dentro il tuo cuore, e questo sei tu.
E se la gente scopre che sai suonare il violino,
ecco, sei costretto a suonare, per tutta la vita.
Che cosa vedi, un campo di trifoglio maturo?
O un prato da attraversare tra te e il fiume?
C'è vento nel granoturco, ti freghi le mani soddisfatto,
per manzi già pronti per il mercato;
o invece senti il fruscio delle sottane
come quello delle ragazze quando ballano a Little Grove.
Per Cooney Potter, una colonna di polvere
o le foglie che turbino significano siccità disastrosa:
a me parevano Sammy "testarda"
come quando ballava Toor - a- Loor.
Come potevo coltivare i miei quaranta acri
nemmeno a parlarne di aumentarli.
con un misto di corni, fagotti e ottavini
che cornacchie e pettirossi agitavano nella mia mente
e il cigolare di un mulino a vento - vi pare niente?
In vita mia non ho mai cominciato ad arare
che subito uno mi fermava per strada
e mi portava via a ballare o a un picnic.
Sono finito con i quaranta acri;
sono finito con un violino scordato -
e una risata scordata, e migliaia di ricordi,
e non un solo rimpianto.
(EDGAR LEE MASTERS - ANTOLOGIA DI SPOON RIVER)
in un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.
Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.
Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.
Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.
Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.
Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.
Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto
(FABRIZIO DE ANDRÈ - IL SUONATORE JONES)
Capolavoro assoluto, perché è un'esaltazione del musicista e del ruolo della musica.
RispondiEliminaIl musicista vede oltre le apparenze (il vento caldo e torrido che porta siccità ricorda il movimento della gonna di una bella ragazza), è la rivincita della cicala - che beve, suona, si diverte in mezzo alla gente - sulla formica che è invece prigioniera del suo lavoro.
Ma quanto è bella l'associazione tra libertà e donna? (si veda "Se ti tagliassero a pezzetti").
E quanto sono commoventi i versi finali?
Ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.
Musicalmente fa venire la pelle d'oca.
Il suonatore Jones è anche nel incipit dell'Antologia, ovvero nella Collina. Colui che ha vissuto più di tutti, ha novant'anni e si può permettere di guardare alla sua vita e a quella degli altri senza rimpianti. Da qui il titolo del concept album di De Andrè, esattamente dalle sue parole: non gli importava nulla di una moglie, né dei parenti, né dei soldi, né dell'amore, né del cielo.
EliminaCapolavoro assoluto. Poesia pura e fluida che ti abbraccia e ti appaga.
Cara Mariella è sempre un piacere leggere i tuoi post, le belle poesie ti sanno incantare.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Le poesie e la musica si sposano perfettamente con la nostra anima. Chi non le comprende, secondo me, non ne ha ( di anima ).
EliminaUn forte abbraccio a te Tommaso, buona domenica.
Un bel binomio, ottima scelta.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Lo penso anche io.
EliminaBuona domenica.
Ti abbraccio semplicemente Mariella. Ciao.
RispondiEliminaEd io ricambio. Buona domenica tesoro.
EliminaAmmetto lamia ignoranza ma la poesia non la conoscevo, però è molto bella! Un bacione :*
RispondiEliminaMi fa tanto piacere se hai avuto modo di scoprirla qui da me.
EliminaBuona domenica Sara!
Bella sensibilità e delicato accostamento..."libertà l'ho vista svegliarsi", ogni volta che qualcuno ricorda, e che offre uno spunto a chi legge.. ;)
RispondiEliminaFacciamo così presto a dare per scontato qualcosa che non lo è.
EliminaBuona domenica Franco.
Non conoscevo nè la poesia nè la canzone, perciò grazie per avermi aperto una finestra su questa doppia storia, che poi è una sola, fatta di parole e musica.
RispondiElimina"C'è vento nel granoturco..." parole semplici ma così evocative.
Il finale della poesia in particolare è bellissimo e le parole di De Andrè hanno una loro forza e vita propria già solo leggendole, ancora prima di ascoltare la canzone.
Voce e chitarra di Faber, poi, fanno il resto, impreziosite dalle note suonate dal flauto... poesia a loro volta.
Abbraccio.
Io ho conosciuto prima la poesia, diversi anni fa, assieme all'opera completa di Lee Masters. C'era un tempo in cui, su questo blog, si faceva notte a disquisire dell'Antologia di Spoon River. Erano altri tempi, altre persone, sembra una vita fa.
EliminaForse era un'altra Mariella.
Ascoltando le parole assieme alla musica ti sembra di piombare in un tempo in cui tutto poteva avere una spiegazione.
Buona domenica Maris.
Leggo sempre le poesie che pubblichi e le trovo sempre molto belle. Stavolta, però, ho avuto un guizzo (e, lo ammetto, ho provato un po' di soddisfazione) perché, a differenza delle altre volte, ho riconosciuto il libro da cui proviene. Così come ho riconosciuto De Andrè. Ho letto l'Antologia di Spoon River tanti anni fa, quando ero ggiovane, la poesia nel post a dire il vero non la ricordo (mentre ho presente la canzone di De Andrè), ma ricordo che me ne piaceva una in particolare, George Gray, se hai modo di leggerla te la consiglio.
RispondiEliminaBuona notte :-)
Cara Hermione, la poesia che ho pubblicato è una delle mie preferite, forse perché amo profondamente la libertà e la musica.
EliminaRicordo la poesia di George Gray, non perfettamente perché ho letto tutta l'Antologia un milione di anni fa.
Se non sbaglio era la metafora della paura, l'indeciso. Andrò a rileggerla, grazie per il consiglio.
Un abbraccio a te e buona notte:-)))
Straordinario accostamento! Scusa il ritardo nel commentare, scelta eccezionale.
RispondiEliminaFigurati Dani, ci mancherebbe. Sono contenta tu abbia apprezzato. Ti abbraccio.
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