01 febbraio 2014

Tradimenti & Co.



Ho appena finito di ascoltare l'ennesima brutta storia di corna.
Le chiamo così e che ci posso fare.
Una conoscente che mi ha raccontato per quasi un'ora la fine della sua storia.
Mi spiace tanto. Ha scoperto che il compagno la tradiva da mesi con una collega.
Pure banale.


Anni insieme, dei figli. Il pensiero che il percorso iniziato possa durare per sempre.
Poi l'affaticamento della vita. Il quotidiano. Ognuno in questi casi tenta di darsi una spiegazione logica. Sia che  il tradimento lo si scopra in maniera violenta o dopo mesi di sospetti. Fino alla certezza.
Dopo i primi momenti di rabbia. Dopo le parole vomitate addosso. Dopo le lacrime e le recriminazioni. Ci si pensa.
Ci si guarda allo specchio.
Spesso se è la donna la persona tradita, il pensiero va al proprio fisico. Si fanno paragoni. Lei è più giovane; è più bella. Non ha avuto figli e ha un fisico da sballo.
Io invece...
E si pensa alla vita, agli ultimi anni appena trascorsi.
Le corse, il lavoro, il desiderio che si affievolisce. I pensieri legati alla situazione economica che non è mai facile o brillante.
L'adattarsi alle cose. L'abitudine.
Il dare per scontato che dall'altra parte sia sempre bello, sempre perfetto.
E soprattutto il non parlarsi.
Il muro che si alza. Piano piano, e la strada che, pur iniziata insieme a volte ci porta a crescere in maniera diversa.
Mah...
Lo so che quello che sto per scrivere forse non vi troverà tutti d'accordo.
Ma è il mio pensiero.
Il tradimento, l'altra o l'altro sono solo una conseguenza della crisi di un rapporto già in atto. Silenziosa a volte. Perché i problemi si preferisce accantonarli. Ci sono altre priorità. La famiglia, i figli, la salute.
Invece il rapporto in sè viene messo da parte. Se c'è qualcosa che non va si apetta, in attesa che arrivi il momento adatto per affrontarlo.
Ma poi non succede mai.
Dopo che accade?

Dopo le scuse, le lacrime e le richieste di perdono che cosa si fa?
Si prova a parlare?
Si prova sinceramente a cercare di capire? 
Oppure il/la traditrice non ha più alcuna possibilità?

Nel caso specifico lui è già fuori di casa. Ha provato a giustificare il tutto come un attimo(?) di debolezza. Ma lei non ha creduto al momento che durava da mesi.
Ed ora è sola, ferita, delusa. Risoluta ad andare avanti nella sua vita senza quell'uomo che ormai disprezza.

Ma è la strada giusta? Lui/lei sono gli unici colpevoli?

Io me lo sono chiesto. Scavando a fondo nella mia poca esperienza in materia direi che probabilmente farei delle domande a me stessa per prima.

Poi passata la rabbia che, cazzo sarebbe una roba che mi farebbe marcire le budella, proverei a domandarmi quanto di serio c'era e quanto invece solo di debolezza.
Se fossi in grado di trovare la forza di avere ancora fiducia in lui.
Sarebbe il mio unico, vero e grande problema.
Forse e dico forse, proverei a dare un'altra possibilità.

Vero è che mi riesce facile. Sono una donna che ama molto il suo uomo ed è riamata. Ma nonostante questo la mano sul fuoco non ce la metterei mai.

Forse perché mi è accaduto in passato.
Non era una cosa leggera. Era una storia parallela. Durava da molto tempo.
Non ho perdonato e non ho dimenticato. Mi è servito soprattuto a realizzare che nella vita mai dire mai.


E a voi è mai capitato? Cosa avete fatto? Avete respinto o avete perdonato?
Vi siete chiesti se magari succedesse a voi come reagireste?


Ne vogliamo parlare?








48 commenti:

  1. Erri De Luca scrive : "Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l'empio, esiste l'amore finché dura, la città finché non crolla." ( Erri De Luca, da 'Il contrario di uno')
    Io credo che se c'è stato un tradimento, non ha senso rimediare. Col tradimento l'uomo letteralmente si consegna ad un'altra persona, che sia per poche settimane o per più , non conta la durata, la scelta è stata fatta. Di fronte a ciò non credo ci possa essere perdono. Almeno io non perdonerei mai.
    (Un saluto da una ragazza troppo giovane forse, ma con alcune idee ben chiare)

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    1. Benvenuta, ragazza pur giovane ma dalle idee chiare. Come te, anche io un tempo pensavo che non avrei perdonato mai. E lo feci un tempo quando " la citta' crollo'". Poi cercai chi in una folla potesse dirmi: "io sono tuo ma cosi' tuo che non potrei piu' essere di nessuno." (Erri De Luca - Tu mio). Ora dopo tanti anni e tante maree so solo di essere stata fortunata. Al momento. Ma forse e' la vecchiaia impellente a farmi riconsiderare il perdono. }

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    2. Ragazza troppo giovane, pero' torna a dire il tuo nome.
      Ti aspetto.

