30 ottobre 2019

LA RICCHEZZA DEL CUORE.



Foto privata - vietata la riproduzione

Non ricordo bene il momento esatto in cui, vedere persone di una certa età ha dato il via ad un incontenibile senso di tenerezza.  Da quando compresi che, anche io, avrei avuto il viso arricchito dalle rughe e il passo più lento. Ed è successo tanto tempo fa, ero praticamente ancora una ragazzina. GLI ANZIANI. Li amo da quando avevo sei anni e mia nonna Carmela mi faceva salire su di una seggiola per imparare a "tirare" la pasta per le tagliatelle o per i fusilli che, da noi, si arrotolavano con il ferro da calza. Oppure è accaduto durante le mie estati in campagna, quando nonna Maria mi mandava a prendere le uova nel pollaio ancora calde del "culo" delle galline che rapinavo. O quando la sera nonno Antonio mi insegnava a giocare a scopa, anche se contro di lui non vincevo mai, aveva una memoria strepitosa,  ricordava tutte le carte uscite. Ed erano risate incontenibili quando mi rendevo conto che faceva finta di perdere perché io mi ero arrabbiata da morire.  Sono diventata bravissima nei giochi di carte ma mai quanto lui. Ora, quando mi fermo ad osservare i miei genitori, il loro passo sempre più curvo, i loro affanni e mi si chiude il cuore, mi scopro a sorridere tra le lacrime mentre il passo successivo è correre ad abbracciarli  forte. Mi viene in mente tutta la magia dell'infanzia, mentre osservo, durante i miei percorsi quotidiani da pendolare rassegnata, la dolcezza e la stanchezza di membra che hanno vissuto tutto, amato e odiato. Persone che portano con sé l'esperienza che forse noi adulti non acquisteremo mai, perché erano altri tempi, altri modi, altra vita. E sorrido sempre per rassicurarli, a volte li sorprendo smarriti.  Hanno gran voglia di parlare, di raccontarsi. Mi viene naturale partecipare e dire di me, perché sono sempre interessati, ancora curiosi. Sono belli e vorrei regalare loro ancora del tempo. Ma forse, non lo vorrebbero. In uno dei miei viaggi da pendolare, mi è capitato di stringere forte le mani di una nonna che mi raccontava delle sue nipoti e gli occhi le brillavano, o forse era lei che stringeva le mie mentre mi guardava ed io avevo lo sguardo reso opaco dalle lacrime. Chissà se tutto quell'amore che hanno regalato e che regalano ancora, è compreso fino in fondo. Io mi illudo di sì, pur vedendo ogni giorno tante teste giovani chine e rese cieche dalla luce dei cellulari. Mi illudo di sì, se penso a tutto il bagaglio di ricordi e di esperienza che mi porto dietro. Sono così ricca dentro grazie ai miei nonni e ai miei genitori. Di quella ricchezza del cuore che non si può improvvisare. Perché è stata coltivata anno dopo anno, con cura e attenzione. Ce l'hanno regalata loro, coi loro gesti, coi loro sorrisi, con la partecipazione. Ci hanno insegnato la vita, l'amore e il rispetto. Io sono migliore grazie a loro.
Chissà se i ragazzi di oggi ai sorrisi ricevuti  dagli sconosciuti, un po' avanti di età, rispondono con altri sorrisi. Se si fermano ad ascoltare i loro racconti.   Si arricchirebbero con quel mondo d'amore che stiamo perdendo. Prima che sia troppo tardi.









PS: amo la canzone che ho postato. La amo perché dice tutto, illumina tutto, mi riempie gli occhi di lacrime tutte le volte che l'ascolto. Pura poesia. Altro che canzonette.

42 commenti:

  1. Dove faccio volontariato, ogni anno invitiamo gli anziani di una casa di riposo, per me è un giorno di festa: hanno bisogno di compagnia, in questo mondo veloce, sono troppo trascurati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sono ragazzi dove fai volontariato?

      Elimina
    2. Qualche giovane si, ma perchè figlio o nipoti : è un gruppo storico con 25 anni di attività alle spalle , i componenti sono più vecchi di me.

      Elimina
    3. Se vengono anche figli e nipoti, vuol dire che si è ben seminato!

