09 giugno 2020

L'ULTIMO GIORNO DI SCUOLA

Sappiamo tutti  come i ragazzi in età scolastica quest'anno abbiano dovuto rinunciare ai saluti e alla  goliardia dell'ultimo giorno di scuola a causa della pandemia. Dopo avere trascorso oltre tre mesi a casa e con tutte le conseguenze del caso,  hanno dovuto rinunciare anche alle risate, agli scherzi, agli abbracci, che sono la sostanza della chiusura annuale.

Ed io mi sono ricordata di quanto sono stati belli i miei ultimi giorni di scuola. Alcuni episodi mi sono rimasti così impressi che mi è venuta voglia di raccontarveli. 

Ad esempio quella volta che, alle elementari, quando  si indossavano  ancora i grembiuli blu con il fiocco e lo stemma col tricolore sul braccio, uno dei miei ultimi giorni di scuola "filai"  dritto dietro la lavagna  in punizione: ero rimasta tutto il tempo mano nella mano con il mio fidanzatino (si chiamava Giulio) fino a quando il maestro non ci aveva scoperti e puniti. Ma pur dalle retrovie ci furono risate😆e prese in giro nei confronti del maestro!
Anche alle medie portavamo i grembiuli, bianchi all'inizio e poi neri fino a fine triennio.
Una galera i grembiuli, anche perché cominciava la fase dell'adolescenza e, soprattutto per noi ragazze, il dover indossare qualcosa che copriva l'abbigliamento alla moda (secondo noi, certo) era insopportabile. Dell'ultimo giorno ricordo gli abbracci e le lacrime tra compagne. Eravamo un bel gruppo unito, molte di noi venivano a scuola dai paesi vicini e sapevamo che, se non si fossero iscritte ad una scuola superiore di città, rivederci sarebbe stato complesso.
Alle superiori arrivò il libera tutti. In realtà furono gli anni più difficili e pesanti della mia storia scolastica, del resto il Liceo Classico non è mai stato una passeggiata.Non fui fortunata come alle medie e non mi piacevano la maggior parte dei miei compagni. Era una scuola vip,figli di avvocati e  professionisti che tra loro si conoscevano già e avevano costituito un "circolo" a numero chiuso. Direi che stiamo parlando di classismo. Poche idee e ben confuse ma con un'arroganza e ignoranza che lasciava basiti. Io mi legai però ad un piccolo gruppo con il quale ho  condiviso tanto della mia vita e con alcuni i contatti non si sono mai persi. Dell'ultimo giorno di scuola ho ancora ben presente l'ansia, perché gli esami erano alle porte e ci preoccupavano parecchio. Ma la bellissima festa che diedi per i miei 18 anni  concluse in bellezza il ciclo scolastico e proiettò tutti noi verso il futuro.

E voi, ricordate i vostri ultimi giorni di scuola? Qualche episodio in particolare che vi è rimasto impresso e che avete voglia di raccontarmi?







44 commenti:

  1. Macché Mariella buio completo sugli ultimi giorni di scuola, ma ricordo ancora la prima occupazione della scuola quando ero in quinto ginnasio e la seconda del liceo ed un paio di amiche con cui ancora mi sento. Ricordo il primo filone e la prima cotta. Accidenti come ero giovane!!

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    1. Sai che non ho mai provato il brivido dell'occupazione scolastica al liceo, e mi manca eh... mi sarei divertita da matti.
      Liceo classico anche tu:-)

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  2. Cara Mariella, io non posso ricordare ciò per varie ragioni non abbia fatto, in Italia fino la IV elementare...
    Ciao e buona serata, con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso hai scritto tanti episodi bellissimi sulla tua vita, anche se ti manca un pezzettino cosa vuoi che sia:-)
      Ti abbraccio e buona serata!

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  3. Io ricordo che alle superiori avevamo una tradizione inaugurata il primo anno grazie alla prof del IV ginnasio, ovvero andare in spiaggia subito dopo la campanella conclusiva dell'ultimo giorno. Ripensandoci era proprio una bella tradizione.

