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dal web - Adnkronos |
Ogni anno Sanremo, nonostante tutti i suoi difetti, ha sempre modo di farmi almeno un regalo: quest'anno è capitato con il monologo di Chiara Francini dedicato alle donne che non hanno figli. Andato in onda così tardi che mi sono persa l'effetto in diretta, ho poi potuto recuperarlo su Rai Play (sempre sia benedetta). L'orario della messa in onda la dice lunga sul maschilismo imperante della kermesse ancora più evidente da quando al timone c'è Amadeus.
Ma torniamo a bomba con alcuni dei passaggi a mio giudizio centrali che posto e virgoletto:
"Arriva un momento della vita in cui è chiaro che sei diventato grande: quando hai un figlio.Ora, io, Chiara, un figlio non ce l’ho, però credo sia una cosa dopo la quale non c’è dubbio non potrai più essere più giovane come lo eri a sedici anni, col motorino, la discoteca e il liceo. E arriva un momento, nella vita, in cui tutti intorno a te cominciano a figliare. È una valanga."
"Quando qualcuna ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata c’è come qualcosa che ti esplode dentro. Un buco che ti si apre, in mezzo agli organi vitali, una specie di paura, stordimento, e, mentre accade tutto questo, tu devi festeggiare, perché la gente incinta è violenta e vuole solo essere festeggiata. E non c’è spazio per il tuo dolore, per la tua solitudine. Tu devi festeggiare. Come l’albero di Natale che tengo acceso tutto l’anno in salotto, un albero di Natale assolutamente insensato che continua ad accendere le sue lucine, anche a luglio, fuori tempo massimo. Una festa continua senza nessuna natività. E io ho festeggiato."
"Passeggini, passeggini ovunque. Un esercito di donne coi capelli corti e uomini stempiati con la panza che spingono passeggini con dentro neonati mostruosi e pieni di amore."
"Io da qualche parte penso di essere una donna di merda perché non so cucinare, perché non mi sono sposata e perché non ho avuto figli. Razionalmente so che va bene così, ma da qualche parte, dentro di me, c’è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata."
"La parte più difficile di fare un figlio è immaginarlo. Immaginarsi come sarà."
"E io ti aspetto e ti desidero così tanto che sarai per forza una delusione. Ma come parlo…? Ma che madre sono? Non sono una madre, intanto…"
"Ma io volevo solo essere brava, io volevo solo essere preparata, io volevo che tu fossi fiero di me.Anche se ancora non ci sei. Forse, perché ci sei sempre stato."
Non tutte le donne vogliono essere madri. Non tutte le donne possono esserlo o lo sono state. Ma tutte le donne hanno diritto ad avere voce e a spiegare le loro fragilità se gliene si da occasione. Grazie Chiara per avere spiegato quel punto di vista che è anche il mio con grazia e ironia. E quel dolore sordo che mi porto dietro da tutta la vita e che sussurra costantemente, piano piano. Anche se lo hai dovuto fare a così tarda ora. Ma non per colpa tua. Ti abbraccio forte assieme ai nostri due bambini che sicuramente ci sono.
Anche noi viviamo senza figli. Ed inutile negare che ne avremmo voluti. Ci godiamo i nipoti, la vita libera, tante preoccupazioni in meno. Ma non è la stessa cosa. Di certo non ci flagelliamo, questo importante. Si prende atto, si vive, e i rimpianti li lasciamo da parte. Un abbraccio!
RispondiEliminaPer fortuna abbiamo un mondo d'amore che ci circonda e che riusciamo a regalare. Viviamo con serenità ma mio marito sa bene che in fondo al mio cuore quel sussurro sarà sempre vivo. Non è un rimpianto e qualcosa di diverso che non sono nemmeno in grado di spiegare bene...Ti abbraccio forte😘
EliminaSiamo PERSONE.
RispondiEliminanon mamme,mamme ,lavoratrici..casalinghe ,laureate ,operaie ..lesbiche,etero.. credenti e non...ma tutte PERSONE !!..
Con il DIRITTO di fare quel c@@@o che ci pare ..e per questo no sentirsi sbagliate o diverse
Abbraccio
Che poi, questa società ingiusta e carica di pregiudizi è anche colpa nostra. Ti abbraccio Tissi cara😘
EliminaUn discorso meraviglioso, mi spiace sia andato in onda tardi. Io ero ancora sveglia ed ero impegnata a fare altro, stavo leggendo le email. Nonostante fossi distratta, la potenza di queste parole ha attirato la mia attenzione. Io non sono madre e non so se lo diventerò ma fino ad ora non mi sono sentita pronta, e anch’io ho subito inutili domande invadenti e imbarazzanti. Purtroppo certe idee sono ancora legate all’idea maschilista che impera questo paese, secondo la quale donna deve fare per forza rima con madre. Spero che supereremo un giorno certi pregiudizi che fanno solo male alla società. Ti lascio un caloroso saluto.
RispondiEliminaCiao Caterina, fino a quando non proveremo sul serio a cambiarlo questo mondo, dalle radici direi, ognuno di noi, a suo modo, subirà l'invadenza del pregiudizio altrui e sarà costretto a sentirsi "attaccato" riguardo la libertà di decidere della sua vita come meglio crede. E il discorso si allarga a dismisura. Siamo ancora molto lontani dal futuro che vorremmo e che ci meritiamo. Diciamo che la donna è quella che continua a patire di più. Un abbraccio a te💛
EliminaComprendo molto bene. In un mondo ideale dove tutti avremmo potuto scegliere come vivere e con chi farlo, io avrei avuto una cartella di bimbo da portare con amore sulle spalle e tu avresti avuto il tempo di poterti dedicare alla famiglia e a tuo figlio. E invece il diritto di scegliere non ce lo abbiamo avuto.
