26 gennaio 2013

Pane e pomodoro


Conza della Campania  - immagine dal web

"Dov'è Pia?"
Nonna Maria mi guarda attenta mentre io, sono tranquilla davanti il camino spento, a finire il vestito colorato per la mia barbie.
Sono tutta presa con l'uncinetto e cerco di contare i giri che mancano prima di arrivare al bordo, non sento.
"Dov'è Pia?" mi chiede di nuovo nonna, alzando la voce e anche il sopracciglio destro chiarissimo, come i suoi occhi.
"Nonna, non lo so, mica posso stare a guardare tutto il tempo cosa fa, miss testa tra le nuvole!"
"Tua sorella è piccola e dovresti sempre sapere cosa sta facendo, se le succede qualcosa è solo colpa tua, alzati e vai a cercarla."
Mi alzo, furiosa. Siamo alle solite, lei in giro chissà dove, io a cercarla.
Potrebbe essere ovunque, fuori in giardino, a guardare le galline mentre covano (le piace molto), nell'orto, a perdersi tra i pomodori e le fave fresche.
E se avesse deciso di attraversare il rigagnolo che ci divide dalla ferrovia e con incoscienza si fosse avventurata fino alla stazione? E' piccola, solo otto anni, potrebbe succederle di tutto.
Corro, con un salto attraverso il ponticello di legno, passo sulla  stradina che dalla casa di nonna porta fino alla ferrovia e poi alla stazione.

Stazione di Conza della Campania

Lo sapevo, lo sapevo, se le è successo qualcosa questa è la volta che le prendo di santa ragione.
Può essere caduta, oppure (la mia ansia sale a dismisura) qualcuno sulla strada può averla trascinata con sè.
Scenari apocalittici si formano nella mia mente, del resto l'abitudine che ho di leggere tutto, dal romanzo romantico al thriller sanguinolento, spalanca nel mio immaginario scenari apocalittici influenzati dalla recente scoperta dei racconti di Poe.
Arrivo in stazione, guardo in tutti gli uffici, passo dalla biglietteria, poi dal capostazione che è il papà delle mie amiche Alice e Monica, chiedo, ma nessuno l'ha vista.
Giro attorno all'edificio e salgo in casa dalle mie amiche;chiedo anche a loro, ma non l'hanno vista passare,richiedono la mia presenza per giocare insieme.
Certo, è il momento giusto, questo.
A dire il vero sono tentata, sebbene sia io la cittadina, loro possiedono più giochi di me e tutti bellissimi.
Anche il Dolce Forno, a cui sono dedicati i miei sogni più sfrenati, con il quale si dilettano in pericolosi esperimenti culinari, mentre io affogo nel dispiacere e nella consapevolezza che non sarà mai mio.
Mi scuoto perchè il tempo sta passando, corro fino al bar di zia Adelina.
Salgo le scale e entro, trovo mio cugino Angelo e chiedo se ha visto mia sorella.
Lui ghigna e mi dice " che l'hai persa di nuovo?" ti fa proprio dannare e secondo me lo fa apposta".
"Idiota, è piccola, stai molto attento che ti faccio nero."
Lui, abbassa lo sguardo colpevole, sa a cosa mi riferisco, e riprende ad asciugare i bicchieri dietro il bancone mordendosi un labbro.
Io esco furiosa, perchè il cuore ora batte quasi con ferocia, l'istinto di prenderlo a pugni è troppo violento e poi, chiaramente avrei la peggio.
Corro verso casa.
Giro e vado all'orto.
La trovo lì, tranquilla e serafica, mentre mangia un pomodoro caldo di sole, seduta su di un mattone.
Mi guarda,sorride e mi dice porgendomene un altro che stacca all'istante dalla pianta accanto a lei: "Vuoi?"
Io avrei miliardi di parole da vomitarle addosso, ma il suo viso dolcissimo e bello come una bambola Lenci dai capelli corvini, mi sorprende e spiazza.
Il sorriso di mia sorella è luminoso come una giornata di piena estate.
Per questo mi calmo, dimentico l'agitazione e le dico " raccogliamone altri e poi andiamo in casa a mangiarli, con il pane fresco di nonna, sicuramente sarà più buono."
Lei si alza e tende verso di me le braccia per stringermi forte.
Torniamo a casa con la gonna che trabocca di pomodori rosso vermiglio, mentre il profumo del pane ci viene incontro leggero.






