06 aprile 2019

SABATO DI POESIA: IL SABATO DEL VILLAGGIO





La donzelletta vien da la campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio de l'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno;


E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì de la festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch'ebbe compagni dell'età più bella.
Già tutta l'aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
Giù da' colli e da' tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
De la festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l'altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s'affretta, e s'adopra
Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E' come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa


ch'anco tardi a venir non ti sia grave. 

(Giacomo Leopardi - 1829)

31 commenti:

  1. I versi dei “P”oeti si riconoscono al primo sguardo. Buona giornata.
    sinforosa

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    1. E sono quelli destinati ad essere ricordati per sempre. Un abbraccio.

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  2. La poesia leopardiana che immediatamente fece presa dentro di me, come l'Infinito, che è suscitatrice di ben più densi sentimenti. Questa l'ho amata subito e mandata a memoria con le sua aria felice e gaia di un bel fine settimana, col suo grave errore di grammatica, che gli perdonai subito perché mi resi conto che la sgrammaticatura da matita blu dava al testo una scorrevolezza - "il zappatore" - di estremo nitore che il giusto "lo zappatore" avrebbe invece segato alla base come un albero zoppo.
    Ritorno alle emozioni del mio liceo, avrei intitolato il pezzo se lo avessi scritto io.
    Fa bene a gambe nude rinfilarsi in quei banchi risicatissimi di materiale ligneo, come se non ci fosse materiale sufficiente per tutti. Hai letto bene: a gambe nude, perché noi maschietti anche d'inverno sotto il cappotto portavamo i calzoncini corti fino a 16 anni; poi i pantaloni alla zuava fino a 19 e finalmente i pantaloni lunghi. Che abitudini merdaiole. I figli di amiglie molto perbene come la mia ala domenlica indossavano pantaloncini "all'inglese", lunghi fino al ginocchio, che io -naturalmente- odiavo come tutto ciò che era albionico, come le scoregge rumorose e puzzolentissime con cui mettevamo in fuga femmine e preti alla messa della domenica mattina.
    Buon fine settimana bella donna.

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    1. Ora i ragazzi vanno in giro con jeans stracciati come se non ci fosse un domani e tu odiavi le ginocchia scoperte simbolo di quella rigidità e di quel conformismo a cui dovevi sottostare. La poesia postata oggi per me ha un profondo simbolismo nascosto tra le pieghe di quella "semplicita" che sembra aleggiare tra le strofe. Ma con Leopardi nulla è come appare e la profondità del messaggio è quanto di più drammatico e amaro sulla vita che io abbia mai letto. Buon sabato a te, amico mio.

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  3. Alle superiori, quando ristudiammo Leopardi, questa poesia mi colpì particolarmente perché vedevo un po' il fremere dei miei compagni di classe\coetanei per l'attesa del sabato sera che a quanto pare doveva essere ricco di emozioni meravigliose..invece spesso era solo il momento in cui fare una mezza gatta per uscire da quella che era la mediocrità degli altri giorni settimanali, passati soprattutto sui banchi di scuola..
    La fugace illusione del sabato del villaggio...
    Poi chiaramente il significato della poesia del Leopardi era molto più profondo..
    Però a me è sempre piaciuta questa interpretazione estemporanea...

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    1. Si pensa spesso, leggendola, che sia una poesia leggera che sprizzi gioia da tutti i pori e la si collega all'età spensierata che ognuno di noi ha vissuto. Mi sembra corretto che tu l'abbia collegata ad un ricordo di adolescente, ed è giusto. Poi, come hai detto, c'è molto di più tra i versi di quella che io ritengo una delle poesie più evocative e profonde di Leopardi. Da me amatissima.