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    3. Hai colto nel segno sai? Essere chiamata per nome è una cosa che mi ha sempre "infastidito", o meglio intimorito; non so ancora spiegarmi bene perchè. Comunque mi presento, sono Livia e sono questa fase:
      "Voglio tentare di stare con te. Voglio credere che è possibile, anche se non per ora, anche da lontano. Ho bisogno di aspettare qualcuno che non somigli a nessuno e tu sei questo"
      Questa fase di attesa, attesa che dilania. Perchè sto attendendo chi ha deciso di esserci per un periodo e poi se ne andato, per poi tornare e riandarsene. E questa montagne russe emotive son toste da reggere.
      Buona domenica :)

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    4. Scusa se ti sono sembrata invadente. Non era mia intenzione. Il tuo è un bel nome. Mi fa pensare a Roma, alla nostra storia. E mi hai fatto pensare anche alla nostra Monica Vitti. E al suo personaggio di Livia Bonetti in "Io so che tu sai che io", grande film in cui recitava con Alberto Sordi.
      Un'attesa che dilania. Io ti auguro davvero che possa terminare presto.

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  2. Uh, un post tutt'altro che leggero...

    La mia visione (soprattutto dato che mi e' capitato): io non riesco a perdonare.
    Hai ragione, un tradimento e' qualcosa che accade perche' c'e' una crisi gia' in atto (o un rapporto unilaterale, o praticamente inesistente). Si preferisce non andare a fondo nei problemi, quindi si antepongono altre cose e si tira avanti, per poi inevitabilmente sbattere il muso sulla rivelazione del tradimento.

    Robe a me note. Per me e' stata cosi'. Un dolore grande quando l'ho saputo chiaramente, dell'altra, e mesi di lacrime e pesantezza d'animo estrema. Pero' passa (almeno per me). Abbiamo dei figli piccoli e ora stiamo ancora insieme (e se non avessi figli, no, avrei troncato subito). Lui, ovviamente, ora l'altra non la vede. (non racconto storie: ho imparato a non mentirmi piu', ora, so benissimo che non la vede, lui e' un libro aperto per me).

    A dire il vero, ogni tanto ripenso al perche' sono ancora qui e il motivo e' (scusate) i figli.
    Ma dentro di me ora sono solida: non spero che mi ami, non spero di riconquistarlo, non voglio niente di piu' se non che faccia il padre responsabile ai suoi figli. Ormai lo so: io ero innamorata cotta di lui, tanto da non voler vedere che lui non mi ha amato mai.
    Avendo preso coscienza di cio', e' tutto molto chiaro.
    Inoltre, prima avevo paura di toccare certi argomenti. Ora non piu'. E' chiaro: se vuole avere l'amante, se ne va di casa, si fanno le cose alla luce del sole e si divorzia. Finche' sta con me, non deve avere nessun'altra. Pero' puo' decidere di andarsene quando vuole, io ho promesso che non faro' la guerra, i figli li continuera' a vedere e tenere (e' un padre molto amato), ma io non voglio assolutamente stare con uno che non mi ama e/o rispetta.

    In tutto questo, la perdente sono io, perche', ora, lui non vuole divorziare e andarsene dalla sua bella, e ha chiuso tutto.
    Devo essere sincera? Io vorrei essere libera, per poter avere anche possibilita' concrete di trovare qualcuno che mi ami e che io ami. Un compagno vero, non uno che sta con me solo per comodita'.
    Pero' ho dei figli e delle responsabilita' verso di loro. Loro vorrebbero che i genitori stessero insieme (come tutti i bambini del mondo).

    Quindi, per ora va cosi'. Per me, va male, ho tra poco 40 anni e nessuna speranza di trovare un compagno vero.
    Per lui le cose sono piu' semplici, e' un maschio, e neppure brutto, e puo' sempre sperare di trovare qualcuna piu' giovane e innamorata... ora pare che gli sia venuta paura che io trovi un altro (solo perche' ha capito che, davvero, se lui se ne va io non mi strappo le vesti dalla disperazione) e quindi sta a marcare il territorio, non sia mai che si avvicini qualcuno. Ma tra qualche anno, quando saro' piu' vecchietta, figurati se mi stara' accanto. E' questo il mio dilemma. Va bene i figli, ma, alla fine, questo va bene per me? Perche' io ormai sono delusa, e non mi ricredero'. Non sono stata importante per lui nemmeno quando ero piu' bella e giovane, come potrei diventarlo ora?

    Perdona il commento cosi' lungo!
    Buon fine settimana,

    B.

