09 gennaio 2021

[SABATO DI POESIA] CASA (HOME) DI WARSAN SHIRE





...dovete capire
che nessuno mette i suoi figli su una barca
a meno che l’acqua non sia più sicura della terra
 
nessuno va a bruciarsi i palmi
sotto ai treni
sotto i vagoni
nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion
nutrendosi di giornali a meno che le miglia percorse
non significhino più di un qualsiasi viaggio.
 
nessuno striscia sotto ai recinti
nessuno vuole essere picchiato
commiserato
 
nessuno se li sceglie i campi profughi
o le perquisizioni a nudo che ti lasciano
il corpo pieno di dolori
 
o il carcere,
perché il carcere è più sicuro
di una città che arde
e un secondino
nella notte
è meglio di un carico
di uomini che assomigliano a tuo padre
 
nessuno ce la può fare
nessuno lo può sopportare
nessuna pelle può resistere a tanto...
 


Note sull'autore

Warsaw Shire è una poeta di origine somala, nata in Kenia e figlia di rifugiati. È poeta, scrittore, editore e insegnante d'inglese e vive nel Regno Unito dall'età di un anno. Ha vinto il prestigioso premio "Young Poete Laureat" all'età di 25 anni.  Nell'ultimo album di Beyonce "Lemonade" ha dato voce, con le sue parole, a figure di donne emarginate,  che vivono in contesti londinesi a noi sconosciuti. E molto lontano da quello che noi immaginiamo. Non ama l'occidente a cui sente di non appartenere e allo stesso tempo teme lo stesso desiderio che ha di fuggire nuovamente. Così come contesta lo sguardo e il giudizio feroce di chi, osservandola, vede in lei qualcuno da ghettizzare e da rifiutare senza mai avere voluto approfondire le ragioni di chi si mette in viaggio e si allontana dal suo paese. Come sempre il pregiudizio uccide più di un'arma. Oltre ad aizzare l'odio tra gli uomini.

36 commenti:

  1. C'è solo verità in questa poesia. Dovrebbe toccare il cuore di tutti e tutte. Toccarlo veramente, far sì che prima di strillare falsi slogan ci si faccia un esame di coscienza. Siamo, davvero, tutti e tutte fratelli e sorelle.

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    1. Quando qualcuno mi dice che la poesia è lontana dal nostro contesto quotidiano (è successo) io resto dapprima basita, poi suggerisco di leggere alcuni autori, contemporanei e non. Ho appena scoperto Shire e quando capiterà, sarà il primo nome che farò.
      Tu dici che siamo tutti fratelli e sorelle. Io dico che non siamo mai stati così distanti. Noto dolorosamente, nel reale e nel virtuale, una alzata di scudi e una violenza verbale, che mi fa sempre più paura. Non si ha più rispetto di nulla. Non si riconosce il merito della cultura, età, esperienza. C'è un muro di mistificazione che altera i rapporti. Noto pregiudizi, rancori, invidia. Si guarda all'altro con rancore, con paura. E non si fa nulla per comprendere, per mettersi nei panni altrui. Egoismo e cecità. Mi illudo di sbagliarmi, vita non voglia che il prossimo futuro non mi dia conferma.
      Esame di coscienza? Siamo rimasti in pochi a prendersi la briga di sederci e farlo.

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  2. Cara Mariella, posso solo dire che è bellissima!!!
    Ciao ti lascio un caro saluto con un forte abbraccio.
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso, hai ragione, è una poesia bellissima.
      Un abbraccio e un saluto a te e Danila.

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  3. Siamo tutti lontani da casa quasi sempre.

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    1. Vero. L'importante è trovarla lì dove ci fermiamo a volte casualmente a volte volutamente.

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    2. Sì, essere "at home" di quando in quando può bastare per circa un mese.

