16 giugno 2020

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI


Domani, oltre 500.000 studenti affronteranno gli esami di maturità. In forse fino all'ultimo, a causa del coronavirus, finalmente i protocolli di sicurezza sono stati diffusi e si comincia. Ci sarà il distanziamento fisico, le mascherine, autocertificazioni sullo stato di salute e ambienti areati.Non potranno esserci più di cinque candidati al giorno e la durata del colloquio sarà di un'ora circa. L'esame inizierà con una  performativa individuale e poi si procederà sulle base delle materie   già decise in precedenza.Naturalmente, tutto sarà a porte chiuse, gli studenti dovranno arrivare a scuola non prima di dieci minuti dall'inizio dell'esame e non potranno scambiare idee o fermarsi a parlare con i loro coetanei.

Una galera, se ci pensate. Nessun contatto, nessun confronto. Si entra, si affronta la prova e si va a casa.


Fernanda Pivano l'aveva definita una "brutta, brutta avventura, la prima brutta avventura della mia vita."

Sorrido pensando alla me di allora, affaticata dalle notti di studio intenso. Soffrivo di un'insonnia pazzesca (prime avvisaglie del futuro) e  convivevo con l'assurda convinzione di non ricordare nulla. I miei genitori erano preoccupatissimi, perché non mangiavo niente (fumavo come una pazza) ed ero sveglia fin dall'alba a rivedere tutto quel che avevo scritto nella tesi di storia e a rifare incessantemente versioni di latino. E procedevo ad oltranza fino a notte fonda.
L'unica pausa che mi concedevo era di uscire in vespa con una mia compagna di liceo e girare per la città. A volte prendevamo la macchina e allora si cantava a squarciagola tutto quello che ci veniva in mente. Le notti le ricordo bene, restavo sul balcone a leggere fino a quando non cedevo.  Le stelle e la luna mi facevano compagnia. Gli esami iniziarono i primi giorni di luglio e vi sembrerà assurdo ma ho dimenticato (io si, proprio io che ricordo tutto) le tracce dell'esame di italiano. Vuoto. Il resto invece lo ricordo bene, gli orali e la sensazione netta di avere fatto un'ottima sessione d'esame, gli abbracci tra compagni e la corsa fino a casa per avvisare i miei. 

Penso che ognuno di noi si porti dietro, assieme al bagaglio studentesco, la fatica e l'emozione di quei giorni, che sono stati unici.
Ma anche gli scherzi, la goliardia, la suddivisione che si faceva tra secchioni e non, la paura e il buio prima della prova. Insomma tutto quello che ancora oggi,se ci ripensiamo, riesce a farci battere il cuore.



Cosa ricorderanno i ragazzi post-covid di questo momento che, da sempre, è il maggior banco di prova della giovinezza, la chiave di volta, lo scivolo verso il futuro e l'età adulta? Speriamo non sia una sensazione di vuoto e l'idea che tutto debba essere dimenticato.
Sarebbe un peccato.




PS: nessuno di voi ha voglia di raccontare un episodio bello o poco piacevole legato agli esami di stato? 

24 commenti:

  1. Cara Mariella, di sicuro sarà un esame molto importante, ne va del loro futuro.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un passo importante, hai ragione Tomaso.
      Speriamo che, nonostante la pandemia, gli diano il giusto peso.
      Un abbraccio e buona serata.

      Elimina
  2. Ricorderanno tutto e bene. Da un lato sapranno di essere stati i primi, e speriamo gli unici, ad affrontare una prova del genere in questo modo, dall'altro il rischio che abbiano un senso di vuoto, sgomento senso di irrealtà nel vivere tutto questo è possibile anche se vengono da mesi di lockdown e quindi si sono già fatti le ossa. Certo non sarà per loro un ricordo come quello anche solo dei loro coetanei un anno prima, con la paura che abbiamo avuto tutti e la gioia a conclusione della prova e mancherà loro in contatto con i loro compagni. Insomma una maturità che in parte li segnerà ma che poi sapranno credo mettersi alle spalle e camminare oltre verso il loro futuro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho visto qualche intervista ai ragazzi e mi sono sembrati coinvolti il giusto. Ho notato la stessa ansia del prima e la serenità del poi. Forse sapranno fare tesoro delle condizioni particolari in cui si sono svolti e, come dici tu, sarà un buon bagaglio per il futuro.

