20 marzo 2019

LIBRI: VI SEGNALO

AUTORE: MICHAEL FRANK
TITOLO: I FORMIDABILI FRANK
PAGINE: 330
PREZZO: 20,00
EDITORE: EINAUDI



"Il ghiaccio mi dava sollievo, ma il balsamo più potente di Sylvia era il modo in cui mi accoglieva completamente, incondizionatamente. Era un bene che casa sua fosse lontana dal nostro quartiere e quindi così fuori portata di Alfred e dalla sua banda che era come se fossimo in un'altra città. Non conoscevo altri ragazzini lì; non ero sotto tiro. Ero libero di essere me stesso, proprio come, dopo la morte di Huffy, Sylvia fu libera di essere se stessa.
In questa casa protetta ero libero di essere me stesso in compagnia di una donna che in cambio non chiedeva altro che la mia compagnia. Non aveva sei secondi fini, o idee da inculcarmi, nessuna particolare filosofia da propugnare, nessuna gara da vincere, nessuna storia da controllare, niente da offrire, insomma, se non amore."

Non ho alcun dubbio a consigliarvi il libro dell'autore americano,  il migliore che io abbia letto negli ultimi anni. Una formidabile famiglia la sua, raccontata con humor, pathos, intelligenza, sincerità e allegria. Un ritratto di una intera epoca che vi entusiasmerà. Viaggio struggente e avventuroso nel cuore di quel mistero chiamato famiglia.







AUTORE: LIA LEVI
TITOLO: QUESTA SERA E' GIA' DOMANI
PAGINE: 217
PREZZO: 16,50
EDITORE: EDIZIONI E/O


"Ora parlavano del censimento. Quasi tutti avevano capito male. Non era un censimento vero, di quelli destinati all'intero popolo italiano. Era una cosa a sé, messa in piedi dal nuovo Ministero della Razza, e puntava solo agli ebrei. Non si trattava di statistica, ma di po-li-ti-ca.
Politica razziale, naturalmente.
<ma la casella da riempire chiede solo la religione, "razza" non c'è scritto da nessuna parte>, balbettò un ometto timido con i cappellacci a corona attorno a una nuca lucia.
L'ormone che si era alzato per rispondergli era già destinato sopraffarlo semplicemente con le proporzioni. <leggi bene>. Il suo tu era di superiorità. <leggilo bene, il foglio del ministero. Il titolo è" Iscrizione dei residenti di razza ebraica". Tu scrivi pure, tranquillo come sei, la parolina "ebreo"nella casella "religione" e lei corre a piazzarsi nel fascicolo giusto, la razza>.

Nel 1938 si riuniscono 32 Paesi per affrontare il "problema" degli ebrei in fuga da Germania e Austria.
Molte belle parole ma in pratica nessuno li vuole. Vi ricorda qualcosa? Sembra siano passati 80 anni oppure un solo giorno?
Il nuovo romanzo di Lia Levi si legge tutto d'un fiato. la sua bella ed evocativa scrittura è lì a domandarci se davvero riusciremo mai a diventare persone diverse e a fare in modo che il passato basti ad  evitarci di commettere gli stessi sbagli.

32 commenti:

  1. Il secondo proprio no, non mi ispira per nulla.
    Il primo assolutamente sì, mi hai incuriosito un sacco, e io amo la narrativa americana peraltro :)

    Moz-

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    1. Credo che sia il libro giusto per te!
      Poi dimmi che impressione hai avuto nel leggerlo;)

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    2. Ho approfondito sul primo libro:

      Sembra l’inizio di una fiaba, invece è una storia vera quella dei Frank, anzi dei Formidabili Frank, come se fosse il titolo di un film: del resto zio Irving e zia Hank sono sceneggiatori di successo nella Hollywood ruggente degli anni Sessanta e Settanta. E la stravagante e magnetica Hank non si accontenta di lavorare con Paul Newman, Steve McQueen, Jane Fonda e Robert DeNiro, ma pretende che anche i suoi familiari si attengano al copione che ha scritto per loro. Anche, e soprattutto, per la vita del giovane Michael. Almeno finché Michael non si ribella…