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    1. Fantastico, l'ultimo giorno di scuola al mare. Da me al massimo si andava al bar di fronte per qualche stuzzichino, patatine e birra ahahahah
      Bella si, qualcosa che rimane per sempre, complimenti anche alla prof!

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  4. Davvero il grembiule alle medie? Stranissimo :o
    Bellissimi i tuoi ricordi.
    Io invece non ho questi ricordi così forti: dopo l'esame di quinta elementare ricordo che con qualche amico andammo in giro a prendere un gelato.
    Del finale di terza media ricordo una scampagnata in una casa, con gavettoni e via dicendo.
    Il quinto superiore non pervenuto, assurdamente.
    Seppi che ero stato promosso, e seppi il voto, per telefono mentre ero già in vacanza (mi trovavo in un centro commerciale nel reparto cd).

    Moz-

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    1. Eh si, devo cominciare con: Ai miei tempi il grembiule si portava anche alle medie... ahahahah
      Mia sorella Pia dice che io ho una memoria di ferro perché ricordo tutto. È verissimo, non solo è impossibile che dimentichi le cose dette per cui i bugiardi con me hanno vita breve e li sgamo in un attimo, ma ricordo perfettamente molti episodi del passato e a volte anche i dialoghi. Potrei citare a memoria decine di episodi scolastici di tutti i miei anni, compresi quelli universitari e non dimentico gli ultimi giorni di scuola più decisivi, come quello della terza liceo.
      Noi andammo in gruppo a vedere i "quadri" (si chiamavano così) e poi festeggiamo in un bar vicino:-)

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    2. Infatti Mari... io, per esempio, non mi ricordo per niente gli ultimi giorni di scuola. 😃🤔😂

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  5. Con gioia immensa ricordo l'ultimo anno delle elementari che sarebbe stato l'ultimo nella scuola gestita dalle suore che io non...sopportavo.
    Poi tutto filò liscio , a parte una bigiata scoperta da mia mamma e il divieto assoluto di frequentare compagni maschi. Qualcosa escogitavo, di tanto in tanto, più che altro per il gusto di ribellarmi.
    Cri
    Cri

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    1. Pensa che invece mia mamma ha sempre ricordato con malinconia gli anni di studio dalle suore ahahahah
      Io sarei stata come te, non le sopportavo neppure all'asilo!
      E ho fatto un anno di collegio privato dalla suore salesiane, il primo anno di università a Napoli. Ne venni fuori "quasi esaurita" e ho detto tutto;)
      Eh ma delle ribellioni ai genitori dobbiamo parlare...
      Bacio.

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  6. “Quel” maestro oggigiorno sarebbe in tutti i Tg e su tutti i social, a parte questo non ricordo i miei fine anno, ne ho troppi accumulati nella memoria dei miei bambini di scuola.
    In questo periodo, per esempio, se fossi ancora a scuola e se non ci fosse la pandemia, sarebbe tempo di feste di fine anno con canti, costumi, diplomi da preparare, un clima da laboratorio continuo fatto di prove, fondali, ultimi lavori didattici, raccolta di materiale di un anno di lavori; insomma un mese, giugno, davvero super-stressante. Non dimentichiamo che la scuola dell’infanzia chiude i battenti il 30 giugno per cui i “nostri” bambini sono ancora al lavoro. Buona giornata Mariella.
    sinforosa

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    1. Il maestro precedente aveva la bacchetta per punirci quando disobbedivamo e ho detto tutto. Forse erano altri tempi chissà, ma non subito grossi traumi direi...
      Sarà stato sicuramente pesante per voi insegnanti l'ultimo mese ma eravate ampiamente ricompensati dall'affetto di quei bimbi, dai loro sorrisi oltre che dal loro impegno. Il tuo è un bellissimo mestiere, ci credo che per te non finirà mai.
      Un abbraccio e buona serata.

