12 giugno 2021

[SABATO DI POESIA] UNA NEGRA DI STÉPHANE MALLARMÉ



Stéphane Mallarmè - dal web



Una negra dal demonio tenuta 
vuol godersi una bimba triste di frutti acerbi 
e perversi, allora sotto la veste bucata 
avida si 'appresta a degli scaltri maneggi: 
 
al suo ventre accosta felice due mammelline 
e, così in alto che la mano non saprà toccarli, 
dardeggia lo schiocco oscuro delle sue scarpette 
simile a qualche lingua inabile al piacere. 
 
Contro la nudità paurosa di gazzella 
che trema, sopra il dorso come un elefante impazzito 
riversa aspetta e si ammira con cura, 
sorridendo con i denti intatti alla bimba; 
 
e, tra le gambe dove la vittima si china, 
oltre una pelle nera aperta sotto il crine, 
spinge il palato di quella bocca strana 
pallida e rosa come una conchiglia marina.

(Parnaso Satirico - Poesie -  1887)



NOTE BIOGRAFICHE SULL'AUTORE
Étienne (Stéphane) Mallarmè nasce a Parigi nel 1842 e muore a Valvins nel 1898. È stato poeta, scrittore e drammaturgo. Giovanissimo, resta colpito dalla lettura delle Fleury du Mal di Baudelaire che ne determina la formazione letteraria. Di lui dicono: la sua poesia così piena del segreto umano dell’essere, che chiunque può sentirsene musicalmente attratto anche quando ancora non ne sappia che malamente decifrare il senso letterario. Quel che ho letto di lui mi ha sorpreso. Ho trovato particolarmente difficile la sua poetica dal punto di vista dell'interpretazione. Eppure è affascinante, coinvolgente. Voi lo conoscete? Cosa pensate della poesia di oggi?

20 commenti:

  1. Leggendo la vita e alcune poesie di Baudelaire, avevo incontrato Verlaine, sempre a proposito del simbolismo, Avevo letto alcune poesie Di Verlaine e mi era sembrato lontano anni luce dal genere 'baudleriano'
    Questa poesia non l'avevo letta, ma leggendola mi è sembrata molto osè e vicina all'erotismo di Baudelaire.

    RispondiElimina
  2. Io non conosco Mallarmé, questa è la sua prima poesia che leggo ed effettivamente, almeno per me, non è facile da interpretare. Buon sabato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Complicata è dir poco. Dopo averla riletta diverse volte l'ho trovata affascinante nella suo essere assolutamente sopra le righe.
      Buon sabato a te1

      Elimina
  3. Non mi fa impazzire questa lirica. Tra decadentisti e simbolisti mi tengo stretto Baudelaire. E qualcosa a seconda delle emozioni procurate. Questa non ti saprei dire proprio. Mio limite sicuramente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No Franco, tu hai ragione. Io ho letto alcune sue liriche e questa, solo dopo diverse riletture, l'ho trovata ironica e affascinante. Molto lontana però da quel che mi piace veramente.
      Però sono davvero curiosa di leggere le vostre impressioni ed è il motivo principale per cui l'ho postata.

      Elimina
  4. Non mi piace particolarmente Mallarmè. Tra l'altro è uno dei poeti francesi più difficili da tradurre. Il tema dominante di questa poesia è sicuramente l'ironia, però non mi comunica molto dal punto di vista emozionale. Alla fine risulta simpatica. Ciao, Mariella.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti la traduttrice del mio libro, Luciana Frezza, nell'introduzione spiega le difficoltà avutr per renderlo più chiaro possibile. L'ironia è una dei suoi punti chiave. Grazie Caterina, buona domenica🌻

      Elimina
  5. Ammetto di essere a digiuno circa questo poeta; versi enigmatici e sibillini che però, a prescindere dall'interpretazione più "giusta" (se così si può dire), risultano molto suggestivi, allusivi e per questo affascinanti.

    Grazie per questa chicca, a me sconosciuta :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È una poesia in cui il richiamo al suo "Maestro" è fortissimo. Il corpo femminile e lascivo, la sensualità, il gioco. Anche io ne ho subito il fascino accattivante nonostante sia lontana dalle mie corde. Buona domenica Angela e grazie🌻

      Elimina
  6. Amo Baudelaire Mallarmé molto poco. Se devo scegliere un poeta straordinario e sopra le righe ma anche intenso e certo non politically correct scelgo Bukowsky

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bukowsky è molto più vicino al nostro sentire contemporaneo. Mentre l'oscurità dei versi di Mallarmè, non ci consente una comprensione potente.

      Elimina
  7. Conoscevo questo testo, ma non mi ricordo dove ho potuto leggerlo!

    RispondiElimina
  8. O in un sito di racconti erotici postato da un anonimo.
    Per dirti le follie della rete!!
    Ti confesso che volevo barare cercando informazioni su questo testo ahahaha!
    E non ci ho trovato niente se non vederlo copiato e attribuito ad un anonimo su un sito di racconti erotici.
    Ci sono racconti erotici lesbo, gay, transgender , etero ecc..questo non ricordo su che categoria è stato inserito😂

    Quindi è una poesia erotica?
    Non so io di primo acchito c’ho visto un animale al posto di quella “negra” , un lupo o un cane infernale.
    Qualsiasi metafora che possa intendere la tentazione che si fa beffa dell’innocenza.
    Mah…non so andarci oltre.
    Testo comunque molto affascinante…cos’è pure lui uno dei poeti maledetti francesi al pari di Lautremount e Rimbauld?
    😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ai tempi, nei circoli colti, erano graditi versi diciamo così "licenziosi". Era un "divertissement" come dicevano i francesi.
      Una poesia erotica di altissimo livello, esattamente.
      Vero che è affascinante? Tutto quel correre alla scoperta del corpo femminile, della donna matura e della giovane fanciulla che è il suo giocattolo;)
      No, non era un poeta maledetto, ma Baudelaire è stato uno dei suoi riferimenti!
      ciaoooo

      Elimina
  9. Lo conoscevo, uno dei poeti "Maudit" francesi. Questa non è nemmeno una delle sue poesia più oscure.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, ho postato una di quelle più divertenti e semplici nell'interpretazione, visto che nella maggior parte dei suoi sonetti è davvero complicato comprendere cosa vuol dire;)

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)