26 gennaio 2019

SABATO DI POESIA: AMICA SORELLA COMPAGNA NEMICA.




Edith Bruck



















Amica sorella compagna nemica

per un tuo cenno il mio dolore
poteva ancora trasmutare e dissolvere
in cima a un albero di gelso
sulla slitta di due assi inchiodate
dal ragazzo che dietro la stalla
ci accarezzava tra le gambe con morbide piume.
Sulle ali del tuo sorriso
sarei volata a raccogliere
le stelle gialle scosse sui carri
cigolanti girasoli al vento
nei campi dove noi lavoravamo come
braccianti e giocavamo con bambole
di granoturco rubato.
Una tua parola avrebbe annullato
l’ingiuria dei gendarmi fieri
dell’uniforme intessuta d’odio
contagioso e diffuso
da insegnanti preti signori
proprietari incontrastati di coscienze ;
un tuo gesto (non quel segno della croce per saluto)
mi avrebbe distolto
l’attenzione dall’assenso
espresso anche dai bimbi
spinti ad applaudire le piume
colorate che svolazzavano festose
trottando sui cavalli aggrediti
dai cani degli ebrei cani ebrei !
Amica sorella compagna nemica
il tuo silenzio è riflesso
negli occhi d’Eva che non saliva sul gelso
per non sporcarsi l’abito
e mangiava pane e cioccolato a merenda,
la ricordi la signorina ?
Non ha più paura
che la madre la scopra in mia compagnia
è nuda calva leggera
io la trascino in cima a una piramide
di scheletri per sistemarla vicino a Dio
(in cui credeva) ricercato per i delitti

commessi sotto i suoi occhi.
(Edith Bruck - Il tatuaggio - 1975)



In occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, pubblico una delle poesie di Edith Bruck, la grande poetessa ungherese,  sopravvissuta alla Shoah dopo la deportazione ad  Auschwitz e Dachau.

20 commenti:

  1. Giustissimo oggi dedicare spazio alla memoria di quei terribili eventi.
    La mia paura più grande è che la storia venga riscritta, i "buongiornissimo kaffè" non aspettano altro...
    Il revisionismo mi spaventa molto.

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    1. Il "buongiornissimo kaffè" mi da i brividi. La storia non ha mai smesso di riscrivere perché gli uomini non imparano mai dagli errori fatti. Oltre ad avere una pessima e inesistente memoria. Tu sei mai stato a Fossoli?

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  2. Versi che fanno riflettere tanto.
    Sereno giorno.

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    1. Quella donna, amica,sorella, compagna e nemica ti schianta. Il ricordo brucia su quelle parole come fiamma viva. Ci porta a riflettere, come dici giustamente. Un abbraccio.

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  3. Più che riscrivere l'orrore passato...sembra se ne stia scrivendo uno nuovo di zecca, che tanti si affrettano a definire "diverso" e altra cosa rispetto ad un olocausto, ma che a me sembra così simile nel suo lento germinare...il passato, troppo spesso, non insegna un bel nulla... e tanti che lo celebrano con la destra, lo affogano con la sinistra.. (e non ho usato un verbo a casaccio...)

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    1. Che poi olocausto non sarebbe nemmeno il termine corretto per definire questa vergogna infinita che si sta nuovamente allargando a macchia d'olio sul nostro presente e con molta probabilità sul nostro futuro.
      La pessima memoria dei popoli che come capre, ancora una volta, si stanno facendo trascinare. Ciechi.

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  4. L'ho vista in TV nei giorni scorsi, Edith Bruck. E mi ha commosso già solo guardare il suo volto, il suo sguardo.
    Ora leggo questi suoi versi e sento e vedo le sue parole tratteggiare una realtà sconvolgente, disumana.
    Una realtà di cui si sentono echi lontani ma anche così vicini da far paura.
    Ti abbraccio.

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    1. La poesia è bella e si fa presto ad avvicinare il suo viso, nudo così com'è, al sentimento disperato che esprimono i suoi versi. Visto recentemente in una trasmissione TV, quel viso scarno, carta geografica di tutti i dolori dell'Umanità, quegli occhi vivacissimi affogati in un liquido che li fa rifulgere e dove puoi leggere ad alta voce tutto il tormento della sua esistenza, compendia tutto di lei.
      Grande donna e grande testimone del suo tempo e della tragedia del suo popolo.

