29 aprile 2022

[SOCIETÀ] Giornalisti e pennivendoli.

Per anni ho stimato la categoria dei giornalisti. Sono cresciuta leggendo articoli e interviste di autori come Augias, Biagi, Tobagi, Alpi.Persone di un rigore morale inoppugnabile, con un'etichetta professionale indiscutibile che gli ha procurato non pochi problemi visto la loro incapacità di piegarsi al volere di chi comandava. Che hanno perso anche la vita per testimoniare la verità. 


Una scuola che molti  della mia generazione hanno seguito e condiviso. Ho conosciuto giornalisti integerrimi, con i quali mi è capitato di collaborare fino a qualche anno fa, per piccole cose scritte e pubblicate che mi hanno dato parecchie soddisfazioni. Di quelle vere però.

Sono costretta a constatare che ormai siamo prigionieri della notizia di cronaca e del "mostro" sbattuto in prima pagina, da troppo tempo.  Avvenimenti che vengono pubblicati senza nessuna verifica, solo perché il personaggio coinvolto o l'accaduto spingono le persone a cliccare sui link e a leggere. La morbosità di chi apprende la notizia mi sconvolge allo stesso modo, sia chiaro. Ma sembra che ormai sia l'unica cosa che conti. 

L'ultimo esempio sconcertante  è di ieri. Intorno alle 13,00 del pomeriggio, tutte le agenzie di stampa italiane  hanno "battuto" la notizia che Mino Raiola, il famoso procuratore di calcio, tra i suoi clienti Ibrahimovic e Donnarunma, era morto per una grave malattia al San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da qualche giorno.  La smentita un'ora dopo da parte del professor Zangrillo costretto ad annunciare che era grave ma vivo.  Per finire, lo stesso Raiola o chi per lui ha pubblicato un tweet di smentita dicendo che, negli ultimi quattro mesi, lo avevano dato per morto già quattro volte.  

"Stato di salute attuale per chi se lo chiede: incazzato...". Il primario Zangrillo: "Si specula su un uomo che sta combattendo" (fonte La Repubblica).

Ho trovato la vicenda scandalosa e umanamente aberrante. Non sarebbe il casi di finirla e mandare a casa i pennivendoli? Smettere di passare per guardoni della vita altrui e cominciare seriamente a darci da fare per salvare questo nostro mondo?

31 commenti:

  1. Io da tempo ho smesso di seguire con fiducia la stampa e la tivvù italiana. Leggo le notizie principali sul sito dell'Ansa (peraltro spesso impaginate e trascritte con imprecisioni da far cadere le braccia per terra) e poi se voglio approfondire cerco qualche fonte locale. Comunque in genere noto un pressapochismo e un'improvvisazione avvilenti, titoloni che non si capisce bene cosa intendano dire, sembrano stare lì solo per attirare l'attenzione (classico "clickbait" che però posso aspettarmi da noti imbonitori del web tipo libero.it oppure imolaoggi.it ma che non vorrei proprio vedere sull'agenzia di stampa nazionale).
    Ti dico solo che per informarmi sulla guerra in Ucraina leggo gli aggiornamenti sul sito della BBC. Altri livelli, altra professionalità, articoli sempre ben scritti dove viene puntualmente precisato se la notizia è stata verificata o se si tratta di un'affermazione di altre fonti riguardo le quali " BBC has not been able to verify this claim". Spesso i titoli stessi non sono "sparati" in modo da creare clamore ma riportati in maniera più descrittiva preceduti dalla dicitura "According to..."
    Lasciamo perdere. Qui in Italia ormai c'è gente che è convinta di "informarsi" guardando certi immondi "talk show" dove improponibili tuttologi chiacchieroni fanno a gara a chi spara la scemenza più grossa... Più o meno come se uno pensasse di informarsi su cosa accade nel paese e nel mondo parlando coi clienti fissi del bar sotto casa.

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    1. Io velocemente do un'occhiata ai siti dei maggiori quotidiani italiani. Ma sono ancora legata alla carta stampata, un "vizio" che non riesco a perdere. Sono solo sempre più demoralizzata dalle numerose pagine di cronaca e di gossip che sempre più spesso sporcano il resto. Per la politica internazionale ripongo ancora abbastanza fiducia nell'Internazionale. Come te, preferisco i siti dei quotidiani esteri, che leggo sia on line che su Twitter. Come dici tu, altra professionalità e fonti sempre verificate. Per quel che riguarda come gli italiani si informano, il degrado è evidente solo osservando cosa va in onda sui canali commerciali. È il motivo per cui vedo pochissima televisione e preferisco i canali a pagamento per distrarmi con le serie televisive, mia passione ahahah

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  2. Basta un'agenzia che dia il la, e la cosa - qualsiasi cosa - si propaga.. poi arrivano notizie più o meno ufficiali e smentite.. Io, a stamattina, ancora non ho capito se è morto o è ancora vivo.

