto dalla compagnia, è toccato sorte di rispolverarlo.
    Del resto, se ho scelto di passeggiare tra determinati blog, è per non impigrirmi troppo stazionando perennemente davanti alla tv trasmettente partite di calcio divorando frittatone di cipolle accompagnate da birra con rutto libero.
    Tipo quando gli allenatori, anziché far disputare gli atleti ad allegre partitelle, costringono a sessioni atletiche con dure ripetute di scatti e allunghi.
    E nella consapevolezza che possono far bene si eseguono smoccolando.
    E anche se, l' allenatore di Mimì, che schiacciava pallonate in faccia alle giocatrici esagerava un poco.
    Era il mio eroe.
    Gli assomiglio?

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
  36. “Un giudice” è probabilmente il brano più conosciuto dell' album di Andrè, i cui primi versi sono dedicati a Veru: “ Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura...”
    Già è stato pure citato “ Un malato di cuore” : ricorda il recente fatto di cronaca accaduto sul campo di calcio; tuttavia in questo caso la consapevolezza della malattia era assente.
    Nel testo del post è stata introdotta “ La collina”, e nei commenti hanno trovato pure posto “ Un medico “ e “ Un ottico”.
    “ Un matto” e “ Un blasfemo” li faccio io?
    E visto che col flauto tentavo di eseguire ( con risultati del piffero) lo splendido finale de “ Il suonatore Jones” abbiamo completato la griglia.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
  37. Nelle mie intenzioni originarie del gioco ( quanto mai! ) pensavo più che altro ad attribuire personaggi pescando tra noi commentatori.
    Allargare a personaggi noti è una possibile variante, anche se, parecchio dispersiva.
    Nel senso che una poesia potrebbe identificarsi a molti e diversi, magari a tratti.
    In effetti difficile trovare soggetti che si sposino perfettamente.
    Così, per i tre brani citati nel post, ho pensato vagamente a Fidel Castro ( Godbey), Berlusconi ( Robbins) e diretta conseguenza Ruby ( Sonia ).
    Cero che se si può ficcare dentro Tiziano Terzani ( ? ) sconosciuto ai più, ci si può mettere dentro i tutto.
    Emilio Fede - il Direttore – è gioco più semplice.
    E a Luca Dini chi li facciamo fare?

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
  38. Possiedi il vinile?
    Accidenti a te papero...è introvabile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ma è la ristampa.

      Paolino Paperino

      Elimina
  39. Tu sei Dorcas Gustine te l'ho già detto un'altra volta.


    Non ero amato da quelli del villaggio,
    ma tutto perché non avevo peli sulla lingua,
    e affrontavo chi m'insultava
    con una protesta diretta, senza nascondere o nutrire
    segreti rancori o rammarichi.
    È molto lodato il gesto di quel ragazzo spartano,
    che nascose il lupo sotto il mantello,
    e si lasciò divorare, senza un lamento.
    È più coraggioso, credo, strapparsi il lupo di dosso
    e combatterlo apertamente, magari per strada,
    tra polvere e urla di dolore.
    La lingua sarà forse un organo ribelle-
    ma il silenzio avvelena l'anima.
    Mi biasimi chi vuole-io sono contento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E chi è il " facile " Robert Davisdon" ?
      E per non urtare la sensibilità di chi, hai modificato il post?
      E di chi è il commento bannato?

      Paolino Paperino

      Elimina
    2. RB è SB facile.
      La sensibilità urtata era la mia.
      Il commento bannato è il mio.
      serve altro?

      Elimina
    3. Caspita, Mary, Dorcas Gustine è davvero il Papero! Bravissima!

      Elimina
  40. Emanuela, chiedi se qualche volta fai un po' ridere.
    Accostare la signora Sibley che dialoga con Dostoeveskij tra le Memorie del Sottosuolo mi ha fatto letteralmente scompisciare dalle risate.
    Certe mattonellate le sai cogliere solo tu.
    Comunque certe cose non si dovrebbero chiedere: tradiscono un poco di ansia e preoccupazione su come si appare. Col rischio poi di andare sopra le righe: ovvero “fare” i simpatici a tutti i costi.
    I così detti “simpaticoni”: ma che alla fine risultano poco naturali e credibili.
    Non sto dicendo che è il tuo caso. Semplicemente di non sforzarti troppo.
    Suvvia, anche il racconto dei gioielli e dei gemellini è stato gradevole.
    Sei ostica – al mio sentire proletario - al limite, quando eccedi nelle ricercatezze.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Papero cos'è ti senti in vena di consigli, sembri proprio una paperella che con l'ala protegge e riscalda il suo cucciolotto. Che bello aver mostrato un lato tenero.

