04 aprile 2021

[RACCONTI] E.I.T.R.D. DA UN'IDEA DI DANIELE VERZETTI: LA PRIMAVERA IN ARRIVO

Sta guardando quella vecchia insegna sullo stabile che costeggia la carreggiata. Danneggiata e spenta.  È un immobile prefabbricato ormai abbandonato, sfiorato da sguardi di passaggio e da gente che non ha idea di quanta vita ci sia passata lì, dove ha trascorso i suoi primi dieci anni di lavoro. Anni di puro inferno, scrollati di dosso in un mattino di primavera. Se ricorda così bene quel sole e la sua carezza, sicuramente è dovuto al male che si è lasciata alle spalle. Sorride ancora oggi, più di vent'anni dopo, solo a ripensarci. 

E dire che c'era entrata felice e di corsa, un mattino gelido del 1990. Le avevano prospettato una crescita professionale importante, un team di colleghi con cui confrontarsi e da cui apprendere, disponibili e volenterosi. Anche lei lo era, la sua voglia di conoscere e imparare aveva origini ataviche. Risaliva ai tempi del liceo, come la curiosità che l'aveva sempre animata. Ma erano bastate poche settimane per rendersi conto che l'ambiente solare prospettato era una vera e propria galera, per lei e molti altri suoi colleghi da tempo assuefatti al clima di tensione e paura che si respirava dentro. La società era a conduzione familiare, padre e figli. Nulla era come sembrava, le luci sfavillanti che all'apparenza abbacinavano chiunque varcasse la soglia dell'azienda, erano solo uno specchietto per le allodole. Tutto era governato dal polso di ferro del padre e dalla follia manageriale di uno dei figli. Quest'ultimo era un uomo spaventoso, senza un briciolo di umanità, abituato ad avere tutto quello che voleva con il solo schioccare delle dita. Duro, eccessivo nelle simpatie e antipatie che governavano tutto il sistema. Non c'era meritocrazia ma puro asservimento al padrone. Il padre da tempo aveva lasciato campo libero al primogenito che gestiva quel piccolo impero con la prosopopea dell'arricchito arrivato, con una vera opacità negli investimenti e nelle acquisizioni. Terrorizzava chiunque gli fosse a fianco, capace di minacciare anche fisicamente chi osava contraddirlo. Lei era giovane con pochissima esperienza e nessuna possibilità di miglior fortuna. Nel corso degli anni vide un continuo turn over di dirigenti e responsabili. Qualcuno se ne andò sbattendo la porta, altri furono costretti alle dimissioni, subendo un mobbing feroce. Cosa che nel giro di qualche tempo quando il grande capo si accorse che non era una persona né manipolabile, né asservita, cominciò a torturarla psicologicamente. Bastava nulla, un ordine che al mattino era bianco, nel pomeriggio diventava nero. I rimproveri continui, le offese verbali. L'ostruzionismo per impedirle di crescere. Il dolore di poter fare poco. Comprese di dovere imparare il più possibile perché la professionalità sarebbe diventata l'unica strada per uscire da quel girone dantesco. 

Ci mise qualche anno, poi ci fu l'episodio hitleriano. Un giorno, tutte le dipendenti del reparto amministrativo furono convocate in direzione. E impotenti assistettero allo show circense del loro titolare che urlando loro addosso, causa un problema in stallo (non era possibile risolverlo se l'azione non fosse stata sbloccata da lui stesso) disse che se lui avesse potuto le avrebbe messe al muro e fucilate, cumulo di galline come poche altre. Che lui non aveva pietà di nessuno, che odiava le donne e i bambini e che se avesse potuto avrebbe perorato la sterilità di massa. Farneticazioni senza senso, di un uomo con evidenti problemi psicotici, assolutamente primo di morale e di senno. A distanza di anni ricorda ancora i suoi occhi carichi di follia pura e odio verso il genere umano. Fu il giorno. Nel giro di un mese trovò un altro lavoro e nel giro di altri due poté liberarsi di quel male  che le provocava ansia continua. 