      Elimina
  2. Se i giovani rispondono ai sorrisi degli anziani? Sì, ma soltanto una parte... Ci sono per esempio giovani che scelgono di diventare OSS perché hanno questa vocazione di aiutare gli anziani nelle difficoltà che arrivano con gli anni ma anche nel volere ascoltare le loro storie, scambiare uno sguardo amico e un contatto fisico fatto di calore umano; ci sono tanti giovani volontari che collaborano in varie realtà sociali o sanitarie, che aiutano gli anziani e le loro famiglie. E' grazie a persone così che noi figli e nipoti sappiamo di non essere soli nei momenti difficili, quando è il nostro turno di "dare incondizionatamente" a chi ci ha dato tutto (a cominciare dalla vita stessa), magari fino a un giorno prima, ma siamo troppo coinvolti emotivamente per fare bene.

    La canzone di Baglioni è bellissima, da brividi. Non male anche "Spalle al muro" di Renato Zero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fanno parte di quella massa silenziosa che non si nota e non fa rumore. Che aiuta gli anziani, ma anche i giovani in difficoltà, i bambini.
      Sono belli e invisibili. Dovremmo parlarne di più, invece passiamo il tempo ad arrabbiarci per i loro coetanei che sprecano la vita nel nulla.
      E ce ne sono tanti. Si, dobbiamo essere grati a chi si prende cura dei nostri familiari arrivando lì dove il nostro cuore non riesce. Io temo quel momento, spero arrivi il più tardi possibile.
      Baglioni ha scritto questa canzone quando aveva poco più di trent'anni, solo un poeta riesce a descrivere così bene gli affanni altrui senza averli ancora provati sulla pelle. Un giovane vecchio. Un autore spesso sottovalutato, forse perché non incline a farsi circoscrivere in un cliché politico ben preciso.
      Molto bella e forte anche quella di Renato Zero, non mi ricordo se l'aveva scritta lui, forse Mariella Nava.

      Elimina
    2. "I vecchi" l'ho sentita cantare da Baglioni nel corso di una "Domenica In" condotta da Pippo Baudo, canzone estratta dal disco uscito in quel periodo, credo.

      Sì, "Spalle al muro" è di Mariella Nava, secondo posto a Sanremo dietro Riccardo Cocciante. Da notare che quell'anno Nava partecipo' anche come interprete, arrivando ultima. :( Ricordo quel festival anche per "Gli altri siamo noi" di Umberto Tozzi.

      Elimina
    3. L'album di riferimento è Strada Facendo. Che a dirla tutta è tra i tre suoi album migliori, a mio parere.
      Avevo il dubbio fosse Mariella Nava, grazie. Ha sempre scritto canzoni bellissime, come cantante ha avuto meno successo.

      Elimina
  3. Bello il brano di Baglioni che conoscevo. Credo che abbia ragione Gas, alcuni giovani più sensibili a prescindere che facciano volontariato hanno un coinvolgimento maggiore ed una maggiore empatia verso gli anziani e sono fortunati ad avercela perché apprendono in primo luogo una profonda lezione d'umanità che rende chiunque la riceva, migliore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco che a parlar di poeti...
      Condivido anche io quanto scritto da Gas. Penso però che chi si prende cura degli altri con l'empatia di cui parli, probabile eh lo faccia perchè ha visto ed è stato educato a quella forma di amore. Perché chi ha ricevuto amore nella sua vita, sarà sempre più propenso a donarlo, rispetto ad altri. Lezione di umanità che si tramanda. Per questo dicevo che è importante il lascito delle persone care, quello che ci ha reso umani e migliori.

      Elimina
    2. Vero, è molto probabile che questi giovani di cui parliamo abbiano avuto un'infanzia ed un'adolescenza dove sono stati educati ad amare e rispettare gli anziani e quindi abbiano acquisito questa empatia.

      Elimina
    3. Auspico un ritorno a quei valori, nel prossimo futuro. Quello che volevo dire con il post.