      Elimina
    2. Lato tenero?! Ai, tu hai denti da robot: in acciaio inossidabile, in cemento armato, in lega extra-strong!!
      Ad ogni modo... Al Papero, intanto, la formula di rito: AUGURIIIIII! (è il giorno giusto?!)
      Poi... sì, qualche volta mi chiedo se faccio ridere e ti dirò: è una grande soddisfazione quando ce la faccio. Poi, "far scompisciare dalle risate" uno difficile come te (anzi, renderebbe di più il termine in dialetto milanese: SUFISTIC) mi dà una botta di autostima mica da poco! D'altro canto, hai colto solo tu la sottigliezza ironica della citazione. Forse, un po' della mia mattonellitudine ti sta giovando! ;) Dovresti ringraziarmi invece di rimbeccarmi. Ma lo fai con affetto, in fondo. Magari "molto" in fondo. Ma so che è così (o mi fa piacere pensarlo!).
      Dai, dicci quando è 'sto compleanno, su. Io non ho ancora trovato un componimento da dedicare a te e a Mariella, pensa. In compenso ho trovato Nick!
      Torno con più calma questa sera.
      Buon pomeriggio

      Elimina
    3. Dimenticavo!
      Non ho un sentire "proletario". Ho un "sentire" a cui non darei alcun aggettivo.
      Nel mio DNA scorre sangue di ogni estrazione sociale: a cominciare da dove è iniziata la storia di tutti. E cioè dalla terra. Quella bassa, da lavorare con la schiena curva su campi assolati, con la sveglia all'alba per mungere a mano le mucche come si faceva nel cremonese nei primi decenni del Novecento. E in Emilia, sulle rive del Po, con i filari dei pioppi e il gracidare delle rane a tenere le fila del giorno. E c'è la terra dei "padroni", di quelli che riscuotevano gli affitti dei mezzadri insieme a quelle delle case che abitavano. Ma soprattutto, Paolino, c'è il lavoro: quello che i miei nonni, i miei zii e i miei genitori hanno conosciuto negli anni del boom. Quando c'era il cottimo nelle fabbriche, si lavorava il sabato e la domenica mattina. Mio papà si è diplomato facendo le scuole serali: di giorno indossava una tuta da meccanico. Unta di grasso, di sudore e di fatica. Dopo il diploma e il militare le cose sono cambiate: erano gli anni Sessanta, qui a Milano c'erano fabbriche grandi come paesi. Lui con il suo vestito della festa è entrato in una di quelle appena finito il militare. E' la stato lì che è diventato un colletto bianco, ma ti posso garantire che nei 37 anni della sua carriera a casa l'ho visto ben poco. Era sempre in ufficio o in trasferta. Non è stata una vita facile, di quelle che forse ti immagini tu pensando solo alla bustapaga. Dappertutto dove ti danno tanto, altrettanto ti tolgono. DO UT DES, si diceva in latino. Do' perchè tu dia. Te lo dico così, giusto per togliermi l'etichetta della contessa (se mai qualcuno lo pensasse).

      Elimina
  41. Aggiungerei anche un pò storti direi! (i denti)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' per sbranare meglio?!
      La carne di Papero dovrebbe essere morbida... dovrebbe... ma forse dipende anche dall'età. E qui mi fermo, và... :)

      Elimina
  42. Lucinda Matlock è Ai:

