18 aprile 2021

[RIFLESSIONI] AMOS OZ: DA GIUDA AI SOGNATORI.

Perfettamente Chic.it

"Ti dico anche che, malgrado tutto quello che ho detto prima, beati i sognatori e sventurati coloro che hanno gli occhi aperti. I primi non ci salveranno di certo, né noi né i loro discepoli, ma senza sogni e senza sognatori la maledizione peserebbe mille volte di più. E' per merito dei sognatori se anche noi, i disincantati, siamo un po' meno pietra e disperati di quanto saremmo senza di loro. E anche il tuo Gesù era un grande sognatore, forse il più grande sognatore di tutti i tempi. Ma i suoi discepoli no. Loro erano avidi di potere e hanno fatto la fine di tutti i loro simili del mondo: sono diventati dei macellai."

(AMOS OZ - GIUDA - EDIZIONI FELTRINELLI)

Vi avevo promesso che avrei ripreso in mano un post che avevo in bozza da qualche tempo in cui disquisivo bonariamente su sogni e sognatori dopo aver letto Giuda di Amos Oz. Giuda è un capolavoro e le riflessioni sono tante. Ma più di tutte mi soffermerei su di una delle domande che mi sono posta a conclusione della lettura fatta. Ponendo l'accento su una delle qualità riferite al genere umano. Essere sognatoriMi sono detta sì, è vero;  il mondo si divide tra sogno e disincanto e gli uomini ne sono gli artefici.
I (sognatori) sono una razza all'apparenza fragile, ma mai asservita e di sicuro incorreggibile. Capaci di aspettare un tempo infinito prima di riuscire a mettere in atto e a realizzare il loro sogno; correndo il rischio, dotati come sono di  pura caparbietà, di  non vederlo mai realizzato.Passando intere notti con la testa sul cuscino e la mente tra le nuvole ad immaginare una varietà infinita di strade da percorrere per attuare i loro desideri.Convincendo tutti e se stessi che persino due rette parallele alla fin fine riescono a congiungersi.
Mi vengono in mente una miriade i sognatori compresa me.
Cristoforo Colombo che deviò dal suo sogno delle Indie per approdare al Nuovo Mondo; non sarebbe riuscito a fare il suo viaggio se non ci fosse stato prima di lui un altro sognatore e il suo libro.Marco Polo, mercante di tessuti veneziano con il sogno di commerciare con l'imperatore della Cina. Gli si deve Il Milione - mappa in cui descrisse con massima accuratezza e precisione tutti i luoghi visti. Un capolavoro: il famoso "libro delle meraviglie".Due folli innamorati del loro pianeta. Ma pure con l'ansia di lasciare un segno indelebile che non fosse solo un'orma sulla spiaggia su quel pianeta tanto amato. La "circumnavigarono" in lungo e in largo. Superficie da esplorare e da domare.

Ma c'era pure chi ardeva dalla brama di arrivare ad usare materia inesplorata per curare come Marie Curie. Quel donnino di scienziato che individuò, non dormendoci di notte, la maniera di utilizzare dei raggi formati da radio e plutonio per aggredire e far regredire uno dei più bastardi mali del mondo. Il cancro.

E mi viene facile passare da chi realizzava il sogno di curare il corpo umano a chi lo guariva toccando le corde dell'anima. Ludwig van Beethoven. Il grande compositore scrisse a mano lo spartito  della sua Nona Sinfonia sognando nota dopo nota  senza poterne ascoltare neppure una; era ormai completamente sordo eppure trasformò il suo sogno nella più grande composizione della storia, e noi gli saremo grati per sempre.

E i trascinatori? Capaci di conquistare con il furore dello sguardo e l'impeto della parola come  Alessandro Magno e  Napoleone Bonaparte.
Cambiando il mondo. Dovendo sostenere la pragmaticità dei disincantati. Loro a spronare, i secondi a contenere.Quelli sempre pronti alle delusioni, perché del resto la vita è una strada costellata di illusioni perdute. Che parlano di mondo in declino, senza speranze. Dall'anno zero ad oggi. Che spengono ogni entusiasmo, riportando tutti sui binari logici della vita.

