17 febbraio 2024

[SABATO DI POESIA] Andar via di Charles Bukowski


Via oltre l'ultima porta,

passata la musica

passate le ballerine,

via oltre l'ultima balera,

passato l'ultimo Capodanno

e l'ultimo urrah!

passato il volo del colibrì,

passato l'ultimo bacio,

l'ultimo liscio e flusso,

l'ultimo nuovo giorno,

l'ultimo sonno della notte,

l'ultima arancia dolce,

l'ultima guerra,

passata l'ultima

ultima

parola.

(1977 - La canzone dei folli -  poesie II)


Note biografiche e riflessioni

Charles Bukowski nasce a Andernach, Germania, nel 1920 ed è morto a San Pedro, California, nel 1994. Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, da frequenti esperienze sessuali (descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi) e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del realismo sporco. (fonte Wikipedia).
Torna sulle mie pagine uno degli autori che amo di più. Dissacrante, eccessivo, folgorante, definitivo. La poesia di oggi non ha bisogno di parole, dice già tutto. Non trovate?

11 febbraio 2024

[SANREMO] La triste storia del 74esimo festival di Sanremo

Questa è la storia triste dello spettacolo di varietà che amavo di più al mondo. Ma cinque Festival consecutivi hanno avuto l'effetto di ridimensionare l'autorevolezza e la credibilità del presentatore e direttore artistico più amato d'Italia che è cascato definitivamente  su una penna d'oca e un paio di scarpe da ginnastica. Tra nani e ballerine, cococococonduttrici e varie, cantanti che presentano altri cantanti, Fantasanremo e punti, che confusione e balli del qua qua, si conclude l'ultimo giro di giostra del carrozzone di Amadeus e Fiorello. 

La prima cosa bella (cit.) La vittoria di Angelina Mango. La ragazza è brava, tiene il palco da professionista navigata e ci regala una delle emozioni più forti nella serata cover, cantando suo padre Pino Mango. Forse non avrebbe meritato la vittoria che a mio parere era di Ghali, ma certamente il suo è un talento limpido e dovremo lasciarle il tempo di diventare "grande".

Sicuramente ricorderemo Teresa Mannino, talmente straordinaria da meritarsi un palcoscenico tutto per sé.

E Marco Mengoni, il re dei re. La stella cometa.

Giorgia,  la sua voce meravigliosa e la classe indiscutibile.

La serata delle cover, quest'anno al suo momento  più alto e allo stesso tempo al suo più basso a causa della vittoria immeritata di Geolier.

Ghali e il suo Italiano vero, scacco matto al potere. Mai un passo indietro, testa alta e animo fiero. #stopalgenocidio


Purtroppo vorremo dimenticare la sudditanza di Amadeus nei confronti di Fiorello,  la pesantezza dei siparietti di cui siamo esausti. Travolta e la sua arroganza.  I monologhi inutili sulla pelle delle donne che è una cosa seria e non va data in pasto a chi deve pubblicizzare una fiction.  Ma siamo pronti a perdonare tutto ai due mattatori della serata finale che hanno comunque costruito un festival dei record negli ultimi cinque anni. In bocca al lupo a chi verrà dal prossimo  perché sarà difficile superare i numeri di questo. E anche le polemiche.



E stato il Festival delle donne, sono davvero contenta🌟



10 febbraio 2024

[SABATO DI POESIA] Mariposa di F. Mannoia - Cheope - Di Francesco




Sono la strega in cima al rogo
Una farfalla che imbraccia il fucile
Una regina senza trono
Una corona di arancio e di spine
Sono una fiamma tra le onde del mare
Sono una sposa sopra l’altare
Un grido nel silenzio che si perde nell’universo
Sono il coraggio che genera il mondo
Sono uno specchio che si è rotto
Sono l’amore, un canto, il corpo
Un vestito troppo corto
Una voglia un desiderio
Sono le quinte di un palcoscenico
Una città, un impero
Una metà sono l’intero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Ho vissuto in un diario, in un poema e poi in un campo
Ho amato in un bordello e mentito non sai quanto
Sono sincera sono bugiarda
Sono volubile, sono testarda
L’illusione che ti incanta
La risposta e la domanda
Sono la moda, l’amore e il vanto
Sono una madonna e il pianto
Sono stupore e meraviglia,
Sono negazione e orgasmo
Nascosta dietro a un velo
Profonda come un mistero
Sono la terra, sono il cielo
Valgo oro e meno di zero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto
Sono stata tua e di tutti di nessuno e di nessun altro
Con le scarpe e a piedi nudi
Nel deserto e anche nel fango
Una nessuna centomila
Madre figlia, luna nuova sorella, amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Mi chiamano con tutti i nomi
Con tutti quelli che mi hanno dato
E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto

 
E anche per quest'anno il Festival di Sanremo è servito.

