28 aprile 2024

[ARTE] Gli Impressionisti al Palazzo Reale di Milano: tra Cézanne, Renoir e De Nittis

Giuseppe De Nittis - Colazione in giardino - 1884



 

Giovedì 25 Aprile, Festa della Liberazione, ho passato l'intera giornata a Milano in compagnia di mio marito.  In attesa della manifestazione che si è tenuta in Piazza Duomo, abbiamo passeggiato, mangiato e visitato due delle più importanti collezioni pittoriche che sono esposte, in questo momento, al Palazzo Reale di Milano.

Molti dei quadri li avevamo già visti, sono nelle più grandi gallerie del mondo, altri no, perché appartengono a collezioni private, per cui l'occasione era importante.
E no, non vi parlerò dei pittori e dei quadri in mostra, perché non è quello l'obiettivo. Vi dico che, se potete, andate a visitare le esposizioni, questo sì. Però vi parlerò nello specifico di un solo quadro, quello che vedete in foto. 

La prima volta che ebbi la fortuna di incontrare Giuseppe De Nittis, avevo poco più di vent'anni ed ero a Barletta, sua città di origine. All'interno delle sale del Castello Svevo, c'era la mostra permanente. Non sapevo nulla di lui e mi rapì. La bellezza, l'eleganza, la gioia di vivere che sprigionano le sue opere,  mi catturarono e mi fecero innamorare. Volli conoscere tutto di lui,  dalla giovinezza alla maturità. I viaggi, l'amore immenso per sua moglie Leontine, le grandi fortune e gli apprezzamenti che ebbe la sua opera a Parigi, dove fu insignito della Legion d'onore. E poi l'oblìo dopo la sua morte prematura, dovuto all'irriconoscenza  degli eredi, che dispersero le sue opere, vendendole o per meglio dire, svendendole, al miglior offerente.
Per fortuna, all'inizio del secolo scorso, il potere della sua pittura, è tornato a bussare forte. E dopo le varie esposizioni degli ultimi anni, tra Parigi e Padova, arriva trionfatore a Milano. 
Le opere sono tutte splendide e ci raccontano la sua vita e le sue esperienze, il passaggio dalle radici di Macchiaiolo alla conoscenza, tramite la grande amicizia con Degas e Monet, dell'Impressionismo. Fino ad arrivare a quella maturità che lo rende unico e non classificabile, come le sue ultime opere dimostrano. Pittore della vita e della gioia, della luce e della serenità. 
E in Colazione in giardino, splendido capolavoro, definito suo manifesto spirituale, c'è tutto. La sua famiglia, l'eleganza e la raffinatezza della sua pittura, i colori e la luce. C'è tutta la sua ricerca sulla vita e la sua modernità, la sua costante sperimentazione di nuovi mondi e riferimenti, come la cultura giapponese, c'è il sapore supremo dell'amore e della felicità.
Scomparso troppo presto, ci lascia stupefatti e scossi dalla bellezza con cui glorifica la vita.

Vita che dovrebbe essere celebrata sempre, fino a quando la luce accompagnerà i nostri passi.


Le mostre che ho visitato:


24 commenti:

  1. Anch'io ho visto la mostra di De Nittis a Palazzo Reale, molto bella !! Ho scritto anche un post ! Mi mancano Cezane e Renoir , perchè quando ho visto la mostra di De Nittis, l'altra era ancora chiusa, ma rimedierò !! DEvo dire che, fino a poco tempo fa, non conoscevo affatto questo pittore ma devo dire che le sue opere mi hanno affascinato, sono un vero incanto. Quella "Colazione in giardino" è bellissima e regala un senso di pace ! Saluti. Buona domenica.

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    1. Ciao Mirti! Ti sei innamorata anche tu di De Nittis, ottimo. Vai a vedere anche quella di Cezanne e Renoir che merita davvero. Buon 1* Maggio🌟

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  2. Grazie Mariella, hai fatto bene a segnalare questa mostra, potrei visitarla, mi informerò. Il quadro che ci hai presentato è bellissimo. Buona domenica.
    sinforosa

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    1. Cara Sinforosa, fammi sapere se riesci a visitare la mostra, sono convinta che il pittore barlettano possa regalare grandi emozioni. Un abbraccio e buon 1° Maggio.

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  3. De Nittis è uno dei migliori pittori italiani del periodo fin-de-siècle. Insieme a Michetti, Pellizza da Volpedo e Morbelli è uno dei miei preferiti di quel periodo storico.

