Oggi ricorrono i 120 anni dalla nascita di quello che a mio parere è il più grande scrittore italiano (e non solo) del secolo scorso.
A tale proposito, dato che sul mio blog ho spesso parlato di lui, voglio riproporvi un post del 1914 2014 che gli avevo dedicato.
Sono trent'anni dalla sua scomparsa.
Lo hanno celebrato in tutti i modi possibili. Servillo a Napoli con la regia di Sorrentino, lo sta ricordando grazie ad una delle sue opere più importanti: Le Voci di Dentro.
Io, ho avuto il grandissimo piacere di vedere suo figlio Luca al San Carlo di Napoli, mentre recitava Shakespeare (La Tempesta) riadattato con difficilissimo lavoro di traduzione dall'inglese antico al napoletano seicentesco fatto da suo padre pochi mesi prima della sua morte.
Usando un linguaggio che avvicinò i protagonisti al pubblico partenopeo. Cosi chè Ariele, divenne quasi uno scugnizzo e Prospero e Miranda arrivarono al pubblico con un respiro ampio eppur vicino a loro, molto più comprensibile.
Una grande, immensa prova di Arte. Io sono orgogliosissima di avere avuto un tale privilegio, ed è uno dei ricordi più vividi della mia vita. Una immensa fortuna.
Ma oggi vorrei utilizzare un escamotage più familiare per parlarvi di lui.
Come palcoscenico casa mia. Non molto diverso da quella che è la scenografia del suo teatro tradizionale.
Me lo immagino seduto al tavolo della cucina in marmo bianco, lì dove tutto veniva scandito e gestito da mia nonna, mentre insieme a lei preparano una ricetta semplice e pure unica:
Tubetti al sugo cotto al sole. Tratto da "Si Cucine cumm'è vogl'i i'" di Isabella Quarantotti De Filippo.
"Quando eravamo in vacanza ad Isca, l'isola di Eduardo di fronte a Merano e più o meno equidistante da Capri e Positano, preparavamo spesso questi tubetti che riscuotevano successo presso tutti i nostri amici, sia italiani che stranieri. Ne era particolarmente ghiotto Archie Colquhoun, autore di una splendida traduzione in inglese di Promessi Sposi,
Bisogna cucinarli d'estate, perchè è allora che sono disponibili i due ingredienti principali: sole e pomodori. San Marzano, maturi, rossi e succulenti.
per sei persone occorrono:
400 gr. di tubetti medi non rigati
500 gr. di San Marzano a pezzetti e senza semi
100 gr. di ottimo olio d'oliva ( extravergine direi)
1 e 2 spicchi d'aglio tagliati a metà ma non mondati
3 cucchiai colmi di succo di limone ( non trattato )
abbondante basilico fresco
Strofinate l'interno di un'insalatiera con l'aglio e lasciatelo cadere dentro con l'olio, il succo di limone e i pomodori.
Usate un po' di più di sale perché, insieme al calore solare, esso contribuisce alla cottura dei pomodori; in compenso l'acqua per la pasta sarà meno salata o addirittura insipida.
Mescolate per bene e, dopo aver coperto il recipiente con garza o tulle per tenere lontane le mosche, sistematelo in pieno sole. Nel giro di quattro ore il sugo sarà pronto e vi potrete versare i tubetti legati e scolati.
Decorate con tanto basilico. Anche gli spaghetti sono buoni conditi così, e un po' di peperoncino forte non ci sta male."
E li immagino lì, al chiuso di quella cucina, dove si è svolta la maggior parte della mia infanzia, a discutere in armonia di quanto amassero di più: la cucina napoletana. La regina delle cucine.
Un'arte molto importante e particolare. Il teatro. Una famiglia grandiosa e molto pirandelliana.
RispondiEliminaRicordo una foto splendida di tutti loro con lui. Credo di averla postata anche da me, ma ora non ricordo bene.
Conoscevo anche di questa ricetta ed il suo contorno familiare.
Beata te che sei riuscito ad ammirarlo in teatro, io seeeee...
