26 maggio 2020

QUALCUNO CON CUI CORRERE



Ho letto il bel post di CRISTIANA MARZOCCHI, dedicato ad un articolo  dello scrittore israeliano David Grossman e pubblicato su REPUBBLICA.IT.
Lui dice che dopo la PESTE, torneremo ad essere umani. Ci faremo le domande giuste e proveremo a dare le risposte.
Insomma, nel bene e nel male, l'uomo si scoprirà migliore.

Lungi da me contestare questa sua affermazione, ma permettetemi di dire che un po' di dubbi ce li ho. Non credo che l'uomo impari dai suoi errori. Dopo la pandemia ed in piena fase 2, dovremo fare i conti con una crisi economico-sociale spaventosa. Ci metteremo due secondi a fare nuovamente male al nostro pianeta e di conseguenza a noi e ai nostri figli. I mari, fiumi e laghi, saranno invasi dall'inquinamento delle falde ad opera delle fabbriche, l'aria sarà di nuovo oppressa dallo smog per lo stesso motivo di cui sopra, il pensiero del denaro tornerà ad ottenebrarci  la mente, il tempo, che abbiamo imparato a coccolare e a cui abbiamo affidato i nostri pensieri più belli e positivi, tornerà ad essere un miraggio.

Insomma, tutto come prima. E non sono tragica, sono realista.


L'unica speranza dovremmo riporla nei giovani. Distogliendo la mente dalla visione della Movida dell'ultimo fine settimana identico da nord a sud, io vorrei lasciarvi con un pensiero tratto da uno dei libri di Grossman che amo di più, Qualcuno con cui correre.
Il protagonista maschile Assaf, è un sedicenne timido e impacciato, mentre insegue un cane per le strade di Gerusalemme viene condotto in luoghi impensati e conosce personaggi inquietanti.
Fino ad incontrare Tamar, una ragazza solitaria e ribelle. Assaf rimane affascinato da Tamar e decide di andare fino in fondo, di correre con lei...
Metaforicamente Tamar, simbolo di un futuro migliore, potrebbe essere la salvezza per i nostri ragazzi e allo stesso tempo, la nostra.


Anche in questo caso se non avete letto il romanzo di Grossman ve lo consiglio: è un libro da leggere assolutamente. 


"Non sapeva dove andare. Forse si sarebbe recato nell'isola pedonale di Ben Yehudi, alla ricerca del chitarrista di cui aveva parlato Sergej. Non aveva nessuna voglia di incontrarlo e non aveva nemmeno la forza di fare una cosa tanto semplice come camminare in una via affollata, vedere persone sconosciute o parlare con parole di uso comune. Aveva la sensazione che nel poco tempo in cui era rimasto nascosto tra le siepi fosse successo qualcosa di nuovo, di solenne. Non solo a lui, ma in generale, nel mondo. Non era possibile che tutto andasse avanti come prima. Sentì l'urgenza di incontrare Tamar per raccontarglielo. Forse non avrebbe dovuto nemmeno raccontarglielo. Forse lei lo aveva già capito da sola, ovunque si trovasse, senza nemmeno conoscerlo, senza sapere niente di lui. Forse l'aveva già sentito."

51 commenti:

  1. Ho letto Qualcuno con cui correre alcuni anni fa e mi è piaciuto molto. Ma un altro libro suo mi è piaciuto ancora di più. Si chiama Che tu sia per me il coltello, mi ha letteralmente stregato.
    Per quanto riguarda le sue previsioni, non le condivido. La storia insegna che l'uomo non impara mai dai suoi errori.
    Ciao.

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    1. "Che tu sua per me coltello" è un romanzo epistolare clamoroso, bellissimo.
      Uno dei miei incipit preferiti: Myriam, tu non mi conosci e quando ti scrivo sembra anche a me di non conoscermi.
      Comprendo benissimo cosa ti è accaduto leggendolo.
      E, come ho scritto anche io nel post, non penso di appellarmi al suo senso di speranza legato alle domande: gli uomini non cambiano e soprattutto non imparano dai loro errori.

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    2. PS: mi hai fatto venire una gran voglia di rileggerlo!

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  2. Non credo sia il mio genere, anche se ne apprezzo il messaggio che riporti.
    Che dire... anche io penso che non cambieremo, eh.
    La speranza? Una coscienza migliore.