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    1. Per prima cosa: Nuvola sospesa grazie. E' stato un onore per me conoscerti in modo così doloroso, ma vibrante e appassionato. Ho scritto il post sospinta dalla tensione che mi arriva addosso quando mi trovo di fronte ad una situazione davanti alla quale riesco solo a fermarmi e a dire: cosa faccio? Cosa dico? Come potrei dare un consiglio? E poi ci sono delle parole adatte a tutto ciò?
      Mi sento impotente e fragile.
      Ho sentito fragile anche te in questo bellissimo e doloroso stralcio di vita vera.
      Nel tuo caso e perdonami se preferisco fissare il punto sulla tua storia, stiamo parlando del "crollo della città", come si diceva prima con l'amica "the scientist".
      Una vita insieme. Dei figli, delle basi solide almeno all'apparenza. Nonostante tutto questo le fondamenta stavano crollando.
      Avrai sicuramente superato i perché e i come mai.
      E da quello che dici sembri risoluta a lasciare che il matrimonio (o l'unione non so) continui nonostante non ci sia più amore e fiducia. Di sicuro da parte tua.
      E affronti il disfacimento della tua vita personale solo per amore dei tuoi figli.
      Altro paragrafo fondamentale, i figli.
      Per loro a volte si fanno delle scelte che altrimenti non faremmo mai.
      Hai scelto di annullarti e di non pensare al tuo futuro. Ad un nuovo compagno, ad una vita che potrebbe giustamente, essere ancora generosa con te.
      Dal tuo commento mi rendo conto che non vedi nessuna speranza di riavvicinamento con il tuo compagno. Noto che non c'è più amore. Ovvero la base di tutto.
      E allora perdonami se mi permetto pur non conoscendoti di dirti che stai sbagliando.
      Sei giovane. 40 anni sono solo un soffio di vento sul mare della vita.
      Lui è egoista. Ha scelto la famiglia per convenienza ma da quello a cui accenni ritengo che se non c'è amore prima o poi cercherà nuovamente e altrove.
      Ma allora perché? Tu pensi ai tuoi figli che immagino ancora piccoli? Davvero pensi che loro non si accorgano e non soffrano anche a vedervi insieme ma lontani? Che basti questo per farli felici? I bambini attraversano le convenzioni e vedono fin nel profondo e ne soffrono.
      Io credo che il futuro che ti sei disegnata non vada bene per te ma neppure per loro. Se, come dici, siete responsabili e non userete i bambini per farvi la guerra allora perché non pensare ad una separazione consensuale? Una situazione da portare avanti con maturità e senza ricatti?
      Magari con l'affido condiviso.
      Intanto resterebbero sereni potendo godere di entrambi i genitori. E tu (scusa ma penso solo a te) potresti pensare a rimettere in sesto la tua vita personale.
      Non ho pensato che magari ci sono altre ragioni (pur quella economica conta) che ti farebbe restare nelle condizioni in cui sei. Ma non ne hai accennato e allora non l'ho considerata.
      Probabile sia un consiglio che ti hanno già dato. Ma leggere di una persona in gamba che si annulla completamente rimanendo legata ad un uomo egoista esclusivamente per amore dei figli, mi fa riconsiderare completamente l'idea del perdono.
      Impossibile in questo caso da accettare.
      Lui non mi sembra affatto pentito. Tu invece avresti bisogno di vivere la tua vita, così come piace a te.
      Te la meriti.
      Ti abbraccio forte.
      Passerò a trovarti.

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    2. Dal tuo commento mi rendo conto che non vedi nessuna speranza di riavvicinamento con il tuo compagno. Noto che non c'è più amore. Ovvero la base di tutto.

      ... eh gia'. Da parte mia, dopo lo sconforto e l'abbattimento, dopo la rabbia, ecco che sono cosi', calma, ma sicuramente non piu' innamorata, definitivamente "distante". Gli voglio bene? Sicuramente non lo odio, capisco cosa passa nella sua testa e perche' ha agito cosi', per lunghi anni, (e meglio che non ne scriva: la piu' perfetta dimostrazione di disamore), sicuramente mi dispiace (istintivamente) quando ha brutti momenti sul lavoro e quando tornano le sue incertezze, frustrazioni.
      Ma volergli bene come prima, no, mai piu'. Forse, se dimostra di diventare adulto [che anche questo e' stato uno dei problemi, un ragazzino irresponsabile, sempre "figlio" e mai veramente emancipatosi dai genitori (che, magari, anche lui ha ragione, magari sua madre, inconsciamente, si e' alternativamente disinteressata di lui per poi, a tratti. occuparsene morbosamente, nonostante si presenti come donna che ha lasciato liberi i figli e madre non chioccia)] e di volermi davvero bene (continuativamente, per molti anni, senza sgarri) forse ci ripensero'.
      Ma ora no.

      Anch'io ho questo dubbio: ha senso continuare, "solo per i figli"? (Perche', da parte mia, sono tranquilla, e non ho velleita' di "conquista": ho accettato che non mi ama e che non mi ha mai amato.).
      Perche' hai ragione, i bimbi si accorgono, non sono stupidi, e perche' col mio esempio potrei arrivare a dar loro un modello sbagliato.

      E qui entra in gioco il resto: non sono in Italia (ne' tantomeno in Europa), mio marito non e' italiano (via, almeno e' europeo!) Qui le scuole costano un botto. Col mio stipendio, con tutta la mia buona volonta', non saro' mai in grado di mantenere agli studi due bambini. E separarsi dal marito vuol dire mettere i miei figli in condizione di non avere piu' aiuto economico dal padre, E preciso: non perche' non glielo vuole dare, che anche lui ama i suoi figli, ma perche' e' un uomo debole, si lascia manipolare: un filosofo, un sognatore poco pratico. Io l'ho amato anche per questo, perche' non e' il peggiore degli uomini, ma vedo che all'atto pratico e' anche molto bambino (e, verso di me, non ha avuto nemmeno rispetto). La sua "amata" e' tutt'altro: donna pratica, ha visto subito l'occasione (che lui si e' lasciato prendere, lui si cmportava da uomo senza vincoli sentimentali) e, se ho ragione, non appena riesce a "prenderselo" lo manovrera' dall'inizio alla fine.
      (Io non sono cosi', sono molto piu' polla: io l'ho sempre lasciato libero e mai manipolato... che stupida eh? Aspettare dieci anni che mi amasse spontaneamente, negando l'evidenza... proprio sono una deficiente.)