Bacio Mari, alla prossima ed ancora buona Domenica! 💕
Sono stata fortunata p successo durante il mio primo anno vissuto a Napoli.
EliminaHai ragione sullo spessore pirandelliano dell'intera famiglia.
Buona domenica!
indubbiamente un "gigante" !
RispondiEliminaSenza dubbio.
EliminaCara Mariella, lui è stato un fenomeno, che potremmo difinire come il grande Totò...
RispondiEliminaCiao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Non si equivalgono lui e Totò, per me De Filippo è sopra.
EliminaUn abbraccio e buona domenica.
Questo ricordo è davvero dolcissimo ed è un bellissimo tributo a un grande del teatro italiano.
RispondiEliminaComunque devo dire che gli anni tu e il tuo blog ve li portate molto, molto bene, già in attività nel 1914, complimenti! ;) Ovviamente scherzo carissima Mari, ti abbraccio e ti auguro una serena domenica!
Ahahah grazie Sciarada per avermi avvisato, ho corretto il refuso.
EliminaLo so che scherzi, ma ti dirò: essendo una blogger da dieci anni un po' elefante mi sento.
Ti abbraccio e buona domenica.
1914, come corre il tempo
RispondiEliminaAhahah e non li dimostro:-)
EliminaUn grande della nostra storia.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Assolutamente si.
EliminaViste tutte le commedie trasmesse dalla TV. Ho letto che disse, più o meno, " io so muovermi solo sul palcoscenico, nella vita reale sembro uno sfollato" Era un grande, nessuna enfasi o toni altisonanti durante le sue recite, al contrario di tanti attori/rici sempre al di sopra delle righe, che non me lo hanno mai fatto amare, ma lo avevo già detto mi sembra.La sua naturalezza mi ha sempre incantata, nulla di artefatto in quei suoi indimenticabili monologhi.
RispondiEliminaCri
Ho studiato Storia del Teatro nei tempi andati e ti posso assicurare che ho visionato libri e tesi fin quasi alla nausea dedicati al grande Eduardo. Tutti e dico tutti, sono concordi sulla sua naturalezza, una delle caratteristiche più peculiari della sua recitazione. La stessa che poi ha insegnato a suo figlio Luca per primo, fin da quando bambino lo fece recitare in Miseria e Nobiltà nella parte di Peppiniello. E poi a tutti gli attori che hanno avuto la fortuna di far parte della sua Compagnia. Mi vengono in mente Vincenzo Salemme a Lina Sastri. Ma ce ne sono tanti altri che sono i pilastri della commedia napoletana e che mantengono ad altissimo livello la qualità e l'Arte del grandissimo drammaturgo. Che la cultura e la lingua napoletana non hanno pari nel mondo. Ci tengo a sottolineare LINGUA, perché come sono certa tu sai, il napoletano non è un dialetto.
EliminaBacio.
Anche io ho visto recitare dal vivo Luca! Era però in un'opera di Scarpetta, O'scarfalietto, e io ero adolescente.
RispondiEliminaEduardo è stato davvero un Maestro, immenso. Come scrivevo da Pia, mio padre ne era un cultore e fin da piccoli ha cresciuto me e mio fratello a "pane e commedie di Eduardo", appunto :)
Una più bella dell'altra, con tutto l'intero l'universo umano dentro.
Ho un amore speciale per Filumena Marturano, che è stata tradotta anche in russo!
Sono rimasta incantata dalla ricetta dei tubetti col sugo cotto al sole 😍 che meraviglia la scena che hai immaginato e che ci hai fatto immaginare!
Serena domenica, un bacione.
Beh, se era un'opera di Scarpetta sempre della stessa famiglia si trattava:-)
EliminaLuca De Filippo mancherà sempre, come suo padre. Ne ricordo il carattere schivo e riservato, la modestia. Ne ricordo la grandezza. Sono stata molto fortunata anche io. Era il mio primo anno di università a Napoli, non so più nemmeno bene come riuscimmo a trovare i biglietti per la rappresentazione. Fu anche l'unica volta della mia vita che entrai al San Carlo di Napoli, una meraviglia di teatro.
