Nonna Carmela mi faceva salire sulla sedia di paglia in cucina quando preparava la pasta fresca di casa. Ed era un tripudio di fusilli, cavatelli, tagliatelle. Senza troppe parole. Ed io ricordo tutto, ogni suo gesto, ogni misura, ogni sapienza. E se oggi cucino come so fare, so che è merito suo e dell'amore di mia madre. Era una donna di sostanza e precisione. Quanto ho imparato da lei.
Nonna Maria si svegliava all'alba e andava nel pollaio, prendeva le uova freschissime e tornava in casa. Ci preparava lo zabaione, sbattendo i tuorli con lo zucchero e un goccino di marsala. Ma le abbiamo anche bevute all'istante un buchetto sopra e uno sotto. Anche in quei gesti, magari più sbrigativi, da vera contadina (orgogliosa di quella parte di radici) c'erano amore e fatica. Un insegnamento indimenticabile.
Nonno Antonio era imbattibile nel gioco delle carte. Napoletane, off corse. Ed io ho imparato a prestare attenzione a tutte quelle che venivano "calate" sul tappeto e a memorizzarle. Le serate di festa erano un vortice di briscola, scopa, scopone scientifico. Mi ha insegnato pazienza e strategia.
Nonno Ugo era il "signore". Un gentiluomo di origini pugliesi ma con l'imprinting napoletano. Ogni volta che guardo una delle commedie di Eduardo De Filippo alla tele, mi rendo conto della somiglianza sia fisica che caratteriale. Mi ha insegnato tenacia e rispetto.
La loro presenza resta palpabile. Sono radici di cui vado orgogliosa. E quando posso, purtroppo solo in rare occasioni vivendo tanto lontano dalla mia città di origine, vado a trovarli. In questi giorni i cimiteri sono come giardini, colmi di profumi e fiori, perché tanti come me sono lontani e nonostante questo non hanno mai dimenticato l'amore e l'affetto con cui sono cresciuti. Motivo per cui guardo con grande empatia i tanti gruppi familiari che affollano quei luoghi. Gente come me tanto lontana fisicamente ma vicina col cuore. A volte mi intristisce quando vedo delle tombe disadorne. Leggo le date e comprendo che con grande probabilità non hanno più nessuno che venga a portargli un fiore. E allora, se posso, glielo lascio io... purtroppo molti criticano chi "sembra" ricordarsi dei propri defunti solo durante le feste. La mancanza di sensibilità è uno dei grandi orrori delle ultime generazioni come il giudicare il comportamento altrui senza soffermarsi a riflettere.
Buona ricorrenza di memoria e amore a tutti voi.
Che età ha Mariella in quei ricordi?
RispondiEliminaChe importanza ha?
EliminaPer "vedere" meglio le scene che racconti.
EliminaSono ricordi del secolo scorso.
EliminaApprofitto dell'ospitalità per salutare Elvira e Valentina, oltre a Enzo, Vale e Pinella.
EliminaMomenti eterni, colmi di tenerezza e di amore. Ho dei ricordi meravigliosi, insegnamenti che mi hanno resa quel che sono. I nonni sono fondamentali nella crescita, da loro si apprendono cose che non si apprendono dai genitori, perché hanno molta più esperienza della vita e a volte ti danno grandi insegnamenti, consigli saggi che solo un nonno può dare, perché i genitori certa tappe ancora non le hanno raggiunte. Io vado al cimitero quando posso, a volte mi rattrista andarci, preferisco ricordarli nel cuore, vivi con i loro sorrisi pieni d’amore. Un abbraccio grande.
RispondiEliminaNoto con piacere che la maggior parte di noi si poeta dietro bei ricordi riguardanti la famiglia e l'infanzia. Per me i nonni dovrebbero essere riconosciuti come Patrimonio Immateriale dell'umanità. E chissà che prima o poi non accada. Come te, vado a trovarli quando posso ma tanto li porto sempre con me, nel cuore. Ti abbraccio.
EliminaPiù s'invecchia e più ricordi di questo genere si hanno e non occorrono le ricorrenze. Al cimitero non sono mai andata, neanche a Lione dove è sepolto mio padre.
RispondiEliminaI mieri ricordi sono tutti vivi, come filmati indimenticabili.
Non sono d'accordo sul discorso che non occorra la ricorrenza. Per chi lavora o è distante, questi giorni di festa sono fondamentali per poter tornare a visitare i propri cari. Poi ci sta che non si senta il bisogno della visita a cimitero perché le persone in fondo le portiamo sempre con noi; ognuno però ha il diritto di ricordarle come meglio crede. Per me è lo stesso, i ricordi sono come fotografie nitide.
EliminaAllora mi sono espressa male, volevo solo dire che, in effetti, tutti i giorni sono la commemorazione ai nostri cari, sempre presenti accanto a noi.
EliminaAllora avevo capito male. Ma è bene ricordare che in fondo, non ha molta importanza quando si va, se spesso, mai o solo durante le ricorrenze. È il loro ricordo a restare con noi💛
EliminaMi hai fatto venire in mente i miei ricordi con le nonne (i nonni purtroppo se ne erano già andati) e gli zii, che per me erano come altri nonni. Sono la mia infanzia, perché li ho avuti vicini da quando sono nato sino a 12 anni. Poi, in un paio d'anni ci hanno lasciato. Tre funerali in meno di due anni, per la prima volta vidi mio padre piangere. Solo la zia di cui ho parlato tanto in quel post sulla guerra rimase ancora abbastanza a lungo da vedermi addirittura padre. Purtroppo non c'è più neanche lei, ma i ricordi quelli li mantengo tutti.