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  7. Un mio ricordo di scuola
    Il mio professore di matematica delle superiori, ing. Francesco Pezzillo, ci teneva molto che recitassimo le definizioni senza omettere neanche una virgola. Diceva che, nelle definizioni matematiche, tutti i termini hanno una precisa funzione e non avremmo mai trovato, in nessuna di esse, una parola superflua, né una mancante. La quale caratteristica serviva anche a promuovere il nostro apprendimento di un corretto modo di esprimerci in lingua italiana.
    “Per due punti passa una ed una sola retta”.
    E se provavi a dire “Per due punti passa una retta”, oppure soltanto “una sola retta” lui interveniva e sottolineava “una ed una sola retta”.
    - Professo’, gli domandai un giorno, ma se uno dice “una retta”, non basta?”
    Mi rispose: “ Figliolo caro, in tutto il mondo basterebbe; qui a Napoli, no! A Napoli si dice “una” ma poi se ne infila sempre qualcun’altra di straforo e ne riescono a passare almeno un paio. Sai com’è? a Napoli di solito la buttiamo sul pietoso, per cui la retta dice: Una? E su, qui c’è mio cognato che è un invalido del lavoro. Facciamo passare pure lui.
    - No! Una ed una sola!
    - Ma mio cognato non è neanche una retta, è nu miezo segmento. Prometto, non darà fastidio. Facciamo passare pure lui.
    - Una ed una sola, ho detto!
    A quel punto mette mano alla tasca e tu sai bene come vanno le cose.
    Tu non ti preoccupare, dici che per due punti passa una ed una sola retta e pure così non sei sicuro che non ci si infili anche un mezzo segmento che la retta riesce a nascondere da qualche parte”.
    Era una sagoma il mio professore di matematica!

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    1. Guisito ciao e benvenuto da me!
      Eh, sei nel luogo giusto per raccontare episodi di vita scolastica con protagonista un napoletano, sono campana e quasi me lo vedo il tuo professore con sguardo furbo che spiega (novello De Crescenzo) il motivo per cui è meglio specificare "una e una sola" che con i napoletani non si sa mai, meglio essere precisi. Ma pure con tutti gli altri!
      Mi sono fatta un sacco di risate nel leggere il tuo ricordo, grazie di cuore.
      Ti aspetto alla prossima!

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    2. Ahahahah...simpaticissimo Giusito... 😁

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  8. Ciao Mariella, sono anche io un Liceino classico. I due anni ginasiali un disastro,ma il triennio liceale, una rinascita, grazie al nuovo impegno politico che invadeva i nostri pensieri e la voglia di dimostrare ai nostri insegnanti che eravamo, culturalmente, migliori di loro(Anni 1966 - 69).
    Un periodo felice e impegnativo.
    Un caro saluto, fulvio

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    1. Sai che ti invidio profondamente? Sono stati anni importanti, hanno segnato pure le epoche future, ci sarei voluta essere, sarebbe stato bello.
      Un periodo che purtroppo non tornerà più, abbiamo spento ogni lume di passione. Ci siamo seduti.
      Ciao Liceino;)

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  9. Una scuola d'altri tempi diciamo, fortunatamente solo alle elementari il grembiule. Per quanto riguarda i ricordi, non bellissimo quello delle elementari, anonimo quello delle medie, quello delle superiori invece bello ;)

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    1. Sei più giovane di me, hai vissuto i tempi del grembiule solo alle elementari!
      Sono contenta di sapere che hai bei ricordi legati all'ultimo giorno di scuola, quando succede poi, ti fanno compagnia per sempre.

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  10. Ho un ricordo orribile delle medie,non vedevo l ora finissero >_<
    Al contrario, mi sono goduta le superiori, grazie a un bel gruppo classe. Uno dei ricordi più belli sono le imitazioni dei professori, che tra,l'altro si divertivano ad essere imitati :)

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    1. Cosa mi hai fatto ricordare, anche noi imitavamo i professori, era un classico.
      Avevamo due compagni di scuola alle superiori, che non studiavano mai ma erano bravissimi con le imitazioni, che ridere:-)
      Sono convinta, anche leggendo voi, che se il gruppo della classe era un gruppo bello e divertente i ricordi di quegli anni erano sempre felici.
      Altrimenti che noia! Alla fine resta poco o nulla.
      Ciao!

