16 marzo 2019

SABATO DI POESIA: VISIONE E PREGHIERA.



Chi
sei tu
che nasci
nella stanza accanto
così sonora alla mia
che sento qui l’utero
spalancarsi e il buio distendersi
sopra lo spirito e il figlio caduto
dietro il muro sottile come un osso di scricciolo?
Nella stanza di nascita e sangue sconosciuto
al bruciare e ruotare del tempo
e al sigillo del cuore dell’uomo
nessun battesimo s’inginocchia
ma solo il buio
benedicendo il
selvaggio

(DYLAN THOMAS - VITA E PREGHIERA I° PARTE - 1945)

35 commenti:

  1. Conosco ben poco purtroppo di questo poeta gallese, troppo poco per poter esprimere un giudizio concreto su du lui.
    Devo quindi fare riferimento a questo testo che tu hai postato oggi, molto interessante. Mi sono immediatamente cosa io
    avrei avrei scritto e come lo avrei scritto su un argomento così ristretto. Probabilmente mi sarei lasciato ingolfare
    dalla situazione particolare, ma non so se avrei affondato su un argomento che richiede parole così aspre. Probabilmente sarei andato giù con la mannaia. Sì, non mi dispiace per niente questo britannico.

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    1. Dylan Thomas è quanto di più complicato io abbia avvicinato in tutta la mia vita per quel che riguarda la poesia e devo ancora capirlo bene. Non mi meraviglia che ti piaccia, in lui nascita e morte come amore e sofferenza si abbracciano in uno spasmo senza fine. Così come il sesso e lo spirito. Questo piccolo frammento ci parla di una vita appena nata che lui percepisce al di là di un poco spesso muro di separazione. Cosa aspetta il fanciullo? Cosa aspetta l'uomo? Questa è la domanda...

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  2. Cara Mariella, non conosco neppure io questo poeta, la poesia parla di cose che per me sono nuove, ma infondo interessanti.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso non è una poesia facile. Ma mi fa piacere che tu l'abbia trovata interessante. La tua curiosità è dimostrazione di intelligenza vera. Un abbraccio e buon fine settimana a te.

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  3. Non conoscevo, e sinceramente (pur piacendomi molto le parole usate) non l'ho compresa...

    Moz-

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    1. Come dicevo sopra a Tomaso, non è una poesia facile. Thomas lo sto scoprendo da poco, amava stupire anche con giochi di parole ma credo che qui faccia un paragone tra un bimbo appena nato e l'uomo che percepisce la sua nascita come un vero rombo. Cosa unisce e cosa divide il neonato e l'adulto? Ci sarà un futuro o sarà solo il buio ad attendere tutti e due? Che enigma questo poeta...

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    2. Ammazza, non ci sarei mai arrivato. Grazie :)

      Moz-

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  4. Molto interessante...sul fatto che sia un uomo intento ad ascoltare il primo vagito di un neonato siamo certi..
    Stanza di nascita e sangue (ok, quando c'è il parto c'è sangue), sconosciuto al bruciare e ruotare del tempo (ancora il bimbo non sa del tempo che passa e che brucia tutto con il suo inesorabile scorrere); poi c'è la parte criptica (il sigillo al cuore dell'uomo?), con il buio e quel benedicendo il selvaggio (cioè e' un auspicio al bambino di vivere una vita 'selvaggia', cioè 'spericolata' per goderne appieno?)

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    1. È una poesia spiazzante. Certo, potrebbe benissimo essere un auspicio di vita spericolata, nessuna benedizione, solo il buio ad attenderlo. Una roba alla Vasco😉 mi piace👍

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  5. Mi è piaciuto leggerne Mariella! Anzi ho riletto più volte, un po' cercando un significato, è vero, un po' prendendola per quello che è. Ho colto un voler accomunare la vita e la morte, ma non so. Grazie per aver condiviso questo poeta, non lo conoscevo.
    Buon fine settimana :)

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    1. Mi fa tanto piacere che che vi incuriosisca il mio sabato di poesia. Mi piace anche l'idea che, pur destando curiosità, tu sia tentato dal prenderla così come ti arriva. Che poi è fondamentale per amarla (la poesia in generale). Grazie a te per essere qui💛

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  6. Si potrebbe chiamare "ermetica" questa poesia.
    Una nascita di un bimbo sconosciuto durate la notte. Il buio è l'unico ad assistere questa nascita di una mamma sola al momento del parto, tanto da sentirsi il tonfo di piccole ossa che sbattono sul pavimento.
    Non è battezzato ancora ed è solo il buio a benedirlo nel suo stato selvaggio.
    Io leggo questo. Ma c'è anche di più in quel ruotare e bruciare del tempo di un uomo che ha sigillato il proprio cuore perché forse non riconosce in lui il proprio figlio.
    Baci Mari, forse ho sbagliato ma volevo farti conoscere ciò che ho compreso. Ciao e bravissima ad averla postata. Notte!

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    1. Sicuramente ermetica. Mi piace anche la tua interpretazione che con quell'"ancora" finale, sembra dargli una bellissima speranza di futuro. Grazie di cuore per avere partecipato😘

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  7. Ermetico direi, ma suggerisce un miscuglio di emozioni, tutte intense e tradisce una specie di profondo malessere, mi incuriosisce.

