Luca De Filippo |
Papà!
Sta voce soia
forte e lontana
arriva fino a me
zitta e vicina.
Papà!
Pè tutta 'a casa
'e notte
dint' 'o scuro
corre p' 'e stanze
pè se fà sentì.
Papà!
Ve sarrà capitato pure a vvuie
'e sta ancora scetato
quanno ' o suonno
pazzèa cu ll'uocchie vuoste,
e se mbruscina
pè copp' 'a pelle
e nfronte
e ncopp' ' e braccia
'e mmane
p' 'e spalle
e p' 'e capille...
E vvuie sapite
ca quann'isso pazzèa
sta cchiù scetato 'e vuie
pè ve piglià.
Cumme facite vuie,
facc'io c' 'o suonno.
M' 'o tengo amico,
già.
Pecchè, sapenno 'o tipo,
cumm'è prepotente,
faccio avvedè
ca saccio ch'è putente,
ca nun resisto a sti carezze soie...
Ma nun se fa fà scemo:
'o ssape
e aspetta.
Vence semp'isso,
perché sempe me piglia a tradimento.
Mentre 'o suonno pazzéa,
tanno
sta voce arriva:
papà!
E io l'aspetto.
Ma nun vene ogni notte.
Si nun vene...
che pozzo fà?
Suonno, pienzece tu,
pazziàmmo nzieme,
ma senza pressa,
aspetta n'atu ppoco.
Sempe tu vince,
'o ssaie:
ma primma o doppo,
che male te pò fà?
Cumm'infatto è venuta...
Forte e lontana
e arriva fino a me
zitta fino a me
zitta e vicina:
Papà!
(1961 - Eduardo De Filippo)
Sono andata a cercare questa poesia che ricordavo del grande Eduardo. Oggi che suo figlio Luca lo ha raggiunto.
La dolcezza e la tenerezza che traspaiono in ogni parola scritta dal grande padre ci fa comprendere meglio pure la grandezza del figlio.
Ricordo di avere visto Luca De Filippo a teatro un milione di anni fa, al San Carlo di Napoli, nella trasposizione teatrale della " Tempesta" di Shakeaspeare dalla traduzione in napoletano che ne aveva fatto il padre nel 1983, un anno prima della sua morte, per Einaudi. Eduardo, oltre a tradurla dall'inglese utilizzando il testo tradotto in italiano dalla moglie Isabella, l'aveva registrata su audio, interpretando tutti i personaggi, escluso quello femminile di Miranda. Ma non era riuscito a portarla sul palcoscenico. Nel suo amato San Ferdinando. Ed era toccato poi a suo figlio coronare il desiderio del padre.
Ho amato molto Luca, specialmente nei suoi ultimi anni, così simile al padre perfino nell'aspetto fisico. Oltre che nella poliedricità e bravura di attore e regista.
Un altro pezzo della "mia" Napoli che sembra allontanarsi da me, pur restandomi nel cuore.
bellissima!!!
RispondiEliminae poi la sento molto...
ho il cuore pesante, come se avessi perso un persona di famiglia.
grazie Mariella, per aver trovato le parole giuste per rappresentarlo a chi, non è stato fortunato come noi, che abbiamo avuto il piacere di venderlo. :' (
E' una delle poesie di Eduardo che preferisco.
EliminaMi ricordavo il frequente ritorno della parola papà. Mi sembrava indicata, quasi a voler cogliere il passaggio di eredità culturale e artistica dal padre a figlio, come era stato dal nonno a padre.
Noi che abbiamo vissuto e in alcune occasioni visto in scena Luca, siamo stati fortunati.
Noi che da bambini abbiamo goduto spesso, pure in televisione, del grande teatro di Eduardo.
Le generazioni future perderanno questo grande e immenso privilegio.
Un abbraccio.
Vero, una notizia tristissima...
RispondiEliminaPadre e figlio due grandi, ormai nel firmamento.
Moz-
Notizia appresa dal sito de La Stampa che scorro appena posso, durante la giornata.
EliminaMi ha lasciato addosso una tristezza infinita, mentre pensavo a quanti si renderanno conto della perdita enorme per la nostra cultura.
Caro Miki, il cielo si sta riempiendo di stelle di tale spessore, lasciando poco o niente a noi sulla terra.