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  11. Nulla di particolare anche se delle medie ho ricordi molto belli. Questo perché spesso l'ultimo giorno non di andava neanche

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    1. Non andavate a scuola l'ultimo giorno? Ma no, da noi era l'unica volta che si andava contenti ahahahah

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  12. Io ho un buon ricordo delle elementari mentre invece ho rimosso quasi tutto delle Medie, tu parli di classismo, nel mio caso io parlo di bullismo antelitteram. Non di tutti, da parte di un gruppetto. Uno di loro qualche anno fa è morto di overdose, figurati se posso mai avere ricordi positivi di quel periodo...

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    1. Ciao Nick, anche io ho subito il bullismo, sempre durante le superiori. Per cui comprendo perfettamente. Magari ne parlerò in uno dei prossimi post. Si, c'erano quei gruppetti di disturbatori che durante l'anno non facevano nulla o quasi a parte maltrattare o deridere i malcapitati di turno, orrendo.

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  13. eh si indimenticabili, soprattutto quelli delle superiori. La prospettiva di andare al mare poi per tre mesi, la fine delle interrogazioni. Davvero un dispiacere per i ragazzi soprattutto quelli degli ultimi anni, quelli che magari non incontreranno più i loro amici. Ora magari perdersi è un po’ più difficile, per noi invece dovevi proprio cercarti…

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    1. Ma che invidia, è vero, tu avevi il mare in casa. E ce l'hai ancora.
      Noi a Benevento, al massimo, ci concedevamo qualche gita in campagna, se andava bene.
      Come dicevo nel post, i miei anni delle superiori non sono stati particolarmente piacevoli e il mio gruppo era piccolo. Ma con qualcuno sono rimasta in contatto e questo è davvero bello. Sai, mi chiamano "la milanese" ahahahah

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  14. Punita per tenersi per mano col fidanzatino. 😨 E questo qua faceva il maestro? Aveva il diritto di insegnare a dei bambini?
    Io il grembiule l'ho dovuto portare soltanto alle elementari, per fortuna non in prima avendola fatta privatamente... Più che altro mi chiedevo perché maestre e bidelli vestissero in "borghese" invece di avere una divisa...

    Ricordi dell'ultimo giorno di scuola non ne ho 😕, forse perché mi sono sempre "ritirato" qualche giorno prima, non appena avessi messo al sicuro la promozione; e anche perché non ho mai amato andare a scuola! L'aula delle elementari mi torna saltuariamente in sogni angosciosi, con la sua lampada gialla a palla appesa al soffitto e quella finestra mai luminosa di sole perché c'era alberi troppo vicini al muro...

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    1. Si Gas, avevamo i banchi uno accanto all'altro in due file diverse e ci tenevamo per mano chiudendo il passaggio;) Ai miei tempi (ormai il mio mantra) i maestri non si facevano problemi e quando c'era da dare qualche scappellotto non si risparmiavano. Come dicevo a Sinforosa, il precedente (prima-terza elementare) aveva la "mitica" bacchetta. E la usava senza risparmiarsi. Ma una volta gli insegnanti avevano il benestare dei genitori che gli raccomandavano di non andarci troppo leggeri con i figli!
      Potrei parlare di questa cosa per ore e comunque, grossi traumi non ne ho. Mi ha fatto più male il bullismo subito in adolescenza durante i primi anni delle superiori che quelle bacchettate, ti assicuro.
      Ma il ritratto che fai della tua aula scolastica è da film horror!

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    2. Conosco le modalità di insegnamento di un paio di generazioni prima della mia... Adesso è l'opposto: insegnanti con le mani legate, talvolta insultati dagli studenti e minacciati dai genitori... Non saprei dire quale sia la situazione peggiore, fatto sta che per il bene dello studente, scuola e famiglia dovrebbero collaborare dando il buon esempio, ma non tutti gli insegnanti sanno andare oltre la disciplina che insegnano, e non tutti i genitori hanno i mezzi per essere un riferimento oltre che affettivo per i figli. Ho invidiato un po' quei ragazzi che erano seguiti da un genitore in qualche materia un po' più ostica, o che puntavano al 10 e avevano in casa un "esperto" di quella materia dato che ci lavorava: purtroppo già alle scuole medie gli argomenti erano troppo "avanti" per le basi culturali dei miei genitori. E dire che mio padre a livello di lavori manuali (ferro battuto, falegnameria, saldature, creazione utensili e strumenti musicali, ...) lasciava a bocca aperta i professionisti, e mia madre di pura intuizione metteva a tacere gli avvocati in questioni contorte, oltre a essere quasi imbattibile nei giochi di carte. Purtroppo talenti "inutili" in una scuola dell'obbligo...

