[FAMIGLIA] Praticando l'allegria: ricordo di zio Luciano

 

Mamma E zio Luciano - foto privata

La sera della Vigilia e quella di Natale da noi è consuetudine giocare a tombola. Tradizione famigliare,  di cui ho smarrito la conta. Mi rivedo bimbetta accanto ad un cartellone enorme con su tutti i numeri della smorfia napoletana. 

Pretendo di dirli io e di tirarli fuori dal cestino di midollino a forma di trombetta dove nonna Carmela conserva con cura i numeretti in legno e in rilievo, cerchiati di rosso. Il primo ricordo dei miei sei anni, troppo piccola per stare seduta bene sulla sedia con una pila di cuscini ad aumentarmi l'altezza.Accanto a me zio Luciano,   arrivato da Roma per trascorrere le feste con noi e sua madre. Vive lì durante l'anno assieme alla sua bella famiglia, la moglie e le due figlie. 

È una gran festa quando arriva zio perché è un portatore sano di allegria. Intelligente e simpatico, affascinante come pochissimi uomini io abbia conosciuto nella vita, affabulatore e ammaliatore. Innamorato fino al midollo di zia Fanny, donna meravigliosa e bellissima. Dotata di eleganza rara, musa di portamento e stile unico. E poi le mie cugine,  ragazzine di città simpatiche e piene di vita. A volte mi sorprendo a guardarle con discrezione e ammirazione perché parlano di un mondo molto lontano e diverso da quello provinciale e piccolo a cui appartengo.

Mio zio convince nonna Carmela a lasciarmi fare e a "tenere il cartellone" lui resterà al mio fianco per suggerirmi numeri e posizioni.  In quel momento, come a teatro, si spengono le luci e inizia lo spettacolo. E lui diventa anfitrione assoluto. Ad ogni numero corrisponde una figura della "smorfia" ma zio è imbattibile, li ricorda tutti a memoria e con la cadenza perfetta.  Un vero spasso e un mondo di risate per tutti, nelle vene scorre l'anima napoletana che mai si smorza a qualunque latitudine un campano viva. Che sia Roma o New York. Ed è così che le risate di tutti creano una bolla di armonia e felicità  che per sempre rimarrà immagine cara e forse la più rappresentativa dei miei Natali di famiglia.

Il ricordo più prezioso tra i tanti  che ho di te. Uomo di grande successo imprenditoriale, di rara intelligenza, uno spirito libero. Allo stesso tempo marito e padre amatissimo. 

Negli ultimi mesi hai dovuto lottare con forza con quel male che ti ha consumato velocemente.  Lasciando tutti senza fiato e carichi di dolore. Però ieri sera parlando con mamma, tua sorella, le ho ricordato che praticavi allegria e felicità. E un sorriso ha alleviato per un momento tutta la tristezza. Quel sorriso che ti accompagnerà ovunque tu sarai.  Ciao Zio.