07 maggio 2020

LET IT BE - 8 MAGGIO 1970




Il 10 aprile del 1970 Paul McCartney annunciava al mondo la sua decisione di uscire dalla band pubblicando un album da solista: McCartney. 

L'ultimo lavoro dei Beatles uscì un mese dopo ma era stato realizzato precedentemente ad Abbey Road  e con non poche difficoltà. A partire dal cambio del titolo che inizialmente doveva essere Get Back.

Let It Be è il testamento  dei 4 scarafaggi londinesi; la summa degli attriti che portarono allo scioglimento.
All'inizio doveva essere un film per uno show televisivo  e come tale fu realizzato. Appartiene al documentario,ad esempio,  la storica versione di Don't Let Me Down sui tetti della Apple Records: Il concerto dal vivo fu poi interrotto dalle forze dell'ordine che intervenirono per disperdere tutte le persone che si erano radunate per ascoltarli. Anche qui degli antesignani. La madre di tutti i concerti sui tetti da lì in poi.

 La realizzazione, come disse il loro manager George Martin, non era stata un'esperienza felice, ormai era arrivato il tempo della fine della loro"relazione". Gli attriti erano fortissimi, tra Paul che già pensava alla sua carriera da solista e John Lennon che voleva diventare il nuovo "frontman" del gruppo e sempre più schiavo delle droghe e di Yoko Ono;  tutto questo  li stava di fatto condannando a morte. Litigavano per ogni cosa, dagli arrangiamenti agli accordi. Anche George Harrison ci metteva del suo, con grande insofferenza nei confronti dei due"leader" e meditando di dare vita ad un nuovo gruppo col suo amico Eric Clapton. L'unico che cercava di mediare e ci provò fino alla fine era Ringo Starr.
Ma ormai la parola THE END era un cartello pubblicitario ben acceso davanti a tutti loro.
La favola si concluse ufficialmente nel dicembre del 1970 ma andò avanti con denunce e cause legali per qualche anno ancora. 
Eppure, nonostante tutto, il disco fu un capolavoro. Era un lavoro pulito, senza troppe sovrapposizioni, senza suoni ricercati, senza influssi presi da altri mondi musicali. Nudo e crudo, scarno, essenziale.
Le canzoni li raccontano perfettamente, così come raccontano il loro mondo unico, avamposto di tutti gli altri.
L'8 maggio 1970 pubblicarono l'album. La morte del gruppo segnava l'inizio della loro leggenda.


Di Let it Be vi ho parlato recentemente, qui.

Vi lascio con quella che, personalmente, ritengo la canzone più bella dell'album, capolavoro tra i capolavori: The Long And Winding Road. La versione pubblicata fu  contestata duramente da Paul McCartney, gli arrangiamenti conclusi in sua assenza, non erano quelli pensati da lui, autore del brano. Si arrabbiò cosi tanto, che fece causa al resto del gruppo e l'Alta Corte Britannica gli diede ragione. Si ritenne fosse una delle sei ragioni valide che causarono lo scioglimento.
Eppure, la canterà live diverse volte. Naturalmente, la versione è quella che ha modificato successivamente e che poi è stata ripubblicata sia dai Beatles in alcune antologie, che da lui: Let it be ... Naked.

Ci sono poi stati diversi artisti che l'hanno cantata con versioni molto personali,  da George Michael a Billy Ocean, da Olivia Newton John a George Benson.

Se avete tempo e voglia ascoltatele. Sono così preziose che diventa difficile stabilire quale sia la più bella. Anche se io, un'idea  ce l'ho💖






















Fonti: The Beatles the band that changed the world - Terry Burrows










16 commenti:

  1. Cara Mariella, tutti i tuoi post danno sempre degli insegnamenti, confesso che imparo molto.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Caspita, tu che impari da me.
      Sono onorata. Grazie di cuore e buona serata!

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  2. Certo che Benson ha proprio stravolto il pezzo. Che grande performance.
    Però preferisco l'originale di Paul su questo non si discute. Bacio Mari!

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    1. Beh, lui l'ha adattata per far risaltare i suoi virtuosismi con la chitarra, ci sta!
      Quindi ti piace la versione di Paul, ottimo:-)
      Buona serata e un bacio.

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  3. Incredibile come una convivenza, dopo il successo, possa terminare in modo così brusco.
    Addirittura scazzi e cause, non immaginavo. Giusta la sentenza della Corte, il lavoro era di 4 e non doveva essere pubblicata una versione diversa da quella pattuita.

    Moz-

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    1. Erano tutti leader, l'unico che rimase con i piedi per terra rispetto agli altri era Ringo Starr.
      Ma ormai, George, John e Paul, componevano canzoni immortali di livello altissimo, e ritenevano fosse arrivato il momento di andare oltre.
      E magari è stato meglio così, la loro musica continua ad appassionare milioni di persone.
      Anche io sono dell'idea che la sentenza fosse giusta, il senso del lavoro di McCartney era stato stravolto.

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  4. agli inizi, spesso si vedeva una persona di colore maschio (negro è vietato) alla pianola.
    Ma chi era e perché nessuno lo ha mai osannato?

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    1. Non ho notizia di un componente di colore. All'inizio ci sono stati degli avvicendamenti sia alla batteria che al basso, ma mai nessuno ha suonato "la pianola" al posto di JOHN.
      Mi sa che ti sei confuso...

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  5. Grande disco e grande professionista dei Fab 4 visto che nonostante le risse ed i litigi hanno poi realizzato questo capolavoro

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    1. Ci sono dei video che mostrano i loro frequenti litigi dietro le quinte. George non era da meno, quasi venne alle mani con Paul.
      Eppure...

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  6. Chiudere così però credo sia il sogno di ogni cantante/artista, all'apice e con un album straordinario, poco male no? ;)

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    1. Vero, inoltre restano GLI IMMORTALI.
      Che si può voler di più dalla vita? Ahahahah

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  7. Un gruppo indimenticabile.
    Saluti a presto.

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    1. Assolutamente sì. Scopiazzato sempre, superato mai.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)