29 luglio 2018

THE WHITE ALBUM E HEY JUDE.

Nel  1968 i quattro Beatles con mogli e fidanzate al seguito, se ne andarono in India.
In questa fase, benché avesse già incontrato Yoko, John stava ancora ufficialmente con Cynthia, che lo accompagnò.
Il soggiorno indiano servì soprattutto a ridimensionare il loro ego, ribadendo in George la figura più influente poiché meglio informata, devota e incline alla contemplazione spirituale.
Ma l'effetto più importante del viaggio fu probabilmente quello sortito dalla loro musica.
Avevano molto tempo libero per suonare, meditare  e stare in reciproca compagnia, con la conseguenza che, invece di rimanere rintanati ciascuno in casa propria o chiusi in studio, fecero ritorno al loro precedente metodo compositivo:  sedersi uno di fronte all'altro con la chitarra in mano. 
A fare musica.
Durante la loro permanenza a Rishikesh, John e Paul lavorarono ad una trentina di nuovi pezzi. Non tutti apparvero nel loro nuovo disco (probabilmente solo la metà) e non tutti furono completati. 
Ma quello che è certo è che tornarono a casa entusiasti, desiderosi di rimettersi al lavoro e adottarono una linea disadorna, lontana dalla stravaganze di Sgt, Pepper. 
Insomma un ritorno alla semplicità.
La copertina del nuovo album che in un primo momento doveva chiamarsi semplicemente The Beatles, questa volta fu all'insegna del minimalismo: interamente bianca, fronte e retro, senza foto né parole stampate.
I dischi furono numerati come fossero un'edizione limitata.
Il titolo però, stampato a sbalzo, era chiaramente poco appariscente tanto da passare inosservato. Quasi tutti, allora come oggi, lo chiamarono The White Album, o magari Double White Album.
Usare il titolo ufficiale rischiava solo di confondere le idee.
L'album uscì il 22 novembre 1968.
All'interno di questo album doveva confluire una delle loro più celebri canzoni che venne registrata per la prima volta il 29 luglio del 1968.

HEY YUDE.

Canzone scritta da Paul si dice, per consolare il figlio di Lennon, Julian, che stava vivendo la difficile separazione dei genitori. La sessione di registrazione fu tra le più complicate all'interno degli studi della Apple a Londra. Ci furono furiosi battibecchi tra George e Paul sull'arrangiamento e fu "colorata" dalle volgarità che uscirono dalla bocca di Lennon intorno al terzo minuto di registrazione. 
Inoltre la durata, oltre sette minuti, la destinò a diversi rifiuti a trasmetterla  da parte delle radio. Ma nonostante questo, divenne una delle canzoni più famose di tutti i tempi, restando in classifica, nel mondo, per intere settimane.

Alla fine fu pubblicata come singolo nel 1968 e poi nella raccolta Hey Jude nel 1970.


NAH NAH NAH NAH NAH NAH NAH NAH NAH NAH 
HEY JUDE...


Hey Jude, don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better
Hey Jude, don't be afraid
You were made to go out and get her
The minute you let her under your skin
Then you begin to make it better
And anytime you feel the pain, hey Jude, refrain
Don't carry the world upon your shoulders
For well you know that it's a fool who plays it cool
By making his world a little colder
Nah nah nah nah nah nah nah nah nah
Hey Jude, don't let me down
You have found her, now go and get her
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better
So let it out and let it in, hey Jude, begin
You're waiting for someone to perform with
And don't you know that it's just you, hey Jude, you'll do
The movement you need is on your shoulder
Nah nah nah nah nah nah nah nah nah yeah
Hey Jude, don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her under your skin
Then you'll begin to make it
Better better better better better better, oh
Nah nah nah nah nah nah, nah nah nah, hey Jude
Nah nah nah nah nah nah, nah nah nah, hey Jude
Nah nah nah nah nah nah, nah nah nah, hey Jude
Nah nah nah nah nah nah, nah nah nah, hey Jude
Nah nah nah nah nah nah, nah nah nah, hey Jude












(Fonti: The Beatles lyrics - Hunter Davis)




17 commenti:

  1. Avevo sentito parlare più volte di questo battibecco fra John Lennon e Paul McCartney😊 e a quei tempi, in effetti, erano le due figure preponderanti del gruppo ... in realtà la collaborazione speciale che ne uscì con Hey Jude, fu bellissima!! però probabilmente fece ergere, due personalità molto prevaricanti tra loro, con la conseguente derivazione, come Saprai sicuramente meglio di me, della loro separazione! Comunque per quanto riguarda il tuo post mi è piaciuto veramente tanto, soprattutto il modo in cui hai minuziosamente descritto tutta la vicenda, complimenti e buona domenica 💖

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    1. Ciao! Vero è che negli ultimi anni le incomprensioni di Paul e John aumentarono, ma in sala d'incisione, per questo album, furono Paul e George ad avere delle discussioni come dicevo nel post. I Beatles sono una delle mie grandi passioni e ho letto molto su di loro. Oltre ad avere tutta la discografia completa. Un post come questo richiede una preparazione che non si può improvvisare per cui ti ringrazio moltissimo per averlo letto e apprezzato. Cosa non da tutti e che mi ripaga. Buona giornata e buon lunedì carissima Stefania.😘

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  2. Ricambio la visita al blog e ti seguo volentieri di rimando :)
    Purtroppo sui Beatles non mi posso esprimere poiché non li ho mai ascoltati davvero, solo stralci di canzoni più conosciute :) Comunque post molto interessante!
    A presto, un caro saluto! :)

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    1. Ciao Diana, benvenuta da me. Spero che la mia casa possa piacerti attraverso quello che scrivo! Grazie per avere letto con interesse il mio post! Buona giornata!

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  3. Fu un viaggio unico che li portò a realizzare un capolavoro.

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    1. Fu un viaggio in cui,credo, compresero realmente cosa fosse la musica alla quale volevano arrivare. I suoni puliti degli album successivi ce lo dimostrano. E questo servi loro anche per le rispettive carriere soliste. Ti abbraccio Daniele grazie per avere letto il mio post!

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  4. Grazie per avermi fatto ascotare questo pezzo MITICO.

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    1. Beh, credo che i Beatles siano senza confini. Buon lunedì Enzo!

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  5. Mari ciao! Anzitutto scusami per la mancata risposta al tuo commento nel mio ultimo post, ma blogspot se lo è mangiato...mannaggia scusami!

    Venendo al tuo post, è sempre piacevole riascoltare i Beatles. Non conoscevo l'interessante aneddoto che lega questa canzone al figlio di Lennon, grazie mille :)

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    1. Ma come, non hai risposto ad un mio commento ed ora te ne esci con la scusa che blogspot te lo mangiato?😁😁😁😁 ora vengo a bastonarti😆😆😆😆
      Tornando al post, Paul amava molto il figlio di John. Se non sbaglio era il suo padrino. Per cui, quando le cose tra Lennon e sua moglie Cynthia precipitarono per colpa di Yoko Ono, nuove nuvole si addensarono sui rapporti tra i due Beatles. Questo è quello che racconta la storiografia ufficiale. Grazie a te:-)

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  6. E comunque io ho la tua "Penny Lane" attaccata al frigorifero...😁😂🤣😁😂🤣😁😂🤣😁
    Buonanotte sorellina!

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  7. quante storie legate alle canzoni, alla loro stesura e alle loro incisioni
    a presto

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    1. Io ne resto sempre colpita! Un abbraccio e grazie.

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  8. Era un altro mondo musicalmente parlando ed io avevo sedici anni.
    Il numero di dischi usciti in un anno era molto scarso rispetto a questi tempi e il numero di gruppi e mostri sacri del POP, rhytm & blues, rock era enorme.
    La musica fino alla metà dei 70 era comunicazione sociale e politica veramente rivoluzionaria e alcune canzoni come queste strapparono la tela del panorama musicale.
    Io i 7 minuti e passa di Hey Jude con l'indimenticabile refrain finale che sembrava eterno lo trasmettevo in radio nel 74 ma erano stazioni private, le radio libere di quegli anni e lì il limite commerciale stile 45 giri per restare detro i massimo 4 minuti di traccia non c'erano.
    Tempi fenomenali ma vi ricordate certi brani dei Genesis o dei Jethro Tull, o dei Jefferson Airplanes o dei King Creamson? Nessuno durava meno di 6 minuti... e i Led Zeppelin? E Jimi Hendrix? Altri tempi.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)