RispondiEliminaMi fa piacere aver riportato alla tua memoria i bei ricordi d'infanzia legati ai nonni. Ricordo il bel post che dedicasti a tua zia, prezioso. Non ci sono più ma vedo che sono presenti nei nostri cuori che è la cosa più importante. Un abbraccio.
EliminaRicordi simpatici! Io ricordo quando giocavo con la nonna ottantenne, lei si sedeva sul carrello portavivande ed io che avevo forse dieci anni la spingevo lungo il corridoio, mentre i miei genitori sgridavano entrambi.😀
RispondiEliminaBuon mese di novembre, un abbraccio
enrico
Sembra una scena da film! Grazie Enrico, riesci sempre a portare con te un bel sorriso ovunque tu vada. Ti abbraccio e buon mese di novembre!
EliminaAmo andare al cimitero quando mi va e non il 2 novembre, troppa gente, non mi piace. E comunque i fiori li porto ai miei nonni perchè mia mamma è in camera da letto con me, la vedo ogni giorno e ci parlo e spesso gli compro fiori o gli accendo una candela...
RispondiEliminaAnche io, fortunatamente, porto fiori a nonni, avi e zii. Sono crescouta in un mondo di amore💛
EliminaChe bei ricordi !! Colmi di affetti e tenerezza x le persone che ci hanno preceduto. Io passo tutti i giorni al cimitero, per dire un semplice ciao ai miei genitori. È una cosa che mi piace fare. Saluti.
RispondiEliminaTrovo davvero affettuoso da parte tua riuscire a passare tutti i giorni dai tuoi, anche per un semplice saluto. Un abbraccio💛
EliminaChe bello poter raccontare questi ricordi Mariella. Bello davvero queste tue parole dedicate a loro, i nostri cari.
RispondiEliminaSiamo state circondate d'amore per questo lo conosciamo così bene e non vogliamo privarcene mai. Dobbiamo ringraziarli in ogni momento.
Grazie, abbraccio Mari e buona serata.
Abbiamo bei ricordi e il dovere di conservarli con cura. Assieme alle persone che non ci sono più e che tanta parte hanno avuto nella nostra infanzia. Un grande abbraccio❤
EliminaLe nonne di una volta si assomigliano un po'tutte. Magari a noi ci sembravano anziane, ma più che gli anni era la fatica. Io sono andata dai miei cari, qua vicino, con mia mamma.
RispondiEliminaAvevano un'età indefinita ed erano affaticate, non vecchie.
EliminaA me fanno tristezza i cimiteri colmi di ricorrenze da onorare. Li preferisco deserti, da percorrere nell'esatto silenzio, col giusto respiro quieto, e sbirciare volti e date e fiori. In giorni che tutti si ha altro da fare.
RispondiEliminaPer me è il contrario. Quando li trovo vuoti mi prende una grande tristezza.
EliminaConcordo con Franco anch'io non amo entrare nei cimiteri soprattutto quelli cittadini così mastodontici specie se pieni, sembra di stare in un posto affollato in centro ed inoltre io amo cmq poco andare al cimitero, lo avverto cupo e freddo Certo a Genova abbiamo Staglieno che è un cimitero monumentale ed allora se ci devo andare respiro un'aria diversa. Ma vado pochissimo al cimitero in parte perchè i miei nonni paterni stanno sepolti in Piemonte in quanto lì nati e vissuti in parte proprio perchè fino ad ora ho sempre portato con me chi non c'è più e forse ho meno bisogno di vedere una lapide che in fondo mi ricorda invece che con me non ci sono più.
RispondiEliminaEffettivamente, la lapide può essere destabilizzante. Si,li portiamo con noi ma penso che lasciare loro un fiore sia un atto di affetto bellissimo.
EliminaAh i nonni, li ho persi tutti, uno purtroppo neanche conosciuto, e avrei tante cose da dire/ricordare ma me li tengo per me, nel cuore ;)
RispondiEliminaPeccato tu non abbia voglia di condividere qualche ricordo. Un abbraccio.
EliminaMi piace molto leggere di nonni, mi emoziona. Sono ricordi, a volta magari sbiaditi, piccoli gesti, profumi che uno si porta dentro per sempre. Io ne ho conosciuti solo due, ma per fortuna me li sono goduti abbastanza. Non mi sento di criticare chi ricorda "pubblicamente" i morti durante questa celebrazione, o in generale durante le festività. Ognuno ha una percezione della morte e anche ovviamente dei cimiteri diversa, e quindi ci può stare che tutti non ne sentano "l'esigenza" come altri.
RispondiEliminaUn abbraccio!
Verissimo, sono della tua stessa opinione. E mi spiace quando leggo critiche sia in un senso che in un altro. Penso ci debba essere libertà assoluta, per quel che riguarda sentimenti come quelli che ci uniscono ai nostri cari che non ci sono più. Un abbraccio Pier💛
Eliminanon ho l'abitudine di commemorare. ma ricordo tutto e tutti.
RispondiEliminaciao
E mi pare perfetto anche così! Buona giornata💙
Eliminaforse non sarà perfetto ma così sento e vivo.
Eliminabuon giorno