17 aprile 2019

RECENSIONE: MASSIMILIANO RICCARDI - L'EREDITA' DELLE OMBRE

Autore: Massimiliano Riccardi
Titolo: L'eredità delle ombre
Edizioni: Eretica Edizioni
Pagine: 180
Prezzo cartaceo: 15 euro


"Ci sono viaggi in cui non puoi portare nulla con te. Puoi soltanto lasciarti dietro qualcosa. Quel qualcosa dipende da come hai vissuto..."

Sinossi:
Valter è un uomo imperfetto, come tanti. Ha un'agenzia di investigazioni e un passato che, all'improvviso, un giorno assolato dell'estate 2017, torna a mordergli i fianchi e l'anima. Costretto alla fuga dalla sua città e dai suoi doveri, a cui, in realtà, non ha mai dato il peso giusto, impone al lettore di seguirlo attraverso le OMBRE della sua storia e della sua vita. E così tra passato e presente, sempre a rincorrersi, cercherà di fare pace col ragazzo e il giovane uomo di un tempo,facendo tesoro degli insegnamenti dell'unico padre che ha avuto: suo nonno. Comprenderà così il senso degli  errori fatti  accettandoli come passi necessari alla costruzione del suo futuro.


Considerazioni:
Massimiliano Riccardi è al suo terzo romanzo.
Lo stile dell'autore, passo dopo passo si è affinato, è diventato più complesso, più intimistico. Con una scrittura che  non ti lascia vie d'uscita e  non regala positività spicciola con la quale tirare il fiato. Ci permette invece, ed è il vero punto di forza, di confrontarci con la natura umana senza sconti e senza giri di parole. Una scrittura franca e necessaria. Con questo romanzo scopriamo, attraverso la vita di Valter Manfredi, l'amore dell'autore per la sua città, con un'attenzione importante alla nostra storia recente e soprattutto, l'amore per le mille sfaccettature e complessità dell'essere umano. A dire il vero, questo percorso era già iniziato, con i suoi due libri precedenti, Joshua e Tutto è tenebra. L'uomo sempre in bilico tra il bene e il male, caratteristica fondamentale di ognuno di noi, prova ad accettare i suoi coni d'ombra, i suoi errori e sbagli. E accettandosi, arriva a quella che nel romanzo definisce un meccanismo di difesa prodigioso: la speranza. Ciò che ci consente di superare tutti i nostri limiti e tutti gli scalini e i percorsi accidentali posti sul nostro cammino.  Leggendolo, mi sono lasciata catturare da tutti i suoi  dubbi, riconoscendone molti come gli stessi miei, analizzando le mie sfaccettature come poche volte mi era capitato scorrendo le pagine di un romanzo. È un libro che inquieta, non acquieta. Ma ti lascia lo spazio necessario per cercare tutte le risposte. Quasi fossi tu quel bambino con lo sguardo rivolto alla vita, della bella ed evocativa copertina.

Incipit:

Genova estate 2017:i dettagli più banali dell'esistenza appaiono rilevanti soltanto quando ci ricordano che siamo fatti di carne e sangue, che la vita e la morte sono qualche cosa di più concreto, assoluto e definitivo rispetto alle semplici speculazioni accademiche che mirano a definire l'essere umano, che tutto quello che ci circonda può essere bellissimo e al tempo stesso terrorizzante. Spesso la vita utilizza certi particolari per ricordarci quanto siamo fragili.


Le  mie solite tre domande all'autore tra il serio e il faceto:

1) Per la prima volta un tuo romanzo è ambientato in Italia, nella tua bella Genova. Mi è sembrato quasi, leggendolo, fosse un bisogno necessario al tuo percorso di autore. Spingeva forte. Ci ho azzeccato?
"Eccome, spingeva sì. Non è venuto come avrei voluto, ma ho dato sfogo a emozioni trattenute per molto tempo."

