LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI
Titolo: La Tentazione di essere felici
Edizioni: Longanesi
Pagine: 264
Prezzo: 14
"Crediamo che la vita non finisca mai e dietro l'angolo ci sia sempre la novità che cambierà tutto. E' una specie di raggiro che facciamo a noi stessi, così da non prendercela troppo dopo un fallimento, un'opportunità svanita, un treno perso."
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che subito, dopo appena quattro righe, già amavo quel cinico, burbero, ostico, misogino protagonista. Ovvero Cesare Annunziata. E la sua vita, condotta con assoluta caparbietà ed apparente egoismo, ruota tutta attorno alla sua casa, ai suoi ricordi, al suoi "scarni" affetti e alla sua più grande "certezza": quella di comprendere all'istante chi ha di fronte. Che sia la nuova vicina di casa, che siano i figli o la sua amante generosa. E di tenerli a debita distanza.
Invece non ha capito un cazzo.
Soprattutto di se stesso e di come nella realtà lo vede il suo "mondo".
Il libro è un viaggio che compie il protagonista alla ricerca del vero Cesare. Gratta gratta, lui per primo arriverà a scoprire un'umanità che pensava di non possedere. Passando attraverso tragedie, e crolli di fondamenta. Ritrovandosi negli sguardi dei figli e nella consapevolezza che sì, a volte nella vita è necessario ricredersi e abbandonare tutte le certezze che pensiamo inossidabili, per riuscire a riscriverla. E farlo, di sicuro, non è questione di età ma semplicemente di volontà.
Mi è piaciuta la scrittura di Lorenzo Marone, assolutamente scevra da virilismi, dinamica, schietta, drammatica ma non patetica. Ci consegna la figura di un uomo senza età e senza tempo, capace di comprendere che non è mai troppo tardi per il riscatto.
"Quando sono uscito dallo studio di mia figlia, era furente, mi sentivo umiliato e tradito, e su quell'ira ho cercato di costruire le mie giornate, il dopo schiaffo in faccia. Solo che ad un certo punto anche lei, l'ira, mi ha girato le spalle, stanca di passare il tempo con un vecchio che ciondolava dal divano alla cucina, e se n'è volata via appena ho aperto la finestra. Perciò sono rimasto solo, senza nemmeno un gatto ipocrita a farmi compagnia."
Invece non ha capito un cazzo.
Soprattutto di se stesso e di come nella realtà lo vede il suo "mondo".
Il libro è un viaggio che compie il protagonista alla ricerca del vero Cesare. Gratta gratta, lui per primo arriverà a scoprire un'umanità che pensava di non possedere. Passando attraverso tragedie, e crolli di fondamenta. Ritrovandosi negli sguardi dei figli e nella consapevolezza che sì, a volte nella vita è necessario ricredersi e abbandonare tutte le certezze che pensiamo inossidabili, per riuscire a riscriverla. E farlo, di sicuro, non è questione di età ma semplicemente di volontà.
Mi è piaciuta la scrittura di Lorenzo Marone, assolutamente scevra da virilismi, dinamica, schietta, drammatica ma non patetica. Ci consegna la figura di un uomo senza età e senza tempo, capace di comprendere che non è mai troppo tardi per il riscatto.
"Quando sono uscito dallo studio di mia figlia, era furente, mi sentivo umiliato e tradito, e su quell'ira ho cercato di costruire le mie giornate, il dopo schiaffo in faccia. Solo che ad un certo punto anche lei, l'ira, mi ha girato le spalle, stanca di passare il tempo con un vecchio che ciondolava dal divano alla cucina, e se n'è volata via appena ho aperto la finestra. Perciò sono rimasto solo, senza nemmeno un gatto ipocrita a farmi compagnia."
Mi sono avvicinata a Romain Gary per la prima volta qualche anno fa, seguendo il consiglio del mio amico Nicola Pezzoli. Che non smetterò mai di ringraziare. Come in un libro pop-up, il mondo di Momo, ragazzino algerino di 10 anni, mi si è aperto davanti. Pieno di energia. E così mi sono trovata catapultata nella sua vita, all'interno di una banlieu parigina. Momo è un orfano che vive con una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa.Non conosce nulla delle sue origini. Lei lo ha cresciuto donandogli quasi inconsapevolmente una famiglia e affetto sincero.Strabiliante direi. E la famiglia di Momo è composta dalla gente che vive in quell'angolo squallido di Parigi. Prostitute,alcolizzati, persone che vivono al limite della legalità. Persone che noi per primi rifuggiremmo.
Ma il protagonista, con il suo sguardo semplice e sincero, ce lo descrive colmo di amore. Amore per una vecchia invalida che è così grassa da non riuscire più a salire le scale di casa, ma che ha cresciuto e salvato dalla strada tanti bambini facendone uomini migliori. Amore per gli anziani, che sono, e Momo lo sa, il biglietto da staccare per il futuro se si impara dal loro percorso di vita, assieme al rispetto e alla stima.