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    1. Il malessere è il rumore di fondo della sua poesia.
      Ciao!

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  8. Ciao Mariella.
    La cosa bella delle poesie è interpretarle e quando pensi di avere capito qualcosa ti girano le spalle.
    È interessante pensare alla nascita di un bambino..ma se ti invece di un infante fosse qualcos’altro altro a nascere.
    Un idea , una poesia , un concetto , una convinzione ,un amore?
    Qualsiasi cosa è selvaggia finché non la battezzi anche alla conoscenza degli altri.
    Le idee vengono molto spesso partorite e non trovano sempre terreno facile.
    Quella del parto di un bambino....non so non mi convince a pieno.
    Però è questo il bello dei versi in generale.
    Farsi prestare a tante interpretazioni.
    Buona domenica

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    1. Ciao Max. La poesia va interpretata se proprio si vuole. A me piace che innanzitutto mi travolga e mi emozioni lasciandomi il libero arbitrio anche in questo. Poi, spesso, come dici tu, mentre pensi di averla capita ecco che ti sfugge e tu resti lì tramortito. In questo caso è effettivamente una nascita quella che declama il poeta, così forte il rumore assoluto che gli fa immaginare a che cosa sarà destinato quel bambino. Vita e preghiera è una piccola parte di un intero poema con il quale poi il poeta si interroga sui temi che ama di più: vita è morte, sofferenza e amore. Buona domenica.

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  9. I primi cinque versi sembrano scritti apposta per me che tutte le notti mi incavolo col bambino del piano di sotto che continua a piangere e i genitori non fanno nulla. Risultato: io non dormo :D
    Scherzi a parte, poeta complicato. Io ci ho visto anche un'idea del tipo che se non fossimo assoggettati da delle regole (ad es. dal battesimo), in fondo saremmo dei selvaggi. Ma forse non ho capito niente! :D Un bacione!

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    1. Ahahah io ho invece la vecchia che parla da sola verso mezzanotte😂😂😂 quasi un film horror😱 anche la tua visione della poesia è interessante,la religione vista come salvezza. Bacio grande💛

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  10. Non ho apprezzato questa poesia, forse perchè in me non ha suscitato emozioni...

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    1. Ci sta tutto, cara Gianna. La poesia deve essere emozione e a volte ci lascia indifferenti. Un abbraccio e buona domenica💛

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  11. Molto bella questa poesia , di difficile interpretazione e nel suo titolo "Visione e Preghiera" la chiave
    di lettura .

    Un abbraccio cara Mariella per una buona Domenica.

    Rosy

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    1. Condivido Rosy, la chiave è il titolo. Grazie per averla apprezzata. Ti abbraccio e una buona domenica a te💛

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  12. Alla fine sono delle sensazioni tutte nostre che devono uscire fuori, e a me, quell'osso di scricciolo. mi ispira comunque potenza incredibile... ;)

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    1. Sei troppo sensibile.
      A me gli ossi di scricciolo fanno pensare ad un film horror. ahahahah
      Hai ragione, sono le nostre sensazioni quelle che rendono le poesie immortali.
      Bacio.

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  13. Parole potenti che ben esprimono il lato crudele di una nascita, le urla della madre che protesta l'abbandono e i vagiti timorosi di chi nasce.
    Nei versi finali, io sento un invito a non adeguarsi alle regole comandate e a vivere liberi.
    Cristiana

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    1. Bellissima anche l'idea che alla fine si possa scegliere di non avere regole assolute ma solo quelle che ci fanno sentire liberi.
      Bacio.

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  14. Sono arrivato tardi ma comunque ho apprezzato!

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    1. Tu non arrivi mai in ritardo! Grazie Nick💛

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  15. Eccomi un po' in ritardo ma ci sono :-)))

    Conosco poco questo poeta, quello che mi piace soprattutto in questa poesia da te postata, è l'accostamento ardito ma profondo di certe parole che danno luogo ad immagini vivide ("...nella stanza accanto / così sonora alla mia") e che non è, come accade per certi poeti moderni, frutto solo di un mero esercizio di stile.

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    1. Nessun ritardo!
      Una delle passioni di Dylan (sto studiando) era appunto la ricerca di parole con le quali trovare gli accostamenti migliori.
      E tu hai compreso immediatamente! Ti abbraccio e grazie!

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  16. Capire e decodificare la poesia di Dylan Thomas non è facile, è un poeta criptico ed enigmatico. Questo è quello che ho percepito leggendo questi versi: il miracolo della nascita, l’abbandono del nido sicuro che è l’utero della madre. A rompere quel momento mistico sconvolgente allo stesso tempo è il pianto del bambino che si affaccia al mondo. Il padre lo sente attraverso la parete sottile che separa le due stanze. “Chi sei tu” chiede a quel piccolo esserino diverso eppure simile a lui, delicato e fragile come un uccellino implume ma di cui ne percepisce la forza primordiale attraverso quel pianto, una forza tale da sfidare il buio e la morte, e vede in lui un piccolo uomo che lascerà la sua impronta nel mondo.
    Buon pomeriggio!

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    1. Molto bella la tua interpretazione. Una visione "familiare" dell'intera poesia. Ci sta tutta, così come l'idea del padre che si chiede cosa sarà del figlio appena nato e che futuro avrà. Grazie💛

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)