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  4. Un grande Leopardi,ma alle Superiori,cordialmente, l'ho odiato.
    Un caro saluto.fulvio

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    1. Io no Fulvio. Ma ti capisco. Io l'ho sempre amato. Un filosofo. Un fisico, un matematico. Una mente brillante e unica. Un Uomo come pochi. E quando riuscii, anni fa, ad affacciarmi dal suo amato e odiato colle, ho compreso fino in fondo la sua solitudine. E l'ho amato ancora di più. Un abbraccio.

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  5. Sempre bello leggere Leopardi .
    Un caro saluto Mariella , buon fine settimana.

    Rosy

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    1. Hai ragione Rosy. È sempre bello e malinconico. Che grande regalo è stato per il mondo intero, Leopardi. Ti abbraccio e grazie.

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  6. La poesia che mi ha fatto amare la poesia, dalle medie in poi. Bacio Mari e grazie. 💖

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    1. So che lo hai sempre amato. Un bacio a te❤

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  7. Ho sempre amato Leopardi, leggo e rileggo i suoi versi ogni volta con molto piacere e un pizzico di emozione <3

    Buon sabato pomeriggio :)

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    1. Che bello leggere il consenso e tutto l'affetto che provoca la sua poesia. Vero, emozione pura, ogni volta. Ti abbraccio🌷

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  8. A me ha sempre messo tristezza questa poesia, sarà perché la domenica inizio sempre a pensare al lunedì imminente... :P

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    1. Ecco, la malinconia di fondo e il paradigma della vita che massacra in fondo, dopo l'inizio di brezza anche a me dava una profonda tristezza. Un abbraccio Sara e buona domenica! Qui da me, tra poco, si balla😉

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  9. hai la copia originale scritta dal Leopardi??

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    1. È solo una foto del manoscritto originale, conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli😁

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  10. Assurdo forse detto da un "poeta", ma odiavo certi componimenti da dover imparare a memoria, in una scuola idiota che non insegnava a leggerli i versi, ad affezionarsi; avevo difficoltà estrema, e la magia di una lirica era fagocitata totalmente dall'ansia del doverla memorizzare... ho amato Leopardi poi, soprattutto quello prosatore, delle Operette e dei Paralipomeni, ma ancora oggi, nonostante anni e lezioni di teatro, a memoria non saprei dirti neanche una mia poesia.. ;)

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    1. Assurdo? Affatto, ce l'ha messa tutta,il vecchio ordinamento scolastico, per farci odiare le composizioni! A me è sempre venuto facile, invece,ricordare a memoria i versi celebri, perché li reclamano come canzoni😉 La musica è sempre stata la mia spalla! Hai visto, a proposito delle tue poesie, che una campeggia in bella vista da me? Buona domenica Franco💛

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  11. Una delle rare poesie che la mia più che pessima memoria desidera ricordare!

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    1. Un classico molto amato rispetto ad altri😉

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  13. Ah Leopardi, insieme a Montale il mio poeta preferito.
    Il sapore agrodolce di questa poesia non muta nel tempo, il sabato come attesa e la domenica come disillusione sono una metafore della vita, ma da ragazza, passata l'attesa del week end, sentivo tutta quell'angoscia della domenica che mi riconduceva a una nuova settimana.
    Per fortuna che da ragazzi c'era anche la versione dialettale della poesia a farci sorridere un po'
    "La donzelletta vien da la campagna/ 'ntuppa a na pietra e si stampagna". La parafrasi la lascio agli esperti ;-)

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    1. Io, quella malinconia, la domenica sera, non l'ho mai persa nonostante il passare del tempo. Altri pensieri hanno sostituito quelli che avevo da ragazza, per cui non è cambiato molto. Bella la versione dialettale che ho capito, ma che dialetto è?

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    2. Ah, sei salentina!
      Mio marito è pugliese ma del nord:-) per questo non avevo riconosciuto il dialetto.

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  14. meravigliosi versi, purtroppo spesso in tempi scolastici non si trovano i canali e i mezzi giusti per farli amare

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    1. Dipende molto anche dai docenti. Io all'epoca odiai il Manzoni per poi innamorarmene perdutamente.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)