2)Di Valter un po' mi sono innamorata, perché gli uomini perfetti li sogniamo ma in realtà sono quelli imperfetti che noi donne bramiamo. Vabbè questa è una mia dissertazione personale ahahahah...Tornando seria ho affetto e tanta stima per l'autore che conosco abbastanza e non posso fare a meno di chiedergli da amica "impicciona": quanto c'è di Massimiliano in Valter? E quanto il percorso umano di Massimiliano ha contribuito a costruire il personaggio di Valter?

"C'è molto di me in questo personaggio. Adesso non vorrei essere frainteso o mal giudicato da chi ha letto il romanzo: ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale."

3)Spero che non mi manderai al diavolo con l'ultima: c'è un nuovo romanzo nell'aria? Ci racconti qualcosa?
"Ci sono due progetti in ballo: uno riguarda la messa a punto di un romanzo ad ambientazione storico-contemporanea messo in stand-by, il secondo progetto è un nuovo noir. Avevo in mente di concludere il percorso iniziato con Joshua proseguito con Tutto è tenebra, scrivendo un terzo romanzo. L'idea di creare una trilogia mi solletica molto. Tutto si scontra con il desiderio di mettere su carta una storia nera molto intricata ambientata in Italia. Boh, vedremo cosa premerà di più per uscire allo scoperto."


Note bibliografiche sull'autore:
Massimiliano Riccardi è autore dei romanzi noir  Jousha (2015) Tutto è tenebra (2017) 
L'eredità delle ombre è il suo terzo romanzo.

42 commenti:

  1. Cara Mariella, nonce di che dire, una presentazione veramente da chi ne capisce di libri!!!
    Ciao e buona serata, con una buona Pasqua con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso, me la cavicchio. Non ho alcuna presunzione di scrivere chissà cosa, però mi diverto.
      Grazie amico, sei sempre molto gentile e presente.
      Una buona Pasqua anche a te e Danila.
      Ti abbraccio forte forte.

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  2. Io sono molto contento di questa bella recensione. Contento, commosso e grato. Sono anche sicuro che dal romanzo hai colto molto di quello che era soltanto tra le righe, si capisce da come hai riscritto e rivisto a modo tuo la sinossi. Un grande abbraccio, grazie di cuore Mariella. Mi hai fatto un bellissimo regalo.

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    1. E' un libro, come ho scritto nel commento, che mi ha inquietato. Perché riflette molto della nostra storia moderna, dando forse, anche qualche risposta a domande che molti di noi si sono fatti. Allo stesso tempo, ho riconosciuto, la mano dell'autore che punta ai piatti bianco e nero della natura umana. Che, a mio parere, asseconda i dubbi di tutti noi, facendoci riflettere sulle ombre e sulle luci della nostra vita. Ho colto del romanzo, quello che il mio istinto mi ha portato a capire. La sinossi è in larga parte come tutte le mie, guidata dalle sensazioni che mi ha trasmesso il libro.
      Sono felice che tu abbia colto le sfumature.
      Ti abbraccio anche io e in bocca al lupo al tuo bel lavoro!

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    2. ALLORA Max, non ho capito un tubo sul fatto che mi è sembrato di capire che facessi intravedere un seguito di questo tuo ultimo romanzo ( Il personaggio appena abbozzato, il futuro del suo legame con il figlio….).
      Aspetto comunque e mi farò sorprendere.
      Un'abbraccio anche da me.
      Cristiana

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    3. Aaaaah, Cristiana. Hai capito giusto sì. Quando dico che l'idea della trilogia si scontra con un romanzo nero ambientato in Italia...😂😂

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    4. @Cristiana, secondo me ci sono tutti i presupposti (il rapporto con il figlio l'ho tenuto volontariamente fuori dalla sinossi) per una continuazione della storia!

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    5. Sì, se il romanzo andrà bene ci sarà un seguito. Penso di aver ancora molto da dire su Valter e il mondo criminale genovese.

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  3. Ottima recensione sul nuovo romanzo di Max.
    Sereno giorno.

