24 ottobre 2018

ANIMA DI GOMMA.



L'altra sera parlando degli U2 con la mia amica Hermione del blog Mamma senza rete, ci siamo soffermate brevemente sui Beatles facendo il confronto tra chi, come i primi, non si  è mai diviso, pur iniziando una parabola discendente riguardo la creatività e chi, come i secondi, si è fermato all'apice del successo. 

Mi sono resa conto che era un po' di tempo che non vi "stressavo" con i miei amati scarafaggi raccontandovi episodi tratti dalla loro epopea musicale finita troppo presto.
Al di là del mito infatti, non sono mai state rose e fiori tra di loro ed è uno dei motivi per cui, la loro unione è durata poco più di dieci anni.
Nel 1965  e dopo un album come Help, si trovarono di fronte ad un bivio:dare più sostanza e impegno alla loro discografia. Insomma bisognava dimostrarsi maturi, con testi e musica all'altezza.
Superare l'orizzonte canzonette ed arrivare a confermare la loro maturità musicale.
Al ritorno dal loro terzo tour in America erano obbligati dal contratto a pubblicare un nuovo album entro la fine dell'anno.
Seppure sotto pressione lo realizzarono nel giro di poche settimane.
Il loro discografico e produttore George Martin, dichiarò che si trattava di un lavoro di transizione, una crescita nuova per il gruppo.
Esplorarono nuovi suoni  e nuovi effetti con gli strumenti, dal basso "fuzz" di Paul, alle esperienze con la musica indiana di George. 
Così, a quattro mesi dall'album precedente, nacque Rubber Soul.
Paul disse che il titolo fu ispirato da un vecchio musicista di colore che definì "plastic soul" il modo di cantare di Mick Jagger l'amico rivale frontman dei Rolling Stone, coniugato con le loro incursioni nella musica dell'anima, appunto soul.
Altre versioni dicono che invece si riferiva alla copertina del disco curiosamente distorta quasi come gomma.

Ma è il loro lavoro quello su cui bisogna soffermarsi.
Lo stile di John si trasforma e si vede in composizioni come Norwegian Wood  influenzate da Bob Dylan, quasi come se lo stile intimistico dell'autore americano volesse di prepotenza entrare nella loro musica come una confessione. Il brano è passato alla storia perché il primo ad utilizzare sonorità indiane con l'affascinante suono del sitar, in un album pop occidentale. Anche se la registrazione in studio provocò non pochi problemi di distorsione di sonorità che, ai tempi, fu impossibile risolvere.




Allo stesso modo Nowhere Man riflette, con le sue ricche armonie e i suoi sofisticati arrangiamenti,  quanto vedessero senza fede e con noia la loro vita in quel momento.
Ma altri temi si fecero largo dando più potenza alla loro lirica. Tutti i dubbi legati all'incertezza dell'esistenza, la morte e la gelosia.





Certo non posso chiudere il post senza accennare a Michelle. 
Quando John e Paul erano ragazzi, frequentavano diverse feste ed era il periodo dell'esistenzialismo francese. Vivevano con il mito di Juliette Greco. Una sera presero in giro uno studente francese che strimpellava la chitarra e si inventarono un grammelot. Qualche anno dopo  John chiese a Paul se si ricordava l'episodio e il brano dicendo che avrebbero dovuto scriverci su una canzone. Ed ecco che nacque uno dei motivi più famosi e celebri del gruppo.




Rubber Soul fu il loro primo album ad avere una critica estremamente positiva.
Il pubblico, naturalmente, non aveva bisogno di essere convinto e premiò il disco portandolo immediatamente al primo posto della classifica britannica per diverse settimane. In America vendettero oltre un milione di copie in nove mesi.
Numeri da capogiro se pensate ad un'epoca senza social.


Rubber Soul

Side 1
Drive my car
Norwegian Wood
You won't see me
Nowhere man
Think for yourself
The word
Michelle

Side 2
What goes on
Girl
I'm looking through you
In my life
Wait
If i need someone
Run for your life


Credits: The Beatles the band that changed the world - Terry Burrows - 2012



26 commenti:

  1. Che bella questa analisi Mariella. Alcuni particolari sulla nascita dell'album li avevo letti, ma rimossi, altri li ho scoperti leggendo il tuo post.
    Di quest'album adoro In my life, un testo splendido che mi fa pensare al paesino di mare dove sin dall'infanzia trascorro l'estate. Pensa che quando ho tradotto il testo a mia madre, che da fan dei Beatles conosceva la canzone ma non capiva il testo, anche a lei ha fatto venire in mente la stessa cosa.

