Binario 21 |
Siamo al freddo da oltre un'ora, in piazza Jacob Safra, Via Ferrante Aporti 3, Milano.
Inaugurazione del Memoriale della Shoah, al BINARIO 21.
Non sono qui a raccontarvi della cerimonia d'inaugurazione, dei politici presenti, delle urla "Buffone Buffone" rivolte a Berlusconi, che arrivano da qualcuno alle mie spalle.
Dei fischi e del grido "Razzista che cazzo ci fai qui" sentiti con le mie orecchie e rivolti a Maroni.
Dei loro sorrisi di plastica e delle dichiarazioni incomprensibili e nauseanti.
Degli applausi alla Camusso e a Pisapia.
Loro che hanno riposto con sorrisi timidi, dileguandosi tra la folla, senza clamore.
No.
Vorrei parlarvi della lunga fila di persone in attesa di entrare, dalle 10,00 della mattina.
Persone che come me e mio marito hanno aspettato a lungo prima di entrare.
Perchè c'erano loro, le star, prima.
Alle 13,00 aprono le porte.
Memoriale della Shoah-la fila per entrare |
Tutti in silenzio, per vedere quanto di storia ci portiamo dentro.
Quanto non abbiamo dimenticato.
Quanto ancora dobbiamo imparare.
Memoriale della Shoah-senza parole |
Il binario 21 è sotto la Stazione Centrale di Milano. Lì ben nascosti, si caricavano i carri, che inizialmente servivano per il trasporto di cavalli,di uomini, donne e bambini ebrei. I carri venivano piombati e chiusi, poi attraverso un elevatore, passavano al livello superiore e partivano, destinazione Auschwitz-Birkenau-Monowitz, Fossoli, Bergen-Belsen, con fermate intermedie a Verona e Bolzano.
In due anni dal 1943 al 1945 oltre 700 persone partirono per la deportazione da questo luogo.
Solo 27 furono i sopravvissuti.
Ora lascio che le immagini parlino meglio di me.
Il binario 21 e parte di uno dei carri originali. |
L'interno di uno dei vagoni |
Binario 21 - L'elevatore |
Il Muro del Ricordo - 774 nomi |
manca il fiato guardando queste immagini...
RispondiEliminaE quando sei dentro il respiro ti si strozza in gola.
EliminaLe cose che mi hanno colpito di più sono:
RispondiElimina-la fila per entrare, perchè c'erano prima "le star"
-l'interno di uno dei vagoni
Sconvolgente!
Che tristezza.
La Spia
Ti assicuro che peggio è stato entrare nei vagoni.
EliminaCi ho messo del tempo prima di riuscire ad entrare.
L'ho fatto in tre tempi: la prima volta velocemente, la seconda sostando un attimo, la terza ci solo rimasta un'eternità.
Mi rimbombavano nella testa tutte le parole che ho letto in questi anni.
E nonostante tutto non ero preparata.
Non si può essere preparati a toccare con mano l'orrore e il dolore; e io ne ho sentito tanto.
Alcuni anni fa sono stato a Dacau. Venendo giù per andare nel Friuli devi lasciare l'autostrada Stoccarda-Monaco di Baviera e inoltrarti per una trentina di chilometri. Erano anni che ci passavo davanti e non mi ci ero mai fermato. Non poteva continuare così.
RispondiEliminaLa prima cosa che ti impressiona è l'enorme posteggio per autobus. Ce ne stavano da tutta l'Europa. Poi il posteggio delle macchine normali, i PKW. Ho dovuto girare cinque buoni minuti prima di trovare un posto libero, ed era un normale giorno lavorativo.
Il campo aveva un piazzale grande come minimo quanto sei campi di calcio, calcolati a occhio.
Ci siamo chiesti: a che serviva tutto sto spazio? Le cucine, i magazzini e le baracche erano distanti le une dalle altre centinaia di metri. Che significa sto spreco di spazio? Vabbè che erano nazisti, ma erano tedeschi in fin dei conti e chi ci lavora insieme sa quanto siano razionali e sparagnini.
Poi abbiamo letto un volantino informativo e abbiamo capito.
Era stato un capriccio dell'allora comandante del campo, un colonnello delle SS, che aveva il vizio del tiro a segno. Quando era in forma si sedeva sull'immenso balcone del suo alloggio, circondato da ufficiali suoi colleghi e subalterni, dalla moglie e dai figli e ordinava agli ebrei di attraversare di corsa il piazzale, poi scommetteva di colpirli con un colpo solo.
Ben pochi ce la facevano, perché purtroppo era un eccellente tiratore e le sue vittime non avevano tanta forza in corpo e forse l'intuizione di correre zigzagando e ventre a terra.
Capito che roba?
Non bastavano i forni crematori, anche il tiro a segno con bersagli vivi e umani.
Altro dirti non vo che ti sia grave.
Ciao Mariè.
Spielberg in "Schindler List" ha reso molto bene l'idea del nazista di cui racconti.
RispondiEliminaEra interpretato da Ralph Fiennes, nella realtà il capo delle SS Amon Goth.
Lo faceva per puro divertimento, il bastardo.