Ricordando ora e sempre il piccolo mondo antico  della mia memoria che, un giorno tanto tempo fa, è stato spazzato via da un maledetto terremoto.


La memoria è importante.Va coltivata.Va aiutata.
Perchè ci aiuta a non dimenticare mai.

I momenti lievi e i momenti gravi della nostra vita, il nostro passato.
O il passato di altri che attraverso le parole scritte, è arrivato fino a noi col suo carico di verità a lungo nascoste:

"Stretti gli uni contro gli altri per tentare di resistere al freddo, la testa vuota e pesante allo stesso tempo, nel cervello un vortice di pensieri ammuffiti. L'indifferenza intorpidiva la mente. Qui o altrove cosa c'era di diverso? Crepare oggi o domani o più tardi? La notte si faceva lunga, lunga da non finire più."
(Elia Wiesel - La Notte)"


27 Gennaio 2013: il giorno della Memoria.



quello che ho scritto a tal proposito lo scorso anno, lo trovate cliccando qui.
Vi rimando poi alla pagina che ho creato sulle testimonianze.
Se poi cliccate sulla foto di Primo Levi che ho postato in alto troverete le varie iniziative in calendario.

19 commenti:

  1. Quante cose non so....non ho vissuto.. ho le lacrimotte agli occhi..
    Certo che quando sono arrivata io, quando nessuno ci pensava proprio, devi aver pensato: che cu..o (fortuna), eccone n'altra....''.
    Baci e 'notte Dani

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    1. Io ho pensato che era arrivata una piccola stella.
      Bacio

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  2. Grazie Mariella,
    mi hai fatto piangere!

    La Spia

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    1. Ciao bambina.
      So che i pomodori restano i tuoi preferiti.

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  3. Dani,
    se non sbaglio, con te c'era qualcun altro che ti stava dietro!
    Credo che ne abbia passate di peggio con te!!!!

    La Spia

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    1. Ah brave!!! Che volete lasciar intendere!? Che per me, per caso, ce ne volevano giusto tre di fratelli per tenermi a bada?!?
      Tse' tse'...!!
      Dani

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  4. Ciao Mari!!
    Un racconto di vita che mi ha dato grande emozione,i ricordi più' belli li conserviamo con cura e talvolta si amalgamano con i sogni
    Alcuni li vorrei dimenticare ma non posso sono aggrappati all'animo perché dentro loro esiste un piccolo angelo ..sarebbe come buttare quello che di più'bello mi ha regalato
    Pia ehhehehehe è vivace pure adesso e poi si distingue alla grande da altri perché l'Amore che unisce due persone si può' leggere con distinzione tra le righe...
    Abbracci grandi :)

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    1. Cara Claudia.
      I ricordi che portano con loro gli angeli sono i più preziosi, attimi indimenticabili.
      E quando si fanno sogni, per qualche istante ci rendono di nuovo felici. Ci basta.
      Ti abbraccio forte Amica cara.

      ps: Pia è indomabile anche adesso, si nota eh?

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  5. Postato da Nick alle 14,08:
    Hai un vero talento per descrivere,i ricordi specialmente,meravigliose immagini sono apparse nella mia mente.
    Il post dell'anno scorso rimane tra i miei preferiti in assoluto tra tutti quelli a cui ho partecipato,che bella partecipazione ne era scaturita!
    Rimango pure della stessa idea a riguardo,anche se a pensare in particolare alla Nemirovsky una lacrima mi scappa.Ce l ho nel cuore.
    Piú parlo in inglese e piú perdo la capacità a formulare frasi corrette in italiano,che orribile sensazione -.-
    Tanti baci Mari,Nick

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  6. Ciao Nick.
    Grazie è bello riuscire a darvi delle emozioni.
    Hai ragione, è stato forse uno dei più bei post che ho scritto quello dello scorso anno sull'Olocausto. E condivido il fatto che la discussione scaturita sia stata una delle più importanti. Un bellissimo confronto con tutti voi, che mi ha arricchito.
    Che meraviglia parlare fluently, magari ci riuscissi io.
    Tanti baci a te caro ragazzo.

