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La vita è un percorso ad ostacoli e a soli vent'anni tu lo sai già. Hai appena preso una decisione sofferta; con il tempo è diventata la più giusta e perfetta per te. Ma come tremi mentre ti guardi allo specchio di quel bagno freddo, all'interno del vagone di un treno. UNA NOTTE trascorsa senza sonno, mentre corri dal sud verso il nord. Lo stesso tragitto fatto da tuo padre, più di vent'anni prima. Era il 23 dicembre del 1985. La data rimasta impressa a fuoco sulla tua pelle, lo spartiacque. Non sapevi se avresti avuto quel futuro, ma volevi provarci.
Il dolore per la distanza dalla famiglia avrebbe segnato il tuo fisico e i tuoi passi. I giorni in cui ti sei svegliata all'alba per raggiugnere l'università e quelli impiegati a lavorare per pagarteli, quegli studi. Non ti sei fermata. Chilometri macinati tra un lavoro e l'altro. Non hai respinto nulla. Hai fatto la baby sitter e la sondaggista, recuperato il credito per una società che sfruttava la tua delicatezza e ingenuità. Ragazza alla pari e giovane insegnante di ripetizioni. Un pedaggio pesante ma accrescitivo. Uno spazio tutto tuo in una casa da condividere, il primo lavoro da dipendente quando ancora non era così complicato ottenerlo. E l'amore. Non lo avevi cercato, è capitato alla fine di una grandissima delusione, che ti aveva fatto pensare che quel sentimento lì, non fosse roba per te. Il passo della convivenza, perché provare a far funzionare un rapporto deve essere dettato da una scelta e da tanto impegno ma senza vincoli con i quali giustificarsi agli occhi degli altri. Con pochissimi soldi visto che mantenersi a Milano era impegnativo. Il matrimonio così giovani ma convinti e tanti anni passati a mettere da parte ogni spicciolo, niente vacanze, niente regali, niente superfluo, per comprare una casa che fosse tutta vostra. Caparbiamente da soli. A dimostrare al mondo intero ma in realtà a voi stessi che vi bastavate. Tanti anni in cui si è dovuto rinunciare a molto, troppo. A quel che poi ha portato altra sofferenza e fragilità; quel dolore ad allagarsi dentro, pronto ad aggredire perché è un fallimento da cui non si guarisce mai del tutto. Ma si cresce, si lotta, si resta insieme. Si raggiungono altri obiettivi non meno importanti, colmi di consapevolezza, amore e rispetto.
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E alla ragazza di allora come a quella di oggi, voglio regalare il sorriso e quella forza che so di possedere. Perché le donne lo sanno che la strada era e resta in salita. A loro tocca la parte più difficile, che i proclami e gli applausi sono solo uno specchietto per le allodole. Che dovranno lottare per ogni mattone da aggiungere alla loro "casa". Che le pacche sulle spalle non mancheranno mai, le frasi di consolazione, le banalità sul loro posto nel mondo. Ma sanno anche di possedere una incredibile forza di volontà che non le farà retrocedere di un solo passo. Alla faccia della violenza, delle gabbie in cui restano prigioniere. Della paura che hanno alcuni uomini quando le osservano con attenzione e che scatena la follia. Quella paura che riusciranno a scardinare prima o poi. Perché non è la tanto strombazzata parità ciò che interessa, è l'unicità l'obiettivo da raggiungere.
LE DONNE LO SANNO OGNI GIORNO DELLA LORO VITA. NON SOLO L'OTTO MARZO. UNA FESTA NATA PER RICONDURLE IN QUEL RECINTO IN CUI NON DEVONO E NON VOGLIONO RIENTRARE. NIENTE MIMOSE ALLE DONNE MA UN RICONOSCIMENTO DI PARI DIGNITÀ E RISPETTO.
Anche io dico niente mimose ma rispetto, non solo l'otto marzo, ma 365 giorni l'anno.
RispondiEliminaBellissimo il racconto del tuo percorso. Complimenti.
😊 Mafi
Ciao Mafi,
EliminaIo sono indignata per 365 giorni all'anno e l'otto marzo pure di più.
Grazie per avere letto la mia storia.
Un abbraccio a te.
Una splendida storia la tua, da raccontare con passione e orgoglio, un abbraccio a te e a tutte le donne che ci insegnano a vivere, a noi maschietti, giorno per giorno .😍
RispondiEliminaIo mi ritengo estremamente fortunata.
EliminaHo potuto scegliere e ho accanto a me una persona che mi stima e mi rispetta.
Ho però lottato per ottenere quel che mi spettava in molti campi, per cui so di cosa parlo quando affronto l'argomento.
So bene che la strada è ancora lunga, ma ce la faremo se voi cambiate.
Un abbraccio e grazie di cuore.