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    1. Guarda, io ieri ero davvero schifata. Per parlare di Raiola sul mio blog :-)

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  3. E ce ne sarebbero proprio tanti da mandare a casa, temo che se ne salverebbero davvero pochi, così pochi da riuscire a contarli, forse, sulle dita di una sola mano... Grande Zangrillo che oltre ad essere un primario in gamba è anche il mio Presidente ⚽️😊

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    1. Sulle dita di una sola mano, hai ragione. Assurdo se pensiamo a quanto bel giornalismo abbiamo vissuto. Pazzesco che sia dovuto intervenire Zangrillo...

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  4. Ormai seguo solo qualche programma in tv di informazione. Non compro più i giornali da anni e le notizie le reperisco dal telegiornale. Siamo arrivati al punto che non si sa più dove sia la verità. Una notizia appare su un giornale e viene smentita su un altro. Conta solo il business, non c’è professionalità, l’obiettivo è il profitto a qualunque costo, anche quello di infondere notizie false e assurde come quella della morte di Raiola. Rispetto per la vita delle persone, questa cosa ormai sconosciuta. Buona giornata, Mariella.

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    1. I telegiornali non li guardo quasi più. Non riesco a rassegnarmi all'appartamento totale delle notizie. Tutti seguono la linea editoriale e politica di riferimento per cui non c'è obiettività. Contano a comprare la carta stampata che nonostante tutti i limiti consente ancora quell'approfondimento che non trovo da nessuna altra parte. Purtroppo peggioriamo ogni giorno. Un abbraccio a te.

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  5. Io devo dire che non seguo il calcio e non conoscevo Raiola, però ieri , mi ha colpito il susseguirsi di questa notizia. Prima ho letto che era morto, poi ho letto una notizia che smentiva la morte ma parlava di grave malattia, poi lo stesso Raiola ha smentito il tutto !! Ecco, pur non conoscendolo, sono rimasta colpita da questa cosa, secondo me, senza senso. Perchè diffondere una notizia così , se è falsa ? Per fare ascolto ? Per ottenere "mi piace"? Non si scherza con la vita altrui !! Ciao cara.

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    1. Sì, fa notizia e visualizzazioni. Del resto non lo vediamo anche nel nostro piccolo mondo di blogger? Se pubblichi un articolo al quale hai dedicato tempo e ricerca, che affronta un argomento specifico, cultura, cinema e arte in generale, lo leggeranno in pochi perché in fondo sono cose che non interessano più di tanto. Conoscenza e cultura non vengono più apprezzate. Se invece scrivi due righe brevi su un argomento di pubblico dominio che ha provocato dibattiti in rete stai certo che verrai letto e commentato e avrai un mare di visualizzazioni. La superficialità batte la cultura dieci a zero. È questo il mondo in cui galleggiamo, purtroppo. Poi io me ne frego e continuerò a scrivere articoli sui libri, sull'arte, sulla musica, sulla poesia ecc...

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  6. La società dello spettacolo di Guy Debord, scritto nel 1967, aveva già previsto tutto questo.

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  7. Eh già, e purtroppo questa vicenda non è e non sarà certamente isolata..

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    1. Lo vedi anche tu nel tuo piccolo, nel tuo settore...

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  8. Un tempo i giornalisti erano pochi, c'era più competenza anche se riguardo all'integrità morale non metterei la mano sul fuoco per nessuno.
    Oggi, con la moltiplicazione dei "canali" di (dis)informazione sono aumentati anche gli pseudogiornalisti, la differenza sta nel fatto che, se ieri c'erano 10 giornalisti capaci su cento, oggi ci sono ancora i 10 ma su una "platea" di migliaia.
    Penso che le persone in grado di fare il proprio lavoro siano dello stesso numero, il vero dramma è che si da voce a migliaia di incapaci, incompetenti facilmente manipolabili.
    Ciao Mariella, buona giornata.

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    1. Il vero dramma sono gli incapaci, troppi, ma è quel che il bacino di utenza vuole. Gente di poco spessore e allo stesso livello di chi li legge, ovvero zero. Ciao a te e grazie.