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    1. Vero, è stata molto brava e gentile. Ciao Vincenzo.

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    2. Grazie 1000 Cav. Ma è dato facile con un romanzo e un autore che catturano!

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  4. Non conoscevo questo libro né il suo autore (della c.e. ho letto qualche titolo), lo terrò presente :)
    Buona giornata!!

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    1. Grazie Angela, molto gentile. Sì, in effetti la CE ha un libro in lizza per il Campiello, così ho letto.

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    2. Mi fa piacere Angela, di averti incuriosito. Io invece non sapevo, cercherò il titolo!

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  5. Bellissima recensione! Credo sia importante per ognuno di noi accettare i propri errori ed i propri "buchi neri", proprio per saperli riconoscere e dare spazio alla speranza. Auguri di buona Pasqua e un caro saluto.

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    1. Brava Mariella, sì. Grazie Mirtillo.

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    2. È un bell'acrescimento riconoscere i nostri limiti e farne poi buon uso. Grazie di cuore Mirtillo, una serena Pasqua a te!

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  6. Che bello Mari. Così ho conosciuto un pizzichino in più di Massimiliano...ancora poco però, eheheheh...
    Abbraccio sorellina. Provo a condividere su Twitter. Bacio!

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    1. Ciao Massimiliano, grazie a te! 😘

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    2. Comincia con leggere qualcosa, e vedrai😉 grazie per la condivisione di Twitter!

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    3. Ma tu lo sai Mari. A me non piace leggere. 😁😘
      👍

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  7. Di solito non sono proprio un'appassionata di gialli, ma a volte li mangio come letture leggere capaci di resettare la mente. Bella recensione Mariella.

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    1. Ciao Sfinge, è vero, Mariella mi ha regalato proprio una bella recensione. Non scrivo gialli, i miei "cattivi" di solito si conoscono già dalle prime righe.

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    2. Grazie Sfinge. Questo è un bel noir, come tutti i libri di Max. Anche a me piacciono i gialli, italiani soprattutto. Ehhhh sì i suoi cattivi si riconoscono immediatamente😁

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  8. Ho incominciato a leggere gialli a 17 anni, quando una ragazza di un anno più giovane si è divertita da matti ad incrudelire su di me. La mazzata al mio orgoglio fu tale che leggevo fino a tre gialli al giorno (tieni presente che ero alla penultima classe di liceo e quindi non con tanto tempo a disposizione, ma non potevo non pensare alla mia strega personale e quindi leggevo pazzamente veloce. Ero arrivato a conoscere tutte le tecniche dei maggiori autori, in cui arrivavo all'assassino sempre in tempo PRIMA del delitto.
    Il genere era l'ideale per immedesimarsi in una storia. Provai molto più tardi a scriverne uno. Ma io detesto i copioni dove DEVI fare determinate mosse per concludere la chiusura del cerchio. Mi piace svagare, mentre invece un giallista ha un unico scopo: eliminare indizi onde confondere le idee a chi legge.
    Se ho ben capito la trilogia potrebbe essere interessantisima oppure noiosissima; dipende da come terrebbe unite le tre parti dei romanzi l'autore stesso per sé e per i suoi lettori. Finora è andata buca a me con Uomini che odiano le donne, Una storia nata come singolo, ma trasformatasi in tre volumi troppo lunghi che alla fine davano ai nervi, dove -nel terzo- si sentiva che Stieg Larsson chiedeva aiuto per finirla. Quasi tremiladuecento pagine di storie che non finivano mai, mentre all'inizio prometteva così tanto. Succede. Auguro a Massimiliano di farcela.
    Tu hai fatto bene il tuo lavoro. Bellissima presentazione direi, elegante e pulita, fai invogliaare a leggere. Penso che inizierò dai primi due. Dal blog si evince che ha un buon metodo descrittivo, e poi con una curatrice come te, che hai la capacità di non prevaricare mai l'autore di cui parli, girando l'angolo anche prima di lui ma non dimenticandoti mai di aspettarlo per continuare insieme a lui il tuo percorso.
    Ciao bellissima.