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  7. Brava Mari ,scrivi molto bene e lo sai non c'è bisogno che te lo diciamo!La memoria è un bene prezioso ,Aristotele la definiva conoscenza,noi le abbiamo dato un'accezione diversa ed è ciò che si deve ricordare per non dimenticare !Non dimentichiamo le nostre origini ,il nostro passato per poter costruire un fututo più giusto ,umano ed equo.
    Baci a te e alle sorelle!
    p.s scriverò presto e.mail perdonami del ritardo!

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    1. Grazie Lucy.
      Non preoccuparti della mail.
      Quando vuoi.

      Bacio grande.

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  8. mi sono permessa di leggere il post anche a nonna Mimma per darle un pò di emozioni e subito mi ha detto di stamparlo per il marito

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  9. Mari io vorrei che ogni giorno scrivessi un post così.
    Che emozione.
    Sarà che tu sai raccontare sarà che ti voglio bene ma a me certe storie entrano "dentro".
    Inoltre quando scrivi delle tue sorella non posso non andare con la memoria alla mia.
    Mi manca tanto,in particolare oggi che sono mamma.
    Desiderava tanto restassi incinta.
    Nonostante la sua sofferenza aveva ancora la voglia per preoccuparsi per me.
    "Rilassati" mi diceva.
    Mi faceva prediche e cazziatoni.
    Quando poi la facevo davvero incazzare se ne usciva sempre con la storia che io ero viziata.
    Ed aveva ragione.
    Perchè è vero lei aveva dovuto per una serie di circostanze sempre lottare.
    Io avevo sempre trovato "la pappa pronta".
    Non c'è giorno che il mio pensiero vada a lei.
    ti abbraccio
    veru

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  10. Beh, ma tu una sorella maggiore un po' permalosina e tanto rompiscatole ce l'hai in quel di Monza.
    Non dimenticarlo mai.
    La memoria di cui parlo di sopra vale anche per questo.
    Finchè un raggio di sole, un sorriso, una giornata piovosa, le parole di un'amica riusciranno a farci sentire presenti più che mai le persone che abbiamo amato e che non ci sono più, varrà la pena.
    Di vivere, anche per loro.

    Ti abbraccio forte. Ma forte.


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  11. Grazie Mari.
    Il resto lo sai.

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    1. Questa qua è per te
      e anche se non e` un granché
      ti volevo solo dire
      che era qui in fondo a me.
      E` per te che lo sai
      di chi sto parlando dai
      e ti piacerà un minuto
      e poi te ne scorderai.

      Perché sei
      viva viva cosi come sei
      quanta vita mi hai passato
      e non la chiedi indietro mai e sei
      viva viva per quella che sei
      sempre pronta, sempre ingorda
      sempre solo come vuoi....

      Questa qua e` per te che non
      ti puoi spegnere non hai mai
      avuto tempo devi troppo vivere
      e` per te questa qua per la tua
      golosità ti strofini contro il
      mondo tanto il mondo non ti avrà

      Perché sei
      viva viva cosi come sei
      quanta vita hai contagiato
      quanta vita brucerai che sei
      viva viva per quella che sei
      niente rate, niente sconti
      solo viva come vuoi....

      Questa qua e` per te e non e` niente facile
      dire quello che non riesco
      mentre tu vuoi ridere

      Perché sei
      viva viva cosi come sei
      quanta vita mi hai passato
      e non la chiedi indietro mai
      perché sei
      viva viva per quella che sei
      sempre pronta sempre ingorda
      sempre viva come vuoi....

      Questa qua e` per te
      che sai sempre scegliere
      e io invece non ho scelta
      te la devo scrivere.

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)