[FESTIVITÀ] Buona Pasqua

Guardo fuori dal finestrino mentre sto attraversando l'Italia per tornare a casa. Il treno è una freccia rosso scuro che sembra animata. Le persone  sedute attorno a me hanno un ché  di  pensoso o semplicemente tranquillo. Chi legge o ascolta musica, chi lavora al suo PC, chi dorme e chi si sofferma ad osservare gli altri, come faccio io. 

Da quando ero bambina viaggiare in treno mi è familiare come respirare. E con gli anni ho acquisito una notevole capacità di comprendere all'istante la categoria di viaggiatore che ho di fronte.  Ci sono le amiche che partono per una breve vacanza, di solito viaggiano fianco a fianco oppure una davanti all'altra. E sembra che non si siano viste da anni data la "mole" di informazioni che si scambiano per tutto il tempo.  Un cicalio  continuo ma non disturbante, non alzano mai la voce e si sussurrano segreti comuni e inconfessabili. Poi ci sono le famiglie che, vista la rivoluzione della logistica ferroviaria e non esistendo più i vecchi scompartimenti (ve li ricordate?) In cui si poteva viaggiare per nucleo familiare, sono costrette a dividersi, per loro somma sofferenza e anche nostra. Perché, soprattutto i bambini, essendo tali, non si contengono e passano l'intero viaggio a scorrazzare per la carrozza, seguiti da genitori sempre in affanno. Disturbando l'impossibile. Poi ci sono le coppie o chi viaggia da solo. I più tranquilli; chi dormicchia o legge, chi telefona (anche qui aprirei una parentesi sulla molestia di chi resta al telefonino per ore) o guarda  serie tv sui canali a pagamento sfruttando il wi-fi.  E c'è il caso raro "dell'osservatore" che sembra perso nel suo mondo ma annota tutto e lo riporta a mente o su di una pagina del suo blog, come sto facendo io.  

Nel mio caso saranno sei ore di viaggio che mi terranno parecchio occupata perché l'umanità che mi circonda mi attrae irresistibilmente. Canta tutta intorno a me e non posso fare a meno di captare ogni singolo movimento, ogni sospiro. Gli appartengo, anche se, sempre più spesso, mi delude. Eppure quel cordone ombelicale a cui mi attacco come una calamita, è il gancio più forte che mi tiene legata alla vita e al suo scorrere. È potente, ineluttabile. Fondamentale. Come la famiglia a cui appartengo e a cui sto tornando, nuovamente. È parte di me ovunque io sia. Credo di non sbagliarmi se dico che per voi è lo stesso. Quel circolo a volte meraviglioso a volte meno a cui noi continuiamo ad anelare sicuri che, qualunque cosa possa accadere, ci saranno sempre braccia pronte ad accoglierci. Quasi un miracolo, se ci pensate. Amici cari  vi abbraccio forte, il mio blog si ferma per qualche giorno. Auguro a tutti momenti carichi di serenità e di amore. A rileggerci tra qualche giorno.

BUONA PASQUA