    Andavo a ballare a Chandlerville,
    e giocavo a carte a Winchester.
    Una volta ci scambiammo i cavalieri
    al ritorno in carrozza sotto la luna di giugno,
    e così conobbi Davis.
    Ci sposammo e vivemmo insieme settant’anni,
    divertendoci, lavorando, crescendo dodici figli,
    otto dei quali ci morirono,
    prima che arrivassi a sessant’anni.
    Filavo, tessevo, tenevo in ordine la casa, assistevo i malati,
    curavo il giardino, e alla festa
    andavo a zonzo per i campi dove cantavano le allodole,
    e lungo lo Spoon raccogliendo molte conchiglie,
    e molti fiori ed erbe medicinali—
    gridando alle colline boscose, cantando alle verdi vallate.
    A novantasei anni avevo vissuto abbastanza, ecco tutto,
    e passai a un dolce riposo.
    Cos’è questa storia di dolori e stanchezza,
    e ira, scontento e speranze cadute?
    Figli e figlie degeneri,
    la vita è troppo forte per voi—
    ci vuole vita per amare la vita.

    RispondiElimina
  43. Per Nick, due componimenti:


    Tennessee Claflin Shope

    Ero lo zimbello del villaggio,
    soprattutto della gente di buon senso, come loro si definiscono—
    e anche delle persone colte, come il reverendo Peet,
    che leggeva il greco alla stregua dell’inglese.
    Perché invece di parlare di libero scambio,
    o predicare qualche forma di battesimo;
    invece di credere nell’efficacia
    di non pestare la riga, di raccattare uno spillo nel modo giusto,
    guardare la luna nuova sopra la spalla destra,
    curare i reumatismi col vetro blu,
    io rivendicai la sovranità della mia anima.
    Ancor prima che Mary Baker Eddy cominciasse
    con ciò che lei chiamava la scienza
    conoscevo a fondo il Bhagavad Gita,
    e mi curavo l’anima, prima che Mary
    cominciasse a curare il corpo con l’anima-
    A tutti i mondi pace!



    Ami Green

    Non «un giovane dal capo canuto e l’occhio stanco»,
    ma un vecchio dalla pelle liscia
    e i capelli neri!
    Per tutta la vita ebbi un viso da ragazzo,
    e per anni, un’anima rigida e incurvata,
    in un mondo che mi considerava uno zimbello,
    da prendersi alla leggera,
    o da trattare da uomo secondo il capriccio,
    perché non ero né uomo né ragazzo.
    In verità fu anche l’anima, così come il corpo,
    che non maturò mai, e vi dico
    che l’ambito dono dell’eterna giovinezza
    è soltanto un arresto della crescita.

    RispondiElimina
  44. Ai cosa ti hanno da bere oggi?
    Il Papero tenero?come dice lui,mi hai fatto scompisciare dalle risate ;-)

    Manu mi è piaciuto il tuo racconto.
    Forse però avrei evitato di dire la verità 15 anni dopo.
    Ma come sei riuscita a non dire niente per così tanto tempo?
    Io tempo dieci minuti l'avrei detto almeno a mamma!

    Mari non pensavo che il commento cancellato fosse il tuo.
    Dovevi lasciarlo.
    Dai ci siamo capite bella ragazza.
    Fai la brava :-)

    bacetti veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao veruskina.
      Tu sai tutto.
      Ma il commento bannato resta bannato.
      ghghghghhghghghghhgh

      Elimina
    2. Buono a sapersi, Veru: ti confidero' segreti "da dieci minuti" ghghghghghgh
      Io di solito tengo la bocca chiusa: ermeticamente quando raccolgo confidenze altrui. Il pettegolezzo fine a se stesso mi irrita e mi indispone nei confronti di chi lo pratica. Nel caso degli orecchini della nonna, invece, ho pensato che dieci anni fossero sufficienti: avevo 5 anni quando tirai lo sciacquone e 15 quando lo raccontai. Come ha scritto Mariella più su (vera conoscitrice dell'animo umano) ero ancora troppo giovane per capire cosa davvero nascondesse la domanda di mia nonna sulla sorte dei suoi orecchini. Insomma... quei diamanti hanno superato: una guerra, una fuga con tre anni di isolamento, la svalutazione della moneta che ha dimezzato i patrimoni, l'espropriazione dei terreni agricoli e degli immobili annessi, le difficoltà post-belliche di risalire lentamente la china. Per poi finire nello sciacquone del cesso! Mai sottovalutare i bambini, Veru. Mai...!