    Moz-

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    1. La coscienza è un gran punto interrogativo per la maggior parte degli esseri umani. Se si risveglia sarà quasi un "miracolo".

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  3. Anche se naturalmente spero il contrario, sono d'accordo con te. Già i primi chiari segnali della stupidità umana si ravvisa nel comportamento di tante persone con la cosiddetta "movida". E non credo proprio che si tratti soltanto di giovani incoscienti e menefreghisti. Le immagini che scorrevano nei tg facevano vedere persone di tutte le età. Non so quando ne usciremo, ma quando sarà, per il pianeta e per noi sarà un totale disastro. Grazie per il post Mariella. Un saluto e un sorriso.

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    1. Dei gran campioni, indipendentemente dall'età. Gente superficiale e per questo estremamente pericolosa.
      Speriamo bene, qua in Lombardia siamo ancora in precario equilibrio. I numeri di oggi non sono confortanti.
      Un abbraccio e grazie a te Vivì per la presenza.

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  4. sì, sì, realisti
    poi ci sono i pessimisti, porelli, bastonati fin dall'infanzia che si accontentano delle piccole gioie
    e poi gli ottimisti, ma quelli veri, quelli che se lo possono permettere, infatti un pessimista ci morirebbe se poi una sua aspettativa si rivelasse completamente opposta mentre il vero ottimista neanche ci pensa, per lui il fatto sperato si è avverato e tutto procede fino al prossimo favorevole avvenimento

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    1. Poi ci sono i menefreghisti, e quelli li passerei sotto un carro armato.

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  5. Purtroppo condivido il tuo pensiero, nella fretta di recuperare il denaro perso, inquineremo ancora più di prima, in lombardia le fabbrichen di armi non hanno mai chiuso (e non solo quelle, checchè si racconti…), la caccia non è stata bloccata, salvo quella in battuta… insomma aui nostri peccati non è stato imposto il blocco.

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    1. Le fabbriche di armi, e poi stiamo a discutere dell'eventuale riscatto di Silvia Romano.
      Da vomito, ecco la verità.
      Ciao Stefano, i nostri peccati li sbianchiamo tranquillamente.

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  6. Il libro non l'ho letto e mi attira moltob. Quanto all'affermazione dell'autore credo che avrebbe avuto concrete possibilità di verificarsi se il lockdown fosse durato un mesetto ma poi l'insofferenza e la sofferenza di questa prigionia hanno sgretolato questi.buoni propositi e quindi temo che abbia ragione tu purtroppo

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    1. Il libro è bello, leggilo, poi mi dirai.
      Secondo me al di là del tempo di lockdown c'è gente che non avrà alcun rispetto per chi si è ammalato e per chi è morto. Ne abbiamo già parlato, ieri hanno intervistato un gruppo di persone, che, con grande menefreghismo non vede il problema, tanto loro mica si ammalano.
      Sono delle merde, perdona l'eufemismo.

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  7. io ho più di qualche dubbio :)
    grossman: ecco uno scrittore di cui ho letto solo un libro, ormai diversi anni fa, e che dovrei riprendere in considerazione.
    buon giorno

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    1. Anche io ho più di qualche dubbio, per le ragioni indicate nel post.
      Ecco, Grossman lo consiglio tutto.
      Cosa avevi letto?

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    2. che tu sia per me il coltello.
      scritto bene, ma non lo trovai tanto interessante. però io sono di gusti particolari. buon giorno

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    3. Pensa che è il mio preferito, tra i suoi romanzi.
      Grazie!

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    4. grazie a te. appunto per questo motivo forse dovrei riprenderlo in considerazione. troppo poco aver letto solo un romanzo per esprimere un valido giudizio. per giunta letto ormai parecchi anni fa. il problema è che ho una lista lunghissima di autori e libri da leggere rileggere. non mi basterebbero 10 vite :)
      buon giorno

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  8. Se l'umanità imparasse dai propri errori, dalle pandemie, dalle guerre, da tutte le tragedie che hanno funestato la nostra esistenza ... ora noi saremmo tutti santi.
    Buona giornata, un abbraccio
    enrico

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    1. Vero Enrico, quante miserie e tragedie ci saremmo risparmiati solo avendo memoria.
      Santi non lo so, sicuramente vivremmo in un ambiente migliore e rispettando tutto e tutti.
      Fantasia.
      Un abbraccio.