Un post personale, coraggioso ed al contempo così universale; un post straordinario come sei anche tu, ed infatti tu sei proprio la donna di cui parli e quindi è chiaro che quello che tutti noi che ti leggiamo percepiamo e comprendiamo di te attraverso queste pagine mai banali, si veda chiaramente alla luce del sole con questo post. È giusto anche chiudere come hai fatto tu sottolineando la costante lotta quotidiana che le donne si trovano a combattere e come quello che giustamente chiedete sia il riconoscimento di pari rispetto e dignità.
RispondiEliminaDato che sul mio blog affronto la tematica di sovente, volevo scrivere qualcosa di più personale per volgere l'attenzione alla fatica che fanno le donne per riuscire a realizzare i loro sogni. Se ad un uomo viene chiesto il 100% alle donne si impone il 200%. E questa disparità o la mancanza assoluta di diritti in molti paesi del mondo con conseguenze devastanti per ogni donna, sono quel che dobbiamo contrastare, ad ogni costo.
EliminaGrazie per le belle parole che hai speso per me. La banalità non mi appartiene, verissimo.
Ti abbraccio.
Bel racconto di vita, bella testimonianza.
RispondiEliminaUn mare di AUGURI a te e a tutte le Donne 🌷🌺🥀
Io l'8 sempre!
😘
Grazie Lory, per tutto.
EliminaUn abbraccio forte a te, e AUGURI.
Buona ricorrenza Mariella. Abbraccio e bacio.
RispondiEliminaP.s. che foto, wow! 😘
Grazie Pia, AUGURI a te.
EliminaTi abbraccio forte.
Post stupendo! Auguri alla Donna che ha dovuto lottare per raggiungere un obiettivo che le spetta di diritto se esistesse veramente la parità e il rispetto che le è dovuto.
RispondiEliminaUn abbraccio
enrico
Se esistessero non staremmo qui a parlarne con una frequenza vergognosa. E ad essere costrette a celebrazioni che per prime non vogliamo.
EliminaGrazie Enrico, di cuore.
Ti abbraccio anche io.
Non solo l'8 marzo.
RispondiEliminaSacrosanto.
In attesa che una giusta legge impedisca a chi ha fatto del male di nuocere ancora, con tutta la forza necessaria per fermare queste bestie.
Anche la strada verso la giustizia è una salita ripidissima.
EliminaParlarne sempre senza stancarsi mai e senza rassegnazione, che purtroppo spesso leggo sui volti delle donne.
Grazie, un abbraccio.
Io spero che prima o poi non ci debba più essere bisogno di questa festa perchè si sarà raggiunta la vera parità. Che si possa finalmente parlare di persone con gli stessi diritti e doveri, parità di trattamento anche economico e uguale possibilità di fare carriera. Un mondo senza discriminazioni in cui non ci si debba fermare ad un giorno soltanto.
RispondiEliminaCiao, un abbraccio.
La tua speranza è anche la mia. Che l'uguaglianza e i diritti abbraccino tutti gli uomini senza disparità di genere e di razza.
EliminaChe la discriminazione diventi solo un paragrafo da studiare sui libri di scuola, per ricordarsi di non cadere più in quegli errori.
Ti abbraccio Nick, grazie.
Le decisioni che cambiano la vita, si spera sempre in meglio, nonostante tutto a te è successo, dovrebbe essere per tutti/e così. Il mondo senza donne sarebbe un errore, Auguri!
RispondiEliminaDovrebbe essere uguale per tutti. Ma se ci pensi, solo pensando a quanta differenza ci sia tra il nord e il sud Italia, si comprende bene che non siamo andati un granché avanti. Per questo non dobbiamo, noi donne per prime, rinunciare a combattere.
EliminaGrazie di cuore Pietro.
Rispetto per tutto l'anno, non solo in questo giorno.
RispondiEliminaBuon 8 marzo.
Grazie Cav, un abbraccio a te.
EliminaCertamente, rispetto e pari dignità, non solo l'8 marzo ma sempre, tutti i giorni. Bellissimo post. Buona giornata.
RispondiEliminaSe penso a quanta strada dobbiamo ancora fare, sperando di non farla da sole...
EliminaTUTTI I GIORNI.
Grazie Mirti, un abbraccio.
Testimonianza molto emozionante la tua.
RispondiEliminaConcordo con te l’otto marzo non deve essere un recinto.
Una donna va rispettata e amata tutto l’anno.
Felice otto marzo a te e a tutte le tue lettrici😘
Come puoi bene immaginare, è solo una piccola parte di quel che è il mio vissuto. Ogni tanto ne parlo, quando lo reputo necessario.
EliminaCome oggi.
Grazie per le tue parole e per gli auguri.
Un abbraccio Max.
I ruoli sono quelli che si è liberi di scegliere, senza obblighi. Io dico che ci sono tante donne oggi che vorrebbero stare a casa a crescere i figli, cucinare e pulire, andare in palestra, uscire con le amiche, leggere e fare tante cose... Ma con uno stipendio italiano non si può. In Francia c'è il minimo retributivo, 2000 euro, se si potesse farlo anche da noi, la società sarebbe diversa.