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    1. Ciao Vincenzo, allora vai tranquillo (poi, magari, ti annoieresti comunque) non scrivo gialli, sono storie di umanità varia e c'è poco da scoprire. Io li definisco noir proprio perché non saprei come chiamare le cose che scribacchio.

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    2. Ciao Vincenzo, interessante la tua disquisizione sui gialli. Ma eri di "sponda" francese o inglese? In realtà, come diceva Max, lui non scrive gialli ma noir. Mannaggia a me che non ho indicato il genere perché avete equivocato in tanti anche se non ho capito perché... comunque lui ha due lavori che fremono. Il primo è il terzo romanzo noir americano, collegato ai due precedenti già usciti. Il secondo, di ambientazione italiana, sarebbe la continuazione di questo. Che poi è lo stesso romanzo di cui parlavamo qualche giorno fa da Cristiana e che tu volevi acquistare su Amazon ricorrendo all'aiuto di tua nipote. Fallo, te lo avevo detto anche di là. Come sempre, grazie per i bei complimenti che non so se merito. Ce la metto sempre tutta anche se, recensire è altro. Un mestiere che avrei voluto fare... un abbraccio.

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    3. Cosa vuoi che ti dica? Mi piace come fai le recensioni, chiara e schietta, come dico io. In non lesino applausi se li meriti e ti dico malamente cose se tu scrivessi fregnacce, ma NON le scrivi. Non sono complimenti stanne certa, per me fai bene il tuo lavoro, senza sviolinare, e non sviolino nemmeno io perché ste cose le odio.
      Capito, capocciona?
      Ciao.

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  9. Mi ha intrigato queste rece, potrei tentare di leggere il libro, intanto devo assolutamente accostarmi al blog... ;)

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  10. Bella recensione ed ottima intervista. Il libro di Massimiliano mi intriga.

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    1. Grazie Daniele. E quanto cuor3 ci mette nel descrivere la vostra città che non conosco per nulla, ma so già che, se dovessi passarci avrei due ciceroni da "sballo" al mio servizio!

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    2. Ciao Daniele. Scrivo di "brutta gente" 😉 Sono cresciuto a Santa Brigida, Truogoli, San Giovanni di Prè. In un'altra vita. Un milione di anni fa.

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  11. La speranza è una parola chiave delle nostre vite..
    Può essere un'illusione, ma è anche, come rilevi tu, un meccanismo di difesa prodigioso, direi una spinta verso la vita e opposta alla distruzione.
    Applaudo alla scelta di Genova come location..e rimango un po' curioso dopo la risposta diplomatica alla seconda domanda :D.
    Complimenti a Massimiliano per il suo libro e a te, Mary, per la recensione e intervista.

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    1. Ciao Riccardo, in effetti è la prima volta che scrivo di Genova, la mia città. Per il resto, bravissima Mariella a cogliere i dettagli.

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    2. Riky, la penso come te riguardo la speranza, per questo mi ha colpito la bella definizione di Max, che condivido in toto. Senza speranza saremo disperati, scusa il giro di parole. Ma ovviamente, alla speranza dobbiamo concedere terreno e aspirazioni.
      Grazie di cuore per avere trovato interessante la mia recensione e per i complimenti a Massimiliano che ha scritto un romanzo da leggere assolutamente.
      Anzi, uso il mio hashtag da twitter: #libridaleggereassolutamente
      Un abbraccio.

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  12. Non conosco questo autore ma ho apprezzato la tua recensione e l'intervista. Complimenti!
    Auguro a te e ai tuoi cari una lieta Pasqua!

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    1. Grazie Joanna.
      L'autore puoi conoscerlo meglio in primis andando a curiosare sul suo blog che trovi sul mio blogroll o cliccando sulla sua icona.
      E poi, se vorrai, leggendo il romanzo.
      Auguri anche a te di cuore: serena Pasqua.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)