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  9. Mari, mi mandi la tua mail, per favore? Qui non riesco a copiarla e mariellaesseci, che ho nell'elenco degli indirizzi, non funziona.
    Besos
    cri

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    1. Ciao Cri,
      dopo ti mando quello che mi hai chiesto:-)

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  10. Tornare ad essere nuovamente umani....quelli delle guerre, dell'inquinamento e della povertà...

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    1. Eh, diciamo che la vedi come me: impossibile.

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  11. Anch'io sono realista omce te e temo che le cose tra un po' tornino esattamente come prima.
    L'uomo ha memoria corta purtroppa.

    Quanto al libro di Grosman mi hai incuriosito :)

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    1. Stanno già tornando come prima. Abbiamo cancellato con un colpo di spugna tutto quello che di bello abbiamo sperimentato nel periodo della quarantena.
      Libro consigliassimo:-)

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  12. Non impara chi non vuole imparare: sono in gioco interessi forti Mariella, questo è il problema.

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    1. Esatto, solo a parlare di armi, per ricondurmi a qualche commento sopra.
      Ciao Sfinge.
      (prima o poi me lo dirai come ti chiami...)

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  13. Qualche tempo fa parlai di cambiamento con il nostro comune amico Romualdo.
    Fui con lui categorica al riguardo affermando che non saremmo cambiati mai, che tutto sarebbe tornato come prima, ecc...
    Ora non ricordo esattamente cosa disse ma il nostro scambio di opinioni mi fece riflettere non poco, facendomi arrivare ad una conclusione esattamente opposta.
    Per me cambieremo tutti. Chi in un modo e chi in un altro. Questo perché è nel nostro essere il crescere, il maturare, è impossibile che ciò non accada.
    Già dopo la "reclusione", nel tornare tra le strade abbiamo percepito un senso di disagio. Sentiamo che qualcosa è diverso ma ancora non comprendiamo cosa. Quell'insicurezza che ancora stiamo vivendo, perché nulla si coclude ancora e non sappiamo come e quando, non pone il nostro sguardo sul giusto cammino da continuare ad intraprendere.
    Sarà il tempo a darci risposte concrete ma ho una certezza, cambieremo. Sarà tutto diverso e le scelte del prima non saranno mai come quelle del dopo.

    Ti lascio qui il commento al post della cara Cristiana, il mio umile punto di vista riguardo le parole di Grossman.
    "Quel che forse vuole esprimere Grossman non riguarda un cambiamento esclusivo del dopo Covid. Vuol indicare il fatto che anche in un solo attimo c'è un qualcosa che avviene e ci cambia, una crescita, una consapevolezza in più. Nel bene come anche nel male il cambiamento è certo e faremo scelte che trasformeranno inevitabilmente il nostro destino. Ma tutto ciò avverrà comunque. Non è la peste che ci cambia ma il ripensare quel che abbiamo vissuto. Avremo sguardi diversi e dovremo inevitabilmente fare qualcosa per sentirci meglio, portandoci verso un nuovo cammino, una nuova vita. Ciao e grazie Cristiana. Buona serata."

    Cambieremo Mari, altroché se cambieremo. Ciao.

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    1. Molto bello il tuo commento al post di Cristiana, anche io penso che, partendo dalla situazione contingente, Grossman abbia fatto un discorso più ampio, riguardo al genere umano.
      Mi auguro che tu abbia ragione, oggi pomeriggio, tornando a casa dal lavoro, c'era così tanto casino in giro che penso al contrario, che abbiamo dimenticato a tempo di record. Mentre il nemico è ancora ben attivo e non vede l'ora di morderci come prima.
      Ti abbraccio.