Non so se ti ricordi ma qualche anno fa, la Rai, pubblicò una serie di DVD dedicati alle commedie di Eduardo, li ho tutti. Ed ho passato diverse sere a guardarle, sempre con grande gioia. La mia preferita è "Questi Fantasmi" rappresenta perfettamente tutta la malinconia caratteristica dell'animo napoletano. La commedia della vita e dell'amore trattenuto a tutti i costi. Bellissima.
La ricetta è fantastica, sono certa che sarebbe apprezzata anche dal resto della tua famiglia, provala e poi dimmi, mia nonna ed Eduardo ne sarebbero contenti.
Ti abbraccio forte.
scusa ho dimenticato: altro punto in comune con te la passione per Eduardo.
EliminaBacio.
E infatti, volevo quasi scriverlo e poi non l'ho fatto che Luca quando l'ho visto recitare portava in scena una commedia del... nonno 😉
EliminaQuesti fantasmi, a pari merito con Napoli milionaria, è al secondo posto della mia classifica personale, subito dopo Filumena Marturano.
Ma in verità poi le adoro tutte, come dicevo. Una menzione d'onore va a Mia famiglia, perché il mio papà la portò in scena a Baiano (il suo paese di origine) con una compagnia di amici e interpretava la parte del protagonista, Alberto. Io ero piccolissima e non lo ricordo, purtroppo... ma me ne hanno tanto parlato e quindi ha un posticino riservato nel mio cuore.
W i punti in comune!!
Un grande abbraccio 💙
Scopri che tuo papà è stato anche regista e attore:-)
EliminaRiconosco che è una delle commedie di Eduardo meno rappresentate ma ne ricordo il punto focale, la famiglia e i figli, che il protagonista cerca di recuperare a tutti i costi, nonostante gli errori compiuti.
Buona notte cara.
Un'istantanea del tempo splendida! Non conoscevo questo testo ma sono felice che tu lo abbia condiviso con noi: ha una forza evocativa potente.
RispondiEliminaUn bacio e buona domenica :*
La ricetta fa parte di un libro formidabile scritto dalla moglie di Eduardo e intitolato esattamente come il mio post.
EliminaNon ti nascondo che alcune ricette del libro mi commossero tanto, perché mi riportarono alla memoria mia nonna Carmela e tutto il suo patrimonio culinario che per fortuna ha trasmesso a figlia e nipoti. Ma la malinconia è forte quando la mente mi riporta al tempo in cui lei era la regina (assieme a mia mamma) della cucina di casa. Tempi bellissimi e andati che, quando le mie mani si impossessano dei ricordi e delle ricette facendo in modo che il passato ridiventi presente, tornano prepotentemente.
Ciao Francy bella.
Cavolo, proprio d'altri tempi.
RispondiEliminaDa provare... un sugo fresco ma cotto al sole, buonissimo.
Moz-
Miki tu lo devi fare e postare nei tuoi prossimi post dedicati all'amicizia, alla cucina e alla vita.
EliminaDaiiiiiiii
Eduardo è stato un grande artista: interprete di una napoletanità forse scomparsa.
RispondiEliminaCara Sfinge dici che è scomparsa? Forse hai ragione, ma io voglio credere che non sia così.
EliminaCiao Mariella, è stato certamente um grande commediografo dialettale, io l'ho visto piu volte in teatro, era un attore magico e ogni sua commedia un capolavoro di sagace ironia.
RispondiEliminaCiao fulvio
Sei stato molto fortunato a vederlo dal vivo e ad assaporare tutta la sua grande arte.
EliminaIronia e sagacia, condivido.
Una buona serata.
Oggi più blog che bene o male seguo hanno dedicato l'articolo del giorno a Eduardo, anche se ognuno in maniera diversa...
RispondiEliminaCiò credo dimostri quanto Eduardo sia stato una grande persona, un grande artista.