L'insegna è l'unico filo che la lega al passato. Per fortuna non le fa nessun male guardarla. Il tempo è un gran medico, cura le ferite e libera cuore e mente.  Inspira profondamente il profumo di fiori del parco vicino. Libertà.

La violenza contro le donne può assumere contorni spaventosi anche all'interno dell'ambito lavorativo. Non dimentichiamo e proteggiamoci. Con questo post partecipo all'iniziativa di Daniele Verzetti sul tema della violenza sulle donne. QUI per conoscere meglio l'iniziativa.



VI AUGURO NUOVAMENTE UNA PASQUA SERENA E COLMA DI AMORE, PACE, SALUTE.

39 commenti:

  1. Bravissima! il mobbing è un altro problema di cui si è smesso di parlare. È vero che esiste una legge ma nessuno più osserva per esempio se sta dando i suoi frutti o invece presenti lacune da dover cancellare. Un racconto molto intenso, una figura quella del primogenito che in aziende come quelle da te descritte non è per niente improbabile, anzi... Grazie per aver aderito a questa iniziativa. Ed ancora un applauso per l'intensità del tuo racconto. Serena Pasqua a te a tua sorella Pia ed a chi amate con tutto il cuore.

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    1. Ciao Daniele, ho voluto porre l'accento su una problematica che ultimamente sembra essere passata in second'ordine abbinando il tutto alla grave tematica della violenza sulle donne. Negli ultimi giorni ho riflettuto sul fatto che anche il mondo blogger non ne è esente, purtroppo. Episodi del genere sono più frequenti di quel che si pensi. Orribile il mobbing anche qui tra noi, non credi? Mi fa piacere tu abbia apprezzato la questione. Un abbraccio e buona serata

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  2. Tanti cari auguri di Buona Pasqua

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  3. Il mobbing (problema che ho vissuto sulla mia pelle) è una questione ancora più insidiosa perché spesso la donna (ma può capitare anche a un uomo, credimi) che lo subisce ha maledettamente bisogno di un lavoro per vivere, quindi non può andarsene così su due piedi se non ha un'alternativa pronta... e questo crea l'obbligo insopportabile di stringere i denti in attesa di trovare un nuovo lavoro, attesa che può essere lunga e tremenda da vivere.

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    1. Verissimo, le donne sono soggetti più fragili sotto molti punti di vista e di conseguenza, più vessati. Un abbraccio.

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  4. Auguri💕
    Buona Pasqua 🐣

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  5. Tanti auguri di buona Pasqua Mariella a te e famiglia.
    Non ho mai conosciuto il mobbing per fortuna.
    Contento che ne se uscita indenne da quella brutta situazione..o se non proprio indenne perché i ricordi restano almeno ne sei uscita.
    Mai violenza in ogni sua forma ( psicologica e fisica) contro le donne , mai violenza contro nessuno.
    Giusto sempre ricordarlo.

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    1. Max, è un racconto😁 Violenza fisica e violenza psicologica, vanno a braccetto, nella realtà e nel virtuale, non trovi? E quasi sempre sono le donne quelle più colpite. Grazie, ricambio gli auguri con affetto.

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    2. Dai ...un racconto !
      ..ci son cascato!
      Buona Pasqua di nuovo😘

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    3. Sarò stata brava allora, se hai pensato fosse una storia vera. Che poi, un fondo di verità, come in tutti i racconti, c'è sempre😘

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  6. Mamma mia che storia, non c'è fine al peggio, mi hai lasciata senza parole...

    Un abbraccio Mari, Auguri di buone feste a te e famiglia 🐣

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    1. Cose che purtroppo capitano molto più spesso di quel che si pensi. Un grande abbraccio a te, e serena Pasqua🌻🐣😘

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    1. Caro Francesco, ricambio con grande affetto!