      Interessante, già :) anche lo sfondo hollywodiano :)

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    3. Michael Frank è un ottimo editorialista americano e questo è il suo primo romanzo.
      Per me è stata una folgorazione leggerlo. Bellissimo molto hollywoodiano, non mi meraviglierei se ne facessero un film. Intanto sembra che lui stia pensando al secondo capitolo.
      Per quel che mi riguarda, il personaggio più emblematico del romanzo, è la zia Hank. Ruota tutto attorno a lei.
      Direi che si tratta di una zia Mame al contrario, se hai letto il famoso romanzo.
      Da non perdere.

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    4. Provvederò, davvero :D

      Moz-

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  2. Cara Mariella, io che non conosco la storia, direi proprio che è una favola!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Pensa Tomaso, che sia il primo che il secondo romanzo sono biografici.
      Tutto vero.
      Se il primo può avere caratteristiche piacevoli ed in alcuni casi anche fiabesche, più che altro per posti e situazioni, il secondo è amara realtà. È una tragedia che abbiamo già vissuto.
      Grazie di cuore, ti abbraccio forte anche io.

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  3. Il secondo libro tocca tematiche a me care anche se già lette e viste. Il primo mi stuzzica.

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    1. Anche per me il secondo libro tocca temi che amo profondamente e che offrono sempre spunti di riflessione.
      Il primo è davvero superbo Daniele. Da leggere.

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  4. Non ho letto nessuno dei due libri. Stuzzicante il primo ma dovessi scegliere per forza "qui e adesso" opterei per Lia Levi.

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    1. E non sbaglieresti. La forza dei ricordi vividi della Levi e lì a dirci che siamo vicini tanto così a ricadere negli stessi errori.Bacio.

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  5. Letteratura americana sempre intrigante, dove l'eccentricità diviene regola... potrei farci un pensierino.. il secondo ci ricorda quanto sia vicino il passato, e quanto spesso siamo condannati a riviverlo, non volendolo tenere bene a mente... inquietante il nostro presente, con tutte le premesse di una nuova, immensa, tragedia...

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    1. Una famiglia sopra le righe in un contesto e in un'epoca intrigante, il primo. Il secondo, dici bene, mai abbassare la guardia, in questo pericoloso e preoccupante presente🤔

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  6. Il libro di Frank tocca tematiche e dinamiche familiari che, a mio parere, fanno comprendere l’importanza di non prevaricare ruoli e affetti unici nel loro genere. Mi è piaciuto. Buona giornata Mariella.
    sinforosa

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    1. Vero Sinforosa. Grazie per essere passata e di aver dato conferma, col tuo commento, che è un ottimo libro. Un abbraccio.

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  7. Ho letto quasi tutto di Lia Levi, in realtà buona parte della letteratura sull'Olocausto uscita fino al 2005 è passata per le mie mani avendo io trattato una tesi di laurea sull'argomento. Di sicuro opterei per il secondo libro, dunque. Il mio interesse non è mai scemato, considerati anche i tempi...

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    1. Invece io la conoscevo poco, pur avendo grossa familiarità con la Shoah e avendo letto molto in proposito, fin da ragazzina. Adesso, come faccio con autori che mi coinvolgono, andrò a ritroso, recuperando tutto quello che non conosco.

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  8. Mi sento interessata dal primo libro che hai presentato: è un autore che non conosco, ma se è divertente e sottilmente ironico è proprio quello che fa per me in questo periodo: grazie Mariella.

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    1. Frank è al suo primo libro. Non direi propriamente divertente, perdonami se ti ho tratto in inganno in qualche modo. Il suo è un humor altamente ironico, soprattutto nel modo in cui dipinge tutte le manchevolezze e i vizi di quel mondo a cui lui stesso appartiene. Ma penso possa piacerti. Grazie a te.