      Quindi, tornando al sodo, il problema che mi pongo e' questo: se proprio ora lui non vuole divorziare (perche' io, i primi tempi, gliel'ho proposto piu' volte: vai da lei, pubblicamente, e io sto qui,e non ti faccio la guerra, pero' niente di indefinito, che io non voglio entrarci in questo fango), almeno per me e' meglio usarlo (come lui ha usato me per anni, a casa con i bambini) e sopportare, proprio per assicurare possibilita' economiche migliori ai figli.
      Senno', l'alternativa e' separarsi e io torno in Italia, ma con i bambini, ma allora lui si attacca e loro non vedrebbero il padre...

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    3. Di nuovo, commento fiume!

      Ancora non so se sbaglio, a continuare, e sicuramente io, finche' sto con lui, non cerchero' nessun altro. Perche' non ne ho voglia, perche' non voglio che poi risulti che e' colpa mia (ci mancherebbe pure questa!!!).
      Pero' di dare un brutto esempio ai figli (soprattutto a mia figlia) mi importa.
      Almeno, il clima in casa e' sereno, anche se l'amore tra i genitori non c'e'. C'e', di solito, una certa unita' di visione del tutto.
      Ma se potessi scegliere, se non avessi figli, troncherei tutto.

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    4. Cara B. posso solo dirti che hai tutta la mia stima.
      Sei immensa, nella tua rinuncia, nella tua chiarezza, nella tua risolutezza.
      Ieri sono passata da te e mi sono resa conto leggendoti che non eri in Italia. E questo mi ha fatto comprendere subito tante altre problematiche. Che hai poi esposto oggi, a conferma.
      Ti sarò vicina, per quel che potrò.
      Ti abbraccio.

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    5. Cara Mariella, grazie. Ricambio l'abbraccio!

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  3. Sono d'accordo con la ragazza troppo giovane. Io ho più anni di lei ma la penso esattamente così.Sono stata tradita molte volte in gioventù. Fortunatamente, conosco mio marito da trantadue anni e non ho mai scoperto niente. Dico "scoperto" perchè, come te, io la mano sul fuoco non ce la metto e se mai dovessi scoprire un tradimento non sarei in grado di perdonare. Sarebbe terribile lo so, ma per come sono fatta io, diffidente di natura, vivere accanto ad una persona di cui non mi fido, lo sarebbe molto di più.Soppeserei ogni parola, un minimo ritardo, una telefonata, uno sguardo. No, decisamente sarebbe come vivere all'inferno. Vero anche che, nelle situazioni di questo tipo, è facile dare un giudizio "a freddo" , mentre se la situazione specifica la si vive sulla propria pelle, magari il metro cambia e si adottano strategie e comportamenti diversi.

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    1. Morena: "non ho mai scoperto niente". Neanche io per quel che mi riguarda in questi 25 anni di vita passati insieme.
      Dicevo prima che mi ritengo solo fortunata. E sinceramente non sono in grado di dire se perdonerei. Una sera con le amiche di una vita ne abbiamo parlato a lungo. Ognuna di noi è stata tradita. C'è stato chi ha perdonato e chi no.
      Come te penso che alla base ci sia la perdita della fiducia. Quello mi fregherebbe di sicuro. Non vivrei più. Pensa che io dissi che se mi fosse successo ancora avrei preferito non sapere.
      Sì molto meglio non sapere.
      Poi chissà. La strada da fare è ancora così lunga. Potrebbero anche volare i coltelli. Mi ci vedi vero? Che io sono una persona pacata e tollerante. Ma a volte quando la pentola è troppo piena scoppio. E quando succede poi non si torna più indietro.
      Ti abbraccio Morena.
      Fortissimo cara.

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  4. Non posso sapere se sono stata tradita da quelli con cui sono stata. Sull'ultimo ex ho dei dubbi, che però sono quasi certezze.
    Siamo stati insieme 5 anni e mezzo, è finita senza neanche dirsi addio, niente, perché "non aveva il tempo di scrivermi neanche un messaggio". Dopo un po' (sono meglio dell'ispettore Gadget) ho scoperto che stava insieme ad una, su fb ho visto che non sembrava affatto una storia nata da tre giorni, ma forse erano mesi che stavano insieme. E probabilmente l'altra non era lei, ero io che credevo di essere la sua ragazza, quella "ufficiale", anche se non è che lo sapessero in molti che stavamo insieme (altra città). Io sono stata una scema perché l'avevo capito che c'era qualcosa, ma facevo finta di non capire.
    Il punto è che noi donne iniziamo a pensare di essere noi il problema: "quella è più bella, più magra, più intelligente, più realizzata nella vita", ecc.. Ebbene, io ho visto l'account di questa tizia (almeno la foto del profilo, quelle sono sempre pubbliche): non ho niente da invidiare a questa tizia. Non voglio offendere nessuno, ma quando ero io a credere di essere insignificante, una balena, non sapevo che la vera balena è quella poveraccia là, perchè io adesso lo so che cosa faceva lui, lei non lo saprà mai. Morale della favola? La colpa non è mia che ero troppo poco per lui, anzi, è lui il cretino. E in ogni caso, se io ero "l'altra", ho capito i motivi.

