13 febbraio 2021

[SABATO DI POESIA] NELLA CASA DI N. COMPAGNA D'INFANZIA DI MARIO LUZI


Mario Luzi a Firenze -  dal web


Il vento è un aspro vento di quaresima,
geme dentro le crepe, sotto gli usci,
sibila nelle stanze invase, e fugge;
fuori lacera a brano a brano i nastri
delle stelle filanti, se qualcuna
impigliata nei fili fiotta e vibra,
l'incalza, la rapisce nella briga.


Io sono qui, persona in una stanza,
uomo nel fondo di una casa, ascolto
lo stridere che fa la fiamma, il cuore
che accelera i suoi moti, siedo, attendo.
Tu dove sei? sparita anche la traccia...
Se guardo qui la furia e se più oltre
l'erba, la povertà grigia dei monti.

(Primizie del deserto - 1952)



NOTE SULL'AUTORE

Mario Luzi nasce a Sesto Fiorentino nel 1914 e muore a Firenze nel 2005. È stato poeta, drammaturgo,critico letterario, traduttore, critico cinematografico e accademico italiano. Nel 2004 fu nominato Senatore a vita della Repubblica Italiana (fonte Wiki). È il poeta degli endecasillabi come si nota pure dalla poesia che posto oggi. Ma io non faccio  molto caso alla metrica, non sono una studiosa.  A me interessa la musica e l'anima delle parole e quel che riescono a trasmettere al di là dell'indicazione stilistica. A me piace il suo stile sobrio e senza fronzoli. Il suo cercare risposte con semplicità, scavandosi dentro. Intimista e introspettivo, ci regala parole che ci cascano addosso come una giornata di vento carica d'emozione. Con lo sguardo pieno di nostalgia, per un solo momento, ci fa immaginare quella compagna antica perduta a causa degli eventi della vita e la casa vuota che ingigantisce il  ricordo. 



12 commenti:

  1. Poesia molto delicata , intimista ma quando si scrive con tale intensità e spessore anche temi più personali hanno ed acquistano una forza ed un insegnamento di vita assolutamente universali.

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  2. Scrittore versatile, i suoi endecasillabi nascono dal surrealismo, e fu vicino a Sanguineti e ai Novissimi. La sua prosa pungente e la sua poesia avvolgente. "Mia? Non è mia questa arte, la pratico, la affino, le apro le riserve umane di dolore".

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    1. Si dice sia il padre dell'ermetismo. Ma io non amo le categorie e mi piace correre dietro le parole che in questo caso sono come girandole di carnevale che si sollevano e ti si attaccano addosso.
      Bellissima la frase, alla fine si era compreso più che bene.

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  3. Colpevolmente ho frequentato molto poco la sua poetica, rispetto agli ultimi poeti che hai presentato di recente, colpa mia me ne rendo conto.

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    1. Ma anche io spazio tra le sue parole per la maggior parte ancora sconosciute e mi fermo ad accoglierle. Non sentirti colpevole che altrimenti lo saremmo tutti.

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  4. Altro poeta che ho cominciato a frequentare da poco,pur avendo letto diverse cose extra-poetiche della sua produzione. Amo molti gli endecasillabi perché mi ricordano la mia amata Commedia (amata e così incredibilmente difficile...), che ho sempre sul comodino. E' strano, ma bello, che con l'arrivo della vecchiaia io abbia (ri)cominciato a leggere poesia!
    Buon weekend Mariella.

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    1. Quel "briga" è una gran bella citazione degli endecasillabi del Sommo Poeta. Che non ho mai amato, colpa del mio professore di Italiano che al liceo ci "intossicò" con Dante per tre anni, trascurando il mondo poetico e letterario venuto dopo. Una lacuna gravissima; molti di noi hanno dovuto colmarla da soli. Caspita, la Divina sul comodino. Io per anni ho lasciato il Piccolo Principe lì a farmi compagnia😁

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    2. Col tempo alcuni libri da sopra, il comodino, passano sotto. Così non balla.

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  5. Ogni sabato presenti un amico nuovo. Il vento che in questi giorni si fa sentire, due sere fa al lavoro, facevo notte, ero sul terrazzo e il vento mugghiava, se lo ascoltavi sembrava cantasse raccontando una storia.
    Mi è piaciuta la descrizione che ha fatto, le stelle filanti che vibrando cantano anche loro.

    La desolazione di una casa vuota, dove il vento sembra entrare nelle ossa, dove un'assenza lascia il gelo.
    Il carnevale, poi la Quaresima, sembra qualcosa che ha veramente vissuto....
    Buon weekend Mari.

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    1. La poesia mi ha regalato tenerezza e sofferenza. Con le girandole sono tornata bambina ma all'interno della casa vuota ho sentito piombarmi addosso il silenzio di un addio importante che fa male. Che grande poeta Luzi, l'amico di questo sabato. Ti abbraccio Lory, buon sabato cara.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)