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    1. È una canzone estremamente malinconica legata all'infanzia di Lennon. E si spiega benissimo il vostro ricongiungerla al passato e a luoghi cari. Grazie e un grande abbraccio!

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  2. Concordo con la tua amica bella analisi. PS: mi piace moltissimo "Nowhere man"

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    1. Anche a me piace molto. Mostra tutta l'incertezza dell'essere umano. John Lennon stava diventando il grande poeta e compositore che conosciamo. Grazie Daniele💛

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  3. quanto pare per apprezzare veramente i Beatles bisogna farsi una cultura a monte..su ogni brano..
    io con la musica sono più "rustica"..
    che poi l'approccio "studio"lo si può applicare con tutto..
    io non ne avrei la pazienza..
    perciò complimenti a te.

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    1. Cara Juliette, alla tua età anche io mi facevo guidare dall'istinto. Sebbene i Beatles facciano parte del mio dna, visto che li amo da quando avevo cinque anni. La passione e lo studio sono arrivati dopo, perché a mio parere il piacere va integrato con la conoscenza. Vedrai che con il tempo anche tu ti approccerai diversamente a ciò che ti piace. Grazie tesoro bello💛

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  4. Pensa tu da dove proviene Michelle, episodio buffissimo.
    Insomma, un album di trasizione peraltro "costretto" dai contratti, a tavolino.
    Eh, ma infatti un po' i Beatles sono stati pompati, costruiti, si sa... per fortuna erano bravi^^

    Moz-

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    1. Visto cosa si scova curiosando e leggendo? Vere e proprie chicche😁 Si, un album di transizione ma se loro non fossero stati grandi chissà che risultato ci sarebbe stato; invece arrivò la svolta. Mah, di costruito sicuramente ci fu l'immagine, per il resto erano e restano un talento indiscutibile. Bacio💛

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  5. parli di numeri da capogiro "senza social", ma c'erano solo i dischi, oppure nulla. Oggi si che non li fai quei numeri. Senza il piccolo dettaglio che oggi di Beatles neanche l'ombra.
    Anche se io stò lì ad aspettare il prossimo Coldplay... ;)

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    1. Appunto, solo grazie a radio e dischi e con il passaparola, raggiunsero livelli epici di popolarità. Immagina se ci fossero stati anche i social... Io devo comprare l'ultimo dei Muse anche mister Bellamy e company non sono poi così malaccio😁😁😁

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  6. Ai tempi, dei Beatles conservavo ogni articolo di giornale, ogni recensione, ritagliavo e incollavo su album creati da me. Di tutto ciò ho conservato gli L.P. , tanti e usatissimi. Grandi Beatles. Grazie per aver risvegliato in me questi ricordi.
    sinforosa

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    1. Che invidia! Leggere che conservavi ogni articolo di allora mi fa pensare che stavi attraversando il tempo assieme ad un mito.
      Io molto più tardi feci lo stesso con gli U2, i Police e John Lennon. Ma prima ancora raccoglievo articoli e foto dei Wham e degli Spandau Ballet. Che differenza eh?
      Anche io ho tutti gli album dei Beatles. Alcuni originali, comprati durante le mie incursioni estere, altri rimasterizzati.
      Tutte le collection e anche le cassette compreso quelle dedicate ai loro show alla BBC.
      Poi c'è John e li gli album sono dell'epoca.
      Grazie a te per avermi ricordato il tempo delle "fanzine".

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  7. Non conoscevo l'aneddoto di Michelle,
    ti rivelerò inloltre che assieme a Obladì Oblada è la canzone della mia giovinezza giovinezza (proprio quando ero bambino) dei Beatles.
    Le altre due canzoni le sento per la prima volta :)

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    1. Per aneddoti e quant'altro siamo qui apposta :-)
      Almeno sui Beatles posso sbizzarrirmi, sono una grande passione conosco questo ed altro ahahahah
      Ma ci sta che durante la tua (giovinezza), vabbè infanzia che mi pare più giusto, erano quelle le canzoncine che rimanevano in testa. Pensa che io a cinque anni storpiavo Yesterday e la canticchiavo Yetterdey così mi è rimasto il soprannome di "bambina Yetterdey" e nasceva la passione.