Conosci il film? Credo sia uno dei migliori sulla Shoah che io abbia mai visto.
Prima o poi ce la farò ad affrontare Auschwitz.
A superare quel cancello con la scritta che il "lavoro rende liberi".
Ma sto facendo un discorso complicato, per chi non mi conosce e non sa che da quando avevo 12 anni e lessi "Anna Frank" per la prima volta, mi convinsi che tutto quel dolore che saliva da quelle pagine, era quasi incomprensibile da spiegare.
Ma mi arrivava addosso e da allora non ha mai smesso.
Non ho mai saputo spiegarmi il perchè, in fondo non mi importa.
So solo che fa parte di me.
E ieri, non mi vergogno a dirlo, io in quel carro, ho pianto.
Ciao Vincenzo, grazie per il tuo racconto.
Un pezzettino di vita, che mi resterà dentro.
ho i brividi.
RispondiEliminanon devo/posso aggiungere altro
http://nonsidicepiacere.blogspot.it/
Non sempre riusciamo a trovare le parole.
EliminaMa essere passata è già per me un grande gesto.
Buona giornata.
le immagini parleranno meglio di te, ma tu hai parlato bene.. ciao
RispondiEliminaGrazie Andrea.
EliminaHo riflettuto un po' prima di decidere che forma dare al mio post.
Ma dato che quello che ho visto mi ha sconvolto molto di più di tutte le parole lette, ho pensato che forse vedere le immagini avrebbe reso meglio il senso.
Che poi, la fotografa era così tesa e commossa che le foto non è che siano un granchè.
Ti abbraccio.
Mari anche qui come dal Dir ti ringrazio per questo post.
RispondiEliminaSmuove le anime.
A volte è necessario perchè per egoismo presi dal nostro quotidiano facciamo prima a dimenticare.
Per quanto mi riguarda restano le parole scritte nel post che segnali sotto.
Solo due cose.
"Schindler List" l'ho visto e concordo con te.
"Il diario di Anna Frank" me lo regalò mia mamma che dovevo avere anch'io circa 12 anni.
L'ho letto più volte.
Come non riconoscersi nelle emozioni e negli stati d'animo di Anna?
Una testimonianza che per obbligo andrebbe fatta leggere in ogni scuola media.
veru
Ho letto il tuo ringraziamento dal Dir.
EliminaScusami se non ti ho risposto, ma ho un certo disagio a passare in questi giorni e non so per quanto tempo ancora andrà così.
Mi sembra tutto eccessivo e io sono un'anima fragile no?
Per questo il mio mondo e le mie parole sono uno dei luoghi dove riesco a stare bene.
E riesco a stare bene anche nelle case dei miei amici di blog.
Smuove le anime?
Non lo so veru, davvero.
Una volta ero più convinta di riuscire a far partecipi gli altri di quello che provavo.
Ultimamente un po' meno.
Ai miei tempi, Anna Frank era una lettura obbligatoria alle medie, faceva parte di tutti i programmi scolastici.
Suppongo da quello che dici che oggi non sia più così.
A presto.
E tu
RispondiEliminachissà dove sei
anima fragile
che mi ascoltavi immobile
ma senza ridere.
E ora tu chissà
chissà dove sei
avrai trovato amore
o come me, cerchi soltanto d'avventure
perché non vuoi più piangere!
E la vita continua
anche senza di noi
che siamo lontano ormai
da tutte quelle situazioni che ci univano
da tutte quelle piccole emozioni che bastavano
da tutte quelle situazioni che non tornano mai!
Perché col tempo cambia tutto lo sai
cambiamo anche noi
e cambiamo anche noi
e cambiamo anche noi!
e cambiamo anche noi!
Ciao Mari!
RispondiEliminaIo penso tu sia una Donna forte e lo dimostri in questo tuo post,essere li e sentire sulla propria pelle la sofferenza dove le parole non servono,solo il silenzio per il rispetto che dobbiamo a loro
Ti abbraccio forte Amica
PS…di la manchi un cifrone,mi piace leggerti ovunque tu sia
Bacio
Grazie cara.
EliminaSto tornando con moderazione.
Ma con lo stesso disagio, in punta di piedi per non disturbare.
Bacio
Appunto.
RispondiEliminaClaudia menomale l'hai scritto pure tu.
No perchè se lo scrivo io dice che sono di parte ;-)
Di là manca davvero :-(
Ciao Veru!
EliminaSi…si sente la sua mancanza,spero di rileggerla presto!
Un bacio Amica!
Voi mi vedete con gli occhi del cuore, non valeeeeeeee!
EliminaVi voglio bene molto anche io.
bellissimo post, complimenti.
RispondiEliminaio non ho la forza per vedere certe cose.
so che starei male per giorni.
Grazie per aver condiviso con noi questa giornata.
Grazie Selene per essere passata.
RispondiEliminaE' dura, ci credo ti riesca difficile.
Sono passati tre giorni e ho ancora negli occhi il fondo di quei dannati carri bestiame.
E tutti quei nomi scritti sulle pareti.
Che poi erano una goccia soltanto nel mare della Shoah.