18 marzo 2023

[SABATO DI POESIA Se fosse tuo figlio di Sergio Guttilla

Se fosse tuo figlio
riempiresti il mare di navi
di qualsiasi bandiera.
Vorresti che tutte insieme
a milioni
facessero da ponte
per farlo passare.

Premuroso,
non lo lasceresti mai da solo
faresti ombra
per non far bruciare i suoi occhi,
lo copriresti
per non farlo bagnare
dagli schizzi d’acqua salata.

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,
uccideresti il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiedere aiuto,
busseresti alle porte dei governi
per rivendicarne la vita.

Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
odieresti il mondo, odieresti i porti
pieni di navi attraccate.

Odieresti chi le tiene ferme e lontane
Da chi, nel frattempo
sostituisce le urla
Con acqua di mare.

Se fosse tuo figlio li chiameresti
vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti
vorresti spaccargli la faccia,
annegarli tutti nello stesso mare.

Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa
non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Puoi dormire tranquillo
E sopratutto sicuro.

Non è tuo figlio.
È solo un figlio dell’umanità perduta,
dell’umanità sporca, che non fa rumore.

Non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Dormi tranquillo, certamente
non è il tuo.


(Sergio Guttilla)


Note biografiche e riflessioni.


Sergio Guttilla è uno scrittore e poeta siciliano. Ed è tutto quello che sono riuscita a trovare su di lui. E mi dispiace perché avrei voluto parlarvene più approfonditamente. La poesia l'ho letta sulla pagina instagram di Anna Foglietta. E mi ha travolto. 

26 commenti:

  1. Poesia tragicamente stupenda ed attuale. Dovrebbero essere incisi su una lapide apposta in ogni porto del “cimitero Mediterraneo” dove in dieci anni sono annegati 26 000 figli che cercavano solo un posto tranquillo in cui vivere.
    Buona domenica, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di tranquillo hanno trovato solo la morte. Grazie Enrico, un abbraccio a te.

      Elimina
  2. Anch'io avevo già letto questa poesia. L'avevo già letta sulla pagina Fb di non ricordo chi e l'ho condivisa sulla mia pagina, per non dimenticarla. Mi pare che sia stata scritta qualche anno fa ma è terribilmente attuale e vera !! Una poesia da tenere a mente, da diffondere , in occasioni come questa, quando si levano le voci più disparate e ognuno si sente in dovere di dire la sua. Ciao e buon sabato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non la conoscevo e non so dirti se sia una poesia recente o meno. Mi ha sconvolto come il poeta ha saputo raccontarci la tragedia dei nostri mari dal punto di vista dei bambini. Che quel viaggio non lo scelgono quasi mai. E nei nostri mari ci muoiono perché i bambini o i figli, per tanta gente, non sono tutti uguali.
      Un abbraccio a te.

      Elimina
  3. Tutto quello che accade a un metro da noi, finisce in una indifferente assuefazione.

    RispondiElimina
  4. chiaramente, NOI mortidifame, non possiamo farci carico di tutti i derelitti del mondo.
    Forse, chi mise in moto tutta la magnifica bellezza dell'universo avrebbe pure dovuto distribuire uniformemente nei vari pianeti abitati tanti personaggi carismatici capaci dal nulla di donare peni e pesci aggratiss per tutti i richiedenti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per poi fare una brutta fine sulla croce ovunque nell'universo senza essere stati capaci di cambiare davvero le persone.

      Elimina
  5. Poesia molto adatta al momento presente, anche se comunque sono sicuro che fra quelli che vorrebbero bloccare maggiormente le frontiere ce ne sono tanti che non sono indifferenti ai problemi del sud del mondo e approverebbero maggiori aiuti per far crescere l'economia di quei paesi e rendere meno necessaria l'emigrazione a ogni costo, anche a rischio della vita.
    Poi, certo, ci sono anche quelli che quando leggono di un naufragio con morti scrivono commenti allucinanti e quasi festeggiano. In quei casi mi cadono le braccia per terra e mi chiedo a quali livelli possano arrivare il cinismo e la stupidità di certe persone.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che ci sono, ma ultimamente sembra che quell'idea più che ovvia sia stata accantonata. E intanto vanno di moda gli imbonitori e i miserabili che chiedono hai sopravvissuti se "erano a conoscenza dei rischi che correvano salendo su quei barconi". E ci governano anche. Cinici si, stupidi no.

      Elimina
  6. La conosco questa poesia ho già avuto on line occasione di leggerla. Molto toccanti su questo tema anche gli ultimi due interventi di Stefano Massini a Piazza Pulita.

    RispondiElimina
  7. E' proprio così.
    Se fosse tuo figlio, faresti qualunque cosa per trarlo in salvo. Qualunque.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eppure sono ancora in troppi quelli che non capiscono o non si immedesimano...

      Elimina
  8. leggerevolare20/3/23 2:27 PM

    Io non ci stò a sentirmi in colpa per questa situazione... i governi africani devono lasciare i visti per partire con i voli di linea. Questo si deve fare ed ottenere. Il resto è fuffa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I governi africani in guerra, oppure le dittature come quelle di Afghanistan e Siria... lo trovo piuttosto complicato.

      Elimina
  9. Io ho letto questa poesia su fb e mi ha commosso profondamente. Grazie di aver dato a questo poeta e questi magnifici versi maggiore risonanza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Caterina, scusami, avevo saltato il tuo commento. Si trova anche su FB? Io non la conoscevo ma dopo averla letta non ho resistito all'idea di dedicarle uno dei miei sabati. Un abbraccio grande.

      Elimina
  10. E' che i figli sono sempre quelli degli altri, mai i nostri.
    Così come le malattie e le disgrazie sono sempre altrui.
    Poi, quando tocca a noi, piangiamo e ci chiediamo perchè nessuno ci capisce.
    Chissà come mai.
    Bellissima poesia, di un autore che non conoscevo. Grazie per averla pubblicata Mari!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Abbiamo poca comprensione nei confronti degli altri. In generale facciamo molta fatica ad immedesimarci nelle sofferenze altrui, almeno fino a quando non ci capita. Purtroppo è così come dici tu. Un abbraccio💛

      Elimina
  11. Bella ..anche la chiusa ..ma non preoccuparti non è tuo figlio ..tuo figlio è, al sicuro ..non su una barca ..malmessa ...con dei delinquenti che la guidano ..o altri delinquenti che fan finta che le barche non stan in mezzo al mare con onde alte 10 metri ..o altri che ; non si mette un figlio in mezzo al mare....certo lo si tiene in un posto dove non puoi andare né avanti né indietro..senza futuro ..
    Non è un tuo problema...


    Come stai? Come va?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molti riescono a far tacere la propria coscienza dicendo che in fondo sono cose che non li riguardano. Altri tacciono e pochi non stanno a guardare. Bisogna che si diventi molti.
      Sto tra alti e bassi ma guardo avanti. Un bacio💛

      Elimina
  12. Molto bella e toccante questa poesia.
    Ti arriva a differenza di altre a tema sociale perché ti fa riflettere senza puntare il dito contro nessuno se non contro noi stessi.
    Perché è facile accusare gli altri ma nessuno può sentirsi davvero innocente di fronte a tragedie come quelle che racconta Sergio Guttilla nella sua poesia.
    Basta veramente poco per arrivare al cuore della gente.
    Un abbraccio Mari.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo tutti colpevoli. Nessuno è estraneo a questa tragedia. Le parole di questa poesia, senza troppi giri, colpiscono bene e profondamente. Era giusto dedicarle uno dei miei sabati. Un abbraccio a te e grazie.

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)