      Elimina
  4. Eh no, Mari, questo scherzo non dovevi farmelo. Come hai potuto entrare dentro la mia testa o meglio ancora nel mio cuore?
    Forse tu non lo sai, ma hai scritto cose in questo post che sento profondamente mie.
    Mia nonna Bianca (la nonna di quella lampada ad olio "galeotta" che ti fece venire in mente la storia d'amore tra Ricciardi ed Enrica...ricordi?) ha segnato la mia vita, l'ho avuta vicino per i miei primi 14 anni e ha lasciato in me semi che ancora oggi portano frutto.
    E ho visto i miei genitori divenire anziani, sotto il peso di malattie e sofferenze, e mi sono presa cura di loro.
    E non più tardi di un paio di giorni fa mi sono venuti gli occhi lucidi nell'osservare per strada una coppia... lui e lei, entrambi dai capelli candidi, camminavano tenedosi per mano, pianino pianino, un po' curvi. E mi sono detta: "Voglio arrivarci anche io a quel punto, con il mio amore. Canuti, lenti, curvi. Ma insieme, mano nella mano."
    La canzone di Baglioni la amo tantissimo. E proprio per questo è una delle poche, pochissime, che non riesco a cantare. Comincio, ma man mano che vado avanti mi si strozza la voce, soffocata dalle lacrime. Lacrime vere, di quelle che cascano giù dagli occhi a rigare le guance. Sempre. Se solo ci provo.
    Insomma, Mari. Bello scherzetto che mi hai fatto.
    Grazie. Bacio grande.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mentre ti leggevo sorridevo, perché non mi meraviglio più quando leggo dei nuovi punti di contatto tra di noi. Quel riconoscersi negli scritti e nel sentire, che ci accomuna tanto; è diventato familiare, lo stupore ha ceduto il passo alla conferma, alla caldo tepore della consapevolezza. Bello, come il ricordo di tua nonna Bianca, che sarebbe stata grande amica delle mie Maria e Carmela. Dei tuoi genitori, che mi sarebbe piaciuto conoscere e un po' riesco quando ne parli. Conosco la sensazione che ti trasmette l'immagine dei due anziani che si tengono per mano, la conosco bene. E conosco quel nodo in gola che ti trattiene dal cantare la canzone di Baglioni, così bella e drammatica, così forte, così dura da cantare. Non ti ho fatto uno scherzetto, ho parlato di te e di me.
      Ti abbraccio forte come sai.

      Elimina
    2. Ti abbraccio forte anche io, ancora di più dopo queste tue parole in rispetto al mio commento!
      E continua, ogni volta che vuoi, a parlare di te e di me :)

      Elimina
    3. Continuerò, è certo.
      Buona giornata e buon fine settimana, amica bella.

      Elimina
  5. Mi sono un po' rattristata leggendo questo post, sarà che ultimamente sto un po' riflettendo sul tempo che passa. Forse sto invecchiando :) Un bacione! PS forse sono tornata sul serio nella blogosfera, se ti va di passare mi fa piacere :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io cerco di esorcizzare la tristezza, quando scrivo di ciò che il tempo ci sta insegnando, nel bene e nel male. E anche il tempo che passa, ha senso se siamo riusciti a costruire qualcosa. se siamo migliori.
      Non stai invecchiando, perciò non rattristarti!
      Scusami se mi sono persa il tuo post, arrivo a recuperare.
      Bacio grande.

      Elimina
  6. È un post molto bello, colmo di una sensibilità che oggigiorno è sempre più rara.
    Siamo abituati a provare sentimenti di tenerezza nei confronti dei bambini, degli animali, ma difficilmente abbiamo i medesimi sentimenti nei confronti degli anziani, dei vecchi, senza riflettere che se non moriamo prima lo diventeremo anche noi anziani, vecchi, sempre più vecchi e allora... che sarà di noi? Ciao Mariella, complimenti per questa tua sensibilità e attenzione verso queste persone che sono, di fatto, le rocce su cui si basa la nostra vita personale e non solo.
    sinforosa
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sinforosa,
      da ragazzi sono troppe le cose che ci distraggono per cui non mi dovrei sorprendere più di tanto quando colgo indifferenza intorno a noi. Eppure non ci riesco a ritenerlo normale. Spesso, sempre più spesso mi domando "cosa sarà di me" un giorno. Sarà difficile perché non ci sono figli e i parenti saranno lontani. Mi auguro allora ci sia qualcuno che possa provare tenerezza e affetto per questi due "vecchietti" e avere cura di loro, anche se sono degli estranei. Spero in una generazione migliore, che si curi di quelle "rocce" di cui parli.
      Grazie di cuore per le tue parole.
      Buona serata.