      Elimina
  45. Ragazze io ci ho visto del tenero nei consigli del Papero verso Manu, che vi devo dire forse il latte che ho bevuto ...era scaduto ed invece di farmi male alla male alla pancia ma ha preso alla testa ed al giudizio!

    RispondiElimina
  46. Anche io, avrò bevuto latte scaduto come te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mary, io l'ho riletto ancora il commento del Papero. E mi sembra sempre una rimbeccata. Non di quelle feroci, ma resta pur sempre tale. Sarà che io non bevo latte...

      Elimina
  47. Manu quindi è stabilito io e te non beviamo latte.
    No,niente di feroce ci mancherebbe ma tenero...ghghghghg
    Riguardo i segreti.
    Dai massimo li racconto a mia mamma.Per il resto tranquilla dalla mia bocca non esce nulla manco sotto tortura.
    Mari scusa ma parlando di rimbeccate mi permetto un fuori tema.
    In realtà solo in parte perché quello che sto per scrivere riguarda pur sempre la sfera delle emozioni.
    L’Antologia in fondo è questo.Passioni sogni paure sbagli amori odi…
    Mi è venuto in mente questo.
    Sembrerebbe,forse l'avete letto pure voi,che Vasco abbia scritto su facebuc un post poco carino riguardo i suoi colleghi.
    Per dirla brevemete.
    Baglioni scrive delle gran minchiate.
    Minghi dovrebbe tirarsela un po' meno per quello che vale.
    E così via.
    Sostenendo che nel mondo della canzone c'è molta ipocrisia e che lui è stanco di tutto il falso buonismo che circola.
    Ora a prescindere se sia vero o no che sia stato veramente Vasco a scrivere questa cosa..
    A prescindere se condivido o meno in quanto fan di Vasco.
    Chiedo.
    Voi per cosa siete?
    Per la verità a tutti i costi anche quando è scomoda o per una buona dose di diplomazia?
    Ora io sarei per la seconda è che mi comporto diversamente.
    E sbaglio.
    Alla fine è vero non ti si potrà dire che sei ipocrita però il rischio è di sottovalutare la soglia di sensibilità dell’altro.
    Sono cinque mesi che non mi parlo più con mio fratello.
    Non quello più grande di me di 10 anni,quello di mezzo.
    Abbiamo iniziato una discussione per una piccolezza.
    Lui ha insinuato che avessi parlato male di lui in famiglia.
    Io mi sono veramente arrabbiata perché ho sempre invece cercato di coprire le sue minchiate.
    Anche perché alla fine quella che correva a destra e manca per risolvergli i casini era la sottoscritta.
    La discussione è generata.
    Bene gli ho detto vuoi che ti dica veramente quello che penso di te e della tua vita?
    E via sono partita.In quarta con il sangue nella testolina.
    Oggi continuo a pensare le medesime cose ma tornassi indietro farei in modo di dirgliele diversamente magari omettendo qualcosina.
    Ho esagerato.
    Ho fatto un passo ma lui non ne vuole sapere.
    Vabbè sarà quel che sarà.
    Voi che ne dite?
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  48. Veru, aspetta.
    Mi sono seduta ora ti rispondo.

    Prima ti abbraccio ,perchè io sono fatta così!
    E arrivato?