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  9. grazie per i consigli io sono già in pre-Fiera del Libro di Torino :-)

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  10. Entrambi i libri potrebbero rientrare nelle mie corde, ma è soprattutto il primo a incuriosirmi. Lo cercherò, visto che non conosco neanche l'autore.
    Ciao mariella :)

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    1. Sono due ottime letture. Il primo in particolare per le atmosfere e la storia molto particolare di quella famiglia offre molto spunti stimolanti ai lettori. Bacione💛

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  11. Grazie per questi consigli letterari, li inserirò nella mia lista.
    Ciao e buon fine settimana!

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    1. Io ho una wish list lunghissima, anche tu?😉 grazie per avere trovato interessanti le mie segnalazioni. Un abbraccio e Buon fine settimana a te!

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  12. Potresti fare la propagandista di nuovi testi. Per quanto mi riguarda mi hai messo addosso il prurito di leggerli entrambi. Appena metto piede in Italia me li compro e me li leggo. Quello della Levi è sintomatico: siamo rimasti ancora lì. Io non posso ricordare quello che avvenne nel '38, troppo piccolo ero, quattro anni, ma dopo qualcosa ricordo: un paese di seimila anime cattoliche aveva una sola famiglia ebrea, che difese con tutti i mezzi possibili, nascondendo queste sei persone fino all'arrivo degli alleati, rischiando ogni giorno la pelle. Nessuno obiettò nulla.

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    1. Dici che ci so fare? Sapessi come mi piacerebbe parlare di libri tutti i giorni ma cerco di centellinare per paura di annoiare troppo. Se leggerai la Levi fammi sapere se ti è piaciuta. Quello è un periodo che rimane sottotraccia per chiunque lo abbia vissuto. Riconoscerai tanto, vedrai. Che bell'episodio hai raccontato. Vero che di gente così ce ne fu tanta, moltissimi gli italiani che si diedero da fare per proteggere e nascondere gli ebrei. Molti di più di quel che si pensi. Grazie di cuore Enzo💛

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    2. Il paese era Valentano. Era nata nonna lì, c'erano Malavisi dappertutto. Arrivammo in agosto 1943. In pratica assai prossimi all'otto settembre, il giorno in cui cambiò il nostro mondo. Era pieno di tedeschi in quella zona, troppi per non troversene alcuni sotto casa ogni volta che uscivi. Il podestà, d'accordo con l'Arciprete e i capi famiglia del paese, decisero di passarsi questa famiglia ebrea tra tutti quelli che avevano una casa grande con soffitta, meglio che cantina e di dare ospitalità almeno per una settimana. Il Podestà fece falsificare i documenti dimostrando che quelle sei persone avessero da alcuni anni abbandonato il paese. Ma i tedeschi -massimamente gli ufficiali delle SS non se la bevvero. Continuarono a cercarli però nei poderi, che ogni famiglia aveva, controllando dappertutto, sicuri che stessero lì. Stavano invece chiusi dentro casa tutto i giorni. Quando capitò a tenerli noi, la padrona di casa ci insegnò il trucco di come farli salire in soffitta solo se fossero venuti crucchi in casa. Ti giuro che vennero, che io ero in casa solo con nonna che aveva una facia stranissima. Uno giovane mi raccontò che aveva un sorellina della mia età, perché io avevo i capelli da femmina, un pallino di mia mamma, e mi chiese se non mi annoiassi così da sola. Io risposi che facevo sempre giochi "da solo", poi mi corressi e dissi: "volevo dire da sola".
      Non capitarono più, ma una vecchia ed una ragazzina li convinsero, che noi fossimo innocui.
      Che vita da cani facevamo tutti in quei mesi; noi messi malissimo con mio fratello disperso in Russia, che non diede notizie di sé per oltre un anno.

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    3. Che racconto. Ti ho letto quasi vivendo con te il momento. Tempi terribili di cui molti non sanno nulla. Tempi che potrebbero tornare, visto la stoltezza che ci circonda.

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  13. Dei due quello che mi ispira di più è il primo, a quanto pare sono in linea con gli altri lettori qui :)

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    1. Ahahah mi pare che il primo batta nettamente il secondo nelle vostre preferenze😉 un bacio Sara, buon sabato🌻

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)