RispondiEliminaIn realtà più che riportarlo ho parlato di disagio e dolore, soprattutto del mio. Ma va bene lo stesso. Grazie💛
RispondiEliminaPuò essere una scelta o può essere una cosa non voluta, come capitò a mia zia che avrebbe voluto avere dei figli ma purtroppo aveva un problema medico che ai suoi tempi non erano in grado di curare. Lei e il marito però si sono presi cura del nipote (mio padre) come se fosse un figlio, e per loro è andata bene ugualmente.
RispondiEliminaIn casi simili l'importante è non "farsene una malattia".
Le donne che non vogliono figli di loro scelta fanno bene a non farne, uno deve fare ciò che si sente di fare, se proprio non vuole averne è giusto che segua la propria vocazione, e gli altri devono rispettare la sua volontà.
Sarebbe la strada giusta quella di rispettare la volontà di ciascuno. Come dicevo ad Elisa accade nel mondo ideale. In quello reale invece, sono ancor troppi gli anacronismi, le ingiustizie sociali (pensa solo a chi può permettersi di adottare un figlio all'estero e a chi non riesce a farlo nemmeno qui in Italia), i pregiudizi sulle spalle sopratutto delle donne.
EliminaNeanch'io li ho, i figli.
RispondiEliminaE quella che si rammarica è mia madre, che no ha nipotini e pensa che con me e mio fratello (neanche lui ne ha) il suo lignaggio finisce con noi, almeno dalla sua parte. E poi, che sarà di noi due... Nemmeno io lo so.
podi-.
I miei genitori, per molti anni hanno sperato di avere nipoti ma io e mia sorella Pia non abbiamo avuto figli. Poi ci hanno pensato i due fratelli più piccoli a regalare questa gioia a loro e a noi. Che dire, anche mio marito ed io a volte pensiamo al nostro futuro, quello che accadrà non possiamo immaginarlo, ma speriamo sia lieve e sereno anche se saremo soli.
EliminaUna donna è una persona e non si giudica per il fatto che sia o non sia madre, li voglia o non li voglia, ma dal suo animo, dal suo cuore dalla sua empatia ed intelligenza. Stupendo il monologo della Francini , l'ho sentito e visto anch'io e ne sono rimasto straordinariamente emozionato. La donna è una persona prima che una madre, una lavoratrice ecc.... E questo dovrebbero capirlo tutti.
RispondiEliminaLa donna è una persona. Non c'è altro da aggiungere. Grazie Daniele.
EliminaEra sera tarda e io ho ascoltato qualche cosa ma ero mezza addormentata !! Io non sono una mamma, però sono una donna, sono una persona. Anche se non ho figli, merito considerazione e rispetto, come tutti; ho lavorato per tutta la vita a scuola, in mezzo a tanti ragazzini, ai quali, spero, di aver insegnato qualche cosa di buono. Non mi sento inferiore a chi mamma lo è ! Anche se non ho un figlio, ho un cuore , fin troppo sensibile. Non sono una persona insensibile ed egoista !!! A volte mi prende la paura del futuro , questo sì : Però è andata così, probabilmente finirò in una casa di riposo e mi sentirò sola e abbandonata, il più tardi possibile, spero !! Ciao cara.
RispondiEliminaIl brutto è che noi non ci consideriamo inferiori a nessuno, sono gli altri che cercano di umiliarci come possono, dall'alto della loro ignoranza e pochezza. Ma se riusciamo ad arginarli, non potranno più ferirci. Un abbraccio grande.
EliminaMa dai ...sai che mi viene in mente una canzone di Irene Grandi , Bruci la città.
RispondiEliminaQuando canta ..e tutti quei ragazzi /e come te non hanno niente , come te io non posso che ammirare , non posso che cullare il tuo dolore , il tuo dolore.
Muoia sotto un tram più o meno tutto il mondo..ecc
Ecco so che a differenza di una canzone non è poi così facile fregarsene e cercare di vivere bene lo stesso, soprattutto se è qualcosa a cui si tiene così tanto.
Un abbraccio a te e Pia , Mariella.
Max
Però prova a farlo
Una gran bella canzone, Brucia la città. Dal mio dolore mi sono affrancata, con molta fatica. Ora sono serena, ma il cammino è stato lungo. E mi intristisce il pensiero che negli anni 2.0 siamo ancora al palo. Il rispetto per gli altri e per la donna in quanto persona, è ancora lontano. Grazie Max, ti abbraccio, spero tu stia bene.
EliminaHai fatto un esempio calzante, Elly Schlein, che nemmeno le donne del suo partito volevano. E questo la dice lunga sullo scrollarsi di dosso la mentalità arcaica della quale siamo intrisi così profondamente che sarà davvero lunga la strada da percorrere. Per la cronaca, io ho votato Schlein.
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie a te.
Tutti i programmi e gli interventi scomodi vengono relegati ad orari infelici. Lupo e volpe perdono il pelo ma non il vizio. Un saluto da Fabio (ex Passeggiando con Voltaire) che , se vorrai, potrai trovare su Elzeviroblog.
RispondiEliminaEsatto, mantengono l'ordine precostituito. Sono passata da te😘
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