Smack.
una morte prematura e anche rapidissima leggo. un pezzo della grande Napoli che scompare
RispondiEliminaNapoli quest'anno ha iniziato fin da gennaio a perdere grandi pezzi della sua tradizione e della sua cultura.
EliminaAnno nero.
Ciao Mari,
RispondiEliminacomplimenti per la bellissima rievocazione.
Anchì'io stamane ho ricordato Luca con un articoletto sull'Angolo.
Abbraccio.
Grazie Antonio.
EliminaHo visto sull'Angolo il tuo bel ricordo. Ero fuori casa, tra poco arrivo.
Un abbraccio a te.
Un bel pensiero!
RispondiEliminaCiao Mariella, un abbraccio.
Grazie Giovy.
EliminaUn abbraccio a te.
Amavo Edoardo, amavo il suo teatro e ho imparato ad apprezzare e amara suo filgio, due artisti di spessore.
RispondiEliminaBella la poesia che hai scelto per ricordarli!
Tessa
Ti lascio il link del mio blog, se ti va passa a trovarmi e grazie.
http://erodepressacomeunacipressa.blogspot.it/
Ciao Tessa, anche io ho scoperto il figlio attraverso il padre. Ancora lo ricordo in Miseria e Nobiltà un bambino, mentre interpretava Peppiniello usando la famosa frase: "VINCENZO M'E' PADRE A ME".
EliminaGrandissimi.
Grazie per il link, non riuscivo a trovarti.
Passerò sicuramente.
Un abbraccio.
Scompare un altro pezzo della mia gioventù (o dovrei dire della mia vita?), all'improvviso, quando proprio non ci puoi pensare.
RispondiEliminaEdoardo l'ho visto in teatro a Napoli, a Roma, a Milano, Filumena Marturano la mia preferita, al cinema sempre -ma non era la stessa cosa perché lui da solo riempiva il palcoscenico. Suo figlio Luca mai e me ne dispiace assai.
Hai scelto una poesia simbolica, molto intensa. Non puoi fare a meno, leggedola a bassa voce, di risentire dentro le orecchie l'inconfondibile voce di Eduardo.
Ciao, sorella maggiore.
È vero, un altro 'pezzetto' della nostra Napoli se ne va. Ma non disperiamo: sono proprio questi 'pezzetti' a renderla immortale. Bellissimo e toccante, come sempre del resto, il tuo post. Bacio.
RispondiEliminaScusate ma stasera il blog fa i capricci e non riesco a rispondere in coda al vostro commento.
RispondiElimina@Vincenzo: noi campani siamo stati molto fortunati. Abbiamo un patrimonio artistico immenso. Dall'arte, al teatro, al cinema e soprattutto la musica. La melodia napoletana è una melodia completa. E' armonia, voce, poesia. Mii fa piacere che tu abbia sentito nella poesia che ho postato la voce di Eduardo. Era quello il mio intento. Grazie.
@ Silvana, anche tu campana? Ecco doveva esserci un bel motivo di sintonia tra noi...
Grazie cara. ti abbraccio.
Sì, tesoro! Napoletana e residente a Sant'Angelo dei Lombardi. Chi più di me può comprendere i tuoi ultimi post? :)
EliminaQuante volte ci sono stata da bambina a Sant'Angelo dei Lombardi!
EliminaOhhh! Allora, adesso, devi togliermi una curiosità: di dove sei?
EliminaEccomi! Io sono beneventana ma i miei nonni paterni e tutta la famiglia di mio papà (compreso lui) sono di Conza della Campania. Vicine vicine... Bacetto.
EliminaAdesso i conti tornano ancora di più! ;)
EliminaIo amo molto le commedie del grande Eduardo e la notizia della morte del figlio Luca è stato un fulmine a ciel sereno.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ciao Cavaliere, credo sia stato lo stesso per tutti quelli che lo amavano. Grazie a presto.
RispondiEliminaTutto ciò che resta nel cuore, cara Mari, non potrà mai allontanarsi "realmente" da te ;) Un abbraccio :)
RispondiEliminaMe lo auguro, Mauri.
EliminaHo paura che con il tempo le impressioni e le passioni si possano affievolire. Per cui giudico sempre molto positivamente il mio raccontare qui nel blog.
Un po' diario di bordo, un po' memento del cuore.
Abbraccio a te!