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    2. @Maris: dimentichiamo orrori più recenti, i campi di sterminio armeni e bosniaci, russi, i lager libici.Tutto uguale. Tutto come allora.
      Bruck, che sopravvisse assieme a sua sorella alla deportazione in più di un campo di sterminio, si innamorò di un italiano e scelse di vivere qui, e di scrivere nella nostra lingua. Dice che è stato un modo di creare un certo distacco dal suo passato, per far sì che riuscisse a parlarne, nella sua lingua le sarebbe stato impossibile.
      Abbraccio a te.

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    3. @ Enzo, non saprei descriverla meglio, l'hai vista nello stesso modo in cui l'ho osservata io. Quegli occhi così intensi ed espressivi, mi hanno portato tutto l'eterno dolore che ha dentro di se, quello che non potrà finire mai.

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  5. Gli ultimi versi racchiudono l'immensa tragedia e richiamano alla mente quei corpi gettati nella buca , uno sopra l'altro in un
    in un mucchio che non avrà mai fine.
    "L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria (Primo Levi).
    Temo che quel segnalibro sia marcito.
    Cristiana

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    1. Ho visto una di quelle buche. Ho visto quel che resta dei forni. Ho visto le case di legno e quelle di mattoni, perfette e rigorose. Ma tutto quello che ho visto in Polonia non è sufficiente a comprendere l'orrore. Perché è troppo grande per noi.
      Primo Levi ci provò a sopravvivere. Ma morì schiacciato dalla "vergogna" di essere sopravvissuto.

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  6. è difficile per chi ha vissuto quella mostruosità rimanere bambini..
    ma in questa poesia vi ho letto una purezza e un candore cristallini...
    di una bellezza straniante.

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    1. Quei bambini sono l'ultima testimonianza. Il giorno in cui, anche l'ultimo sopravvissuto non ci sarà più (tremo al pensiero), una coltre di polvere coprirà tutto.
      Per questo è importante parlare, scrivere, riflettere, ricordare.
      Tutti.

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  7. Ogni anno puntualmente torna la giornata della memoria....so che il paragone è azzardato ma non mi viene altro in mente se non il periodo di Natale.
    Dove tutti si ricordano di essere buoni e hanno i migliori propositi per l’anno nuovo.
    Speriamo che a ricordarci del genocidio non siamo solo noi che finora abbiamo commentato...me lo auguro.
    Che teniamo vivo il ricordo sempre e non solo a gennaio.
    Mi augurio questo...per tutto il mondo.
    Anche se so già che è utopia.
    Ciao

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    1. Chi ricorda con sofferenza, perpetua la memoria, non lo fa una volta all'anno per essere dalla parte giusta.
      Lo fa perché ha l'occasione di parlarne con animo pronto e mente aperta. Lo fa sempre, parlando degli autori, delle vicende, dei posti che ha visto. A maggio, luglio, settembre. Parlando di molto altro, delle tragedie contemporanee, ad esempio.
      Poi, come in tutte le cose, c'è gente che cavalca l'onda, pronto a girare lo sguardo subito dopo.
      È nella natura umana, la piccolezza.
      Ma come te, voglio sperare che l'esercito dei "giusti" sia nutrito. A Milano, per esempio, il binario 21 è un museo sempre aperto, tutto l'anno. E ti assicuro che è uno dei luoghi più visitati. Siamo in tanti a ricordare. Il negazionismo non vincerà mai.

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  8. Una poesia che dovrebbe essere letta anche e soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado , perche' sin da bambini imparino cosa vuol dire "libertà" , imparino a non vedere negli altri solo il colore della pelle o lingue diverse , o diversi certi sociali , ma imparino soprattutto che dobbiamo Rispettarci.

    Bellissima e toccante poesia,grazie per averla citata .

    Un abbraccio Mari , buon sabato.

    Rosy

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    1. Mi auguro che si faccia. Devo dire che, io ho letto Anne Frank durante le medie. Immagino che oggi, l'attenzione a ricordare sia ancora più viva che allora.
      E che si parli non solo di Shoah ma di ogni tragedia, lontana o contemporanea che continua ad infestare la nostra terra.
      Il rispetto, che bella parola. Grazie Rosy e buona Giornata della Memoria.

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  9. Scelta fortemente appropriata ed emotivamente intensa. Poesie come questa non possono non destare le coscienze e far comprendere come questi orrori occorsi in passato non devono più succedere.

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    1. Tutto quello che sarà in grado di smuovere le nostre coscienze è un passo fondamentale per arrivare a superare l'odio. Il vero male.
      Ti abbraccio Daniele, buona Giornata della Memoria.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)