    RispondiElimina
  49. Ecco, si ho letto delle polemica nata sulle pagine di facebook di Vasco.
    Per prima cosa ritengo che sia lui in prima persona che scrive quello che scrive.
    L'ho già detto una volta.
    Sarà perchè a mio modo di vedere è depresso.
    E ogni tanto gli parte l'embolo e spara a destra e a manca.
    Credo sia una persona estremamente infelice in questo periodo.
    Gli auguro che inizi a stare meglio, e a guardare oltre il video, più a se stesso.
    Mi infastidisce solo la sua mancanza di rispetto per gli altri.
    Ma questo mi da fastidio in tutti.
    La tesi dell'ipocrisia non regge, c'è vissuto fino ad ora in quel mondo come mai non gli sta più bene all'improvviso?
    Torno a bomba, malessere profondo.
    Ora la tua domanda.
    Se tu, me l'avessi fatta dieci anni fa, ti avrei risposto senza alcun dubbio che non ci sono misure e che quando c'è da dire una cosa bisogna dirla, accada quel che accada.
    Anche a costo di fare del male a chi ci vuole bene.
    In fondo mi dicevo, non è questo il modo migliore per dimostrarlo il nostro bene?
    No, non è questo.
    Perchè poi il dolore per il dolore (scusa sembra un gioco di parole) non passa mai.
    Io ho perso una delle mie migliori amiche per avere agito d'impulso.
    E non ho parlato con mio padre, per anni.
    E soprattutto il tempo buttato in quel silenzio, che ancora oggi, nonostante le cose siano passate, mi fa male.
    Perchè io di lui ho perso tante cose.
    E altrettante lui di me.
    E ci sono stati dolori di altri coinvolti in questo rancore.
    Mia madre e i mei fratelli.
    Anche questo dolore mi porto sulla pelle.
    E ogni volta che ci penso dico che non ne è valsa la pena.

    Perchè è tuo fratello, è la tua famiglia.
    Lui conosce i suoi errori, sa bene quello che gli hai detto e sa che hai ragione.
    Ma come te sta soffrendo.
    Lo sento.
    Tu hai agito per amore, e hai agito come sei capace.

    Non aspettare troppo a chiamarlo, c'è una nipotina da amare.
    Continua a fare quel passo, una volta e più volte.
    Non demordere, che lo sappiamo che vai fino in fondo.
    Sfiniscilo. Tornerà sui suoi passi, a te alla lunga non ti si può resistere.

    RispondiElimina
  50. Cara Veru,

    unisco all'abbraccio di Mary anche il mio. Forte come lo può essere quello di un'amica o di una sorella. Perchè anch'io so cosa significa agire di impulso e poi pentirsene. Perchè la verità è sicuramente quella che è uscita dalle tue parole alterate dalla rabbia e dall'esasperazione (pare di capire), ma magari c'è anche la verità di tuo fratello: quella che sente lui, intendo. Con i suoi casini, la sua sensibilità, il suo modo di vedere le cose. In ogni famiglia ci sono equilibri a se stanti, giochi di forze e sensibilità diverse. Ma c'è una cosa che accomuna tutti ed è il fatto di condividere ricordi, esperienze, radici. Per quante discussioni ci si possano mettere di mezzo, tutto questo bagaglio non va disperso. E soprattutto conta di più del motivo per cui alla fine si finisce per urlarsi addosso la propria rabbia. Ti dirò di più, Veru. Cio' che è importante va oltre i motivi della discussione che ha portato te e tuo fratello ad allontanarvi. Lo sai tu. E lo sa anche lui. Fossi in te, pero', non mi limiterei ad un passo soltanto. Come dice giustamente Mariella.
    Anch'io ho attraversato un periodo difficile con mio fratello. Anch'io in un momento di rabbia, di paura, di esasperazione ho rovesciato su di lui tutto quello che avevo taciuto per quasi tutta la durata della malattia del nostro papà. Abbiamo litigato persino in auto, dietro il feretro di mio padre, nel tragitto tra l'ospedale e la chiesa dove si sarebbero svolti i funerali. Eppure... eppure, dopo qualche mese, complice mia madre, ci siamo chiariti. Ho cercato di capire anche le sue ragioni. Ha funzionato. Siamo andati oltre. Lo abbiamo voluto entrambi, consapevoli tutti e due che ci unisce molto più di ciò' che ci divide. Ieri, oggi e sempre.
    In bocca al lupo, super-Veru. Vedrai che andrà tutto per il meglio!