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    1. Ciao Vale.
      Quindi tu hai più di un sospetto di essere stata l'altra. Ma inconsapevolmente.
      La tua storia recente, mi è apparsa quasi uno spreco di tempo per quel che ti riguarda.
      Tu hai investito forza e sentimento in qualcuno che non ti meritava per nulla. Credo che ci siamo passate tutte.
      E non ti dico che non potrebbe capitarti ancora.
      Però mi è piaciuta la tua consapevolezza.
      Quanto dici che non hai nulla da invidiare a chi divideva quella persona con te.
      Anzi direi che sei stata molto fortunata.
      Lei potrebbe non accorgersi mai dell'essere che ha a fianco. Tu invece da questa esperienza hai imparato ad avere più fiducia in te stessa e la certezza di poterti meritare molto di più.
      Buona domenica ragazza.

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    2. Ma sai, alla fine sono esperienze, credo che nulla in realtà sia una vera perdita di tempo, perché non solo non ho mai avuto fretta, ma mi ha comunque insegnato molto. Soprattutto, come dici tu, ho imparato ad avere più fiducia in me stessa e capire tante cose che cose.
      Adesso mi sono liberata di tutto questo e vivo molto meglio.
      Buona domenica a te!

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  5. (Tradi)menti a/in con(fron)to: perdonare, non dimenticare... per non sbagliare di nuovo.
    Ciao Mariella,
    Nicola

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    1. Caro Nicola.
      Sottile e perfetto come sempre. Non mi fai mai mancare il tuo sostegno.
      Grazie.
      Un abbraccio.

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  6. Il matrimonio è un terno al lotto. E' tutta una sorpresa..., i tradimenti o le corna sono la goccia che fa traboccare il vaso in un rapporto completamente apatico che si viene a creare tra marito e moglie per i vari motivi che hai elencato. Ho provato il dolore della separazione ma ho provato anche la gioia di ritornare con mio marito ricreando un nuovo ed un migliore rapporto! Un abbraccio affettuoso cara Mari.


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    1. Fra, l'ho sempre pensato anche io. Al terno al lotto. Ma anche alla tombola. Per restare nel campo dei giochi napoletani.
      E' tutto un camminare sul filo sottile di una corda sospesa tra due palazzi molto alti. Un gioco di equilibrio che a volte, solo con un leggero colpo di vento può farti precipitare fino a terra.
      L'importante è che, ci riesca di rialzarci. Doloranti, e cambiati.
      Ma di solito più forti.
      Tu sei un esempio luminoso di come sia possibile potersi buttare il passato alle spalle e ricominciare. Con la stessa persona e in modo migliore. Avendo fatto tesoro degli errori.
      Un abbraccio forte anche a te.

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  7. Ciao Mari!
    Mai successo di essere tradita e di tradire ho conosciuto mio marito quando ancora non avevo diciotto anni e siamo insieme da 40,ancora innamorati uno dell'altra siamo in sintonia anche se le discussioni non mancano e sono il pepe del rapporto altrimenti sai la noia.mica si può' stare sempre dududadada',tra noi da sempre c'è un "accordo" ,se dovesse succedere di provare interesse per un'altra persona,anche se per arrivare a questo dovrebbe esserci un calo parecchio evidente nel rapporto di coppia si prende il coraggio a due mani e se ne parla apertamente con onesta' perché nessuno dei due sarebbe in grado di perdonare figuriamoci poi a dimenticare,dentro noi vive la sindrome di otello!
    In un rapporto di coppia ci deve essere una componente statica,l'umilta'è che purtroppo in molte coppie uno dei due nemmeno la conosce..
    Un abbraccio cara amica! Baciiiii

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    1. Claudia cara, come fare a non crederti! Nonostante io abbia delle remore oggettive sull'avverbio mai.
      E che proprio non mi viene spontaneo quando si affrontano argomenti così intensi come il rapporto di coppia e gli affetti.
      Sei una donna fortunata. Lo sai e ne sei fiera.
      Poi, per quel che riguarda le lotte intestine, quelle sono il "sale".
      Ma se non ci fosse da discutere tutti i giorni a tutte le ore che rapporto sarebbe mai, te lo immagini?
      Ognuno nel suo mondo, paralleli e distanti come due rette che non si potrebbero incontrare mai più?
      Evviva i litigi!
      Finche ci sono, ci saranno cuori e teste palpitanti nei rapporti. Saremo vivi.
      Abbraccio cara.