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  4. Madonna, questa poesia mi ha fatto tornare alla mente un film visto abbastanza recentemente HIS HOUSE..un horror drama che non è per il sottoscritto così horror ma più dramma.
    Appunto sul dramma dei profughi che lasciano la loro casa costretti e devono poi lottare per essere integrati dai paesi che li ospitano.
    Una doppia violenza.
    Agganciandomi al film , ma pure alla poesia di Shire i fantasmi del passato tornano sempre a bussare alla porta anche quando scappi da questi .
    Anche se quel paese dove sei cresciuto non lo riconosci più.
    La poesia è molto bella , la vera casa è quella dov’è abita il tuo cuore.
    Home e House in inglese vogliono dire Casa .
    Ma casa è solo una parola vuota senza il cuore ( home).
    Guardati il film se hai Netflix ci potrai riconoscere molti di questi versi sicuramente.
    Ciao

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    1. Non ho Netflix, escludo di vederlo. Home e House nella lingua inglese hanno un significato simile ma non uguale. Una sfumatura determinante. Home è casa propria, il nostro focolare, il nostro nucleo, il centro del mondo. Per cui è questo il significato che ho dato al titolo della poesia. Ognuno di noi ha bisogno della sua casa e nessuno lotta a rischio di perdere la propria vita se non volesse raggiungere un luogo sicuro come può essere casa (home). E per quel desiderio molti popoli stanno lottando con tutto quello che hanno (a volte nulla o quasi) per raggiungere un diritto sacrosanto. Fratelli e sorelle come dice Orlando. A cui tocca una lotta che non finisce mai.
      Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la poesia e che ti abbia suggerito un commento così importante. Grazie.

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    2. Prego.
      Era quello che dicevo io Home = cuore
      House=edificio
      Infatti nel film una coppia di profughi somali approda in Inghilterra lui è per l’House ( cercare di integrarsi -costruirsi una casa per riscattarsi in un certo senso per far questo deve rinnegare la sua cultura , cercare di essere “inglese”) lei invece nonostante i dolori e le privazioni della sua terra d’origine vorrebbe conservare la sua “ natura” anche in Inghilterra e non smette mai di pensare alla terra come Home.
      Peccato tu non abbia Netflix, sicuramente lo daranno prossimamente su Rai 4 in seconda serata..è un film da Rai 4 .
      Ciao

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    3. Ma home non significa cuore, significa casa come casa propria, focolare domestico e anche come eccezione, territorio o comunità.
      Mentre house significa casa come edificio, quindi resta qualcosa di freddo e distante da noi,. Ma va bene lo stesso, tanto avevo capito!
      Magari arriva fra un paio d'anni su Sky e allora lo guarderò.

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  5. Inutile a volte scrivere di queste cose. Ormai la sensibilità è rara e spesso fraintesa.
    Brava lei che ha saputo trasmettere tutto in versi, attirando così l'attenzione sulla questione. Molto difficile oggi per me, perché sembra che per tutti sia divenuto normalità. Questo mi spaventa non poco.
    Grazie Mariella. Ciao.

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    1. Vero quando dici che la sensibilità è spesso fraintesa e viene fatta passare per debolezza.
      E vero altrettanto che quello che "grida" Shine sia divenuta "normalità". Gli sbarchi, i clandestini, i profughi, i rifugiati, i migranti, sembrano ormai pagine di folklore. Stiamo perdendo la nostra identità di esseri speciali e unici. Nella barbarie generale che ci avvolge.
      Spaventa anche me, Pia. Moltissimo.
      Ti abbraccio forte sorella cara.

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  6. Straziante. Ma quanto questo strazio è distante da noi?

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    1. Ma secondo te, quanti di noi sono in grado di farsi ancora coinvolgere da tutto questo dolorosissimo strazio?

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  7. L'assuefazione riguarda mille campi, soprattutto noi comodi a commentare i versi strazianti di chi la barbarie la vive sulla pelle davvero. Spesso penso se riusciremmo mai a percepire il sapore di quelle lacrime, del preferire lanciarsi nel vuoto rispetto all'incendio che ci divampa addosso. E mi chiedo che no. Non voglio saperlo. Mi chino al dolore altrui, ma è come una sorda eco amara a giungere alle mie orecchie, al mio cuore custodito.

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    1. Anche io non vorrei saperlo mai... lo strazio riesco a percepirlo già dalle immagini dei servizi tesevisi e mi basta. Sono fin troppo sensibile a quel dolore da capire che non ce la farei mai a sopportare qualcosa di simile.

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  8. I versi, che ricordano tanto la piaga della schiavitù sono molto coinvolgenti e lancinanti, molto appropriati per il processo che comincia oggi a Palermo.
    Cri

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    1. Speriamo che quel processo non sia un'altra farsa mediatica. I presupposti ci sono.