    RispondiElimina
  51. ps. avevo postato il messaggio con l'opzione "rispondi" sotto quello della Veru, ma andava qui, sotto il tuo, Mary! Mi sono auto-corretta

    RispondiElimina
  52. Che soggetti litigiosi, che siete.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
  53. Ragazze grazie.
    Sinceramente il mio commento è nato leggendo i vostri e notando come a certe affermazioni potessimo percepire le cose così diversamente l'una dall'altra.
    Esempio la letteura diversa che è stata fatta da Ai rispetto a me e Manu riguardo un commento del Papero.
    Il tutto condito dal fatto che invece a differenza di Mari cui però condivido il resto delle sue parole,più che una depressione in Vasco (e lo avrei detto di qualunque cantante posto in tale contesto) vi ho percepito una sensazione diversa.
    Come se non avesse più niente da perdere.
    Non intendo che abbia poco da vivere intendiamoci.Ma sta il fatto che il suo stato di salute non gli permette di tornare su un palco.E per uno che su quel palco ci ha passato la vita non dev'essere semplice.
    Nella nostra Antologia succede la medesima cosa.
    Poesie dove unica parola è Verità.
    Tanto anche loro non hanno più nulla da perdere.
    Sono morti.
    Riguardo il mio esempio personale.
    L'ho raccontato perchè sapete che nelle cose ci devo mettere sempre un po' di mio.
    Ma sono serena.Non lo ero all'inizio ,sarei falsa se non ammettessi di averci sofferto.
    Certo non è bello arrivare a non parlarsi,nemmeno con un'amico figuriamoci con un fratello,è che ora le cose devono restare così.
    Forse se fossimo solo io e lui tutto sarebbe più semplice ma quando ci sono di mezzo ex moglie,compagna attuale...tutto si complica.
    Concludo dicendo che ho trovato la chicca finale di Paolino "che soggetti litigiosi che siete" strepitosa.

    SUPERBACI
    veru

    RispondiElimina
  54. Arrivo forse un po' tardi, ma...

    Veru, un abbraccio anche da parte mia.
    Non so bene cosa consigliarti.
    Io sono, il più delle volte, fin troppo riflessiva. Tengo tutto dentro, non so arrabbiarmi. Non so far valere le mie ragioni, e allora evito la discussione, cedo, accetto compromessi. Se so che le mie parole potrebbero ferire l'altro, piuttosto non le dico, ed è sbagliato a volte.
    Salvo poi succede che "esplodo" a caso, nei momenti sbagliati e con le persone sbagliate, quando non reggo più il peso. Il che è tremendo ed è un lato di me che davvero non sopporto.
    In ogni caso: mia madre non parla con una delle sue sorelle da quasi dieci anni, da quando è mancata mia nonna. Una situazione nata da un'incomprensione stupida che si è trasformata per orgoglio in un mutismo reciproco. C'è da dire che vivono anche in città diverse quindi non si vedono mai. Però nonostante tutto, mia mamma non è serena. Torna spesso sulla cosa, ci rimugina. Sono convinta sia così anche per mia zia. Ma per orgoglio nessuna delle due vuole alzare il telefono.
    È vero che quando di mezzo ci sono altre persone poi le cose si complicano e non poco...
    Beh, ecco, stringi stringi: Veru ti mando un abbraccio.

    Papero: lunedì scorso Branduardi è stato ospite di concerto gratuito presso lo studio radio di Lugano. Non ho potuto andare ma la mia amica che ci è stata dice che è stato molto bello. Appena trovo il link online all'evento (con l'audio ecc) se ti può interessare te lo posto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie del pensiero Arni.
      Tuttavia mi mette un pochino ( un pochino ) di tristezza vedere e sentire il Branduardi odierno.
      Non è vecchissimo... tuttavia risente.
      Fisico, voce, dinamismo, musicalità non sono certo quelle di una volta.
      Talmente abituato a visionare vecchie performance ( tramite video) o con ben impresso concerti dal vivo di tempo fa provoca un distacco temporale che lascia tracce malinconiche.
      Ovviamente sopportabili viso il grande affetto passione dedizione che provo verso la sua persona e la sua musica.