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  8. Inutile, non ce la farei a tenerti dietro, perché a me manca ciò che tu hai in sovrabbondanza: la cultura musicale della tua prima età, diversissima dalla mia. Ma è indubbio che ti starei a leggere con enorme interesse dato che la tua competenza nel campo è mostruosa. Tu hai memorizzato suoni, valori, testi, storie ed aneddoti che usi nelle tue "spiegazioni in modo semplice e non saccente, cosa estremamente difficile. Io che non ne capisco nulla starei a leggerti per ore, sicuro che alla fine avrei capito TUTTO.
    Perché non scrivi un libretto sciorinando questa tua grandiosa cultura musicale, per esempio sul soul? Io dico he avrebbe un gran successo. Scrivere sai scrivere e sei una campionessa mondiale sull'argomento.
    Dai! Muovi le chiappe e attacca questo fine settimana. Prima fai una classifica dei temi che intendi trattare, poi la strada ti si aprirà davanti agli occhi da sola.

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    1. Enzo, io sono una grandissima ignorante.
      Ma la musica è come dici tu, una delle mie poche grandi passioni. E i Beatles sono al primo posto.
      Mi fa piacere che tu e gli amici intervenuti abbiate gradito questo post.
      Quando scrivo di quello che conosco bene ho sempre l'impressione che possa annoiare. Come si vede dagli interventi, resta un post di nicchia per amatori perché è difficile catalizzare l'attenzione con sproloqui così. Si legge magari di fretta e si va avanti.
      Ogni tanti ci provi a convincermi a scrivere. Ma io non me la sento.
      So benissimo che valgo meno di una gomma da masticare, con tutto il rispetto per la gomma!
      Bacio amico mio.

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  9. Mari, ma quante cose scopro leggendo i tuoi post? :)
    Io di questo album dei Beatles ricordavo ovviamente Michelle e anche Norvegian Wood, ma ad esempio non Nowhere man.
    Un milione di copie vendute in nove mesi è un dato davvero impressionante!
    Fenomeni come quello dei Beatles si contano sulle dita di una mano.
    Mi fa piacere che tu abbia questa passione per loro, così attraverso di te li conoscerò meglio anche io. Cercherò i post che hai scritto in passato, a proposito.
    Ciao carissima, un bacio!

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    1. Negli anni ho comprato molti libri, visto interviste e film, ascoltato tanta della loro musica. Poi il cerchio si chiude con il mio amore per Lennon.
      Molti dei libri che posseggo sono in lingua originale e sappi che io sono una schiappa in inglese e ho fatto una gran fatica nel tradurli, ma ce l'ho messa tutta, perché volevo sapere, volevo conoscerli meglio.
      Qualcosa su di loro la so. Anche riguardo la sfera personale. Stranamente sono una dei pochi beatlesiani che, ad esempio, non odia Yoko Ono, donna che è stata a lungo definita come la "strega che ha causato la fine del gruppo". Yoko amava moltissimo John e penso che lo ami ancora. Era John che stava crescendo e maturando per diventare il faro che poi è stato per la musica mondiale. E per andare avanti doveva mollare.
      Scusa, mi sono allontanata dal tuo commento, come sempre con loro poi vado a ruota libera...
      Ahahah ma attenta ai miei post sugli scarafaggi io sono una vera mina vagante!
      Bacio.

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  10. Non si capisce che li ami, sai? 😁😁😁
    Mitici comunque al di là delle loro divergenze personali

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    1. Ma infatti, come mai avete tutti l'impressione sbagliata che mi piacciano? ahahahah
      Sì grandiosi, meravigliosi, eterni.
      Bacio Pat cara.

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  11. Bel post Mari.
    Ti abbraccio, ciao! 😗

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  12. http://leggerevolare.blogspot.com/2013/01/lezioni-di-musica-una-domenica-mattina.html

    visto che sei appassionata... dal mio blog

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  13. io sono stata a Liverpool questa primavera e ho visitato molti luoghi dei Beatles :)

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    1. Anche io ci sono stata questa primavera. Ed è stata sorprendente. Bellissima.
      La gita la trovi nelle mie etichette tra le piccole dei Beatles.
      Buona domenica!

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)