Pratici certo, realistici. 
A dire il vero, bisogna pure concedergli il diritto di riportare a terra con piedi e scarpe, quegli incorreggibili e fottuti idealisti che sarebbero capaci di trasformare il mondo in un paradiso.Ogni tanto però, li guardano piuttosto sorpresi quegli assurdi personaggi aggrappati ai loro sogni;  sdraiati sotto di loro. Sorridono ironici dall'alto del loro sgabello fatto di massi di tufo.

E magari se lo chiedono pure: se avessero ragione loro, se fosse giusto lottare e ancora e ancora? Se il non arrendersi fosse l'unica arma che ha ancora l'uomo per rovesciare il mondo intero?
Ecco, se un solo sognatore riuscisse a instillare proprio quella domanda nella mente di un disincantato,  allora vorrà dire che sì.Siamo ancora in tempo. Come diceva Vittorio Arrigoni, io sono un sognatore e sono un vincitore.


Voi da che parte state?
Come vi giudicate?
Equilibristi delle emozioni, o pragmatici geometri?
E se avete sogni avete voglia di parlarne?


24 commenti:

  1. Cara Mariella, oggi tanta carne al fuoco. oggi voglio scrivere e rispondere alla tua domanda sul come siamo e come sono.
    Sono da sempre un sognatore e un utopistico convinto che l'utopia si possa, un giorno trasformare in sogni realizzabili. Basterebbe un nuovo illuminismo dove capire che per vivere bene, tutti devono avere, abolire la schiavitù del lavoro precario che serve solo ad aricchire chi ha gia tanto e amare e desiderare le cose che abbiamo e ritornare con il pensiero alle ideologie e non al qualunquismo oggi imperante.
    Per queste mie idee, utopistiche ho combattuto e perso, ma la speranza vive ancora, credo sempre nelle generazioni future..... Chissa.
    Un caro saluto, fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni tanto ci farebbe tanto bene disquisire di utopia. E niente mi fa stare meglio che dare corpo ai sogni. Queli che ho avuto e quelli che ho. Perché il sognatore non va mai in pensione. Come dici bene tu. Un nuovo Illuminismo. Chissà che dopo questo gran bel periodo di m.... non si possa fare.
      Dici che sia troppa roba per una domenica di metà aprile? Mi adopererò sul nulla prossimamente ahahahah
      Un abbraccio!

      Elimina
  2. Eh, ormai sono abbastanza pragmatico. Ma non sempre sono stato così. Alcune ere geologiche fa avevo dei sogni che inseguivo, degli ideali in cui credevo... Però non sono stato abbastanza caparbio (né abbastanza forte a dire il vero) da inseguirli sino in fondo. Ho notato che su dieci sognatori solo uno ce la fa, essere sognatori è un mestiere difficile ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, è un mestiere difficile, altamente improbabile che ti regala felicità assolute.
      Come te, col tempo sono diventata più pragmatica, ma non così tanto da rinunciarvi. Alcuni ho dovuto abbandonarli, altri li ho realizzati, altri ancora me li tengo ben stretti;)

      Elimina
  3. Ti dirò, Mariella, oggi sogno molto meno di un tempo, però la vita senza sogni si riduce solo a una scialba esistenza. I sogni ti spingono ad agire, a metterti in gioco, ad affrontare e a sopportare una vita troppo spesso difficile. La vita è piena di ostacoli, di sfide, e i sognatori hanno quell'energia che li spinge a non arrendersi, a lottare e a crederci sempre. L'importante è che si possegga equilibrio, in modo che i sogni non si trasformino in illusioni. L'importante, in poche parole, è non perdere il contatto con la realtà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'equilibrio è fondamentale. Altrimenti i sognatori si trasformerebbero in patetici illusi.
      Anche io sogno meno di un tempo, ma qualcosa resta, attaccata alla suola delle mie scarpe.
      Buona serata.

      Elimina
    2. Dimenticavo: benvenuta da me🌻

      Elimina
  4. Forse perchè è un po'il suo anno, ma a me piace Bonaparte che in tempi relativamente recenti ha "fondato" l'Europa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho sempre subito il fascino del "piccoletto" corso. Aveva una visione europeista che i contemporanei SOGNANO.