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    1. Io nel gruppo che suggerisci inserisco anche Boldini, un altro grandissimo. Un abbraccio Ariano, buon 1° Maggio.

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  4. Il grande De Nittis. Da Mirtillo ho ammirato gran parte della mostra dedicata a lui e per questo la ringrazio tanto.
    Ti comprendo Mariella, merita davvero. Mentre il quadro che hai più amato è per lui il più prezioso. Mostra una parte della sua vita, la più tranquilla, dove con la splendida moglie ed il figlio c'è tutta l'emozione dell'artista nel realizzarlo.
    Certo è che lui amava il realismo e dei Macchiaioli ereditò lo studio dei colori e del chiaroscuro. Il rapporto luce-tono, ombra-colore é fondamentale. Ma la corrente dei macchaioli nasce a Firenze e fu per questioni politiche (l'Unita d'Italia) che i fiorentini cercarono di influenzare anche il meridione circa i loro principi artistici. Quando poi De Nittis partì per la Francia, conobbe sì l'impressionismo ma lui fu più attirato dalla mondanità dei luoghi, per cui sviluppò un suo personale modo di dipingere che lo allontanò da ogni forma artistica di moda in quegli anni. In realtà seguì anche il consiglio di un bravo critico di allora,, Cecioni, che lo spinse verso uno sviluppo artistico più personale distinguendosi e rendendolo più "famoso".
    Un grande orgoglio per noi meridionali ma anche per l'intera nazione.
    Grazie e buona Domenica, ciao.
    P.s. perdona la lungaggine. 😘

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    1. Grazie di cuore per questa bellissima lezione d'arte, sorellina❤️ Un abbraccio grande e buon 1° Maggio🌟

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  5. Splendido e luminoso l'entusiasmo che dedichi a De Nittis (che ho avuto il piacere di ammirare anche a Roma).
    Un bellissimo 25 aprile di bellezza a Milano, per celebrarla degnamente ogni volta ci sia possibile, affrontando luce e chiaroscuri..

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    1. Eh, ma tu lo sai che io nasco "entusiasta" e il pittore barlettano se la merita tutta. Un buon Primo Maggio a te. Di luce pare ce ne sarà poca in quel di Milano oggi, ma si spera sempre😘🍀

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    2. Di nerazzurro fin troppo mi pare.. ;)

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  6. Sicuramente una mostra molto bella, ma da addetta ai lavori sono contraria a questo tipo di manifestazioni che sono uno stress per le opere. Ne avrei molte da dire.

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    1. Che le opere vengano "stressate" dalle esposizioni è una posizione che accetto ma non condivido. Se i capolavori dell'arte rimanessero sempre nei loro siti, l'arte sarebbe alla portata di pochi, sempre i soliti. Invece va condivisa e si deve dare la possibilità a tutti di usufruire della bellezza.

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    2. Lo so che è un argomento impopolare, ma tu Mariella sei l'eccezione, studi, ti documenti sulle cose, ti impegni, di fatto le mostre non sono eventi culturali, sono eventi sociali, anzi social, per poter far vedere che ci si è andati.
      Le opere subiscono stress da movimentazione, da viaggio,da luce i cui danni sono irreversibili e molto altro ancora.

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    3. L'opera d'arte per pochi eletti?! Non sono d'accordo di imbalsamare le opere, secondo me vanno godute e capite da chi si prende il disturbo di visitarle.

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    4. @sara: non sono d'accordo sulla questione social. Frequento mostre da tantissimo tempo e ancora percepisco l'interesse e l'emozione dei tanti che ne usufruiscono. A me per prima è capitato di fare scoperte entusiasmanti senza avere grande conoscenza delle opere esposte e mi sono sentita più "ricca" che mai. Il fenomeno social non è così invasivo come ce lo raccontano e durerà poco. Mentre la possibilità che tutti possano godere di tanta bellezza è giustizia sociale. Speriamo non venga mai meno😉

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    5. @Cesare: concordo in toto.

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  7. Ottima presentazione (in collaborazione con Pia), grazie!

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  8. Ho visto una mostra di de Nittis a Padova.
    Molto bella. Non posso che consigliare di vederla, ma in realtà consiglio di vedere tutte le mostre che capitino a tiro, che comunque qualcosa di bello su trova

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    1. Condivido in toto. Andiamo a vedere e sentire la bellezza ovunque sia. C'è gran bisogno.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)