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  14. Ciao Mariella, le parole di Grossman che mi colpiscono sono “dopo la peste torneremo ad essere umani”, poi “l’uomo si scoprirà migliore”. (Interessante il post di Cristiana Mazzocchi).
    Faccio fatica ad accomunare le due cose, se torniamo ad essere umani significa che si ritorna a quello che eravamo prima, come sostieni tu, terneremo ad inquinare, il denaro tornerà (anche se lo è sempre stato) ad essere l’obbiettivo primario ecc.
    Grossman si contraddice affermando che ci scopriremo migliori.
    I casi sono due, o torniamo umani (e l’essere umano non è fondamentalmente un granché) o ci evolviamo e miglioriamo.
    Il commento di Pia ( per il suo bene mi auguro che prenda con le pinze ciò che dico😉) è il giusto compromesso che porta ad una probabile proiezione futura.
    Il cambiamento è effettivamente in atto, quanto sia positivo è da verificare, io ho notato un acuirsi delle peculiarità di ognuno di noi, gli illuminati lo sono di più ma al contempo anche gli imbecilli hanno dato segni di aumentata idiozia.
    Eventi tragici come le pandemie o le guerre hanno sempre cambiato la società ma a venir meno è la memoria, il tempo affievolisce i ricordi e ci fa dimenticare le cose più importanti.
    Si andrà comunque avanti, temo senza che il livello culturale si elevi molto, più probabilmente sarà un cambiamento di abitudini, in molti fanno fatica ad accettare i cambiamenti ecco il perché di un diffuso disagio, chi si adeguerà prima saprà entrare con facilità in una nuova concezione del quotidiano, gli altri non faranno altro che ammucchiarsi nella ricerca di ciò che non c’è più.( i patetiche “assembramenti” per l’aperitivo, che passano sotto il brutto nome di “movida”, sono l’esempio dell’impossibilità di evolvere il proprio pensiero).
    Mi sono dilungato troppo, grazie per il libro che hai proposto, non l’ho letto e la cosa mi incuriosisce parecchio.
    Un saluto a te Mariella e a Pia, buona serata.

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  15. Con i "patetici assembramenti e aperitivi" mi hai steso, in senso buono:-)
    Non posso che condividere ogni tua parola. Anche l'interpretazione del pensiero di Grossman ha un gran senso.
    Io sono più scettica sull'evoluzione. Siamo codardi, pigri, abituati al certo, anche se è brutto, sporco e cattivo. Forse, come dici tu, qualche illuminato proverà a prendere il sopravvento, ma per quanto e fino a quando?
    Ho visto anche io l'iniziale spaesamento, ma ti assicuro che, dopo qualche giorno, è già scomparso. Almeno dalle mie parti. Stasera in centro a Milano, sembrava che il Covid, non ci fosse mai stato. E questo mi fa paura, una maledetta paura.
    Grazie di cuore per il tuo commento, ha impreziosito il post. Come tutti quelli dei miei amici e quello di mia sorella, e non c'è ragione per rammaricarsi per la lunghezza, fondamentale mi pare per spiegare il tuo punto di vista.
    Grazie ancora e buona serata!

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  16. Ti saluto anch'io cara Romualdo. Grazie! 😙

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  17. I am curious to read a book by David Grossman. Sounds good work to be read.

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    1. Hello Himawan!
      this book is wonderful, read it, you'll like it.
      Have a nice day!

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  18. Eppure, io credo che molti di noi faranno un esame di coscienza, perchè non c'è nulla come la morte che ci tallona, a farci rivivere la nostra vita , a farci riconoscere, nell'intimo del nostro io, gli errori commessi: ah se potessi tornare indietro... . Non parlo di un nuovo 'illuminismo' , che di 'illuminati', come Grossman non ce ne sono molti,parlo di un processo più o meno inconscio che per cui il nostro sguardo al futuro potrà essere benevolmente influenzato da questa tragedia che stiamo vivendo.

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    1. Anche io credo che molti di noi si porranno le domande giuste e proveranno a ripartire, dopo avere compreso gli errori passati.
      Il problema è che siamo la minoranza cara Cri, e questo è un dato di fatto. Chi ha in mano il potere e l'economia, non si farà distogliere dagli eventi e continuerà imperterrito sulla strada della distruzione.

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  19. Ciao Mariella. Non so se e quando questa situazione finirà ma, purtroppo, sono sicura che la batosta ricevuta da tante famiglie italiane e nel mondo, non servirà come lezione. Non si tratta di avere memoria corta quanto piuttosto selettiva e, in generale, tendiamo a relegare in un angolo gli eventi negativi e far riemergere ciò che più ci piace. Io sono un tipo piuttosto prudente e diffidente, sin troppo forse, e d'ora in avanti per tutti quelli come me la vita si complica. Per questo e tanto altro spero che gli scienziati trovino presto la soluzione. Di morti e di sofferenza ce ne sono state troppe. Un saluto e un sorriso.

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    1. La memoria selettiva a volte è utile, ma in questo caso rischiamo di far prevalere il nostro egoismo. E non dovrebbe essere così.
      Come te spero nel vaccino, è l'unica soluzione su cui fare affidamento.
      Ti abbraccio cara, buona serata.