      La mia aula è diventata in stile horror nei miei sogni, ma in effetti era un po' lugubre paragonata alle altre aule di quello stesso edificio, forse per via delle pareti giallastre che accentuavano il colore della lampada, forse per la cartina geografica dai bordi rovinati, o per la lavagna piccola e attaccata al muro dietro la cattedra non essendoci altro posto. O forse perché il sabato, giorno tenuto dalla maestra per le attività più leggere, facevamo disegno e poesia, ma concludevamo con la recita del Rosario! 😫

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    3. Condivido quel che dici su il coordinarsi tra scuola e famiglia. Credo sia il metodo migliore per ottenere risultati e rendere meno ostici tutti quegli anni. Io avevo mio padre disposto ad aiutarmi sulle materie scientifiche, aveva insegnato negli istituti tecnici per qualche anno prima di vincere il concorso in ferrovia. Ma non volevo il suo aiuto per cui erano lotte intestine. Sicuramente mi sarebbe piaciuto di più avere un padre che potesse insegnarmi il mestiere di artigiano, come il tuo...ho sempre avuto una grande passione per i lavori manuali, mai messa in pratica. La matematica è rimasta il mio punto debole. Chi poteva immaginare che nella vita sarei diventata una consulente ahahah
      A proposito delle aule scolastiche, mi hai fatto ricordare quelle del liceo. Al ginnasio eravamo al piano terra, in un aula con grandi finestre vasculanti che permettevano ai più insofferenti di noi di fuggire durante le ore di arte. Al liceo invece, ero al primo piano e ricordo delle grandi luci al neon che davano all'ambiente un aspetto da sala medica o da anticamera da ospedale.
      Ritornando al tuo ricordo delle elementari, se avessi avuto una maestra che mi faceva recitare il rosario alla fine delle lezioni, mi sarei buttata dalla finestra!

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  15. Mi ricordo l'ultimo giorno della seconda liceo classico, perché quell'anno a noi maschi era capitata l'opportunità di fare un corso gratuito di pilotaggio dell'aeronautica militare. E quindi eravamo un po' esaltati per la partenza che sarebbe avvenuta qualche giorno dopo. Ci sbronzammo con più aperitivi nel bar vicino alla scuola.

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    1. Ma come è andato il corso gratuito? Che opportunità!
      Ecco sulle sbronze in periodo scolastico e sul bigiare la lezione vale la pena di scrivere un post specifico;)

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  16. Mari, è bello conoscere ogni volta un pizzico più di te e della tua vita 😊
    Io ricordo gli ultimi giorni di scuola con piacere, devo dire, anche quello del liceo (classico anche io) seppure fosse solo un arrivederci poi con i compagni al primo giorno degli esami di maturità, per il tema di italiano.
    Probabilmente l'ultimo giorno più movimentato e allegro comunque fu quello delle elementari (grembiule solo quei 5 anni... io sono ggggiovane 🤗😜😂) in cui tutta la mia classe mise in scena uno sketch teatrale preso da un libretto di piccole sceneggiature per bambini e ragazzi, riguardante proprio la fine della scuola, riadattato per dare risalto alla nostra amata maestra Olimpia che andava in pensione. Il tutto coordinato dalla mia mamma 😊 che però fu molto imparziale e non mi diede un ruolo tra quelli del gruppo dei protagonisti, ma uno secondario con solo un paio di battute 😒😆
    Insomma... una carriera da attrice stroncata sul nascere 😅😂
    Con i compagni di liceo comunque ricordo che ci prendemmo un gelato nel bar di fronte scuola... per chiudere con fresca dolcezza.
    Bacio.