      Elimina
    2. Cerchiamo, sforziamoci in tutti i modi di non lasciarci intimorire dal pensiero del “cosa sarà di noi”, chi può sapere? E parlo anche di chi ha figli, anche perché, lo vediamo tutti, sovente ci sono figli/e per i quali i genitori anziani, vecchi, vecchissimi diventano un grande “problema-intralcio” o perché oggettivamente impossibilitati a prendersene cura o perché egoisticamente non ne vorrebbero sapere.
      Le case di riposo sono piene zeppe, le badanti sono in ogni dove e gli anziani si sentono sempre più soli-inutili-messi da parte-esclusi, persino dai loro stessi figli. Nota che io considero anziani gli ultra ottantenni, quando invece io stessa, vista l’età, sono un’anziana. Ridiamoci su.
      ����

      Elimina
    3. Concordo con il fatto che sempre più spesso, oggi, gli anziani non autosufficienti siano diventati un problema per i loro familiari. Che sia per necessità od egoismo. Quello che noto guardandomi intorno è che, fino a quando sono in grado di gestire la loro vita in autonomia, spesso vengono "sfruttati" da figli e parenti. Poi, quando non "servono" più, sono affidati a badanti e, come dici tu, esclusi, messi da parte.
      Daiiiii che non sei anziana!
      Un abbraccio.

      Elimina
  7. Sono certamente la decana in questa piacevole compagnia e desidero dire la mia.
    "Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino ". Indovina chi ti cito?
    Ho letto anche il suo libro/saggio "L'arte di invecchiare", stranamente non altrettanto pessimistico del suo pensiero sulla vita.
    Io ci sto nuotando in questa ultimo tratto della vita e sono felice di poter dire che il mio cervello non ha subito danni, almeno credo, le memorie, sia quella remota che quella recente, funzionano, la curiosità è intatta e mi piace ridere e scherzare; Il mio motto è "Profondi e scuri sono i boschi e belli,ma ho promesse da mantenere miglia da percorrere, prima di dormire" R.Frost.
    Mi sorprendo a volte ,e forse non dovrei, a compatire bonariamente, le persone anziane che sembrano spaventate, quasi sopraffatte dalla loro lunga esistenza, che non amano più leggere o informarsi, come se non avessero più niente da imparare.
    E poi prenderei a schiaffi quei figli e quei nipoti che dicono " ma stai zitta tu, che non capisci niente!", e se ne sentono!
    Cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stai citando la "passione" della tua vita:Schopenhauer. Un po' ti conosco!
      Tu hai l'anima del fanciullo curioso, del giovane intelligente e intraprendente, della persona matura che ha ancora voglia di fare e di avere il suo "posto" nel mondo. Quello che si è conquistato a pieno diritto, in tutti gli anni di battaglie.
      Purtroppo, sono tante le persone anziane che pare si siano rassegnate ad aspettare che" l'aspra cugina" venga a portarli via. Non li compatisco però, provo per loro una grande tenerezza.
      Invece trovo in te, quella fierezza, intelligenza ed energia che riconosco nello sguardo di mio padre e di mia madre. Siete una gran fonte d'ispirazione, vi ammiro, sinceramente.
      Capisco la rabbia quando si sentono in giro frasi orribili come quella da te citata: la provo anche io.
      Bacio.

      Elimina
  8. Che bel post.
    E ti assicuro che i ragazzi di oggi pensano le stesse cose, comprendono benissimo quanto sia importante una figura così.
    Proprio oggi ho assistito a una situazione: un ragazzino "di oggi", con tutti i pregi ma soprattutto i "difetti" di oggi, ha perso il nonno. E so quanto gli ha fatto male.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molti sì Miki, ne sono certa.
      Come dicevo prima, chi ha ricevuto amore, donerà amore. I nonni sono patrimonio dell'umanità.
      E comprendo il dolore sincero del ragazzo di cui mi parli.

      Elimina
    2. Grazie per avere apprezzato il post, abbraccio.

