24 aprile 2021

[SABATO DI POESIA] GIOVANNA E I BEATLES DI VITTORIO SERENI

 

Vittorio Sereni dal web

Nel mutismo domestico nella quiete
pensandosi inascoltata e sola
ridà fiato a quei redivivi.
Lungo una striscia di polvere lasciando
dietro sé schegge di suono
tra pareti stupefatte se ne vanno
in uno sfrigolìo
i beneamati Scarafaggi.

Passato col loro il suo momento già?

Più volte agli incroci agli scambi della vita
risalito dal niente sotto specie di musica
a sorpresa rispunta un diavolo sottile
un infiltrato portatore di brividi
- e riavvampa di verde una collina
si movimenta un mare -
seduttore immancabile sin quando
non lo sopraffanno e noi con lui altre musiche.

Note biografiche sull'autore.
Vittorio Sereni nasce a Luino nel 1913 e muore a Milano nel 1983. È stato un poeta, scrittore e traduttore italiano. Racconta Giovanna, ultima delle sue tre figlie femmine, che suo padre Vittorio Sereni andava regolarmente a San Siro per la partita casalinga dell’Inter accompagnato, nei suoi ultimi anni, da Giovanni Raboni (abitavano nello stesso stabile di via Paravia, a pochi passi dallo stadio) e talvolta anche da Maurizio Cucchi, terza corona poetica del tifo interista. Io l'ho scoperto tardi, merito di Silvia Avallone. Quando i romanzi giusti schiudono le finestre ad un mondo intero, consentendoti di far capolino tra le righe nuove e farle tue. Sereni è un maestro nel fotografare disagio sociale e tematiche storiche. Così come è attento al valore indissolubile dell'amicizia.  Incisivo ed intimista, la chiarezza della sua poesia è così vicina al romanzo da assimilarlo e farlo proprio. La scherzosa presa in giro  alla figlia è un monumento di brio e ironia. Non toccatemi i Beatles😉 

16 commenti:

  1. I Beatles hanno portato ed espresso una rivoluzione culturale mondiale.

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  2. "schegge di suono tra pareti stupefatte" quale omaggio migliori ai quattro menestrelli... concordo poi col "maestro nel fotografare il disagio sociale".. in qualità di tifoso interista ne aveva ben donde.. ;)

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    1. Come dei novelli Beethoven. Però, se la memoria non mi inganna, negli anni 70 primi 80, ovvero quando Sereni andava allo stadio, il disagio sociale era tutto vostro. Sempre in affanno dietro Inter e Juve fino ad arrivare alla vergogna della serie B. (Te la sei cercata😝)

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    2. Ahah.. ben mi sta.. io vinsi uno scudetto e "Champions" a cavallo tra '60 e '70, e fu lì che mi infervorai di rossonero, poi dovetti vivere a lungo di disagio sociale.. ahah

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    3. Dai, poi è arrivata l'era del Berlusca, un po' vi siete ripresi;)

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  3. Ancora sconosciuti in Italia, li vidi alla TV. a Stoccolma e mi meravigliarono piacevolmente.

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  4. Questa non potevo non conoscerla! 😁
    Beneamati Scarafaggi 💕❤️

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  5. Ciao Mariella, bellissima questa poesia. I "beneamati Scarafaggi" si sono rivelati immortali e non sono stati sopraffati da altre musiche, anche se può sembrare così. Io li adoro, e tra Beatles e Rolling Stones scelgo senza esitazione i Beatles anche se grande merito va riconosciuto anche ai Rolling Stones, che dopo 50 anni sono ancora in attività. Buona giornata.

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    1. Ciao Caterina, I Beatles sono la linea guida di tutto quello che è arrivato dopo di loro. La loro musica immortale la ritrovo in luoghi e gruppi contemporanei che continuano ad attingere dalle loro innovazioni e sperimentazioni. gli Stones hanno tutto il mio rispetto ma restano distanti.
      Un abbraccio a te.

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  6. Una tua perla! Bravissima! Sui social c'è anche l'archivio Vittorio Sereni, un bel modo per veicolare un grande autore del secolo scorso.

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    1. Prima di proporvi Sereni ho letto molte delle sue poesie per cercare di recuperare il tempo perduto e ho sbirciato anche in Archivio.
      Grazie Sara, buon sabato!

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  7. Bella e dal sapore amarcord questa poesia sugli "intramontabili scarafaggi" :-D
    confesso di non conoscere questo poeta, quindi grazie per il "la"!

    buon fine settimana mariella!!

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    1. Oggi sul filo del passato, ricordando un grandissimo poeta. Anche io l'ho scoperto da poco, felice di veicolarlo a tutti voi.
      Buon sabato Angela!

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)