La storia nella storia dell'album che ha segnato la maturità artistica di uno dei più grandi cantautori italiani, PINO DANIELE, è quella che vi voglio raccontare oggi, prima di cominciare.
Sul retro del vinile c'è una dedica:
Questo album è dedicato a Mario Musella.
Mario Musella, musicista e cantautore napoletano, era il Nero a Metà che da il titolo all'album.
Perché fosse soprannominato così è presto detto: era figlio di una napoletana e di un soldato afroamericano arrivato in Italia durante la seconda guerra mondiale.
Nonostante sia morto giovanissimo, a soli 34 anni, nella sua breve carriera ha segnato la musica italiana in qualità di voce solista e bassista con il suo gruppo The Showmen, lavorando con musicisti del calibro di James Senese e Enzo Avitabile, oltre a Pino Daniele. Fu uno dei primi, negli anni '60, a suonare l'R&B marchiando e nutrendo il jazz napoletano.
Claudio Baglioni disse che: "la sua voce scuoteva, ammaliava entrava dentro."
Non ho fatto in tempo a conoscerlo. Ma sono arrivata a lui proprio attraverso questo album, incuriosita dalla dedica. Eccolo nella sua interpretazione più famosa di Un'ora sola ti vorrei, con la quale vinse il Cantagiro.
Ora torniamo all'album di Pino. Uscito nel 1980 ha accompagnato con le sue canzoni molti dei momenti emozionanti della mia adolescenza. Che poi Daniele sia uno dei punti cardine della musica di tutta la mia vita, potrebbe essere irrilevante per chi mi legge. Ma tant'è. Assieme a Massimo Troisi, splende potente.
Il giovane cantautore napoletano è reduce dai due album precedenti che lo avevano fatto conoscere a tutto il pubblico italiano. La voce unica, la spettacolare bravura di chitarrista, l'incazzatura perenne nelle sue canzoni, le parolacce, il sound del suo blues che farà scuola, lo hanno già reso un artista da tenere in considerazione. A Napoli è considerato un dio, avendo scritto uno dei manifesti della canzone italiana e napoletana a soli 21 anni: Napul'è.
Sicuro di sé e delle sue grandi potenzialità, nel nuovo lavoro infonde con precisa alchimia e dosi magiche tutta la sua grandezza. Le sue radici napoletane, la sua passione per il jazz e il blues, il dna dei vicoli dove è nato e cresciuto, il respiro del Vesuvio, l'odore del mare. Il mondo della musica nera americana con il quale si è nutrito si fonde perfettamente con il ghetto, le luci e ombre della sua terra.
Un talento esplosivo e disarmante.
Ogni canzone è una capriola tra le radici di appartenenza e la musica che ama:
da Eduardo De Filippo alla rumba sudamericana. Dalle complessità di brani come "Voglio di più", all'ilarità che accompagna "A me me piace 'o blues".
Fino ad arrivare alla struggente "Quanno chiove" e al piccolo gioiello che è "Alleria".
Ogni canzone un sospiro. Che sia di amore, dolore, allegria, sofferenza. Tutto è vivo, vitale. Tutto pieno e rotondo, global. Il più internazionale dei nostri grandi artisti. Il più severo, malinconico, deciso e romantico. Con questo lavoro, si e ci spinge sempre più in alto fino a quasi toccare quel cielo azzurro che amava tanto. Quel mare. Quella gente. La mia e la vostra gente. La sua musica, la mia, la nostra. Ed in questi tempi timorosi, in cui tutto sembra incerto e provvisorio, è bene ricordare assieme a lui:
E aspiette che chiove
L'acqua te 'nfonne e va
Tanto l'aria s'adda cagna'
Ora cliccate sui link e perdetevi nella sua musica.
Album: Nero a Metà - Emi Italiana - 1980
LATO A
LATO B
Fonti: Wikipedia - Onda Rock.
Ricordo molto bene"A me me piace 'o blues". Conosco poco il resto dell'album anche perché non amo proprio tutto di Pino Daniele anche se è un grande artista. Esci dal topic del post per dire che amo smisuratamente "Anna verrà". Stai sempre attenta e abbi cura di te.
RispondiElimina"Anna verrà" è un capolavoro. La canticchio spesso con un filo di voce..."dimmi quando questo guerra finirà" ah Pino, chissà cosa avrebbe detto di tutto quel che sta accadendo adesso...
EliminaTi abbraccio amico mio, buona domenica.
Cantautore indimenticabile.
RispondiEliminaSerena domenica.
"Meno male"
EliminaBuona domenica sera.
Grandi testi, una ineguagliabile voce, un artista che non dimenticheremo.
RispondiEliminaCiao Mariella.
fulvio
Ciao Fulvio, penso che sarebbe difficile dimenticarlo.
EliminaSulla voce non tutti sono d'accordo, a me piaceva molto.
Un abbraccio e buona domenica sera.
Cara Mariella, Pino Daniele ci ha lasciato troppo presto, per fortuna ci sono i suoi tanti dischi che ce lo ricordano sempre.