Nominato senatore a vita da Sandro Pertini, considerato un genio da Orson Welles e Laurence Olivier...
Quando ero piccolo non erano rare delle commedie in Rai, e spesso il mattatore era lui, oppure un altro attore che adoro, Aldo Fabrizi, oppure Montesano, Dorelli, Manfredi...
Eduardo ha portato Napoli sul palcoscenico, con tutte le sue tradizioni, superstizioni, personaggi, bellezze, difetti...
In tempi recenti non ho visto sue opere, e non sono attratto dalle versioni recenti con Massimo Ranieri; in occasione della riapertura del Teatro Piccinni di Bari c'erano degli spettacoli gratuiti tra cui delle commedie di Eduardo, ma non ce l'ho fatta a prendere i biglietti. In compenso, anche se non è proprio lo stesso, ho una mezza dozzina di trasposizioni a fumetti di celebri commedie, in grande formato, dove i disegnatori hanno riprodotto gli esatti attori delle opere originali, e i dialoghi sono fedeli, come le scenografie.
Visto che qui hai dato un'impronta gastronomica per ricordare questo grande uomo, devo dire che la cucina napoletana è ben presente nel teatro di Eduardo: in "Sabato, domenica e lunedì" offre una lezione su come fare il ragù che te la sogni dai noti cuochi famosi in televisione oggi! Celeberrimo anche il trucchetto della carta sul beccuccio della caffettiera spiegato in "Questi fantasmi".
Concludo con un consiglio a chi volesse avvicinarsi alle sue opere: cercate registrazioni del suo teatro, non i film perché non rendono la sua grandezza!
Come dicevo a Maris, ho tutti i DVD delle sue commedie, erano usciti svariati anni fa. Quelle che la Rai trasmetteva in seconda serata. Ricordo come te, il teatro degli anni '60 e agli artisti che hai nominato aggiungerei Renato Rascel e Erminio Macario, troppo presto dimenticati, come Carlo D'Apporto, altro grandissimo attore partenopeo. Per fortuna, da qualche tempo, ci sono i canali tematici sempre della Rai che hanno ricominciato a trasmettere sia l'Opera lirica che il Teatro. Speriamo bene.
EliminaAh il Piccinni, non ci sono mai stata e dire che da quelle parti, bazzico di frequente.
Per Eduardo, come per tutti i napoletani e campani in generale, la cultura della cucina tradizionale si sposa perfettamente con l'arte.
Il libro che da il titolo al post è appositamente emblematico. Il monologo del caffè, l'ho postato oggi da mia sorella. Anche lei, come molti in rete ha scritto un bel post dedicato ad Eduardo chiedendo ai suoi commentatori una frase o dei versi del grande drammaturgo. E lì ci siamo sbizzarriti un po' tutti, è stato molto bello. eh, Il trucco del "cuppetiello" sul beccuccio della cuccuma ogni vero napoletano lo conosce; peccato che con le caffettiere moderne ormai è impossibile...
Macario è sempre piaciuto a mia madre, più che come attore di teatro l'ho visto recitare con Totò e nei varietà, ma so bene che la sua passione era fare teatro.
EliminaRascel altro artista a tutto tondo, all'epoca emergevano soltanto i veri talenti, oggi è sufficiente stare su Instagram o piacere alla De Filippi.
D'Apporto lo ricordo soprattutto per le barzellette.
Sono tutti ricordi "acquisiti", poiché quando ero piccolo ai miei genitori piacevano quei programmi tipo "Schegge" dove replicavano vecchi varietà, Canzonissime... Li vedevo con piacere, come ora vado al recupero della vecchia prosa Rai, "I Buddenbrook", "Le inchieste del commissario Maigret", "La Freccia Nera"... ❤️
Mi ricordo quel programma, utilissimo. Ora c'è techetechetè che da molto spazio ai programmi Rai del passato.
EliminaSai che molti "sceneggiati" visti da bambina (come La Freccia Nera) li sto recuperando su Rai Play?
Un autentico gigante un artista unico.
RispondiEliminaTroppo grande per noi:-)
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