amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
nera che porta via che porta via la via
nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
nera che picchia forte che butta giù le porte
nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá
imbaggiâ imbaggiâ
nera di malasorte che ammazza e passa oltre
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
nera di falde amare che passano le bare
âtru da stramûâ
â nu n'á â nu n'á
ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere
ché è venuta per me
è arrivata da un'ora
e l'amore ha l'amore come solo argomento
e il tumulto del cielo ha sbagliato momento
acqua che non si aspetta altro che benedetta
acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
nu l'è l'aaegua de 'na rammâ
'n calabà 'n calabà
ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare
quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda
e la lotta si fa scivolosa e profonda
amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è
amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti
âtru da camallâ
â nu n'à â nu n'à
oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita
come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
ha avuto in un giorno la certezza di aversi
acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente
fredda come un dolore Dolcenera senza cuore
atru de rebellâ
â nu n'à â nu n'à
e la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende
dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
nel suo tram scollegato da ogni distanza
nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza
così fu quell'amore dal mancato finale
così splendido e vero da potervi ingannare
Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
(Fabrizio De Andrè - Anime Salve - 1996)
Dedicata a tutti coloro a cui la vita ha tolto molto o tutto.
Ai genovesi, agli irpini, agli abruzzesi, agli umbri; a tutti gli italiani e a quanti portano il ricordo della loro casa in fondo al cuore.
E me la sono pure riascoltata di gusto.
RispondiEliminaUna delle mie preferite, una poesia su distruzione, fantasie, vite travolte...
Moz-
Io non ho una grande conoscenza di De Andrè. Ma questa la conosco e la amo.
EliminaBella e unica, da interpretare come si vuole.
Yes, è un gioiello^^
EliminaMoz-
Si, risplende💛
EliminaMi tolgo il cappello qui, Mari. E non ho altro da dire perché rovinerei il post :)
RispondiEliminaRiccardo,
Eliminaè la POESIA.
So quanto lo ami.
Va bene così e grazie!
PS: non so perché dici che la rovineresti, sembra quasi timore.
EliminaNon averne e se avrai qualcosa in più da dire, ne sarò felice.
Non l'avevo mai sentita e confesso di conoscere pochissimo De Andrè, sebbene Riccardo ne parli spesso.
RispondiEliminaComunque, mi soffermerei su questi versi:
"oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita".
Ecco, diciamo che mi rappresentano. Che i muri di vetri non finiranno, forse, mai. Ma la vita si risveglierà sempre. Come sempre ha già fatto.
Buon fine settimana.
Un abbraccio
Hai scelto una parte speciale.
EliminaDa un lato le persone che dopo l'alluvione di Genova si riuniscono oltre i vetri (o cocci simbolo della distruzione) per tornare alla vita e si prendono per mano, dall'altra i due amanti della canzone che si cercano nonostante l'acqua certi del loro amore.
Dopo le battaglie la vita rinasce sempre. La penso come te.
Un abbraccio grande e buon sabato!
Conosco un pochino le canzoni di De Andre ma questa non la ricordo. Ed è una speranza perchè la vita si risvegli sempre e continui oltre il buio dela disperazione. Ciao e buon week end.
RispondiEliminaIl difficile è venire fuori dalla disperazione. Ma non impossibile. Un abbraccio e buona domenica!
Elimina"così splendido e vero da potervi ingannare". Auguro lo stesso inganno di felicità a tutti, un inganno infinito però...
RispondiEliminaGrazie, il tuo augurio me lo prendo tutto quanto😘
EliminaGrande poeta un.veto csntore e testi sempre profondi. Poesia pura.
RispondiEliminaIl Poeta della tua terra andava evocato di questi tempi. Un abbracico Daniele.
EliminaNon conosco De André -lo so sono imperdonabile- ho letto il testo. Eccitante come l'acqua cheta che demolisce la diga un giorno dopo l'altro.
RispondiEliminaPoì che vetri e cocci la vita ci mostra una muraglia ogni giorno diversa, più alta, non la si può scalare, mentre lo fai lei alza il parapetto, te lo fa diventare un sesto grado prossimo al settimo.
Alora ridiscendi alla base e gratta, gratta, gratta...prima o poi riesci a scrostare la muraglia ed a tirarne fuori con le unghie un masso, pagari piccolo come un mattone, ma sufficiente a farti guardare attraverso, ma quello che vedi sono soltanto ossa umane decrepite, che aspettano che altrr ossa arrivino.
Rimetti il masso al suo posto e dattela a gambe.
Non ci provo nemmeno ad alzare il masso. Io guardo avanti e rimetto a posto i cocci. L'ho sempre fatto quando è stato il momento e non mi sono pentita. Bacio amico mio.
EliminaDe André... un piccolo grande mistero per me, che confesso di conoscerlo troppo poco.
RispondiEliminaMio nipote quasi diciottenne mi dice sempre che devo ascoltare tutti i suoi brani, lui lo adora.
Di certo è significativo che tu abbia potuto scegliere un suo testo per la rubrica del sabato di poesia: leggere questi versi è stata una scoperta passo passo, io conoscevo di nome il brano Dolcenera ma non le parole.
Sinceramente c'è solo da farsi trasportare dall'emozione...
Un bacio dalla tua amica irpina, che si sente toccata dalla tua dedica finale 😘
Anche io lo conosco poco, ma sto cercando di recuperare. Lo ritengo un grande poeta, infatti le sue canzoni prima le leggo e poi le ascolto. Mi fa piacere che la dedica ti abbia commossa,tutto quello che succede ancora e ancora fa solo da cassa di risonanza a ciò che abbiamo vissuto e che non dimenticheremo mai. Pensa a quel che provo io ogni volta tu nomini o scrivi dei paesi che conosco bene, come Calitri e Lioni. Torna tutto come la marea. Si alza e si abbassa e non smette mai😘
Eliminache dirti... grazie
RispondiEliminaPrego💛
EliminaGrazie anche da parte mia, ricordo ancora il terremoto del 1980, quando passai diverse notti a dormire in macchina assieme alla mia famiglia.
RispondiEliminaGrazie anche per De Andrè che rimane sempre il migliore.
Nick, io sono irpina a metà. Il 23 novembre del 1980 ho perso parte della mia vita. La mia infanzia più bella. So bene cosa provasti assieme alla tua famiglia. Grazie a te💛
Eliminae la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende
RispondiEliminadai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
nel suo tram scollegato da ogni distanza
nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza
così fu quell'amore dal mancato finale
così splendido e vero da potervi ingannare
Ma quanto è forte questo pezzo?!
Un testo bellissimo per stare vicino a chi ha vissuto questa tragedia immane che probabilmente lascerà il segno per sempre.
Mariella24/10/18 8:13 AM
RispondiEliminaUn amore che nemmeno la violenza e la distruzione ha cancellato. E la moglie di Anselmo rimane lì in quel calore che la morte potrà portare via. Bacio💛
"Che la morte non potrà portare via."
EliminaGenova è una città che si addice all' amore!
RispondiEliminaPensa, la conosco pochissimo.
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