      Elimina
  5. Io mi barcameno tra il sogno e il disincanto. Ho un dna ottimista irrecuperabile, ma a volte mi abbatto per un nonnulla, e il mio spirito malinconico prende il sopravvento, ma dura poco, e nuovi sorrisi mi riportano lontano. Sono in balìa di rotte segnate a vista, che seguono un istinto irrequieto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci somigliamo molto. Io riesco ad abbattermi e riprendermi in un battito di ciglia:-)

      Elimina
  6. Sognatore, mi considero un sognatore, o meglio un "Sognatore Pessimista" nel senso che sogno, lotto, (da qui anche l'essere un "Sognatore -Lottatore") ma visto il risultato sono sempre più segnato da un pessimismo (leggasi forse realismo) che offusca un po' la lucentezza dell'aura da sognatore :-))). Se devo pensare a dei sognatori penso a Leonardo Da Vinci, a grandi artisti e scienziati capaci di avere immagini della loro società che erano davvero molto avanti rispetto ad i loro tempi, figure straordinarie in grado anche di realizzare tali sogni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli inventori mi hanno sempre messo a disagio.
      Preferisco i navigatori, gli esploratori, sarà il mio animo da viaggiatrice. Che poi, sognare viene facile anche leggendo. Apri un libro e oplà, sei dall'altra parte del mondo.
      Il pessimismo è intriso nelle pagine di questa storia contemporanea. Facile che ci travolga di tanto in tanto. L'importante è che non sopprima il sognatore ottimista che è in noi.

      Elimina
  7. Secondo Schopenhauer la nostra vita è come un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia e noi umani siamo destinati all'infelicità per natura, perché vogliamo troppe cose e non potremo mai averle tutte. ' la storia è un ripetersi della stessa tragedia, cambiano solo i protagonisti'  E' noto a tutti che il filosofo è l'emblema del pessimismo, e non posso dargli torto 'completamente' se penso alle peculiarità umane, quelle del predominio, del razzismo, dell'ingordigia, perchè a questo punto subentrano la speranza e le illusioni, che sono l'opposto della realtà. Quindi posso dire di essere un'ottimista, nonostante tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Schopenhauer avrebbe trovato pane per i suoi denti nella nostra epoca. E sarebbe andato in giro dicendo: visto? Avevo ragione io, gli uomini sono irrecuperabili, meritano l'estinzione. Sarebbe stato bello un bel colpo di coda da assestargli al momento giusto. Una vera e propria rivolta degli ottimisti.

      Elimina
  8. Non saprei cara Mariella... io mi ritrovo in tutti!
    Sono una sognatrice ma passo da un sogno all'altro, così come mi gira. So essere realista quanto basta per un svolazzare in cose che mai si realizzeranno. Disincantata perché so bene come gira il mondo. Pratica, so gestirmi senza perdermi in mille fronzoli. Anche in trascinatrice mi ritrovo, ho fatto belle battaglie nella mia vita, e non è ancora finita!
    Sembro troppo presuntuosa? Può essere ma io mi sento così!

    Uno scritto pieno di entusiasmo, complimenti!
    Ti abbraccio!💖

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, che presuntuosa, ti sta bene il vestito che ti sei creata su misura. C'è un pizzico di tutto. Quello che serve per andare avanti lungo la strada che bisogna ancora percorrere. Le battaglie non finiscono mai, sempre pronti ad indossare i guantoni, ogni nuovo angolo è un mistero;)
      Io sono un'entusiasta di natura e il mio blog, mi rappresenta in toto. Grazie di cuore!!!
      Ti abbraccio anche io.

      Elimina
  9. Attualmente sono molto realista, ma non voglio smettere di sognare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Realisti ci tocca esserlo, senza dimenticare i sogni che ci portiamo dentro.
      Un abbraccio.

      Elimina
  10. Mai smettere di sognare, i sogni sono quello che ci rende più dolce la vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A volte siamo costretti a metterli da parte, ma rinunciare a loro mai.
      Buongiorno Nick .

      Elimina
  11. Questo post mi ha fatto ricordare una frase letta su un muro tanto tempo fa:
    " Insegnami tu a essere libera come le rondini”.
    Felice giornata, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Seguendo il volo delle rondini verso nuovi orizzonti.
      Un abbraccio a te e grazie.

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)