Grandissima Fiorella❤️

27 gennaio 2024

[SABATO DI POESIA] Elegia mai scritta per gli ebrei di Cracovia di Adam Zagajewski

 

dal web

Ma la più triste è la via Jozef, sottile come la luna nuova,

senza un solo albero, e tuttavia non priva di una sua bellezza,

bellezza oscura della provincia, degli addii, di un funerale muto;

qui la sera si raccolgono ombre da tutti i quartieri,

anche quelle portate in treno delle località limitrofe.

Giuseppe era prediletto da Dio, ma la sua via non conobbe mai fortuna.

nessun faraone la lodò, i suoi sogni erano malinconici, le estati magre.

Nella chiesa del Corpus Domini accendo un cero per i miei morti,

che abitano lontano da qui - non so neppure io dove

- e sento che quella fiammella rossa riscalda pure loro,

e i senzatetto intorno al fuoco, quando cade la prima neve.

Vago per i sentieri di Kazimierz e penso a chi non c'è.

So che i loro occhi sono come acqua, e non posso

vederli - nei loro, assenti, posso soltanto affogare.

Di sera sento dei passi - ma non vedo nessuno.

Interminabili, anche se non c'è nessuno, passi di donna

in scarpe ferrate, e poi l'incedere quasi tenero del boia.

Che cos'è? È LA NOSTRA MEMORIA NERA, sospesa sulla città,

quasi una cometa che si allontana piano dalla stratosfera.


(Adam Zagajewski - Poesie scelte - 2010 )

Note biografiche e riflessioni

Adam Zagajewski     nasce a Leopoli, 21 giugno 1945, poeta e saggista polacco, risiede a Parigi dal 1981  al 2002. In seguito di trasferisce a     Cracovia, dove insegna letteratura presso la University of Chicago.   È noto soprattutto per il poema Try To Praise The Mutilated World, uscito a puntate   sul periodico    statunitense The New Yorker e divenuto celebre dopo gli attentati   dell’11 settembre 2011, e  per le sue pubblicazioni sul poeta connazionale, Czesław Miłosz  Premio Nobel   per la   Letteratura nel 1980. Ha  vinto il Neustadt International Prize for Literatur nel 2004; è il secondo polacco,  proprio dopo  l’amato Miłosz, a vincere   il premio conferito dall’università statunitense. (da lombradelleparoleworldpress)

Ho scelto la poesia di Zagajeswski, che racconta lo spaesamento mai risolto dovuto alla consapevolezza del male, per il Giorno della Memoria. E lo faccio con un'amarezza che mai avrei pensato di provare. Così facile passare da vittime a carnefici. E ancora una volta dobbiamo constatare che la storia non ci insegna nulla. Se non a sbagliare nello stesso modo.  Il poeta polacco dice che "dobbiamo essere vivi e vigili, perché in noi grida il futuro e quel balbettio ci rende umani". A guardare Israele oggi, non sembra così. 




21 gennaio 2024

[BLOG E SOCIAL] l'odio scorre sul filo delle notizie

 

  

Nelle ultime settimane siamo stati investiti da diversi episodi social che hanno lucidamente messo in mostra quanto quel mondo si stia ammalando di odio. O forse, lo è già da parecchio tempo. Abbiamo visto con il caso Ferragni prima (tra pandori, uova di pasqua e opacità benefiche) e con l'evento più grave, il suicido della ristoratrice Giovanna Pedretti, quanto male possono fare i cosiddetti odiatori del web.

Per i blog non sono una novità, da anni,  coperti da anonimato, hanno rotto gli argini dell'educazione e del rispetto, infangato e stolkerato molti di noi. Alcuni come me, hanno alla fine impedito a suddetti personaggi di commentare mettendo alcuni paletti. E penso sia la soluzione più adatta.

Sui social è diverso. Profili fake e non invadono le pagine IG, FB e X, appena hanno il sentore della debolezza di chi vogliono aggredire. Spesso si parte da una notizia riportata sui giornali e sul web senza essere stata prima verificata dai giornalisti che l'hanno data in pasto a tutti (il caso Pedretti) e poi,quando finalmente qualcuno si è posto le domande giuste e una casualità ha portato alla tragedia, questi ultimi scontano tutto l'odio devastante nato preferibilmente dall'invidia. Perché l'invidia anima i social. Chi passa le sue giornate a sbriciare i successi altrui (successi che a volte vengono  enfatizzati ad hoc) aspetta solo una caduta per poter infierire e sfogare la sua rabbia. 

Come fare a limitare tutto ciò? Sicuramente regolamentando, finalmente, il mondo social. E magari tenendo presente che tutta quella rabbia e quell'invidia in primis fa male più a loro. E certamente non placa il loro essere inadeguati e stupidi.

Come diceva Umberto Eco: I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».


13 gennaio 2024

[SABATO DI POESIA] Tra le tue braccia di Alda Merini

 




C’è un posto nel mondo

dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato
,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;

quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare

Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai

ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.