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  8. Capitare in un ambiente di lavoro come questo descritto da te nel racconto è davvero drammatico, un incubo.
    Sono grata perché vivo una situazione completamente differente, di rispetto, armonia, complicità...

    Un abbraccio e auguri di buona Pasqua :)

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    1. Anche io mi ritengo molto fortunata, lavoro in un ambiente sereno. In passato però mi è capitato di vivere situazioni difficili simili a quella che racconto. E conosco personalmente donne che hanno vissuto sulla pelle il mobbing fino al punto di lasciare il loro posto per sopravvivere. Ti abbraccio anche io, serena Pasqua.

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  9. Io lavoro per lo più con donne e posso dire con la mano sul cuore che non esistono esseri più crudeli in un ambito lavorativo di una donna contro un'altra donna. Sono perfide, invidiose e insidiose. Speravo nell'esistenza di una specie di cameratismo fra persone dello stesso sesso ma non esiste. Interessante la storia che hai raccontato, se ne vedono e se ne sentono tante storie cosi, l'unica nostra speranza contro tutto questo è crearci una corazza.
    Dopo queste triste considerazioni, ne approfitto del commento anche per augurarti una felice e serena Pasqua!

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    1. Credo che in passato tu abbia già fatto cenno, sul tuo blog, alle difficoltà che vivi lì dove lavori. E hai ragione, ci sono donne orrende, animate da pura competizione e poca intelligenza che, quando si accorgono di avere di fronte a loro, persone migliori, sotto ogni punto di vista, scatenano guerre senza confini. In qualsiasi ambito. Amara realtà. Ma anche gli uomini non sono da meno. Un abbraccio e buona serata!

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  10. Mi è piaciuto molto il tuo racconto Mariella, esula dall'atmisfera pasquale,ma è un tema molto importante.

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    1. Sì, è un tema importantissimo e ultimamente abbastanza in ombra. Conosco persone che si sono ammalate a causa del mobbing e altre che hanno rinunciato al lavoro per sopravvivere. Dobbiamo parlarne più spesso. Un abbraccio.

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  11. Le donne sono spesso trattate come un peso al lavoro, poi si ammalano spesso, rimangono incinta, fanno perdere ritmo all'attività, sono di ostacolo e di distrazione, non capiscono niente e d'estate si lamentano dell'aria condizionata vestite tutte leggerine e frufru mentre i maschietti soffrono in giacca e cravatta. E' la mentalità che deve cambiare. Ma fin dai primi livelli educativi. I maschi non vengono su bastardi per dna. Questo è poco ma sicuro. ; Un abbraccio e Buona Pasquetta!

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    1. Sono pettegole, seminano zizzania, non sanno lavorare in gruppo, sono sempre in competizione tra loro. Luoghi comuni che hanno aiutato gli uomini e anche alcune donne ad esercitare il mobbing più duro.
      Sì, la mentalità deve cambiare, partendo dalle fondamenta: l'educazione familiare.
      Un abbraccio a te.

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  12. Ciao un bellissimo racconto. Tanti saluti e buona Pasquetta.

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  13. bellissimo racconto !!lavoro da TANTI anni e ho incontrato tanti posti dove l'esser donna era una cosa non buona
    posso dire però che mi son sempre fatta rispettare ..probabilmente perchè venivo da famiglia dove esser donna era :essere inferiore .. dunque con una "palestra " cosi gli "attributi" me li ero costruiti..e fuori nel mondo era tutta una passeggiata!
    unico momento di difficoltà quando rimasta senza lavoro..invece di attendere un pò ho avuto la brillante idea di andare a lavorare nell'azienda del fratello con prima e seconda moglie ..e lì i gironi dell'inferno me li son fatti tutti !!
    UN ANNO!!
    poi un giorno ho detto basta !!!famiglia d'origine non mi han parlato per un pò ..ma io ho cominciato a respirare!!
    in famiglia mia il clima è tornato sereno ,e dopo neanche un meso ho trovato un posto di lavoro meraviglioso!!dove andavo con il sorriso e uscivo con il sorriso!! si lavorava si !! anche tostamente ..ma con il sorriso !
    a volte basterebbe fermarsi ,gurdarsi eVOLERSI BENE!