RispondiEliminaVerissimo Elisa, il diritto di scegliere come vogliano vivere la nostra vita. Da che ho memoria questa società non ci ha mai garantito gi stringenti giusti per poterlo fare. Ma non penso sia diverso altrove. In Francia, ad esempio,che io ricordi, le manifestazioni dei gilet gialli hanno tra i loro obiettivi proprio quello di alzare il tetto dello stipendio minimo garantito, che è molto più basso di quel che scrivi. Credo sia intorno ai 1200 euro...
EliminaUn racconto davvero esemplare, il tuo, che insegna a non arrendersi mai. Auguri belli a tutte noi, oggi e per tutti i giorni dell'anno.
RispondiEliminasinforosa
Sono una che non conosce la resa, ma penso di assomigliare a moltissime donne;)
EliminaAuguri a te cara!
Mariella... mi hai emozionato e commosso. Ti sento vicina e ti abbraccio forte. Grazie di cuore.
RispondiEliminaGrazie a te, per la tua commozione che mi fa capire quanto del mio scritto ti sia arrivato, pure quello che è rimasto tra le righe.
EliminaTi abbraccio anche io, fortissimo.
Non mi piacciono le 'feste comandate" piene di falsità e di retorica. Non c'è niente da festeggiare sulla condizione femminile, ancora discriminata, violentata e uccisa.
RispondiEliminaSo del tuo percorso e ti stimo molto.
Cri
I giorni come questo, le famose "ricorrenze" sicuramente danno maggiore visibilità e permettono di fare il punto su quanto (poco) si sia fatto e su quanto (moltissimo) ci sia da fare.
EliminaGrazie Cri, conosco la misura del tuo affetto e della tua stima.
Ti abbraccio.
Ecco infatti, a noi l'otto marzo non piace, perché ci ricorda quanto ancora resta da fare. Quest'anno in particolare, con la pandemia che ha cancellato 101.000 posti di lavoro, 99.000 dei quali occupati da donne; con un lockdown che ha avuto l'effetto di diminuire gli omicidi e aumentare i femminicidi. E ancora la Dad, che del lavoro delle donne è l'altra tragica carnefice. Potrei continuare ancora, ma già così è triste. Non voglio essere celebrata un giorno all'anno, voglio essere rispettata tutto l'anno.
RispondiEliminaAvevo letto le cifre impressionanti dovute alla pandemia quasi tutte distribuite sulle spalle delle donne. Non c'è sicurezza, non c'è assistenza, né sul lavoro, né in ambito familiare. Per quel che riguarda l'aumento dei femminicidi ,ne ho parlato più volte da me.
EliminaNon possiamo che essere tristi, per quel che subiamo quotidianamente. E continuare a non arrenderci.
Ti abbraccio forte. Grazie.
Come scrivevo su twitter, certe ricorrenze di calendario, non solo l'8 marzo ma anche altre commemorazioni, hanno sicuramente la loro "quota" di retorica, però servono a tenere desta l'attenzione sulla questione per la quale sono state create. Quindi, va da se che il rispetto deve esserci tutto l'anno, non soltanto un giorno, però la ricorrenza serve per lo stesso motivo per il quale servono le ricorrenze speciali.
RispondiEliminaDunque, io gli auguri te li faccio ugualmente ;-)
Ma io li apprezzo molto i tuoi auguri. Sono quelli di un uomo intelligente che sprizza rispetto da tutte le "tavole" che disegna e dalle parole che scrive. Sono pienamente d'accordo sul fatto che sebbene un giorno serva poco, viste le disuguaglianze, è davvero importante per tenere ben accesa l'attenzione su questo enorme problema.
EliminaGrazie!
Bellissima la tua storia ..la storia di tante donne per arrivare da qualche parte ...ma visto che niente ci viene regalato..quando arriva qualche cosa di buono si apprezza molto..
RispondiEliminaLa mia storia : nata in una famiglia di agricoltori..dove x le donne tanti doveri nessuno diritto....e li il carattere si e rafforzato molto...tanto.....niente mi è stato regalato ..tutto guadagnato...con grande sudore e a volte lacrime..ma alla ragazza che ero posso dire: non è stata una passeggiata ..ma è andata meglio di quello che pensavi..
Dunque VIVA LE DONNE⚘
CIAO
Essere qui per raccontarla è il nostro più grande successo.
EliminaDobbiamo essere orgogliose delle nostre lotte che ci hanno permesso di diventare quel che siamo.
Evviva le donne, sempre.
Un bacio.
Credere in se stesse, il primo comandamento! Brava Mary!
RispondiEliminaUn comandamento che ho tatuato addosso.
EliminaBacio.