      Elimina
  3. Aspettavo con ansia l'esame di maturità: era il 1957 e d era abbastanza tranquilla.La mia camera era tappezzata di fogli pieni di appunti ed asterischi. Con mia somma gioia , fra i tre temi proposti c'era quello che riguardava Giacomo Leopardi e mi sentii a cavallo. Bisognava citarne dei 'canti' e ricavarne i suoi pensieri filosofici. Per il resto me la cavai discretamente. La paura del fallimento non mi aveva mai sfiorata , era un traguardo troppo importante che avrebbe cambiato la mia vita.
    Cri


    »

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cri per avere ricordato il tuo esame, ci tenevo che vi raccontaste. Forse non si era capito nel post, per questo ho aggiunto una postilla. Ecco tu ricordi le tracce, invece io ho il vuoto. Dovrò cercare nelle mie agende dell'epoca quando andrò a casa dei miei.
      Io ero meno sicura, nonostante sapessi bene che ero preparata. Ma era l'ansia a farla da padrona. Ancora oggi, quando devo affrontare alcune situazioni, faccio fatica a domarla.In effetti non so se mi ha cambiato la vita. Le esperienze successive sì, lo hanno fatto sicuramente. Ma l'esame in fondo è stato solo il primo di tanti.
      Ti abbraccio.

      Elimina
  4. l'ansia di certo sarà quella che ha accompagnato ciascuno di noi che già abbiamo vissuto questa "prova"; chiaramente, quest'anno essa si svolge in un modo davvero differente e immagino che i maturandi la vivano con tanti e diversi stati d'animo, ma mi auguro che a prescindere da tutte le limitazioni ecc sia un'esperienza che li aiuti a fare un passo in più in termini di crescita personale.
    Di certo sarà indimenticabile per tante ragioni.

    un abbraccio mairella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me lo auguro anche io Angela, che sappiano farne tesoro nonostante le limitazioni. Che comprendano sia, non un passo fondamentale, ma sicuramente il primo verso il futuro che sceglieranno. Verso quella crescita personale di cui parli tu.
      Un abbraccio a te e buona serata.

      Elimina
  5. Questi ragazzi ricorderanno senz'altro questa esperienza in tempo di Covid, una maturità diversa da quella alla quale si preparavano, ma comunque ci sarà senz'altro ansia, tensione, paura di non ricordare niente e, infine , gioia per avercela fatta . Un altro passo verso un futuro , spero per loro, di soddisfazioni e di crescita personale. Saluti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricorderanno le anomalie ma la sostanza alla fine è la stessa. È una prova da affrontare per la quale non c'è paracadute, sono di fronte a loro stessi e al loro futuro.
      Un primo passo e non una "brutta, brutta avventura" come diceva Fernanda Pivano.
      Buona serata.

      Elimina
  6. Non credere davvero che i ragazzi non si siano visti, non abbiano scambiato idee e saluti... ho le storie Istagram piene di maturandi a farsi aperitivi insieme... e sarà così per tutta la settimana e anche più XD
    Vero, comunque: primo grande momento di esame, a cui però si dà troppa importanza... insomma, si è un sacco fanatici nel presentare tesine per farsi belli, di cose che -quando saremo davvero maturi- non ci fregherà niente, anzi avremo anche cambiato idea... XD

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì ma io parlavo della giornata di oggi, in cui comunque non hanno potuto assistere gli altri, non hanno potuto confrontarsi tra loro prima di entrare, non hanno avuto la famiglia fuori dalla porta che da un po' di sostegno psicologico. Comunque una sessione di esami assolutamente anomala. Certo, prima o dopo si vedranno, penso che lì non ci sono differenze.
      "Aivoglia" che cambieranno idea e meno male ahahahah

      Elimina
  7. Dicono che l'esame di maturità poi lo si sogni parecchie volte. A me non è capitato. Mi ricordo che avevo delle lacune e temevo mi interrogassero proprio su quelle. Per fortuna non successe. Era il liceo classico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno a me è capitato. Del resto non dormivo un c... figurati sognare. Ma va, io sognavo solo di partire ed è un sogno che si è realizzato alla grande.
      Liceo classico come me:-)

      Elimina
  8. Giorni unici sì, anche se poi passati come tutti gli altri, dormendo tranquillamente la notte ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo, a te l'ansia ti fa un baffo ahahahah

