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Torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languia…
Dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa.
e quando mai può dirsi per stagioni
che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe?
Ma si parla della rifioritura
d’una convalescente, di una guancia
meno pallente ove non sia muffito
l’aggettivo, del più vivido accendersi
dell’occhio, anzi del guardo.
È questo il solo fiore che rimane
con qualche metro d’un tuo dulcamara.
A te bastano i piedi sulla bilancia
per misurare i pochi milligrammi
che i già defunti turni stagionali
non seppero sottrarti. Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga basta che uno
stupisca che il tuo fiore si rincarna
si meraviglia. Non è di tutti i giorni
in questi nivei défilés di morte.
Note biografiche sull'autore
Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 e morì a Milano nel 1981. Grande poeta, scrittore, filosofo, giornalista, traduttore, critico letterario/musicale e politico italiano(wikipedia). In realtà oggi vorrei dedicare la pagina alla più grande ballerina italiana da poco scomparsa. Da piccola volevo salire sulle punte e questo sogno è rimasto tale perché la scuola di danza costava troppo. Ma non ho mai smesso di guardare al balletto classico di cui Carla Fracci è stata l'esempio più luminoso, con meraviglia e grandissima ammirazione. La poesia che Montale le dedicò quando lei era incinta e lontana dal palco è l'augurio che il poeta le fa di tornare a librarsi quasi in volo mandando di nuovo in estasi il suo pubblico, perché durante la sua assenza i balletti sono sembrati quasi delle sfilate di morti danzanti. Lui la conosceva bene, l'aveva seguita (era critico teatrale per il Corriere della Sera) da quando era ballerina di fila fino al successo internazionale. Per cui, nonostante ad una prima lettura non sembri, la stima e l'affetto erano enormi. E allora proviamo a chiudere gli occhi e immaginiamola ancora una volta così, mentre spicca un salto etereo e altissimo fino ad arrivare al cielo.
Connubio migliore non poteva esserci oggi, tra poesia e la grazia di Carla. Un omaggio che può apparire anomalo ma che rivela la fragilità di chi danza, di chi vola rifiorendo ogni volta.
RispondiEliminaFragile come il verso di una poesia indimenticabile.
Eliminapoesia molto bella,ottima scelta!
RispondiEliminaVersi che trasmettono leggiadria, eleganza, dando la sensazione anche a me di "stare sulle punte"...
RispondiElimina♥
Buon sabato cara
Sembra quasi di vederla tra le righe...😘
EliminaMi hai migliorato il week end.
RispondiEliminaBuon sabato Mariella.
Ne sono felice😘
EliminaUn animo buono ed un grande talento ci hanno lasciato. La scelta della poesia è perfetta
RispondiEliminaGrazie, quale modo migliore per ricordarla!
EliminaBrava Mari! Bell'omaggio alla grande Carla. Abbraccio.
RispondiEliminaGrazie, il connubio è meraviglioso😘
EliminaCarla Fracci era unica e sempre tale resterà. Insuperabile. Bellissimo omaggio con questa meravigliosa poesia di Montale. Ciao, Mariella.
RispondiEliminaTi ringrazio, ci tenevo a ricordarla in un modo speciale così come era lei💜
EliminaHai scelto proprio una splendida poesia per salutare la grande Carla Fracci.
RispondiEliminaMi fa piacere che l'omaggio ti sia piaciuto!
EliminaOttima scelta!
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
Grazie. Mi ha ispirato il tuo articolo😉
EliminaUn mito che evoca un altro mito!!!
RispondiEliminaMi è sembrato il top!
EliminaNon sapevo che Montale le avesse dedicato una poesia a Carla Fracci.
RispondiEliminaBei versi , ma lei li sovrasta .
Non bastano le parole ..a racchiuderle .
Lei va oltre.
Come tutti quei grandi che ci hanno lasciato da poco e che immagino vicino a lei in questo momento.
Ciao
Io non me lo ricordavo, poi mi è tornato in mente quando ho letto il post che Vincenzo Cavaliere le ha dedicato. Condivido la tua idea che lei sovrasti la poesia. Buona domenica😘
EliminaBuona Domenica 🌹
RispondiEliminaAnche a te, tesoro🌻❤😘
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