    ciao

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    1. Che storia Tissi, hai spesso storie di vita vissuta che fanno venire i brividi. Hai subito anche il mobbing in famiglia. Che squallore...
      Sono molto felice che tu poi abbia trovato un ambiente positivo anche se i ricordi terribili del tuo passato non potrai mai dimenticarli. Ma almeno, spero, li hai superati.
      È fondamentale imparare a volersi bene, io infatti lo dico spesso, perché accettarsi e rispettarsi è il primo passo da fare se si vuole imparare a camminare con le proprie gambe senza subire passivamente.
      Un abbraccio

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    2. Quello della famiglia ancora oggi non me lo spiego..ma e passato ..anche se nei momenti giu ritorna ..poi si domandano perché son anni che non parlo con fratelli??

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    3. Seppur triste il rifiuto a riallacciare i rapporti con i tuoi fratelli è comprensibile...😘

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  14. Mi domando a loro volta che tipo di input educativo abbiano ricevuto belve del genere, generalmente vi è latente un senso di inadeguatezza che sfocia un un rancore verso il mondo, in particolare verso chi, più debole, è costretto a subire. In un ipotetico girone dantesco dovrebbero essere posti davanti a uno specchio per osservare eternamente quei loro difetti, quelle loro pecche che nascondono al mondo ma che, a loro, sono perfettamente note

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    1. Anche io sono della stessa opinione, l'inadeguatezza ha origini antiche, probabilmente nasce durante l'infanzia. Persone deboli che esercitato quello che credono potere, su chi è più indifeso. Mi piace la tua idea di contrappasso nel girone dantesco.
      Benvenuta da me!

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  15. Anche a me è successo; un giorno il mio capo reparto rispose al mio "ma io pensavo" che ero pagata per lavorare e non per pensare. Io risposi con un "va bene", ma smisi di produrre come prima.
    Fui convocata del direttore che mi chiese che stesse succedendo. Gli risposi che, visto che non "dovevo" pensare ma lavorare, io da non-pensante non riuscivo a farlo. Ho ricevuto la scuse del capo che ha poi cercato di farmela pagare.
    Ma si sa che tutto paga e poco dopo è stato fatto fuori e io promossa, dal direttore stesso. Nulla di che, ma mi son tolta dalla produzione e andata al controllo qualità, in quell'inferno il reparto qualità era un vero paradiso!
    Per il resto appoggio il commento di Amanda, pensiero che sposo con tutta me stessa!
    Ciao Mariella!

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    1. Una vera e propria merda di uomo quel caporeparto. Sei che anche a me, tanti anni fa, è capitata una cosa simile?
      Un emerito cretino anche il mio, che poi, ha fatto la fine che si meritava. Non sempre però succede che si riesca ad essere rivalutati, bello che tu abbia avuto quel riconoscimento.
      Un abbraccio a te.

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  16. Ci sono molti fatti di cronaca legati ai luoghi di lavoro, tra l'altro anche alcuni film. Anche in questo caso, bisogna denunciare la molestia e rivolgersi ai sindacati.
    Saluti a presto.

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    1. Non è affatto facile denunciare il mobbing, bisogna informarsi bene, perché è strisciante. La vita vera non è un film.
      Però, con le informazioni giuste, l'aiuto di un legale, si può fare molto. Da soli è molto più complicato.
      Buona serata, Cav.

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  17. Sto tornando alla normalità
    Interessante, lontano dalla violenza assassina, ma un ulteriore esempio della persecuzione verso il 'gentil sesso' .

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    1. Già, la violenza contro le donne ha "enormi possibilità" purtroppo.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)