Riflessioni:

Oggi ho scelto una tra le più belle poesie di Alda Merini da dedicare a mia mamma che compie gli anni. Tanti auguri mamma bella, luce, cuore e cura dei tuoi figli. Vicini e lontani torniamo sempre a te, ogni volta che occorre. E direi sempre perché sempre è il tempo in cui abbiamo bisogno di te. Ti abbraccio da qui e mi faccio piccola piccola come quando ero poco più di uno scricciolo tra le tue braccia.

Buon compleanno MAMMA

06 gennaio 2024

[SABATO DI POESIA] Quasi un epigramma di Salvatore Quasimodo

 


dal web



Il contorsionista nel bar, melanconico
e zingaro, si alza di colpo
da un angolo e invita a un rapido
spettacolo. Si toglie la giacca
e nel maglione rosso curva la schiena
a rovescio e afferra come un cane
un fazzoletto sporco
con la bocca. Ripete per due volte
il ponte scamiciato e poi s’inchina
col suo piatto di plastica. Augura
con gli occhi di furetto
un bel colpo alla Sisal e scompare.
La civiltà dell’atomo è al suo vertice


SALVATORE QUASIMODO
(da La terra impareggiabile – Mondadori, 1958)
 
 Note biografiche e riflessioni

Il grandissimo poeta italiano, premio Nobel per la letteratura, ci stimola,attraverso le parole della sua poesia, a riflettere sulla decadenza della civiltà umana.  E se pensiamo a quando è stata scritta ci rendiamo conto di come sia attuale e disperata. Ma chi  è quell'equlibrista? Un uomo o una provocazione? 

Buon sabato amici.

02 gennaio 2024

Il primo post del 2024

Dal web


Ho aspettato la mezzanotte rilassata. Ho cucinato quello che mi andava di preparare e mangiato con calma, mentre la serata scorreva con dolcezza. Abbiamo stappato lo spumante allo scoccare della mezzanotte mentre fuori la città già da qualche minuto era come impazzita, tra luci e fuochi d'artificio. Come da bambina sono rimasta per un po' a guardare i giochi di luce dietro la porta finestra poi ho preso coraggio e sono uscita. Mi piacciono, sono sempre rimasta incantata dalla bravura e dalla fantasia di chi li prepara. Per la prima volta dopo molti anni ho ripreso alcuni tra i più belli e li ho girati ai miei familiari insieme agli auguri di buon anno. Chissà cosa ci porterà il 2024. Mi rendo conto che affrontare il futuro anno dopo anno è sempre più complicato. Ci vuole una bella dose di coraggio e consapevolezza.  Come Forrest Gump "sono un po' stanchina" ma la vita pretende da noi sempre un grande impegno. Non so se sono pronta, spero di cavarmela. 

Buon anno gente🌟

30 dicembre 2023

[SABATO DI POESIA] Abbi cura di Andrew Faber

dal web
Abbi cura dell’incanto che sei

della gentilezza in cui credi.
Della tua dolcezza fuori controllo.
Della pace che coltivi in ogni abbraccio.
Mentre là fuori, è guerra.

Abbi cura di te.
Della tua inquietudine.
C’è chi la chiama ansia.
C’è chi lo chiama panico.
Sappi che non è un mostro
e che se è venuto a cercarti
è perché ti sei persa.
Perché hai smesso di ascoltarti.

Abbi cura di chi ti ha reso Poesia.
Di quel dolore che hai saputo affrontare.
Di quell’Amore che hai lasciato andare.
Di tutte le volte che hai fatto un passo indietro
e per gli altri, hai chiesto scusa.
Di tutto ciò che non ti fa assomigliare a niente.
Di tutto ciò che ti fa sentire viva.
Sbagliata, unica e diversa.
Abbine cura.
Oggi piú che mai
questo mondo ha bisogno
di meraviglie come te.


Note biografiche e riflessioni


Andrew Faber, pseudonimo di Andrea Zorretta (Roma22 luglio 1978), è uno scrittore e poeta italiano. Sul suo sito dice di lui: amo i gatti e la poesia, le fusa e l'inchiostro. Leggendo alcune delle sue rime ho incontrato genio, ironia, poesia. Vi consiglio di conoscerlo, non ve ne pentirete. E con la poesia di oggi, vi auguro ogni bene e un anno nuovo colmo del "prendersi cura" di noi e di chi amiamo. 

Buon 2024, a rileggerci presto.

23 dicembre 2023

[SABATO DI POESIA] Buon Natale di Alda Merini



A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.

Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.

Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.

A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.


Con le parole di Alda Merini auguro a tutti voi un Natale di piccole cose. Sorrisi e carezze, attenzioni e respiri. Calore autentico e famiglia. Di staccare dai social, web e internet. Di riflessione e di emozione. Di rispetto e amore. Che sia un Natale reale, puro e sincero. Vi abbraccio tutti.