RispondiEliminaCiao e buona domenica cin un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Caro Tomaso, si troppo presto.
EliminaChissà quanto ancora avrebbe potuto regalarci del suo genio.
Una buona domenica sera e abbi cura di te e della tua famiglia.
A me me piace o' blues e tutt o iuorn aggia cantà!
RispondiEliminaBellissima.
Praticamente Musella non era altri che uno dei protagonisti della Tammuriata Nera... 'ca lu fatt è nir nir... anche se nir a metà :)
Moz-
"Pecchè so stato zitto e mo è 'o mumento 'e me sfucà"
Eliminaeh Pinuccio...
Ai tempi mi stava terribilmente antipatico Pino. Erano gli anni degli studi superiori e "Je so' pazzo" risuonava dalle finestre delle mie aule (perché cambiavamo aula per materia di studio) in modo, per me, molesto.
RispondiEliminaPoi conoscendolo meglio, con gli anni, ho compreso il suo enorme valore.
Purtroppo però quell'antipatia iniziale non sono riuscita a perderla ma, col senno di poi, comprendo il tuo entusiasmo. Bacissimi Mari!
Sei stata "ossessionata" da Pino? Non lo sapevo ahahahah
EliminaNon è che anche tu avevi dei problemi con la sua voce?
Non sono entusiasta, non c'è bisogno, la sua musica parla da sola.
Buona domenica sera e baci.
Ossessionata è dir poco...ahahahah...
EliminaComunque no, la voce era di un blues caldo con inflessione napoletana, ma forse è anche grazie a lei se sono riuscita ad amarlo. Buona serata!
Un ottimo jazzista-chitarrista e anche test significativi, ma non sopportavo la voce in falsetto, pertanto lo conosco poco.
RispondiEliminaCri
Forse il migliore in Italia come musicista e chitarrista.
EliminaEcco anche a te non piaceva la voce, diciamo che era difficile anche comprendere quel che diceva. Purtroppo ha penalizzato lui e Troisi.
Ma resta il genio.
Ti abbraccio forte forte.
Anch'io ho amato ed amo molto Pino Daniele: lo scugnizzo dei vicoli che ce l'ha fatta con la sua musica sempre trascinante, coinvolgente di una emotività profonda che va dritta al cuore.
RispondiEliminaChissà come mai ma non avevo dubbi in proposito.
EliminaVerissimo, quella emotività colpiva. Come un pugno.
Buona serata, ti abbraccio.
Alleria... io la amo, ecco tutto.
RispondiEliminaE l'intero l'album Nero a metà è parte della mia storia di innamorata della musica. Perchè Pino Daniele è un pilastro assoluto non solo della musica napoletana, ma della musica tutta.
Non sapevo della dedica a Musella, perchè non ho mai visto il vinile, pur conoscendo a memoria tutte le canzoni dell'album. Grazie perchè mi hai regalato una nota in più che mi mancava.
Così come manca, e tanto, e mancherà sempre Pino.
Bacio grande.
Non saprei cosa aggiungere al tuo commento.
EliminaSi percepisce il grande amore, che va al di là della bravura dell'artista.
Quando la musica raggiunge ogni singola particella del nostro essere ci fa un regalo immenso, completandoci.
Beh, se non solletico la vostra curiosità con qualche chicca qua e là sai che noia leggere i miei post musicali;)
Un abbraccio forte, abbi cura di te e della tua famiglia.
Una grande mancanza per la musica non solo napoletana ma Italiana . Come l'America e per l'esattezza New Orleans, ha avuto la sua immensa anima blues Dr. John, al secolo Malcolm John "Mac" Rebennack Jr.morto di recente , noi abbiamo avuto Pino Daniele , la nostra anima Italiana blues!
RispondiEliminaGrazie Mariella per aver fatto questo splendido post.
Un abbraccio per una buona giornata.
Rosy
Cara Rosy, hai ragione.
EliminaUn vuoto immenso la perdita di un artista come Pino. Il blues faceva parte della sua anima esattamente come i vicoli della sua città.
Grazie a te per averlo apprezzato.
Ti abbraccio forte, abbi cura di te.
Ohhhhhhh .... Ho apprezzato visceralmente Pino Daniele. Lo amo da sempre, nel fraseggio, nel falsetto naturale che mostrava anche nel parlato, nella passionalità che avverto soprattutto nella produzione in lingua napoletana. Grazie per averlo ricordato.
RispondiEliminaChe bel commento Graziana,
Eliminalo hai dipinto perfettamente. Io sono orgogliosa della mia terra anche e perché gli ha dato i natali.
La "lingua" napoletana. Il nostro idioma da anni sta aspettando una legge che la tuteli ma è ancora tutto fermo.
L'Unesco l'ha riconosciuta come parte integrante delle lingua meridionale che è Patrimonio dell'Umanità in quanto lingua vulnerabile, cioè destinata a scomparire.
Ma non succederà mai, fino a quando avremo memoria della nostra cultura e la tramanderemo, attraverso le poesie, il teatro, la letteratura e la musica.
Grazie a te per avere apprezzato il mio post.
Abbi cura di te.