      Paolino Paperino

      Elimina
  55. qualche mese fa nel mio rione è morto di infarto un uomo di 60 anni+-.
    Fino a 5,6 anni fa aveva un negozio di arredamento con il fratello, poi dopo un litigio (anche economico) separarono il negozio, creando due negozi di arredamento nello stesso rione. Io mi sono sempre rivolta al fratello + piccolo 55 anni, con cui ho maggiori rapporti, e quando gli domandavo del fratello mi diceva " è egoista, un farabutto, ma tanto prima o poi parleremo, per ora è troppo presto"
    Ora non può più chiarire.
    Vedi cara Veru, personalmente farei così:
    chiamerei mio fratello, gli chiederei scusa perchè essendo incinta gli ormoni danno maggiormente alla testa, poi ci sono le medicine, poi ci sono i pensieri degli acquisti per il futuro erede, poi sorgono le grandi domande "quale ospedale scegliere, nascerà sano, saprò dargli ciò di cui ha bisogno, saprò prendermi cura di lui, che tipo di educazione vorrei dargli e saprà seguirla" ebbene le domande si sono estese verso un raggio + ampio andando poi a riguardare anche la famiglia, i fratelli in particolar modo, e cosa mi ha spinto ad aiutarli in determinati momenti anche forse contro il mio stesso modo di vedere. Ma sicuramente non avrei dovuto giudicare.
    Gli chiederei scusa chiedendo poi un incontro e se questo dovesse implicare il chiedere scusa anche alla compagna lo farei, per non perdere mio fratello e non fargli perdere le gioie di un nipote. Gli chiederei scusa per far rilassare mia madre già provata dalla vita. Gli chiederei scusa per non insegnare a mio figlio che basta litigare, non parlare più nella vita per superare determinati ostacoli, quando poi quel rancore ti brucia dentro e ti condiziona inconsciamente nell'affrontare gli altri.
    Porterei anche mio figlio con me, se dovesse concedermi un appuntamento. E se non lo facesse gli invierei via email una foto mia e di mio fratello assieme con sopra scritto SCUSA ed un'altra di mio figlio sorridente.
    E pregherei.
    Io farei così, per non ritrovarmi piena di sensi di colpa, quelli già ce li dà la vita senza che ce li andiamo a cercare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vorrei chiarire una cosa che non si capisce forse, non sono incinta io...mi sono messa nei tuoi panni di allora...

      Elimina
    2. Ai, che belle le tue parole.

      Elimina
    3. Ai grazie per le tue parole.
      Farò il possibile.
      Ti ripeto un passo è già stato fatto,non ho problemi a fare il secondo.
      Sinceramente però non mi sento per nulla in colpa.
      Certo ho espresso con troppo impeto il fatto che non condividevo certi suoi atteggiamenti ma per ho fatto molto e ci sono sempre stata.
      Quindi di fronte al mio primo passo e alla nascita della bambina mi sarei aspettata qualcosa di più.
      Anche dalla sua compagna.Perchè ho sempre messo loro prima di me.
      Però è andata così.
      Per ora è così perlomeno.
      Ma ora parliamo d'altro che c'è a casa la Mari malatina e vuole leggere cose allegra :-)
      baci

      Elimina
    4. Direi che cose allegre e ironiche, senza peli sulla lingua grazie a questo post ne sono venute fuori a caterve.
      Del resto il "campo" si presta bene.
      Ma a me piace l'ironia.
      Degli altri, perchè io sono poco ironica, che quando mi ci metto di solito non si capisce.
      Ne sono consapevole. Diciamo che sono secchiona e simpatica. stop.


      Avviso ai naviganti da casa: per ovvi motivi la notizia che sono malatina, non deve divulgarsi oltre il blog... capisciammèèèè!

      Elimina
    5. Comunque il fatto che Emanuela tenti di spacciare come volutamente ironico l' accostamento nel sottosuolo Dostoieschi e Signora di Spoon è una barzelletta.
      Faceva sul serio.
      E se mi sono scompisciato è per questo.
      Non per la presunta battuta in sè.

      Paolino Paperino

      Elimina
    6. Cara Mary io già immaginavo qualcuno inviare messaggi di fumo per far sapere a tutta la Campania che eri a letto malata!
      Allora il fumo che vedo sarà la solita spazzatura bruciata, vabbè!

      Elimina
    7. L'importante è che i segnali di fumo non arrivino a Benevento.
      Sanno che sono raffreddata e questo è già un problema.
      Meno male che non hanno internet e non possono sbirciare nel blog.

      Altrimenti avrebbero mangiato la foglia.

      Elimina
  56. Malatina inteso raffreddorino.
    Ghghghghgh
    Paperino oggi sei acidino.
    L'avevamo capito.
    E l'ha capito anche Manu.
    Su rilassati.
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. che forse è arrivato il giorno che non vuole festeggiare?