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    1. Ma che materie avevi all'esame di maturità? Io scritto italiano e greco e orale storia e latino. Ricordo con angoscia tutto il periodo di "studio matto e disperatissimo" e con grande malinconia i giorni degli esami, quando ci affollavamo durante gli orali per assistere a quelli dei nostri compagni, in rigoroso ordine alfabetico. Un periodo bellissimo alla fine, qualcosa che il tempo non ha mai cancellato.
      GGGGiovane, guarda che vengo lì eh;)
      Tua madre la severità fatta donna ma che lezione morale darti una parte secondaria. Così abbiamo perso una novella Margherita Buy o Valeria Bruni Tedeschi, accidenti!
      Anche noi l'ultimo giorno di scuola lo festeggiammo al bar, così come quello alla lettura dei voti finali.
      E dopo, in un momento ci ritrovammo proiettati nel futuro.
      Bacio.

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    2. PS: questo blog alla fin fine è un diario di bordo sul quale racconto anche la ragazza e la bimba che sono stata. Vita vera per avvicinarmi di più a voi. Stay tuned domani che ci sarà un altro piccolo pezzetto della Mari del passato:-)

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    3. Nel '92 per la maturità classica fu sorteggiato il latino come seconda prova scritta. All'orale invece portai italiano e storia, che poi erano proprio le mie materie preferite.
      E per gli orali fu sorteggiata la lettera C, per cui io, che normalmente ero la terza nell'appello, fui la penultima della mia classe.
      Ah sì,la mia mamma è sempre stata di un'imparzialità incredibile. Ha fatto una cosa buona all'epoca ad agire così per non fare avere a me prima che agli altri l'idea che mi favorisse, dato che poi non è che avessi chissà quale talento eh... Però sul momento io un pochino rimasi male, lo confesso ;) ho capito di più col passare del tempo.

      Certo che starò tuned domani, mi hai incuriosito adesso :)
      Buonanotte amica mia, dai che sei ggggiovane anche tu, su!!! Bacissimi.

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  17. Da ragazzina non avevo affatto un carattere facile e tendevo a isolarmi, per questo non ricordo un ultimo giorno di scuola con pianti e abbracci come hai descritto tu. Avendo passato la maggior parte della mia infanzia e delle medie in collegio con le suore, non posso dire di avere teneri ricordi di quel tempo. Ho letto con attenzione il tuo resoconto e devo dire che mi ha suggerito delle belle sensazioni. Ciao Mari e grazie per aver condiviso con noi tanti bei ricordi.

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    1. Anche io Vivì ero introversa e molto timida, ti capisco bene. Ma ero davvero legata ai compagni delle medie e fu complicato lasciarli perché sapevo che molti non li avrei visti più. Così è stato. Poi la timidezza l'ho persa completamente con l'età. A conoscermi adesso non lo diresti mai che ero proprio io quella ragazzina in disparte che in tante occasioni dava poca o nessuna confidenza agli altri.
      Sono io che ringrazio te se tornando sulle mie pagine a leggermi provi delle belle sensazioni. Non è da tutti. Ti abbraccio e al prossimo ricordo che arriva presto!

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  18. Recuerdos escolares que siempre tendremos.
    Los niños de ahora siempre recordaran este parón obligado por el covid. En Béjar estamos en la fase 2. No pasaremos a la 3 algunas ciudades de Castilla y León por cercanía a Madrid.
    Cuídate.
    Un abrazo.

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    1. Ciao Laura, hai ragione ci accompagneranno per sempre.
      Da quello che scrivi, per voi la fase 3 non ha ancora aperto i confini tra le varie comunità. Tu sei castigliana mentre Madrid è comunità autonoma. Però è vicina a tre delle città della tua ragione e per questo motivo non potete spostarvi lì. Quindi è peggio che da noi, dove le regioni hanno aperto i confini a tutti. Fai attenzione anche tu, un grande abbraccio.

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    2. Hola Laura, tienes razón, nos acompañarán para siempre.
      Según lo que escribe, la fase 3 aún no ha abierto los límites entre las diversas comunidades. Eres castellano mientras que Madrid es una comunidad autónoma. Pero está cerca de tres de las ciudades de su razón y por esta razón no puede mudarse allí. Entonces, es peor que aquí, donde las regiones han abierto fronteras para todos. Presta atención también, un fuerte abrazo.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)