      Elimina
  9. Io ero molto emotiva e piangevo di nulla. Ancora adesso sono così e la minima cosa mi ferisce nel profondo. Del periodo degli esami ricordo la grande agitazione e la grande emozione. Sai da ragazza, quando mi prendeva l'ansia e mi sentivo osservata, balbettavo molto. Più che balbettare l'emozione e la paura di sbagliare mi troncavano le parole in bocca e inciampavo, tanto che a volte non capivo nemmeno io che cosa dicevo. Puoi ben immaginare il fatidico giorno degli esami che gran casino per me. Un po' di quella emozione la provo ancora adesso ricordando quei tempi e la mia timidezza. Grazie Mariella per questo ricordo. Un saluto e un sorriso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai una grande sensibilità e lo si capisce da quello che scrivi, dalle tue fiabe e filastrocche bellissime e da come ti poni all'interno del web. Sei quindi più esposta e vulnerabile. Forse ti ho già detto che abbiamo caratteri simili. Io con il tempo ho smussato un po' di angoli ma ogni tanto, quella parte così emotiva di me, torna a galla. Immagino che per te sia stata davvero dura affrontare la sessione degli esami di maturità, la prima importante. Però l'hai superata e ricordi con emozione quei giorni. Quello che conta.
      Ti abbraccio, grazie a te di essere passata.

      Elimina
  10. non ricordo precisamente quella notte ma ricordo il giorno, l’ansia e poi la meraviglia della fine….

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come la maggior parte di noi, anche per te fu l'ansia a farla da padrona ahahah

      Elimina
  11. Nella vita sono gli imprevisti e gli scenari che cambiano a far crescere. Perchè tutto cambia e devi adattarsi in ogni secondo. Oltretutto non è mai come pensi, la vita è imprevisto e le cose certe non esistono. Prima impari e meglio è

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che sono le prove che la vita ci pone di fronte a farci crescere, che siano imprevisti o scale da fare. Non esiste la certezza di nulla, folli sono coloro che hanno solo certezze.
      Ti abbraccio.

      Elimina
  12. Ooooh che dolce nostalgia il tuo post <3 L'ho letto immaginando una piccola te del passato ^.^
    Ricordi random del mio esame di maturità:
    -avevo beccato da poco la varicella, quindi avevo ancora un po' i segni della stessa (comunque mi donavano, nemmeno li coprivo xD);
    -ero il punto di riferimento dei miei compagni, il bilancio di Economia Aziendale lo devono a me ma quanto cacchio ci ho sudato dietro!;
    -la mia prof di Inglese -che era anche la preside- al mio orale si è commossa perché sarebbe stato l'ultimo anno in quella sede ed è stata la prof di tutte e cinque le sorelle S. :D
    -il professore esterno di Matematica mi fece una domanda solamente. Gli ho dato la risposta esatta e mi ha detto "a posto, non mi serve sapere altro". La mia prof il pomeriggio stesso mi ha chiamata contentissima.
    -durante gli scritti un mio amico si è girato verso di me, di nascosto, e mi ha detto "Paola...è importantissimo...fatelo girare" (perché in quei giorni ci mandavamo una vignetta in cui c'era sta didascalia sotto la foto di un ventilatore ed io MORIVO LETTERALMENTE dal ridere ogni volta. Ho riso anche quel giorno);
    -la suddivisione tattica dei posti a sedere e la corsa sulle scale (ti giuro, sembravamo matti) per prendere quelli migliori e lasciare quelli avanti, avanti a chi ci stava antipatico.

    Ho dei ricordi bellissimi di quel momento, non avevo ansia, non ero preoccupata, ero sicura di me, padrona della mia mente e della mia memoria. Uno spettacolo :) e senza nessuna traccia di vanità alcuna, assolutamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggendoti, mi hai fatto ricordare che anche noi ci eravamo suddivisi i posti in modo tale da lasciare in fondo chi doveva aiutare gli altri... io ero nelle ultime file in tutte e due le prove scritte. E anche che, solitamente, non venivo mai interrogata in storia e filosofia perché il mio prof lo riteneva "inutile" dato che erano le materie in cui eccellevo, oltre all'italiano. Per cui, durante gli anni di liceo, preferiva massacrare gli altri e sentirmi solo in coda per dare la mazzata finale al malcapitato/a di turno, se non era soddisfatto. I miei voti sempre altissimi, nonostante la mia presenza alla cattedra fosse praticamente inesistente. Non la vivevo benissimo però...come puoi ben immaginare.
      Io mangio pane e ansia quotidianamente, figurati se posso esserne scevra nei momenti "topici"
      Baci.

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)