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  8. Capito qui per caso.
    E trovo materia viva.
    Cosa penso? Che la vita è una bellissima incertezza.
    Ti seguo, mi piace qui

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    1. Ciao Gioia. Benvenuta!
      Sai, io dico spesso che noi donne siamo la scommessa che Dio ha vinto.
      La più bella e la più viva. Che le nostre continue domande e i nostri millemila dubbi e incertezze rendono questo mondo degno di essere vissuto.
      Sono contenta ti piaccia qui da me.
      Passo a trovarti.
      Buona domenica.

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  9. nel giro di blogger incrociati ormai tutti noi siamo ovunque, e mi domando se sia nato prima l'uovo e poi la gallina...qui arriva oggi gente che scrive da me o che io ho scoperto da altri... :-)

    vabbè, chiudiamo il preambolo.

    il tuo è un post che si presta ad avere 40 commenti, perchè è di quelli che bene o male trova tutti attenti, interessati, talvolta protagonisti.

    io non ho mai tradito, ma non voglio fare apologia di me stesso. probabilmente ho sempre vissuto storie ed amori coinvolgneti, che quando hanno iniziato a saltare mi hanno visto in prima linea a difenderli o quanto meno a capire come fare per salvarli.

    ho però provato a ricucire relazioni chiuse, ovvero due persone che si allontanano e provano a rimettersi insieme. e credo che non sia molto dissimile dal tradimento. non si può perdonare quello che è successo. nella fattispecie far passare una relazione da bellissima a problematica.

    nel tradimento è la stessa cosa, anzi peggio. l'attimo di debolezza ? l'attimo di debolezza l'uomo può averlo se lo mandi in una trasferta di lavoro ad Abu Dhabi per un mese e l'uccello gli scoppia nei pantaloni. ma con una collega l'attimo di debolezza non esiste. c'è che tua moglie non ti piace più (ed è legittimo, ci mancherebbe) e la donna, vestita e truccata bene, che divide con te l'open space la vedi sexy, provocante, bella, ma soprattutto nuova.

    a parti invertite non credo sia molto diverso, ma lascio alle donne pronunciarsi. credo che le donne un difetto in più ce l'abbiamo, o meglio stanno facendo come i maschi (cosa che le nostre mamme non farebbero), ovvero quando ci sono i problemi non ne parlano, anzi se è l'uomo a parlarne loro minimizzano.

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  10. Francesco, tra persone intelligenti in questo vasto mondo che è il web alla fine ci si incontra sempre, non credi?
    L'argomento è di quelli tosti lo riconosco.
    Vorrei farti un complimento me lo permetti vero? Io ti riconosco un'onestà intellettuale notevole.
    Tu sei sempre te stesso in ogni situazione, a volte nella tua sincerità sei crudo, amaro e cinico.
    E le tue parole possono dare fastidio se non si riesce a superare il primo impatto.
    Ma forse mi piace anche questo. Il poter non essere d'accordo con te e dirtelo, senza che da parte tua o mia ci sia della sofferenza e dell'incomprensione.
    Ora, tornando al tuo commento.
    Sono molto in sintonia con te quando dici che ci sono differenze nei tradimenti. La penso come te. Solo che essendo donna quasi non osavo dirlo. E' da questo che nasce il mio dubbio a proposito di perdono.
    Mi piace quando fai esempi attinenti alla tua storia; quando dici che hai provato a ricucire storie chiuse, hai tentato, ci hai provato.
    Non è così facile. Come dici tu, non si riesce a perdonare il male che ci si è fatti.
    Ma non sono affatto d'accordo quando dici che i maschi sono quelli più propensi al dialogo e alla risoluzione dei problemi.
    Non mi è mai capitato (a parte con mio marito e questo la dice lunga sul mio rapporto) di trovarmi di fronte ad uomini che abbiano voluto di loro iniziativa comprendere la questione e provare a risolverla. Addirittura parlarne era problematico.
    Anzi spesso i problemi venivano negati. Come non fossero mai esistiti, e i nostri dubbi di donna, le nostre perplessità e le problematiche legate al rapporto di coppia, venivano sminuiti solo a semplici sfarfallii di fanciulle in preda a enigmi inesistenti.
    Insomma si arrivava a negare l'evidenza.
    Altro che minimizzare.

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    1. le cose cambiano, i mondi cambiano. ci sono uomini stronzi. e ci sono donne stronze. questo per dirti che ti chiederei di non sottovalutare l'uomo. sarebbe troppo facile dirti che io sono quello che ha sempre cercato di prendere in mano la situazione e affrontare i problemi. ma penso e so di non essere l'unico a comportarmi in questo modo. ne conosco altre di situazioni. poi non siamo perfetti, ci mancherebbe.

      il tradimento resta in ogni caso spesso una conseguenza del malessere della coppia. per inciso, anche quella da letto

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    2. Fra, non vivo mica nel paere delle meraviglie io!
      E anche se sono nata nel secolo scorso, di storie di vita ne conosco e ne vivo.
      Uomini stronzi e donne stronze ce ne sono sempre state.
      E non dubito che tu appartenga alla categoria di uomini che cerca di vederci chiaro in un rapporto.
      Ti conosco abbastanza ormai da non dubitarne.
      Ma e ribadisco ma, di uomini senza nerbo ne ho conosciuti tanti. Ieri, oggi e domani.
      Anche donne per carità.
      Ma di meno.