Amore per la vita, nonostante i disagi, le incertezze e il fragile equilibrio.
Oltre a dirvi che è un libro bellissimo, scritto in maniera strepitosa, dolcissimo e crudele allo stesso tempo, non so. Ah sì, potrei dirvi che la vita dell'autore è ancora più rocambolesca dei suoi stessi libri. Bella e crudele e che termina con un colpo di pistola.
Ho da poco letto un altro suo romanzo "Biglietto scaduto" e continuerò. La sua prosa amara e disincantata, è trascinante. Pure quando fa parlare il suo protagonista da bambino qual è, regalandoci emozioni vivide, palpabili. Da leggere, assolutamente.
"Non so mica perché Madame Rosa avesse sempre paura che l'ammazzassero nel sonno, come se questo le potesse impedire di dormire. Il dottor Katz si è arrabbiato e le ha urlato dietro che ero dolce come un agnello e che si doveva vergognare di parlare così. Le ha prescritto dei tranquillanti che aveva nel cassetto e siamo tornati a casa dandoci la mano, ed io mi sentivo che era un po scocciata di avermi accusato per niente. Ma bisogna capirla, perché la vita era l'unica cosa che le restava. La gente tiene alla vita più che a tutto il resto, è anche buffo se si pensa a tutte le belle cose che ci sono al mondo."
L'AGNESE VA A MORIRE
Su questo romanzo vorrei dire solo alcune parole, brevissime. Perché è assolutamente necessario leggerlo. Farlo proprio, ricordare, imparare. La storia di Agnese è quella di tante persone che durante la Resistenza hanno sacrificato sé stesse per una causa, che al giorno d'oggi, per ignoranza, viene sottovalutata, spesso derisa.
Donne e uomini, certo. Che hanno sbagliato, commesso errori, omicidi, mi si obietterà.
Ma nessuna democrazia, nessuna libertà, nasce nella pace e compiendo solo opere di bene. Tutto quello che gli uomini hanno conquistato nella loro storia, è in una strada lastricata di sbagli.
Allo stesso tempo, ricordiamo che, se noi oggi in Italia, possiamo dire, fare e scrivere tutto quello che vogliamo senza che nessuno possa ledere alla nostra libertà e distruggerci, questo lo si deve alle persone che combatterono allora.
Per cui ad Agnese e agli altri, io dirò sempre grazie.
"Tutto il giorno l'Agnese pensò <ho sbagliato. Questa volta ho sbagliato davvero> come quando aveva ammazzato il tedesco. Ma allora era ai primi passi della lotta clandestina. E la lotta clandestina se ne mangiò tante, di queste paure e incertezze. Da principio ci si trovava spesso ad un bivio e si rifletteva per imbroccare la strada giusta. Poi fu una landa senza strade, e bastava andare avanti, procedere insieme, un esercito sparso che si dirigeva da tutte le parti verso lo stesso punti; e ci arrivarono tutti, meno quelli che rimasero morti per via."
Donne e uomini, certo. Che hanno sbagliato, commesso errori, omicidi, mi si obietterà.
Ma nessuna democrazia, nessuna libertà, nasce nella pace e compiendo solo opere di bene. Tutto quello che gli uomini hanno conquistato nella loro storia, è in una strada lastricata di sbagli.
Allo stesso tempo, ricordiamo che, se noi oggi in Italia, possiamo dire, fare e scrivere tutto quello che vogliamo senza che nessuno possa ledere alla nostra libertà e distruggerci, questo lo si deve alle persone che combatterono allora.
Per cui ad Agnese e agli altri, io dirò sempre grazie.
"Tutto il giorno l'Agnese pensò <ho sbagliato. Questa volta ho sbagliato davvero> come quando aveva ammazzato il tedesco. Ma allora era ai primi passi della lotta clandestina. E la lotta clandestina se ne mangiò tante, di queste paure e incertezze. Da principio ci si trovava spesso ad un bivio e si rifletteva per imbroccare la strada giusta. Poi fu una landa senza strade, e bastava andare avanti, procedere insieme, un esercito sparso che si dirigeva da tutte le parti verso lo stesso punti; e ci arrivarono tutti, meno quelli che rimasero morti per via."
Ho letto solo l'Agnese va a morire , ma grazie per le tue recensioni sempre interessanti e da prendere in considerazione.
RispondiEliminaEsulo dall'argomento..mi hanno regalato due biglietti Bruce terzo anello verde non numerato( alle stelle) sono molto lontana da te.....?
Almeno darti un bacione!!!
Buona notte adorabile!
Ciao Nella, brava è un libro fondamentale. Off-topic: io sono giusto sotto, secondo anello curva Inter. Ci vedremo stella. Bacio e buona giornata!
EliminaIo al contrario sono in Paradiso..finalmente l'ho raggiunto!
EliminaBacissimo!
Mariella, il primo libro mi ispira. mi sa che lo compro. io sto leggendo per adesso un libro che mi sto violentando.....
