Molti linguaggi
volano su questo mondo
si scontrano, generano scintille
a volte è odio
a volte è amore
il palazzo della ragione
precipita nel silenzio
pensieri leggeri come strisce di bambù
intrecciano cesti
colmi di ciechi funghi velenosi
animali in movimento dipinti sulla roccia
corrono calpestando fiori
un dente di leone cresce
nel segreto di un angolo
il vento ha portato via i suoi semi
molti linguaggi
volano nel mondo
ma la nascita di una lingua
non può accrescere né diminuire
il muto dolore dell’umanità
(La rosa del tempo. Poesie scelte 1972-2008 (Elliot, 2018)
Note biografiche e riflessioni
Bei Dao pseudonimo di Zhao Zhenkai, nasce a Pechino nel 1949. È poeta, scrittore e traduttore cinese, vive in esilio ad Hong Kong dove insegna all'università. Viene ritenuto uno dei maggiori esponenti della poesia menglong detta anche poesia oscura o incomprensibile, un poetare chiuso e complesso di difficilissima interpretazione, il cui asse principale è l'individualismo contrapposto al rumore assordante degli slogan che ossessionavano la Cina in quel periodo. In realtà è un movimento nato sul dolore provocato dalla rivoluzione culturale cinese, che per molti, compreso Bei Dao, fu un fallimento, almeno per quel che riguarda i valori. Lui poi, partecipò attivamente, durante gli anni '80, alle contestazioni che sfociarono nelle proteste di Tiananmen e che lo costrinsero all'esilio. La poesia che ho scelto oggi, parla di lingua e linguaggi, strumenti necessari all'uomo anche per vivere e rinnovarsi proprio nei casi in cui l'uomo vive il dolore della lontananza dalla sua patria e dalla sua cultura. Riflettevo sull'idea che, quella miriade di linguaggi con i quali abbiamo investito l'intero mondo, alla fine possano tornare ad essere uno solo: l'amore universale. Buon sabato a tutti voi.
Appena ho cominciato a leggerla ho pensato a quanto fosse ostico questa poesia. Il senso si perde tra le righe, poi quando ho letto la biografia dell'autore ho capito il contesto in cui scriveva. Mi ha colpito la chiusa, il dolore muto che ogni uomo ha dentro sé, non c'è lingua che possa esprimerlo. Anche quando proviamo a cacciarlo, le parole non bastano a concretizzarlo, le parole a volte non ti escono quando lambiscono quel dolore. Un grande abbraccio e buon sabato, Mariella.
RispondiEliminaPoesia molto difficile, era necessario spiegare anche la corrente del poeta cinese altrimenti sarebbe risultata troppo incomprensibile. Il dolore, a volte, non riesce ad uscire nemmeno con le parole. Buona settimana e grazie.
EliminaBellissima questa poesia, alquanto strana ma altrettanto significativa
RispondiEliminaÈ anche una poesia contro tutte le guerre. Ognuno di noi può trovare la linea che preferisce. Un abbraccio cara.
EliminaL'amore è qualcosa di universale, forse l'unico elemento universale capace di dirimere ogni equivoco, ogni dolore, ogni malinteso, ogni dolore. I linguaggi sono diversi invece, anche parlassero d'amore, offrirebbero sfumature diverse, l'amore agisce invece, non parla di pace, la porta. Non parla di ricchezza, la procura. Non parla di sogno, lo genera.
RispondiEliminaQuell'amore di cui parli e su cui riflettevo a me sembra tanto lontano dal sentire comune, oramai.
EliminaMolto bella ... e significatica per questo periodo in cui sta progredendo la paura nei diversi.
RispondiEliminaA favore dell'inclusione, oggi più che mai necessaria. Ciao Marco.
EliminaMi piace moltissimo la parte finale, profonda e vera.
RispondiEliminaLa parte finale è oltremodo sofferente. Ciao Rossella, buona settimana.
EliminaPoesia straordinaria. Condivido la tua riflessione finale ma l'uomo sembra non comprendere tale verità.
RispondiEliminaPurtroppo si, hai ragione.
EliminaCiao Mari, eccomi finalmente.
RispondiEliminaOstica forse come poesia ma non troppo. Parla di noi, del nostro esprimersi senza capirsi. O volersi capire. Parla di lingue diverse ma uguali. Stessi sono i suoni pronunciati ma vengono uditi come lingue incomprensibili. Ecco il grande problema dell'umanità. Il non voler capire l'altro
Ciao Pat, l'incomunicabilità è il grande male degli ultimi anni, connessi a tutto, ma distanti.
EliminaUn abbraccio cara, buona settimana.
Un poeta che non conoscevo e che vissuto in un difficile periodo storico. Una poesia non facile da interpretare. Mi piace l'ultima strofa perchè , anche se parliamo molte lingue diverse, l'importante è l'amore universale, che ci unisce tutti !! Ciao e felice mese di novembre.
RispondiEliminaL'amore universale è un'utopia che dovremmo avere tutti il coraggio di realizzare.
EliminaUn abbraccio Mirtillo, buona settimana.
Non col linguaggio si può modificare "Il dolore dell'umanità". Mi ha colpito molto, credo sia vero, troppe parole e pochi gesti in questo nostro tempo.
RispondiEliminaE i gesti sono quasi tutti sbagliati. Un abbraccio, buona settimana.
EliminaCerto, anche io.
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