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  11. Avete raccontato storie troppo importanti.
    Avete raccontato con sincerità disarmante sentimenti contrastanti.
    Permettetemi di tornare con più calma su questo argomento nei prossimi giorni.
    veru

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  12. Capita. Ogni storia è una realtà peculiare, ma credo anch'io che tutto inizi quando si smette di parlare.

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    1. Il silenzio in una coppia, è il peggiore dei danni.

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  13. prima di sposarmi ero la traditrice .....eheheheheh!
    vabbè........
    io e mio marito siamo piuttosto uniti, lui a dire di amici, è super innamorato....per cui, è fedele!
    e pure io , che credevi!
    se mi tradisse?
    come ho detto a lui.......butto fuori dalla finestra tutte le sue cose e poi la valigia per metterle!
    e cambio serratura!
    okkei?
    bacio bacio ♥

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    1. Ciao Nadia.
      Il capitolo l'altra lo affronteremo. Ci sono cose da dire anche dalla diversa angolazione.
      Quindi tu lo butti fuori (a calci) senza remore.
      Io non gli mollerei neppure la valigia...
      ahahahah
      BACIO A TE.

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  14. Io non credo che il tradimento abbia sempre per forza delle spiegazioni.
    La coppia non funzionava più bla bla...
    Ci può stare.
    A volte però l'uomo (e parlo dell'uomo in quanto donna) tradisce anche senza nessun vero motivo.
    Semplicemente non sa resistere alla famosa tentazione.
    Purtroppo.
    Cercare sempre e comunque una spiegazione plausibile è spesso poiù nostra cosa che amiamo farci del male.
    E' anche vero che a prescindere un tradimento è sempre un tradimento.
    Difficile perdonare.
    Non è il perdono in sè il problema,è il dopo.
    Perchè con il tradimento vanno a monte tutte le nostre certezze,viene meno tutto ciò che negli anni in cui si è stati insieme si è costruito con sacrificio.
    No credo che perdonare sia proprio impossibile.
    Alla prima occasione saremmo lì pronte a buttargli in faccia tutta la rabbia che non abbiamo digerito.
    Perchè il tradimento fa troppo male quando si ama.
    A volte si decide di stare insieme comunque.
    Nuvola ci ha raccontato xchè a volte questa è l'unica via d'uscita.
    Ed io comprendo,quando poi ci sono dei figli diventa tutto più difficile.
    Certo si è destinati all'infelicità reciproca.
    E' una cosa che mi fa molto paura ogni volta che ci penso.
    veru

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    1. Boh, non so se sia l'unica via d'uscita...
      Se lui fosse deciso a divorziare, non credo mi opporrei... ovvio, vorrei far presente le necessita' (econmiche e non) dei figli. Per ora, penso sia meno problematico cosi', che dia piu' garanzie ai bambini (in fondo, anche non avere difficolta' economiche e' importante).
      Pero', se mio marito davvero fosse deciso a stare insieme all'altra, io davvero non mi opporrei. Sarebbe un rischio perche' penso che mio marito non si farebbe valere e alla fine abbandonerebbe i figli, ostacolato dall'altra, che (secondo me) non e' per niente una persona di buon cuore.

      Insomma, questa e' la mia decisione, ora, vista la mia situazione.
      Pero' a non avere difficolta' economiche (e io sto davvero lavorando sodo per avere una situazione piu' solida, tale da garantire di badare con meno problemi a due bambini) forse la cosa migliore sarebbe troncare.
      Per me, sicuramente. Per mio marito,ora che si e' accorto che una onesta e ragionevole come me forse non la trova su due piedi, allora forse per lui ora va meglio correre ai ripari e cercare di salvare il rapporto.
      Sono acida, lo so.

      Potevo scegliere (come mi suggeriva la ma rabbia all'inizio, il mio orgoglio ferito, e la mia voglia di aria fresca e di persone sincere) di andare avanti per la strada del divorzio: non l'ho fatto non solo per fattori economici, ma anche perche', appunto, il marito vuole bene davvero ai suoi figli. Sara' un padre poco pratico, a volte ingenuo, ma li ama, e loro amano lui. Per questo, ho pensato, forse vale la pena rinunciare a una (giusta!) separazione e a ricostruirmi una vita.
      Boh, vedremo. (Pero', una cosa da non trascurare e' che sono lucida, e consapevole della mia scelta).