RispondiEliminaMolto bene. Ma cosa stai leggendo?
Eliminaavarizia
Eliminala gazzella e il leone non c'entrano nulla
Era una battuta, Frà.
EliminaAvarizia, poi vado a cercare in internet. Ma fa così schifo?
Dei tre ho letto solo il libro di Renata Viganò. Mi piacque subito fin dalle prime pagine.
RispondiEliminaDegli altri due mi piacerebbe il libro di Marone, perché il protagonista, da come lo presenti, dovrebbe somigliarmi in qualche modo.
Tendenzialmente per antipatia con la casa editrice -lo so è stupido, ma è così- non gradirei leggere il libro di Romain Gary. Sì, lo so, sono un po' umorale, ma non perdono alla Neri Pozza lo scherzo cretino che mi hanno fatto un paio di anni fa.
Ma che ti ha fatto la Neri Pozza? Sono tutta orecchie...
EliminaCosì magari ti sfoghi e poi superato il fosso ti decidi a leggere Gary. Se non bastassi io, il solo fatto che me lo consigliò Nicola...
Aspetto.
Gary è stato per me una porta. Spalancata.
RispondiEliminaE' bellezza allo stato puro.
Condivido. E' luce intensa.
EliminaCerti libri io li vedo proprio nascere...mi riferisco al terzo, ovviamente!
RispondiEliminaCronache di vita?
EliminaGary è un autore che ho intenzione di leggere assolutamente (a breve, ovviamente XD); prendo nota anche del terzo da te consigliato, una testimonianza preziosa!
RispondiEliminaCiao Mariella, buon week end! ^_^
Bene, attendo tue opinioni.
EliminaUn bacio.
Io ho letto tutti e tre questi libri (in ospedale di tempo ne trovi a iosa) e Gary è stato il meglio.
RispondiEliminaSe hai tempo leggi "La sarta di Dachau", è meritevole.
Un abbraccio grande!
Me lo segno Elsa.
EliminaAbbraccio a tutti voi.
L'Agnese va a morire ritengo sia da considerare una pietra miliare della nostra letteratura relativa al periodo della guerra. Una storia forte e vera, cruda e appassionata. Mi era piaciuto immensamente.
RispondiEliminaGli altri non li ho letti ma ti devo confessare che mi intrigano....
Ciao bella!
Sai, io lo avevo letto da ragazzina, era una lettura consigliata dalla mia insegnante di lettere.
EliminaE mi erano rimasti impressi alcuni brani, come quello in cui i partigiani muoiono mentre cercano di attraversare il fiume gelido.
Le canne, il freddo, la determinazione di arrivare ad avvisare gli altri.
E Agnese, figura non simpatica, ostica, amara che conquista con quel suo darsi da fare all'interno del gruppo quasi senza parole.
L'ho riletto qualche mese fa trovandoci ancora dentro tutta quella fierezza.
E non ti nascondo che mi sono emozionata nuovamente. Comprendendo che non erano trip da ragazzina quei ricordi forti.
Mi fa piacere leggere che la pensi come me. E ancor più piacere incuriosirti con i miei consigli.
Io mi sono segnata l'ultimo di Carofiglio che hai consigliato così bene.
Bacione!
Ho letto la tentazione di essere felici, uno di quei libri che tiene incollato alle pagine molto molto bello
RispondiEliminaVero Ernest?
EliminaUn gran bel libro che ti cattura immediatamente. Un ottimo scrittore e un protagonista che ci rimane dentro a lungo.
Grazie!
L'agnese fu uno di quei (pochi) libri che mi fecero leggere alle scuole medie, assieme a Calvino e a pochi altri autori tradizionali. Fu una scelta inconsueta, da parte della mia insegnante, ma sicuramente ne guadagnai molto....
RispondiEliminaCome dicevo a Pat, anche a me fu consigliato dalla mia insegnante di lettere. Non so dirti quanto inconsueta fosse, stavamo studiando quel complicato periodo storico e lei ci teneva molto.
EliminaCi fece un gran regalo, aprendoci mente e cuore.
Grazie!
Solitamente non sopporto quegli scrittori che scrivono sulla felicità e come raggiungerla, come se i racconti di una vita possano bastare a fare da vademecum a chi legge per avere il successo tra le mani, e mi sembra molto insolente. Invece, chissà perché, Lorenzo Marone mi ha incuriosito da queste tue poche righe... chissà se non mi ricrederò :-)
RispondiEliminaMa infatti questo è un libro che parla di cosa intendiamo per felicità. E non è un discorso astratto né un volo pindarico. E' accettarci per quel che siamo e per quel che abbiamo, anche rivedendo i nostri radicati punti di vista.
RispondiEliminaCambiando opinione sugli altri ad esempio. E questo lo si può fare ad ogni età pure quando pensiamo che non cambieremo mai. Non è mai troppo tardi.
Cesare Annunziata ti conquisterà.
Bacio Lola.