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  9. Penso che di giornalisti bravi ce ne siano ..magari non sono tantissimi..ma ci sono..poi ci son giornalisti da internet..senza muoversi da casa prendono notizia senza verificare la veridicità..e la strombazzano a dx e sx....il signore li non lo conosco .
    Ma cavolo farlo per morto senza verificare!! Anchio sarei incazzato..qua a verona c'è il giornale che a volte omette ..dimentica ..non vede quel che succede..tipo grande fan della squadra locale..ti dicono che scarpe ha portiere .ma dimenticano di dire che durante partita sventolavano bandiere con svastica ..più d'una..non vedono o ..dimenticano..
    Giusto giornalisti? Nooo pennivendoli!

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    1. Secondo me non dimenticano nulla, omettono le notizie, cosa ancora più grave. Ci sono ancora ottimi giornalisti ma spesso vengono messi da parte perché non si sono uniformati al sistema. Potrei farti nomi eclatanti di italiani che ormai non leggiamo più perché sono voci obiettive e disturbanti. I pennivendoli li leggi ovunque, in rete soprattutto, si danno grandi arie e vantano crediti inesistenti. La gente comune li legge non facendosi le domande giuste, forse perché non è nemmeno in grado di fare autocritica. Ecco come siamo messi...

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  10. Invece di verificare le fonti, come dovrebbe fare un giornalista serio, ormai fanno solo copia e incolla
    Elisa

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    1. Il copia e incolla. Lo strumento più usato nel web😉

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  11. Tu sai per reale vissuto nel settore. Chi ha vera esperienza giornalistica, in generale, sa quanto oggi siano seguiti finti autori di storie, sopravvalutati da chi non conosce davvero questo mondo. Forse ormai è solo gossip, fake news, copia incolla che serve solo per generare followers e animati, inutili dibattiti. E poi aggiungiamo le falsità costruite ad hoc. Sono davvero confusa oggi. Vorrei non leggere ed ascoltare più nulla ma credo non sia giusto nei confronti di chi questo lavoro lo fa seriamente ed onestamente. Anche rischiando.
    Ciao Mariella, un forte smack!

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    1. No, mai chiudersi, invece bisogna diversificare. Cercare altre fonti. Come dicevamo sopra, la stampa estera rimane un buon punto di riferimento. Magari evitiamo programmi insulsi di falsa informazione e scoop come le Iene, uno dei peggiori sul mercato. Lo guarda ancora troppa gente ed è un danno non indifferente...bacio😘

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  12. Leggendo il tuo commento ho pensato ad una grande giornalista russa, uccisa nell'ascensore del palazzo dove abitava. Sono passati quasi vent'anni, si chiamava Anna Politkovskaja. Da anni si occupava dei crimini del governo russo. Lottava con tutte le sue forze contro Putin e aveva realizzato parecchie indagini, tra le altre cose documentari sul conflitto ceceno. Chissà cosa avrebbe scritto o documentato oggi su quello che sta accadendo in Ucraina.

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  13. Le persone consumate come "cose" nei momenti più drammatici della loro vita. Un fenomeno che mio malgrado conosco bene.

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    1. Un vero orrore e quando lo tocchi con mano mi domando come sia possibile trovare la forza di andare avanti😘

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  14. Il mio commento è sparito, sarà finito nello spam? Niente di importante comunque.

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    1. Mi spiace tanto Cesare, non l'ho trovato in spam. Prova a riscrivere e poi copialo per sicurezza prima di pubblicare. Stiamo avendo grossi problemi sulla piattaforma blogger a causa degli aggiornamenti degli ultimi giorni. È capitato anche a me su blog amici.

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    2. Nessun problema, niente di che.

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  15. Tanto tempo fa avevo letto che la notizia falsa è la migliore. Fai due scoop, uno per dire e l'altro per negare. Non ricordo né dove né chi lo ha detto ma mi ha irritato.
    Voglio leggerne solo una notizia ma che sia vera.
    Sai quale è il problema, Mari? Che devono solo fare audience e che dei fatti non gliene frega niente.
    In più giornalisti nel vero senso della parola, con ll'orgoglio e l'onere di esserlo non ce ne sono più

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    1. Hanno bisogno di visualizzazioni che portano soldi grazie alle pubblicità e quei maledetti popup. Che diffondono notizie spazzatura non è un problema perché fanno cassa...

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)