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    2. Veru, l'unica ragione per cui si tradisce senza motivo è il puro istinto sessuale. Su questo concordo con Francesco.
      E aggiungo che non è un'esclusiva maschile ma, sempre più spesso, un antico costume che abbiamo fatto nostro.
      Resto ancorata all'idea che in una situazione di tradimento reiterata all'origine ci sia una mancanza d'amore.
      Abitudine e noia.
      Il desiderio del nuovo, del bello, del diverso dal solito. Per potere buttarsi alle spalle le incomprensioni i disagi.
      Lo so che posso sembrare dura ma ho imparato negli anni che questa è la realtà.
      E se mi dovessi trovare di fronte nuovamente, ad una situazione simile, il mio problema sarebbe appunto, il perdono.
      Vorrei provare a capire e non credo che la rabbia e l'odio riuscirebbero a cancellare venticinque anni in comune, le lotte e l'amore.
      Soprattutto d'amore.
      Ma non lo so, non lo so.
      Non so a che livello mi porterebbe il dolore.
      Concordo poi sul fatto che avere una famiglia e dei figli, come Nuvola ha saputo spiegarci così bene, comporta delle difficoltà inimmaginabili.
      E rovescia ogni tentativo. Sbaraglia ogni certezza.
      Leggendola si ha proprio la sensazione che il cammino che sta percorrendo sia l'unico cammino possibile.
      Per ora.

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    3. Mariella certezze non possono esserci.
      In una situazione ci si deve trovare dentro, fino al collo.
      Ipotizzando mi riuscirebbe diffile pensare ad un eventuale perdono.
      Magari poi mi comporterei in modo opposto.
      Resta che persa la fiducia resterebbe continuamente il dubbio.
      Insomma ricucire un rapporto dopo un tradimento penso sia davvero difficile.
      Per me impensabile.
      Ora.
      Riguardo al tradimento suppongo che a volte sia il segnale di qualcosa che nella coppia non funziona più, altre trattasi come tu stessa dici di istinto sessuale.
      Condanno entrambi.
      veru

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    4. Poi ci si può innamorare di un'altra persona.
      Succede.
      Qui non entro in merito a questo,mi limito a giudicare il tradimento nel suo significato più spicco.
      veru

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    5. Nuvola auguro a te e ai tuoi figli ogni bene.
      Ti abbraccio e spero che tu possa trovare la tua strada.
      Oggi è così domani chissà.
      veru

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    6. Beh veru, la fiducia sarebbe il mio più grande probelma. L'ho detto in apertura, nel post.
      Però se leggi alcuni interventi, come quello di Francesca ti rendi conto che è possibile perdonare e ricominciare.
      Io con il mio solito mai dire mai, non escludo proprio nulla.
      Non riesco a dire neppure impensabile.
      Pensa a dirla tutta non riesco neppure a condannarlo.
      Perchè ho visto persone perdersi in un amore che non si aspettavano ma è capitato.
      E a loro non avevo parole da dire.

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    7. Non è bellissima Nuvola?

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    8. Mariella concordo.
      Ripeto non sono entrata nel merito del sentimento mi sono limtata a trattare del tradimento fine a se stesso.
      Ho solo immaginato come potrei reagire.
      E ora mi sento di dire che non è l'impossibilità di perdonare ma l'impossibilità di poter continuare insieme un cammino.
      Poi magari difronte all'evento vero e proprio farei altra cosa.Chi lo sa.
      Parlo del tradimento fine a se stesso che non ha ancora implicazione sentimentale.
      Perchè quando ci si innamora di un'altra persona non ci sobno cazzi,indietro non si torna.
      Quasi mai.
      veru

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  15. E' quando ti senti dire ossessivamente per anni che l'hai tradita/o, che hai l'amica o l'amico e non è vero, che faresti tu?

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    1. Caro Aldo, la tua domanda a bruciapelo non mi fa pensare all'amore e al tradimento.
      Mi fa pensare al possesso.
      L'idea che l'altro possa e debba essere tuo che valica l'amore e diventa ossessione.
      Altro spunto interessante il tuo.
      Mi viene da pensare ad un'amica che aveva questo problema.
      Il suo uomo era un essere insicuro e di gran lunga inferiore a lei. Eppure lei, lo amava.
      Nel giro di qualche anno l'amore divenne ossessione e possesso. Arrivò ad impedirle di vedere gli amici e le amiche.
      Controllava le telefonate, i messaggi sul cellulare, la sua posta.
      E continuava a dirle che era sicuro lei lo tradisse.
      L'ha costretta a lasciarlo.
      Per fortuna non si è trasformata in una storia di stalking. Ma ci è mancato poco.
      Io, nonostante il dolore, se mi si impedisse di vivere e di respirare, me ne andrei.
      Lo lascerei alla sua ossessione.

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  16. io sono stato perdonato, evidentemente meritavo una seconda possibilità.

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  17. A me non è accaduto, almeno credo (o meglio ...spero :-D). Non sarei molto tollerante, anche perché la storia della "debolezza" mi sembra semplicemente un patetico tentativo di non voler affrontare la fine dell'amore, volersi giustificare per non ammettere che qualcosa è cambiato. Io penso che se sei innamorato davvero, un'altra persona non la guardi proprio. Se succede, qualcosa non funzionava già più. In tal caso bisognerebbe avere il coraggio di guardarsi negli occhi e non iniziare tresche clandestine. Forse sono troppo rigida, non lo so. Comunque io non riuscirei a passarci su... Un bacio

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    1. o, non sei rigida. E' così. Se ami qualcuno non guardi nessun altro. Non lo vedi neppure.
      Altrimenti dovresti cominciare a pensare a quante cose non vanno più bene nel tuo rapporto.
      Un bacio a te.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)