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  20. Amo molto Grossman, purtroppo temo anche io che da tutta questa vicenda la maggior parte delle persone finiranno per non imparare niente.

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    1. E se ne siamo convinti quasi tutti, penso ci sia ben poco da fare. L'uomo non cambia.
      Un abbraccio Nick.

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  21. Mari cara, dopo due-tre giorni di "studio matto e disperatissimo" (mio, dietro ai monelli, e alla monella in particolare), riemergo stasera per farmi un giro come si deve tra i blog amici.
    Prima di tutto, ecco un autore che ancora devo conoscere di persona: Grossman. Mi chiedo quando riuscirò a leggere tutto ciò che vorrei! Ma un po' alla volta ce la farò.
    Poi, devo dire che forse in una prima fase della pandemia ero più speranzosa e avrei sposato con una certa convinzione il pensiero di Grossman, ma man mano che siamo andati avanti ho iniziato ad essere sempre più scettica.
    Diciamo... più realista, come tu anche hai scritto nel post.
    Forse tutto il brutto, il dramma vissuto nei mesi scorsi (e che non è poi del tutto finito, purtroppo) ha fatto sì che adesso o ci si sente spaesati, un pò persi, come se si dovesse ricominciare ad imparare a camminare da zero, o ci si sente al contrario gasatissimi, con solo la voglia di rimuovere ogni preoccupazione e restrizione e riprendere a ritmi esageratamente veloci, facendo il passi più lungo della gamba.
    Quello che servirebbe è l'equilibrio. Il giusto equilibrio tra la spinta verso la ripresa e la necessaria prudenza di fondo. Ma di squilibrati in giro ne ho visti fin troppi, ecco realtà.
    Posso fare, possiamo fare la noostra parte nel nostro piccolo, questo sì. E, per quanto possibile, non perdere del tutto la speranza nell'umanità.

    Un abbraccio amica mia.

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    1. Cara Maris, hai pronunciato la parola magica; equilibrio. In questo tempo sincopato e dispotico lo abbiamo smarrito. E ben prima che iniziasse la pandemia. Tutti quei "andrà tutto bene" i canti sui balconi, le sere illuminate dalle luci dei telefonini, ci hanno fatto compagnia, ci hanno fatto sentire più complici ma non hanno risolto la solitudine che ci accompagna e la superficialità di tanti. Pensavo che, alla fine della quarantena, mi sarei ritrovata assieme a gente che, avendo assimilato le lezioni di comunità e unione che la pandemia ha scatenato un po' in tutti noi, avrebbe avuto sì voglia di ricominciare ma con giudizio e responsabilità. Così non è stato, o almeno non vedo questo muoversi con prudenza che auspicavo. Invece, come evidenzi anche tu, noto solo una grande frenesia, quasi a voler recuperare il tempo perso in fretta e furia. A discapito di tutti. Che fine ha fatto l'altruismo, la socialità, l'empatia dei giorni precedenti? Bah, non pervenuti.
      Speriamo bene, che di tornare ai nastri di partenza, non ho voglia.
      Un bacio a te e ai Monelli.

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  22. Grossman è uno dei miei autori cult e che tu sia per me il coltello, secondo me il suo romanzo migliore, l'ho disintegrato a furia di rileggerlo.
    Gli uomini non cambiano, cantava Mia Martini. Nemmeno le donne.

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    1. Ciao Silvia, condivido la tua passione per il libro citato è anche il mio preferito.
      Già, qua sembra che non riesca a cambiare nessuno.
      Ti abbraccio, stai bene?

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  23. Non troppo, mi si è improvvisamente alzata la pressione, ma mi sto curando grazie

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    1. Mi spiace, era un po' di tempo che non scrivevi nulla sul blog, mi ero preoccupata, buona serata.

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  24. Da metà marzo sto lavorando in telelavoro quindi sono sempre davanti al computer ..
    Non ho voglia di starci anche nel tempo libero ...

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    1. Io invece, nonostante lo smart working, dopo cena se non sono troppo stanca, mi dedico ai blog, mi rilassa.
      "noi genti siamo strani" ahahah

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  25. Condivido il tuo pessimismo circa la capacità umana di imparare dai propri errori. Le attività che causano violenze alla natura sono riprese incuranti del fatto che così si va a provocare un nuovo coronavirus.

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    1. Esatto Gas, non ne verrà fuori nulla di buono.
      Come prima e peggio di prima.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)