      Elimina
  57. ALLORA PAPERO DOBBIAMO DARTI GLI AUGURI CHE NON VUOI?

    RispondiElimina
  58. Ragazzi noto che "stiamo lavorando tutti"!

    RispondiElimina
  59. deve essere un onore per Mary che per il nostro tempo libero ci siamo ritrovati tutti sul suo divano, speriamo almeno in un buon caffè.

    RispondiElimina
  60. Sicuro.
    Sono campana mi viene molto bene, con la mia macchinetta, tutti gli aromi che volete.
    Ma il problema è Ai, che nessun caffè nostro è all'altezza di quello di tuo nonno!

    RispondiElimina
  61. sono ore che sto cercando un albergo a Madrid zona Porta del Sol per mamma-papà-fratello-cognata. Non è mica facile trovare un'unica stanza, con ascensore, con hall (avevo trovato un appartamento ma mamma vuole un albergo classico con hall, che così puoi chiedere info alla reception), magari anche con colazione inclusa.
    UFFA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A Madrid non posso consigliarti nulla.
      Se era Barcellona ti avrei consigliato il Boscolo Hotel.
      Comodissimo, ad un passo dalla stazione e dalle linee metro.

      Elimina
    2. Eccomi su Madrid:
      Zona Porta del Sol
      Eden Paraiso Neptuno Hotel cercalo su internet aggiungo che in quella zona l'unica cosa che manca è il silenzio...
      Hotel Petit Palace Tres Cruces come sopra.
      Hotel Liabeny come sopra.
      Hotel Adriano com sopra
      Hostal Gala Hotel come sopra.

      cerca i siti in internet e le recensioni su tripadvisor

      baci

      Elimina
  62. E Rimini?
    Non avete niente da consigliarmi?
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Suggerimenti per Rimini:
      Hotel Gambrinus ottime recensioni qualità/prezzo accetta pelosetti.
      Hotel Nelson rivazzurra di Rimini idem come sopra
      Hotel Palos Viserbella un po' più alto come prezzi ma per il resto idem come sopra.

      Ti mando il telefono
      ghghghghhghghghgh

      Elimina
    2. Ci si organizza già per le vacanze?!

      Elimina
  63. Sigh... lasciatemi scrivere la solita trafila di lamentele contro i treni perennemente in ritardo: 45 minuti sulla partenza da Lugano... si accettano scommesse: a che ora arriverò a Pavia stasera??? Ç_Ç

    Arnika

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Arnika, non sono ritardi. Sono opportunità. Di ascolto, di dialogo, di lettura... Certo che se è già in ritardo in partenza... chissà quando arrivi! A proposito... sei arrivata?
      bacini

      Elimina
  64. Si sta preparando anche un temporale terribile, facci sapere quando arrivi, svizzerina.

    RispondiElimina
  65. Ciao a tutti!
    Noto che oggi vi siete dati parecchio da fare: bravi! Mary, non abbiamo pietà nemmeno di te malatina e/o convalescente... ghghgh
    Per il resto, al Papero bisogna dire anche oggi: AUGURIIIIIII! (ma E' oggi??!!). Mi sa che andremo avanti a dirlo fino a fine mese, ma chissà... potrebbe anche darsi che la nuova età porti un po' di saggezza anche nella sua testolina di Papero. Non ne serve molta, in verità. Giusto un pochetto. Magari il necessario per non credersi sempre un po' più in là rispetto agli altri quackeranti del cortile. Ma forse è anche bene lasciarglielo credere, chissà ;)

    Un baciotto a tutti. Vi leggerò, ma non sono sicura di riuscire a intervenire attivamente nel resto della serata. Non sentirete la mia mancanza, vero?!
    Buon divertimento!
    Papero.... A - U - G - U - R - I - I - I ! ! ! ! ! ! ! !

    RispondiElimina
  66. A Milano con un'ora e un quarto di ritardo... ho perso ben 4 possibili coincidenze (!!!) e alla fine sono arrivata alle 21 passate. Uff.

    Arnika

    PS: buon weekend!!!!

    RispondiElimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)