      Elimina
  9. Cara Mariella, un post che mette al primo posto, noi anziani è veramente una casa speciale.
    Quando penso che a settembre passato ho fatto 89 anni, mia moglie a gennaio prossimo saranno 86m se Dio vorrà.
    La fortuna che siamo ancora indipendenti è una grande cosa che ci da tanta soddisfazione, i nostri due figli e nipoti passano
    spesso ha farci visita, e li vediamo sempre contenti e sorridenti...
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Tomaso, voi dovreste essere sempre al primo posto della piramide affettiva.
      Auguro a te e Danila anni e anni di indipendenza. Che è quello che auguro ogni giorno a mio padre e mia madre, 86 e 80 anni.
      In ogni caso, avete un bacino di amore tale, che potrete sempre contare su figli e nipoti.
      Avete seminato bene.
      Abbraccio a te e Danila.

      Elimina
  10. È bellissimo questo post! Un vero inno all’amore per le persone che sono o ci sono state care.
    Felice giornata, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello che sono lo devo ai miei nonni e ai miei genitori.
      Non ne dimentico l'importanza fondamentale. Spesso scrivo di loro, è un modo di ritrovarli al mio fianco.
      Grazie di cuore Enrico, buona serata a te. Ti abbraccio.

      Elimina
  11. Diversi i tempi, diverse le generazioni, ma il ricordo dei nonni è qualcosa di unico, che rimarrà sempre nel cuore :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un ricordo da custodire tra i beni più preziosi che abbiamo.
      Hai ragione, per come ci hanno amato,avranno sempre un posto speciale e unico nel nostro cuore.
      Abbraccio.

      Elimina
  12. Splendido quanto scrivi cara Mariella.
    Ho sempre avuto una grande sensibilità per gli anziani , ed ho cercato di trasmetterla anche in mio figlio.
    Rispetta e Ascolta sempre i nonni , gli dicevo , loro hanno molto da insegnarti , e ti amano infinitamente.

    Un abbraccio per una buona giornata.

    Rosy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bello leggere che una madre ha trasmesso un imprinting così importante al proprio figlio. Complimenti.
      I valori che gli hai insegnato, ascoltare e rispettare i nonni e di conseguenza la famiglia, lo aiuteranno a diventare un uomo migliore.
      Ti abbraccio forte, carissima Rosy.

      Elimina
  13. Ciao Mariella,non si può generalizzare,oggi come sempre puoi trovare giovani meravigliosi che portano rispetto a chi ha molti anni o giovani considerano i vecchi come essere inutili e ingombranti.
    Io che ho passato i settanta vedo che anche gli anziani hanno delle colpe,spesso sono scostsnti e maleducati,con la pretesa di essere rispettati solo per un dato anagrafico.Credo che non dobbiamo dividere l'umanità in giovani e vecchi,perché nessuno può dire dove si trova il confine dell'età.
    Complimenti per le tue parole.
    Un caro saluto.fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo Fulvio, non si può e non si deve generalizzare. Vedo anche io che ci sono degli anziani sgradevoli, ma direi che si tratta davvero di una minoranza. Sono molti di più i ragazzi poco educati, diciamo così. O forse sfortunati, non hanno avuto la possibilità di crescere in un ambiente sano e rispettoso. Continuo a ripetere che la famiglia è molto importante, la nostra base. Quello che non si vede, quello che non ci forma, non potremo mai acquisirlo in altro modo.
      Un abbraccio e grazie di cuore.

      Elimina
  14. Avviso: questa sera non potrò esserci per la diretta blogging X-FACTOR, che questa settimana salta.
    Vi abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho visto in due tappe, tra l'altroieri e ieri, finalmente la registrazione del primo live! PEccato per mariam, aveva delle ottime potenzialità secondo me, spero non abbandoni il suo sogno. Mi sono piaciuti gli over di Mara, Sofia Tornambene anche molto brava (nota: ma sembrava un monaco cercantino con quei capelli!!!), spero di vedere e ascoltare di più da Enrico Di Lauro, quello che non sorride mai ;) :)

      Elimina
    2. Io il live di ieri sera lo devo ancora recuperare, vi rimando al post di riepilogo prossimamente su questo schermo.
      Condivido tutte le tue sensazioni, orrenda Sofia con quella acconciatura, speriamo se ne rendano conto presto.
      Enrico penso sia senza speranza, si capisce lontano un miglio che si sente fuori posto, ho paura che non durerà...
      Bacio.

      Elimina
  15. Noi abbiamo avuto un grande dono e mi dispiace molto per chi invece no.
    Bel post, ciao Mari. Auguri per oggi, bacio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come sai arrivare al centro tu, nessuno mai.
      Ti abbraccio sorella bella!

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)