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  9. VErsi forti, questi! Dolorosi e pieni di pietà.
    Grazie di averla postata.
    Buon weekend

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    1. Tantissimo dolore e rabbia per tutti quelli che non capiscono o non vogliono capire la sofferenza vera di chi abbandona la propria terra perché non ha più alternative.
      Grazie a te Patri.
      Buon fine settimana.

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  10. Sono parole poco poetiche, sia in senso lato che in senso metrico, ma fanno davvero male.
    Vere, restituiscono quel che si vive in certe circostanze.
    Lei non la conoscevo, se addirittura ha collaborato con Beyoncé immagino abbia avuto una certa eco...^^

    Moz-

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    1. Bravo, non è una poesia di quelle carezzevoli, con le parole in fila come soldatini. Ci arriva addosso come delle frustate.
      Yes, ha collaborato con Beyoncè nell'ultimo album; sono andata a sentire qualcosa perché anche io non lo sapevo e l'ho scoperto mentre cercavo più informazioni su Shire.

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  11. Versi che fanno tanto riflettere.
    Saluti a presto.

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  12. quanta verità in questi versi belli e struggenti!
    fanno riflettere su quanta sofferenza ci sia dietro la decisione di attraversare il mare e affrontare tante traversie pur di trovare una possibilità di futuro e di salvezza per sè e i propri cari. Nessuno lascia la propria casa, il proprio paese, se ci sta bene: è una verità semplice eppure sono in troppi a (fingere di) non capirla!

    buona domenica cara :)

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    1. Appunto, è così. Semplice ma difficile da comprendere perché molti non hanno la sensibilità di comprendere cosa davvero significhi lasciare il proprio mondo per cercare vita, libertà e futuro altrove. Nessuno lo fa a cuor leggero.
      Buona domenica a te!

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  13. Veramente stupendi questi versi, che racchiudo una realtà a volte scomoda da voler vedere.
    Grazie per avermi fatto conoscere questa poetessa.
    Buona domenica.

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    1. Facile condannare e ghettizzare il diverso, almeno uno ci dovrebbe provare a comprendere!
      Un abbraccio a te cara, buona domenica.

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  14. poesia da brividi !
    molto bella e toccante
    grazie di avermela fatta conoscere

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  15. Questa è una voce interessante, spesso mi fai conoscere voci nuove, (io non so perché le poesie di donne le sento più vicine, mi piacciono generalmente di più).
    La poesia parla da sola, sull'argomento ne ho lette diverse, io le posto sui miei aggiornamenti di WhatsApp, dove generalmente scrivo le mie cose. Questi argomenti così terribili ma purtroppo così reali colpiscono in particolare se sei sensibile all'argomento, in questo mondo che ormai va così in fretta, schiacciando e rubando i diritti. Non riusciamo neanche a immaginare cosa voglia dire vivere così, scappare dal proprio paese, da una guerra, una dittatura, ritrovarsi in un paese straniero (sempre se sei sopravvissuto a una traversata senza ammalarti o peggio), vivere lontano da casa, da straniera....
    Ho letto in rete altre sue poesie, sono particolari, interessanti, dure, profonde.
    Ciao Mari, un bacio.

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    1. Vero, non riusciamo nemmeno ad immaginare cosa significhi lasciare la propria terra, le radici, in modo così brusco e spesso senza speranza. Senza sapere che cosa accadrà, quale sarà il futuro. Ma dovremmo almeno farci circondare dalla "pietas" quella che smuove i cuori e permette la solidarietà. Mi fa davvero piacere tu abbia avuto voglia di leggere altro e approfondire. Grazie. Un bacio a te.

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  16. Molto bella. Se ci capitasse più spesso di sentire voci come questa, forse non riusciremmo a restare indifferenti.

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    1. Io ci provo a veicolare voci belle così. Mi sorprendono e mi piacciono. Oltre a farmi riflettere ed è un bel modo per farle arrivare anche a voi. Tu dici che basterebbe? Io non sono così ottimista...

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    2. Bastare forse no, ma contribuire sì. :)

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  17. il un mondo "normale"sarebbe piuttosto banale, invece in un mondo come il nostro è bellissia.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)